Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1950/1951
Serie C
07-01-1951 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Savona FBC 4 - 2 (2 - 0)
RETI: 31. Giraudo F.[A], 40. Arezzi G.[A], 56. Soffrido L.[A], 61. Savoini G.[A] 51. Bacciarello G. [Sa] , 58. rig. Cavagnero G. [Sa]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Scarrone Secondo, Gabbiani Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Dania Dino, Albertelli Lanfranco, Giraudo Franco, Soffrido Luigi Vittorio, Savoini Giulio All.: Cargnelli Tony

Formazione avversaria
SAVONA FBC: Vandone; Vignolo, Massone; Fiorio, Molinari, Littarelli; Moroni, Bironi, Mantero, Cavagnero, Bacciarello. All.: Bacigalupo (III) Angelo.

Arbitro: Griggi Nello (Brescia)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
BUON GIOCO DEGLI ATTACCHI IN ALESSANDRI-SAVONA: 4-2 Si era al 31’, quando Arezzi, interrompendo una isolata incursione di Mantero, riuscì ad imbeccare Dania con un preciso allungo; l’ala destra alessandrina eluse con stile la custodia del suo terzino e galoppò lungo il campo rimasto libero; giunto a pochi metri dal lato minore del rettangolo del rigore, alzò a parabola verso il centro, dove Giraudo fu pronto a raccogliere «a cucchiaio» la sfera, scaraventandola al volo con una mezza rovesciata nella rete di Vandone. Il pensiero dei presenti, di molti almeno, volò nel regno dei ricordi, quando su quel terreno, sullo stesso fangoso terreno, giostravano atleti di grande fama. Il pubblico alessandrino è abituato alle cose belle, e ieri applaudì alla bella impresa con lo stesso calore con cui un padre accarezza il figlio che ritorni dagli esami superati a pieni voti. Sullo slancio del successo, i grigi continuarono i loro attacchi; sbagliò Giraudo una facile occasione, ma poco dopo toccò ad Arezzi l’onore di porre la firma al secondo goal dei padroni di casa, raccogliendo una punizione di Pietruzzi. Il Savona si presentò nella ripresa con i ranghi rivoluzionati. Con lo scopo evidente di dare forza di penetrazione all’attacco chiamò Fiorio al centro spedendo Mantero all’ala destra; Vignolo, il più quadrato della comitiva, per fisico e per rudezza di gioco, assunse il compito di guardiano di Giraudo, che con le sue rapide scorribande era riuscito a mettere fuori quadro Molinari. Il gioco riprese con i biancoazzurri all’attacco: la difesa grigia si indugiò in qualche confidenza finché Bacciarello raccogliendo un centro di Mantero riuscì a spedire in rete la prima palla. Sul 2 a 1 ritornarono in forse le sorti della partita; il Savona sperava nel pareggio, l’Alessandria giocava decisa a concretare il suo buon diritto al successo. In dieci minuti si decise tutto, furono dieci minuti di scambi repentini, di botte e risposte, di manovre volanti: dieci minuti di gioco vario, interessante, piacevole, anche se affiorò qualche rudezza, qualche cattiveria. L’arbitro, il bresciano Griggi, che ci tiene a definirsi junior fu comunque presente e deciso, concesse punizioni in serie, un rigore e riempì il suo taccuino con i nomi dei più accesi. La gara del resto non degenerò mai in rissa. Subito il goal i grigi attaccarono a valanga, con caparbietà; al 12’ Soffiido segnò per la terza volta, ma due minuti dopo, per atterramento di Bacciarello, il Savona fruì di un rigore, che Cavagnero trasformò in rete. Riprese a macinare attacchi l’Alessandria; Vignolo sgambettò Giraudo pochi metri fuori l’area di rigore, la punizione battuta da Arezzi mandò la palla a sbattere nello sbarramento, intervenne Savoini, e fu il quarto successo per l’Alessandria. Eravamo al 17’; le emozioni finirono lì. Il Savona ha certamente sofferto il terreno pantanoso, sul quale sono ben presto scomparsi i suoi migliori uomini, da Montero a Littarelli, da Molinari a Fiorio. Bisogna, però, ammettere che ha retto assai bene il confronto con una Alessandria edizione di lusso. Il risultato gli è stato avverso, ma è merito suo il gioco bello e vario del primo quarto d’ora della ripresa, ed è legato alla caparbia volontà di riscossa dei suoi atleti quello scambio di colpi tutti precisi, tutti interessanti: è un elogio doveroso, questo. Per l’Alessandria parla il risultato, e parla specialmente la classifica, che la rivede nelle prime posizioni, tesa verso il posto di avanguardia a cui tende con pieno diritto. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 8 gennaio 1950) Il Savona, vistosi irrimediabilmente battuto nel primo tempo sul terreno tecnico, ha modificato radicalmente la formazione nella ripresa, mettendo terzini Molinari e Massone, mediani Moroni, Vignolo e Littarelli e sul reparto destro d’attacco Mantero e Bironi, con centravanti Florio. Si vede che a Savona considerano questo schieramento come quello d’assalto, e difatti la partita cambiò totalmente volto. Se nel primo tempo si era giocato sulla palla, con netta prevalenza alessandrina, nel secondo tempo ci fu battaglia, e, mentre Albertelli andava guadagnandosi il titolo di migliore in campo, Vignolo batteva tutti nel gioco violento. Ma anche nella battaglia i grigi seppero farsi rispettare. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 8 gennaio 1950) LA BELLA VITTORIA SUL SAVONA HA RINFRANCATO I "GRIGI" E GLI SPORTIVI Difficile l'incontro di domani a Fossano Domenica scorsa, durante e dopo la partita col Savona, gli sportivi alessandrini hanno vissuto attimi di entusiasmo come se i grigi avessero disputato un incontro di Serie A o meglio contro i colossi della massima divisione. Il pubblico locale, sovente si abbandona a disapprovazioni verso qualche giocatore, ma poi si ricrede e riporta sugli scudi la vittima di ieri. Questa è passione sportiva, e se le cose vanno benino, anche in Serie C, riavremo al Moccagatta quella imponente cornice di pubblico che merita contese di più elevato valore calcistico. Il Savona come avevamo previsto, ha giocato forte; non si è disunito dopo le due stoccate di Giraudo (una rovesciata trasversale ala Piola, superba per rapidità ed esecuzione e lo «stampone» di Arezzi egregiamente servito da Pietruzzi) ed è passato al contrattacco con impeto mettendo in pericolo la nostra incerta difesa. A proposito della nostra retroguardia non si possono dormire sonni tranquilli; Vitto costretto a continui spostamenti finirà un giorno di perdere i riflessi immediati. Il capitano dei grigi si prodiga fino all’esaurimento ma, spremi spremi, nelle dure partite sul terreno pesante, le forze hanno un limite e non dovremo arrivare a gettare la spugna. Da due domeniche Vitto accusa lo sforzo e nella nostra area di rigore si cincischia, si fanno i «passaggini», si fatica di più e si provocano dispiaceri a Giorcelli. Questi rilievi si debbono fare anche se si vince; la vittoria non deve illudere i nostri tecnici: ne fa testo la clamorosa affermazione sul Magenta, con le 7 reti segnate, offuscata dopo otto giorni a Lecco. La nostra squadra non è ancora inquadrata a dovere e coglie i successi in virtù delle sue ottime condizioni di fiato, perché è doveroso riconoscere che Cargnelli, allenando individualmente i giocatori non cade nell’errore di Flatley di preparazione «standard». Contro il Savona i nostri attacchi si sono accentuati sulla sinistra perché Giraudo che colpisce e manovra di destro, ha tendenza per tale settore, dove Soffrido non in perfette condizioni fisiche non può ancora dare lo stesso rendimento di Albertelli, inoltre Savoini alterna azioni buone ad incertezze puerili, però domenica ha segnato una rete difficilissima perché ha raccolto al volo la palla che, calciata con violenza da Arezzi, era ricaduta in area con notevole effetto. Savoini riuscendo a «cucchiaiarla» e spedendola in rete ha compiuto una cosa egregia. Sempre parlando del nostro settore sinistro, Gabbiani lamenta uno stiramento che lo pone sempre in difficoltà e costringe Pietruzzi a giocare arretrato. Sulla destra Dania ha servito Giraudo per il tiro della prima rete con maestria, ma nel restante della partita è stato poco servito dai compagni, mentre tutto il settore in piena efficienza e con potenza nei passaggi a distanza sarebbe stato in condizione di sopportare il maggior peso della partita alleviando il lavoro agli zoppicanti Soffrido e Gabbiani. Giraudo è emerso ed il suo giuoco si fa sempre più chiaro: corre ancora troppo invece di far viaggiare la palla e questo a danno dell’efficienza fisica che anch’essa ha un limite. Quando la nostra squadra avrà raggiunto la giusta quadratura vi sarà maggior sicurezza nei reparti, meno dispendio di energie e maggiori successi, nell’interesse del buon nome sportivo locale e di tutti i componenti la squadra. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 13 gennaio 1951) RISULTATI: [14ª giornata] Saronno-Mortara 2-1 (giocata il 4 gennaio 1951) [16ª giornata] Casale-Sanremese 0-0 Fossanese-Villasanta 0-0 Gallaratese-Lecco 1-0 Magenta-Saronno 2-1 Monza-Pavia 0-1 (giocata il 6 gennaio 1951) Mortara-Biellese 1-0 Omegna-Sestrese 0-0 Pro Vercelli-Luino 1-0 (giocata il 6 gennaio 1951) Rapallo-Varese 1-0 CLASSIFICA: Gallaratese 25; Monza 24; Alessandria 23; Sanremese 21; Pavia 20; Saronno 18; Casale 17; Biellese* 16; Lecco, Mortara, Rapallo, Villasanta 15; Magenta, Pro Vercelli, Savona 14; Fossanese, Omegna 12; Sestrese, Varese 11; Luino 6. : una gara da recuperare. Il punto sul campionato Nella sedicesima giornata cambiò la squadra al comando della classifica. La Gallaratese, sconfiggendo di misura il Lecco, approfittò del passo falso del Monza sconfitto in casa dal Pavia. Di misura, la Pro Vercelli riuscì a piegare la resistenza di un mai domo Luino. Con una rete di Castellardo il Rapallo riuscì a sconfiggere il Varese al 33’ della ripresa. Giusto pareggio, per le prestazioni offerte in campo, tra Casale e Sanremese. Il recupero della gara tra Saronno e Magenta premiò i padroni di casa.