Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
19-09-1954 - Giornata: 1 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Brescia AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 71. Serone R.[A]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Mirabelli Walter, Traverso (I) Luigi, Masperi Luigi, Bocchio Peppino, Albertelli Lanfranco, Perin Gastone, Buratti Angelo, Serone Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
BRESCIA AC: Albani; Provezza, Zamboni; Castoldi, Azzini, Mangini; Carta, Fattori, Bettini (II) Ezio, Vergnani, Gasparini. All.: Perazzolo Mario.

Arbitro: Rigato Gino (Venezia)
Note
Angoli: 4-2 (2-1). Spettatori: 6.000. Giornata calda e afosa, terreno erboso e soffice. Inizio gara ore 16:00.

Commento
L'Alessandria ha "indovinato" la squadra GARA-RIVELAZIONE DEI GRIGI CHE SUPERANO IL BRESCIA: 1-0 Vittoria per uno a zero sul Brescia, quotato aspirante alla promozione: non è certo un cattivo inizio di campionato per l’Alessandria. I grigi hanno mandato all’aria il pessimismo che, in buona o mala fede, li ha circondati sino al momento di scendere in campo ed hanno inaugurato la nuova stagione calcistica tra i cadetti con una gara sorprendente per volontà, impegno e decisione. La rete che ha dato il successo alla squadra piemontese è venuta soltanto al 29’ della ripresa, ma già prima gli alessandrini avevano dimostrato di meritarsi i due punti, dominando nettamente gli avversari bresciani, battuti sempre sull’anticipo e fortunati in parecchie occasioni. Naturalmente la vittoria di ieri non muta per nulla le prospettive future per l’Alessandria: l’obiettivo della compagine grigia è e resta quello di rimanere in Serie B, ma il franco comportamento nel confronto con il Brescia induce anche i pessimisti ad oltranza a considerare con maggiore fiducia il futuro della squadra affidata alle cure di un allenatore serio e capace come Nereo Marini. Il tecnico veronese è riuscito, nel breve periodo della preparazione precampionato, ad ottenere già un grande risultato, quello di far scendere in campo contro il Brescia un sestetto difensivo per il quale gli aggettivi qualificativi si sprecano. Il portiere Lena, i terzini Bussetti e Bosio, il centromediano-rivelazione Traverso e i laterali Mirabelli e Masperi hanno gareggiato l’un con l’altro in bravura e di fronte ad un simile sestetto difensivo, veloce e potente, pieno di «grinta» senza essere duro, le veementi offensive bresciane del primo tempo si sono infrante. Per l’attacco invece le note non sono per ora altrettanto lusinghiere. I cinque della prima linea grigia non hanno sfruttato nemmeno la metà dei lanci precisi di Masperi e Mirabelli ed hanno sbagliato quanto era possibile sbagliare. Tali difetti di imprecisione e di prontezza nel momento conclusivo vanno però imputati allo stato di impreparazione atletica che coinvolge quasi tutti gli attaccanti: l’interno sinistro Buratti, ad esempio, è militare e non può allenarsi con continuità, mentre l’ala destra Bocchio copriva il suo ruolo, quasi senza allenamento, dopo quindici giorni di riposo per infortunio. Quando la prima linea alessandrina sarà meglio carburata, certi inspiegabili errori non si rivedranno più; ad ogni modo avere le spalle coperte da uomini come Traverso, Bosio e compagni è già una bella garanzia. Dal Brescia ci si attendeva francamente di più. L’assenza dell’interno sinistro titolare Genero non appare una valida attenuante per il comportamento, inferiore alle previsioni, di una compagine che ha mete assai ambiziose. L’esperta regia dell’ex nerazzurro Fattori, schierato come mezz’ala destra, non è riuscita ad indicare agli altri attaccanti la via giusta per puntare a rete. Solido, come è tradizione del Brescia, il sestetto difensivo, imperniato sul bravissimo Azzini. La cronaca si apre con un episodio curioso. Al bresciano Mangini manca, per un ritardo burocratico, il cartellino federale. Il giocatore scende quindi in campo sotto la responsabilità della società, ma l’arbitro Rigato di Mestre, ad evitare il pericolo di uno scambio di persona, si fa fotografare assieme al mediano del Brescia. In caso di contestazioni la carta di identità fotografica garantirà per Mangini. Nel primo tempo nulla di notevole da segnalare, salvo occasioni sbagliate da ambo le parti ed il temporaneo spostamento del terzino bresciano Zamboni all’ala sinistra, per una gomitata al naso. Nella ripresa, al 6’, una magnifica azione tra Perin e Bocchio sfuma sul fondo per pochi centimetri, mentre al 26’, a coronamento di un lungo periodo di pressione alessandrina, Serone segna di testa raccogliendo un traversone di Buratti. La reazione bresciana alla ricerca del pareggio dà modo al portiere grigio Lena di effettuare la più bella parata della giornata su tiro di Bettini II, ma non ottiene esito positivo. È anzi l’Alessandria che, ormai provata dalla stanchezza, fallisce in extremis l’occasione favorevole per aumentare il vantaggio. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 20 settembre 1954) Un dito di polvere sui banchi del posto stampa, erbetta del campo pasciuta e pettinata, vivissima attesa del pubblico. Questi i rimarchevoli dati esterni di un confronto che non ha tenuto fede ai pronostici. Polvere ve ne era; e ve ne è rimasta anche negli ingranaggi di entrambe le squadre, specialmente del Brescia, che forse anche compiaciuto all’inizio del superiore tocco di palla è rimasto troppa parte della gara a gingillarsi, a volte azzeccando gli accordi più difficili, quelli volanti, ma il più spesso impantanandosi nella sua stessa renitenza a costruire con profitto l’azione. Siccome almeno un’intenzione di ordine c’era, alfiere quel Fattori che, accentrando potenzialmente su di sé in chiave di suggeritore il peso della manovra, se ne estromesse a lungo, affidandosi alla bontà genuina, questa sì, dei servizi di fermo o quasi, è emerso alla lunga l’aspetto più deteriore di quel complesso ordine che si ricercava, cioè la lentezza. E in questa ragnatela figurarsi se ci cascavano i grigi. Proprio l’Alessandria, figurarsi! Il Brescia è stato anzi preso d’infilata in velocità dai generosissimi ragazzi alessandrini, ha rischiato nel primo tempo almeno di subire un paio di segnature e poi ha accusato nella ripresa la botta fatale, senza poter reagire con profitto ad onta del ricuperato impegno in profondità. In profondità non sono andati, ahi loro, i palloni degli azzurri, e le due opposte tattiche, sono rimaste ad assistere alla inutile organizzazione di un gioco. Con due centravanti che non scattano a rete, ma si limitano a tocchettare, e un Fattori come si è detto, ha avuto buon gioco il continuo intervenire di Traverso. E gli uomini che sono rimasti smarcati fra gli azzurri (Mangini e lo stesso Fattori) non hanno sospinto come dovevano. Una mezza delusione; ed è un vero peccato, ché gli uomini ci sono nel Brescia. Mancava Genero, indisposto, e Provezza – schierato con il compagno Mangini nel primo scorcio – ha costretto per una decina di minuti a rivoluzionare la formula di attacco. Saranno attenuanti più che sufficienti. Ma su un fantomatico binario è attesa ancora la manovra effettiva dell’attacco. Per contro, un’Alessandria alla garibaldina. Serrata a doppia mandata alle spalle, con un Lena dalle maglie a tenaglia (salvò un angolo, al 36’ della ripresa, su tiro saettante di Bettini), i grigi sono stati la sorpresa della giornata. Non un livello di gioco più che discreto, giacché l’impianto non è di squadra che punti lontano, ma brio e volontà ad iosa, e fiato. Tutti scattanti, gli uomini di punta; quel Serone che per guadagnarsi l’intera simpatia del pubblico deve evidentemente arrivare al gol, non ce l’ha fatta con una delle sue tipiche rientrate in area a lunga falcata, ma da fermo, semplicemente, addirittura con inchino reverenziale al servizio diagonale e parabolico di Buratti; grazioso e preciso colpo di testa, palla smorzata nel sacco all’angolo sinistro di Albani, portiere impotente dopo che si era smarrita, nel momento, l’intera difesa. Note individuali di rilievo anche per Traverso, Bocchio (ma che sciupone!) e Perin, di una mobilità straordinaria, che va a difetto del rendimento complessivo. Bisognosi di rodaggio gli interni. Nel Brescia due laterali in palla, specie il Mangini – cuore d’oro – e all’attacco un Gasperini insidioso solo che non si ubriacasse egli stesso nel dribbling. Difesa a posto nel complesso nonostante talune incertezze del pur valoroso Azzini. La vittoria dei grigi è chiarissima, più chiara che non indichi il punteggio. La cronaca ne è buona teste: e anche se la scarsità di gioco manovrato ci esime dalle citazioni pedisseque, basterà riferire che Bocchio sbagliò almeno tre reti: al 3’ del primo tempo per avere preferito il passaggetto laterale al tiro immediato; al 32’, entrando a catapulta su un cross di Serone (e fu un bolide di poco elevato sopra la traversa); al 36’ della ripresa fallendo nettamente il bersaglio ravvicinato. E al 16’ del secondo tempo doveva salvarsi in angolo Mangini su una palla radente e sorniona di Serone, indirizzata a rete. Un arbitro, il Rigato, già in forma, se ha tenuto conto anche della involontarietà di un paio di falli in area. Un solo errore: lasciò perdere una evidente carica al limite dell’area su Buratti. (Giorgio Mottana, «La Gazzetta dello Sport», 20 settembre 1954) Gioco vivace, qualche duro scontro ma senza gravi conseguenze. Nei primi minuti di giuoco Zamboni, scontratosi con Mangini, ha dovuto farsi incerottare il naso; è quindi retrocesso a mediano e lo ha sostituito Vergani. («Corriere dello Sport», 20 settembre 1954) DOPO LA BRILLANTE VITTORIA SUL BRESCIA Severo collaudo per i grigi l’incontro di domani col Cagliari I grigi, nella prima partita di campionato, hanno conseguito un risultato positivo, con una prestazione superba contro una squadra, il Brescia, che aveva speso 38 milioni di ingaggi per rinforzare l’attacco. La nostra fiducia alla compagine di Marini non era frutto di facile ottimismo, ma fondata sugli elementi che avevamo potuto acquisire durante gli allenamenti. Resta, per la maggior parte degli sportivi, dopo l’incontro di domenica, l’interrogativo sul rendimento del reparto di attacco: ciò dimostra che molti non hanno capito lo schieramento ordinato dall’allenatore. Era previsto che Perin, Albertelli e Buratti fossero a corto di allenamento per varie cause, similmente a Serone, rimasto inattivo, ed a Bocchio, assente per prudenza dagli ultimi allenamenti, e a priori tali coefficienti avrebbero dovuto costituire una scusante, trattandosi della «prima» di campionato. Molti però hanno esagerato con frettolose considerazioni: noi diciamo che se la retroguardia ha superato l’aspettativa, l’attacco non ha demeritato. L’impostazione degli uomini non poteva permettere al nostro reparto destro di svolgere il solito gioco di spola, e le azioni convergevano sulla sinistra, con perfetta rotazione dei giocatori, anche se giù di forma. Lo spettatore, ripensando all’andamento della gara, potrà ricordare la rotazione tra il nostro centroattacco e l’ala sinistra e sta di fatto che già nel primo tempo tanto Serone quanto Bocchio avevano portato a fondo l’attacco, al centro del reparto. Così nel secondo tempo, sullo scambio in azione di Perin-Serone, questi ha potuto realizzare la rete della vittoria. C’è perciò da concludere che lo schieramento tattico imposto da Marini è riuscito in pieno a bloccare l’attacco avversario, ed a sfiancare la retroguardia del Brescia, con una girandola di spostamenti. Evitiamo di passare in rassegna le prestazioni dei singoli grigi, perché tutti hanno svolto fedelmente il compito loro affidato: l’esordio in Serie B di Lena, Traverso, Bosio, Perin e Buratti è stato più che convincente. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 25 settembre 1954) RISULTATI: Marzotto-Arsenaltaranto 1-0 Messina-Lanerossi Vicenza 2-1 Modena-Palermo 1-0 Monza-Padova 1-1 Parma-Como 2-2 Pavia-Legnano 2-0 Salernitana-Cagliari 2-1 Verona-Treviso 1-0 CLASSIFICA: Alessandria, Marzotto, Messina, Modena, Pavia, Salernitana, Verona 2; Como, Monza, Padova, Parma 1; Arsenaltaranto, Brescia, Cagliari, Lanerossi Vicenza, Legnano, Palermo, Treviso 0 MARCATORI 2 gol: Fioravanti (Salernitana), Marsili (Como) 1 gol: Alfier (Parma), Bertoni (Pavia), Bonistalli (Padova), Brach (Messina), Delgrosso (Monza), Deprati (Marzotto), Farinelli (Pavia), Giammarinaro (Modena), Korostelev (Parma), Nicoletti (Messina), Raise (Verona), Sanna (Cagliari), Serone (Alessandria), Testa L. (L.R. Vicenza) Il punto sul campionato La prima giornata, di andata, del campionato di Serie B, ha regalato emozioni, spettacolo e gol ai tifosi che sono accorsi a sostenere la propria squadra del cuore. Erano state sette le gare che avevano visto una squadra vincitrice, tutte conquistate da chi disputava la gara tra le mura amiche. Lo scontro più ampio lo aveva ottenuto il Pavia che si era imposto sul Legnano con i gol di Bertoni e Farinelli. Due le partite terminate in parità: Monza-Padova e Parma-Como.