Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1925/1926
1ª Divisione
22-11-1925 - Giornata: 6 - Torino - Campo di Corso Marsiglia
Girone B


Juventus FC - Alessandria US 4 - 0 (3 - 0)
RETI: 5. Pastore [Ju] , 14. Pastore [Ju] , 34. Hirzer [Ju] , 52. Hirzer [Ju]

Alessandria US Morando Clemente, Viviano Andrea, Costa Felice, Gandini Giuseppe, Simóka Sándor, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Tritz Lorincz, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Capra (II) Giuseppe All.: Rangone Augusto

Formazione avversaria
JUVENTUS FC: Combi, Rosetta, Allemandi, Viola, Meneghetti, Bigatto (I) Carlo, Munerati, Paniati, Pastore, Hirzer, Torriani. All.: Kàroly Jenő.

Arbitro: Gaudenzi Eraldo (Milano)
Note
Hirzer [J] uscito all' 85. per infortunio. Pubblico numeroso

Commento
JUVENTUS – ALESSANDRIA: 4-0 (3-0) Malgrado il sensibile scarto di punti, i grigi non sono stati affatto dominati dai più tenaci avversari. Essi si sono battuti con gran cuore fino alla fine, più aggressivi anzi verso il termine della partita che non nel primo tempo quando parvero subire la superiore classe dei bianco-neri. Per la sua combattività e tenacia la squadra alessandrina meriterebbe una miglior classifica, ed è certo che nel corso delle future partite saprà risollevarsi dalla retroguardia. Oggi è parsa lenta ed imprecisa nelle linee difensive, e poco efficace all’attacco che non riesce a trovare l‘attimo favorevole ed il tiro deciso per coronare le laboriose offensive. Nella ripresa frustrò varie buone occasioni per l’imperizia del suo uomo di centro, l’ungherese Tritz. La squadra juventina, pur vincendo da gran signore, non è stata la dominatrice. La sua seconda linea è apparsa il reparto migliore della compagine, mentre l’attacco ha mostrato una volta ancora lo squilibrio di stile e di temperamento dei cinque forwards. Munerati freddo ed incerto, Paniati pieno di buona volontà ma come disorientato, Pastore piuttosto monotono nel suo giuoco che pure è scaltro e redditizio. Hirzer meriterebbe un capitolo a sé. Quel che non ha fatto oggi questa gazzella ungherese ha del fantastico. Ha dominato uomini e situazioni quando e come ha voluto! Ma soprattutto ha dimostrato come si possa fare un’arte del football e come questo magnifico sport non richieda impiego di rudezze od esibizionismi da atleta, ma puramente ifato, velocità ed agilità. Non ha fatto che due goals, ma tutte le azioni migliori sono partite dai suoi piedi e Pastore stesso deve a lui il secondo punto della partita. Verso la fine della partita Hirzer, dovette abbandonare il campo inseguito alla storta ad una caviglia riportata cadendo per una carica nell’area avversaria. La partita, arbitrata con ottimi criteri dall sig. Gaudenzi, ebbe una corona foltissima di pubblico. Subito al 5’ un serrate juventino trova Pastore ottimamente piazzato sull’errato rimando di un terzino. L’aitante centro-avanti segna imparabilmente. I bianco-neri tengono il campo con prevalenza assoluta. Hirzer prepara un secondo goal superando parecchi avversari fino a portare la palla a Pastore che a buon punto la infila per la seconda volta nella rete di Morando. I grigi hanno qualche sprazzo di reazione, ma Allemandi e Rosetta integrano perfettamente il superbo lavoro dei propri halves. Al 34. Hirzer con un’ammirata azione personale segna un terzo punto. Negli ultimi minuti si registra un energico risveglio alessandrino; su calcio di punizione tirato da Gandini, Banchero manca per poco un goal di testa. Un altro bel tiro trova un paletto che lo respinge. Combi ha un paio di spettacolose parate e mantiene immune la propria rete. La ripresa ha visto i grigi persistentemente all’attacco. Poche e disordinate le sgroppate juventine. Solamente Hirzer riesce a segnare al 7’, ma in seguito né i suoi tiri né quelli di Pastore troveranno più la via del gal. Morando ha avuto delle difese felici, frutto del senso di piazzamento che è la migliore qualità di questo ex-nazionale. Per non essere da meno anche Combi, le poche volte che fu direttamente impegnato, se la tolse in grande stile. Due o tre volte il fulvo Tritz avrebbe potuto tentare il goal, ma la sua indecisione o l’errata direzione del tiro complottarono contro la buona volontà degli avanti alessandrini di salvare l’onore delle armi… (La Gazzetta dello Sport) JUVENTUS BATTE ALESSANDRIA (4-0) Pubblico ovunque. Cornice meravigliosa, degna di una gara di importanza eccezionale, cornice che la scorsa stagione eravamo soliti vedere solo per le partite di interesse non comune. Per una gara, il cui risultato era facilmente prevedibile, aver ottenuto un successo di pubblico così notevole depone a favore della propaganda del gioco del calcio, propaganda che prima della fine del campionato non mancherà di ottenere un successo di proseliti come per il passato non si era ancora constatato. Detto questo passiamo alla partita. Incominciò cosi: la palla, non appena l'arbitro ha fischiato l'inizio, è in possesso dei torinesi che dopo pochi secondi tirerebbero di già in porta se Viviano non intervenisse tosto. PRIME SCHERMAGLIE: UN GOAL. Qualche scorribanda qua e là e poi una puntata decisa dei juventini. Pastore che conduce i suoi verso Morando, - l'ex-nazionale in maglia azzurra difende la rete alessandrina - tira deciso; la palla batte sulle ginocchia del portiere e rimbalza in gioco. Torriani sopraggiunto veloce manda in fondo alla rete. L'arbitro annulla il punto per fuori gioco. Giusto, e il pubblico non dice motto. Si riprende. Ma quel punto a due minuti dall'inizio è stato come un segnale di allarme, un segnale che ha fatto intendere come le cose si sarebbero messe male per l'Alessandria. I juventini, piombati veloci come falchi sulla preda, avevano travolto sin dai primi assaggi la barriera che le linee alessandrine avevano erto contro di loro: si annunziava così una ben brutta giornata per Morando e la linea dei terzini, Era appena passato un minuto dal punto annullato, che Pastore segnava il secondo - il primo valido della serie. Morando non ne ebbe colpa. Avuta la palla da Munerati il centro-forward torinese era sceso veloce verso la porta alessandrina, ma per l'eccessiva potenza del calcio, Pastore aveva perduto il controllo della palla. Morando era uscito di porta per raccattare il pallone ch'era « suo », quando Costa volle intervenire per rimandare... a tre metri davanti a se. Proprio sui piedi di Pastore che calciò potente. Morando, fuori porta, non potè neanche tentare la parata. L'errore di Costa giustifica il punto solo a metà. Costa errò, ma la verità è che di fronte agli avanti torinesi non si era trovata la seconda linea alessandrina. Scavalcata in pieno sin dall'inizio, accusava visibilmente di non essere in giornata. E questa si può dire che è stata tutta la fisionomia del primo tempo che costò tre punti agli ospiti. Quel diavolo di Hirzer passò quando volle: Torriani se pur fu meno brillante dell'ungherese, ha giocato una splendida partita ed ha cancellato il ricordo della mediocre prova di Vercelli. Egli ha passato al centro palloni quanti ne ebbe a tiro e li passò egregiamente. E Paniati, questo giovanissimo Paniati dall'aria di fanciullo a cui dareste volentieri un buffetto sul viso roseo, ha cercato più volte di saldare il gioco di Munerati con quello di Pastore, senza riuscirsi, ma non per colpa sua. Colpa di Munerati che all'ala non è più l'uomo che fu già inside, colpa di Pastore che non sa sempre essere all'altezza del suo compito ed arruffa più che non coordini. IL PRODIGIO HIRZER Ma la prima linea che ha avuto in Hirzer Torriani e Paniati degli uomini veloci se non tutti decisi (Paniati non ha ancora acquistato questa qualità che è caratteristica per lo più degli anziani), in Pastore un giocatore che ha saputo non sfigurare, è passato quando ha creduto. Dietro a loro c'era quel muro maestro pel quale non occorre spendere parole, che poggia sui pilastri: Viola - il migliore dei tre - Meneghetti e Bigatto; più indietro Rosetta, Allemandi e Combi hanno saputo giocare da par loro. E poiché quello che avrebbe dovuto costituire il muro maestro alessandrino, nel primo tempo non è esistito, non fa meraviglia conteggiare a favore dei torinesi tre punti. Hirzer - questo prodigio che ad ogni partita si assume il compito d'impressionare sempre più e sempre meglio - ha fatto segnare a Pastore il secondo punto dopo averlo lavorato in maniera così eccezionale, da farci chiedere dove questo giovine, che scatta come un razzo, abbia attinto tanta scaltrezza e tanta intelligenza (i profani non si stupiscano: ci vuol dell'intelligenza anche a giocare con i piedi) da possederne quanto il più vecchio lupo dei campi di gioco.[...] IL LAVORO DI MORANDO L'azione che ha permesso a Pastore di segnare il secondo goal al 14.o minuto, Hirzer l'ha ripetuta più volte, anche non tralasciando di far giocare Torriani, che ha filato ieri in perfetto amore colla sua mezz'ala. Ogni volta, però Morando, vigile, sventava l'insidia. Un'azione sulla destra al 35.o minuto, che ha avuto come attore principale Paniati ha culminato con un passaggio di questi al centro. Hirzer ricevette la palla a mezz'altezza in grembo, se la lasciò scivolare sul piede e saettò veloce. Assai meno di lui fu Morando che raccolse la palla in fondo alla rete. Ma il valenzano non ne ha colpa. La reazione alessandrina, che dopo i primi due punti era stata inefficace perhè troppo blanda, si pronuncia ora più decisa. Un paio di azioni pericolose si creano sotto la porta di Combi: al 39.o minuto con un po' di fortuna i grigi avrebbero potuto giocare un brutto scherzo al guardiano torinese: al 42.o minuto Combi coll'estremità delle dita mandava alto, in corner, un pallone che Banchero aveva tirato da un paio di metri. Ma il corner fu nullo come l'offensiva degli ospiti. Secondo tempo: la fisionomia della partita muta. L'Alessandria si impegna non come una squadra che abbia al passivo tre punti, ma come tenesse salda in pugno la vittoria. Simpatico l'ardore di questi giovani, che non hanno per un solo momento piegato per lo sconforto o per la fatica. dominati per quasi tutto il primo tempo, hanno restituito la pariglia nel secondo: dopo aver subito per un errore di Costa un corner al 2.o minuto, hanno saputo arginare l'offensiva dei bianconeri e minacciare Combi. Ma questi non erano che guizzi, perché al 7.o minuto Hirzer, che era guardato a vista da almeno due grigi, riusciva a lasciarli in asso e avuto il pallone da Pastore, filava verso Morando: Viviano tentava di arrestarlo, ma una finta dell'ungherese, che ha strappato gli applausi, gli consentiva di lasciare "sur place" Viviano e da dieci metri tirare un traversone così potente che Morando se ne rimaneva immobile. A che avrebbe valso il tentativo di parata? LA COMBATTIVITÀ DEI GRIGI Da questo momento retrocesso Avalle a quarto half e a terza guardia... d'onore di Hirzer, e passato all'ala Cattaneo - Tritz viene così a coprire il ruolo di centro-avanti - l'Alessandria domina fin quasi alla fine. Sembra una contraddizione in termini questa constatazione che diminuita l'efficienza dell'attacco questo ne sia venuto a guadagnare. Ma la contraddizione non sussiste se si tiene conto del fatto che a causa della diligente sorveglianza, Hirzer non ha reso più che la metà, mentre gli halves grigi hanno avuto un aiuto prezioso in Cattaneo che ha permesso finalmente a Lauro, Simoka e Gandini di ritrovarsi. E così si è potuto vedere Combi impegnato su tiri di Tritz e Banchero e si è ammirato il prodigarsi di Capra II: ma Banchero per eccessiva precipitazione, Tritz per la mediocre giornata in cui si trovava, non hanno concluso nulla. capra che incappava sempre ... nei piedi di Rosetta o Viola ha fatto quanto ha potuto, ma non è stato in grado di segnare il punto - almeno uno - che avrebbe premiato il coraggio e la tenacia dell'Alessandria. Le rade scappate dei bianconeri hanno fruttato loro due corners: uno al 25.o minuto, l'altro al 37.o. durante una discesa juventina, al 40.o minuto, ancora imperniata su Hirzer, questi si scontrava con Viviano e Simoka e doveva uscire dal campo per una contusione al collo del piede. Il suo allontanamento mette animo negli alessandrini ma neanche durante questi ultimi minuti la loro pressione approda a nulla. Combi è vigile e la Juventus esce dal campo allo scoccare del 45.o minuto con la rete inviolata. La Juventus ha giocato meglio che a Vercelli. Non bisogna dimenticare però che la Pro Vercelli era ben altro avversario. l'Alessandria di ieri, era una squadra, rispetto a quella torinese, di classe inferiore. Ma i giovani che il cav. Rangone cura saranno forse l'anno venturo dei campioni completi. Quest'anno sono ancora in formazione. Tuttavia la partita di ieri — risultato a parte — ha provato che l'Alessandria possiede atleti capaci di battersi in ben altra guisa, fra qualche mese. Noi crediamo che i grigi nel Girone di ritorno non si limiteranno a fare la parte di cenerentola, che oggi volentieri accettano, si capisce in attesa di meglio. Metteranno artigli, e sarà venduta a ben più caro prezzo la loro pelle. (La Stampa) NETTA VITTORIA DELLA JUVENTUS Netto predominio della Juventus nel primo tempo: la linea mediana torinese tenne sempre sotto il suo controllo gli avanti avversari mentre l'attacco si rovesciava sulla difesa alessandrina sconvolgendola. il primo tempo si chiuse cosi con tre goals di vantaggio per la Juventus segnati al 5°, al 14° ed al 35° minuto per merito di Pastore (2) e di Hirzer. Nella ripresa la squadra torinese, dopo aver segnato un altro punto al 6° minuto su azione individuale di Hirzer. allentava la stretta mentre invece l'Alessandria, traendo giovamento dal passaggio di Gandini al centro della linea mediana, poteva equilibrare l'andamento del gioco e movimentare la partita, dandole un carattere di maggior combattività. Ma tutti i tentativi alessandrini, anche per la scarsa coesione della linea attaccante, si annullarono contro la sicura difesa torinese. Arbitro: Gaudenzi (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) DOPO UNA PARTITA VIVACEMENTE COMBATTUTA L’ALESSANDRIA CEDE PER 4-0 DAVANTI ALLA SQUADRA PIÙ FORTE DEL GIRONE B L’Alessandria nelle numerose sue partite disputate a Torino, non ha mai avuto fortuna, ed anche quando era data come certa vincitrice è raramente riuscita a spuntarla anche contro squadre notoriamente più deboli. Era quasi logico perciò che anche questa volta, contro lo squadrone juventino, non riuscisse a portare al suo attivo anche un solo punto. Con tutto questo, però, i supporter alessandrini possono con più sicura sperare in una non lontana rinascita ed in prossime fulgide affermazioni della suadra grigia. Il match di domenica ne fa fede. Qualsiasi altra squadra con quattro punti al passivo si sarebbe accasciata ed avrebbe atteso passivamente la fine del match. Non è stato così per i grigi, i quali hanno invece reagito ed hanno condotto con ritmo accelerato i loro reiterati attacchi alla porta ben difesa da Combi. Non hanno avuto fortuna; i loro sforzi non sono stati coronati dal successo che meritavano anche sotto forma di un solo goal. L’Alessandria nel primo tempo non si è trovata. Si è ripresa gradualmente verso la fine del primo tempo, riuscendo ad imporre il suo gioco, per buona parte della seconda ripresa. Il giocatore che ha più destato impressione è stato Morando; le sue parate, quasi tutte difficili, hanno salvato la squadra da una più larga marcatura di punti. Ammiratissimi due plongeon su tiri di Hirzer e due parate a tenaglia ed una al posto di fulminei tiri di Pastore. Anche Gandini, specialmente nel secondo tempo quando è passato al suo abituale ruolo di centro half, si è imposto, ed ha fermato al centro diverse azioni bianco-nere. Bene pure Banchero. Quantunque fosse marcato da Rosetta, e qualche volta un po’ duramente, ha saputo nel secondo tempo portare la minaccia sotto la porta di Combi. Dei due terzini ha giocato meglio Costa. Viviano forse perché è ancora a corto di allenamento, ed anche perché doveva fronteggiare Hirzer, non ha saputo sfoggiare i suoi classici rimandi e le sue precise fermate. Lauro sempre irruente e Simoka calmo e preciso quando ha giocato lateralmente hanno coadiuvato molto bene Gandini. La prima linea che zoppicava un po’ nel primo tempo, se non ha trovato la completa intesa nella seconda parte del match, ha dato l’impressione di poter fare di più nelle prossime partite, Il gioco della Juventus, quando ha giocato all’attacco, si può condensare in un solo uomo: Hirzer. L’ungherese ha sfoggiato tutti i suoi numeri di forward d’eccezione. LA PARTITA. Che la vittoria oggi si ammantasse con i colori della Juventus, non v’era dubbio, troppa differenza di classe d’uomini vi era tra le squadre. L’unica speranza e l’unico desiderio era, da parte grigia, quello di mantenere al livello più basso il numero dei goal. E su può dire che v’è riuscita, di più in verità Morando non poteva fare e quei quattro goal segnati, tre nel primo tempo e uno nel secondo, sintetizzano con precisione l’andamento del match. IL PRIMO TEMPO. Palla alla Juventus, Hirzer scende veloce verso la porta alessandrina, ma la sua azione è fermata per offside. Subito dopo una veloce curva di Toriani è conclusiva con un fulmineo goal annullato per offside di Pastore. Al 5. minuto primo goal juventino. L’azione iniziata quasi a metà campo da Hirzer, è portata fino sulla linea del corner da Torriani che centra, Costa rimanda debolmente di testa; la palla cade tra i piedi di Pastore che libero da pochi metri non ha difficoltà a segnare, senza che Morando spostato tenti la parata. Immediata reazione grigia. Banchero arrivato a 30 metri calcia deciso ed il tiro passa a lato. Fuoco di paglia perché la Juventus riprende il predominio. Primo corner contro l’Alessandria, Meneghetti manda fuori di testa. Un tiro di Pastore è parato a terra da Morando e poco dopo una velocissima fuga di Hirzer è felicemente coronata da un goal imparabile di Pastore. Un allungo di Tritz da modo ad Avalle d fuggire e tirare in porta, ma Comi para senza difficoltà. Sulla rimessa in gioco Pastore passa a Paniati che impegna Morando. Al24. Un tiro di Tritz passa a lato. Al 25. Hirzer, avuta la palla da Viola, calcia potentemente in porta: Morando para di precisione. Al 30. corner contro l’Alessandria. Nulla di fatto. Due minuti dopo bellissima parata di Morando su tiro di Hirzer; ed una conseguente discesa di Avalle è sventata da rosetta. Al 34. Hirzer, fattosi luce da una melée sorprende Morando e segna il terzo goal. La riscossa alessandrina. Un fallo di Allemandi contro Avalle, dà modo a Tritz di tirare un calcio di punizione. La palla con perfetta parabola passa davanti alla porta juventina ed è raccolta di testa da Banchero che la manda a battere contro il paletto laterale. Al 40. minuto su discesa iniziata da Tritz, Capa tira in porta. Combi para e rimanda debolmente. Avalle sopraggiunge veloce, calcia deciso mentre Combi con un fantastico volo riesce a deviare col pugno la palla in corner. Tira Avalle. Tritz raccoglie di testa e passa lungo a Capra. quest’ultimo tira sempre di testa, tira in goal, ma Combi, ben postato para ancora. Il primo tempo ha termine con un’altra parata di Morando su tiro di Pastore. LA RIPRESA. L’Alessandria modifica la sua formazione spostando Gandini Centro half e Simoka half laterale. Mentre la prima linea diventa Cattaneo, Avalle, Tritz, Banchero, Capra. I Grigi in questo secondo tempo sfoggiano una combattività inaspettata. Al 4. minuto Cattaneo in offside tronca una bella azione di Tritz. Due minuti dopo Hirzer su passaggio in profondità di Pastore, lasciati “sur place” gli avversari, arriva come una saetta a due metri da Morando e segna di precisione con un passaggio preciso nell’angolo opposto dove il portiere grigio era in attesa. Alcune sgroppate di Capra ed Avalle non danno esito. All’8. Minuto Morando blocca un fantastico tiro di Pastore. Capra e Munerati a pochi secondi uno dall’altro impegnano i rispettivi portieri avversari in due facili parate. Al 17. minuto Banchero impegna ancora Combi. Al 20. l’arbitro ferma il gioco su offside discutibile di Cattaneo mentre questo riceve la palla da Tritz e sta per convergere verso Combi. I grigi martellano l’inespugnabile rocca difensiva juventina. Una veloce discesa di Capra, che passa di precisione a Tritz che sciupa perché si lascia sfuggire la palla a pochi metri dalla porta. Al 31. minuto Cattaneo calcia con troppo effetto la palla ricevuta da Banchero. Ancora Tritz manda alle stelle il ball, che Cattaneo avrebbe potuto facilmente calciare in porta. Al 36. minuto Hirzer mentre scende irruentemente verso la porta grigia, cade ed esce dal campo. Uno sgambetto ed una carica un po’ dura di Rosetta contro Banchero è punita con calcio di punizione. Tira costa e Combi para. Al 41. minuto brillantissima parata di Morando su tiro di Pastore. Ed eccoci alla fine, mentre Capra su di una ennesima fuga impegna Cmbi. (Lo Sport di Alessandria e Provincia, 26 novembre 1925) JUVENTUS F.C. BATTE U.S. ALESSANDRIA 4 A 0 Malgrado che la partita non presentasse quell’incertezza che rende sempre morbosa l’attesa, un numerosissimo pubblico ha affollato la tribuna e gli spalti del bel campo juventino, smanioso di tributare un entusiastico applauso ai forti bianco-neri, reduci vittoriosi dalla durissima prova di Vercelli. L’undici torinese si è presentato nella identica formazione di domenica scorsa, che si può ritenere la più indovinata. Eventuali ritocchi potrà subire la linea degli avanti, ma è indubitato che difesa e linea mediana rimarranno immutati anche in seguito, data la classe e l’affiatamento dimostrata dai titolari attuali, i quali formano un sestetto difensivo che non ha riscontro oggi giorno, in alcuna altra squadra. Contrapposta ad un undici di tanto valore la coraggiosa squadra dell’Alessandria ha dovuto inchinarsi ai superiori diritti della classe e della miglior forma; tuttavia ha lottato strenuamente fino all’ultimo minuto impegnando a fondo, ripetutamente l’ottimo Combi. Soprattutto nella ripresa ha condotto un grande numero di attacchi, resi sterili dal valore avversario ed anche da strana indecisione dei propri avanti. Buone occasioni infatti vennero mancate dal biondo Tritz, che pure ha rivelate ottime qualità. Negativa invece la prova di Simoka, cui è da preferire nettamente Gandini. Dei vincitori ottimo, abbiamo detto, il sestetto difensivo. Ma l’uomo che ha entusiasmato ancora una volta è stato Hirzer; il suo gioco è semplicemente meraviglioso, accoppiato ad una cavalleria da perfetto gentiluomo, che lo fa degno di essere additato ad esempio e monito di tutti i giuocatori. Tre goals furono segnati nel I° tempo da Pastore (2) e Hirzer. Il quarto punto fu segnato ancora da Hirzer al 7° minuto della ripresa. Ottimo arbitro Gaudenzi segretario dell’A.I.A. (Il Calcio (Genova) del 28 novembre 1925 - emmea) RISULTATI: Livorno – Sampierdarenese sosp. Mantova – Genoa 2-5 Milan – Padova sosp Parma – Pro Vercelli 0-3 Reggiana – Cremonese 0-2 CLASSIFICA: Cremonese p. 10, Genoa, Juventus 9, Pro Vercelli 8, Reggiana 6, Padova, Sampierdarenese 5, Livorno, Parma 4, Alessandria, Mantova 3, Milan 2. Ogni * = una gara in meno. MARCATORI: 8 reti: Pastore (Juventus), 6: Jeszmas (Cremonese), Alberti (Genoa), Hirzer (Juventus), 5: Bodini (I) (Cremonese), Catto (Genoa), Levratto (Genoa), Agostinelli (Mantova), Powolny (Reggiana), Sereno (Reggiana), Il punto sul campionato Nel girone B sono invece più di due gli undici chiamati a contendersi la vittoria di girone. Il Cremona, vincendo sul non facile terreno reggiano, ha riconfermato insieme all'ormai innegabile valore dei suoi uomini, un primato lusinghiero. Ma le squadre che lo inseguono, squadre che rispondono ai nomi della Juventus, del Genoa e della Pro Vercelli, hanno ieri vinto dentro e fuori casa, con una facilità impressionante. Se attesa poteva essere anche nel punteggio la netta vittoria juventina, non tanto facili potevano sembrare, i successi della Pro Vercelli a Parma e del Genoa a Mantova. Invece, i bianchi vercellesi si sono imposti a Parma con un classico tre a zero, mentre il Genoa riconfermando l'impressione lasciata dopo la netta affermazione ottenuta domenica scorsa a Parma ha inflitto al Mantova una chiara se pur contrastata sconfitta. Alla Cremonese, alla Juventus, al Genoa ed alla Pro Vercelli sembra ristretta ormai la lotta. La Cremonese ha un punto di più, ma la Juventus ha il vantaggio di essere già passata, e vittoriosamente, sul campo quasi invincibile di Vercelli. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)

Girone B

Juventus FC - Alessandria US 4 - 0 (3 - 0)

RETI:

5. Pastore [Ju] , 14. Pastore [Ju] , 34. Hirzer [Ju] , 52. Hirzer [Ju]

Alessandria US

Morando Clemente, Viviano Andrea, Costa Felice, Gandini Giuseppe, Simóka Sándor, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Tritz Lorincz, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Capra (II) Giuseppe

All.: Rangone Augusto

Formazione avversaria

JUVENTUS FC: Combi, Rosetta, Allemandi, Viola, Meneghetti, Bigatto (I) Carlo, Munerati, Paniati, Pastore, Hirzer, Torriani. All.: Kàroly Jenő.

Arbitro: Gaudenzi Eraldo (Milano)

Note

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2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone B

Juventus FC - Alessandria US 4 - 0 (3 - 0)

RETI:

5. Pastore [Ju] , 14. Pastore [Ju] , 34. Hirzer [Ju] , 52. Hirzer [Ju]

Alessandria US

Morando Clemente, Viviano Andrea, Costa Felice, Gandini Giuseppe, Simóka Sándor, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Tritz Lorincz, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Capra (II) GiuseppeAll.: Rangone Augusto

Formazione avversaria

JUVENTUS FC: Combi, Rosetta, Allemandi, Viola, Meneghetti, Bigatto (I) Carlo, Munerati, Paniati, Pastore, Hirzer, Torriani. All.: Kàroly Jenő.

Arbitro: Gaudenzi Eraldo (Milano)

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