Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
03-10-1954 - Giornata: 3 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Modena FC 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 58. rig. Albertelli L.[A] 30. Malavasi E. [Mo]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Mirabelli Walter, Traverso (I) Luigi, Masperi Luigi, Smersy Silvio, Albertelli Lanfranco, Perin Gastone, Buratti Angelo, Serone Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
MODENA FC: Panetti; Spezzani, Martinelli; Lugli, Zambarda, Lodi; Malavasi, Robotti, Cabas, Gianmarinaro, Scarascia. All.: Magli (I) Renzo.

Arbitro: Menchini Lorenzo (Udine)
Note
Angoli: 4-3. Spettatori: 6.000 oppure 8.000. Giornata di sole leggermente ventosa, terreno in perfette condizioni. Inizio gara ore 15:30.

Commento
Grigi e canarini hanno fornito agli spettatori convenuti al Moccagatta uno spettacolo che, improntato allo stile più ortodosso, non ha mancato d’interessare vivamente per l’agonismo messo in vetrina dalle contendenti e per l’incertezza del risultato, in forse fino all’ultimo minuto di gioco. Si attendeva il Modena al collaudo del campo avverso; ci si attendeva dai grigi alessandrini il definitivo responso sulle possibilità della squadra caduta, sia pure in piedi, in terra sarda. Ebbene la prova non ha mancato di rispondere a qualche interrogativo. Cominciamo dagli ospiti e diciamo subito che la loro posizione di capolista non si è rivelata affatto usurpata. Soprattutto nel primo tempo i canarini hanno giocato con maestria e autorità valendosi dell’apporto prezioso di Robotti e Giammarinaro, instancabili e precisi nel lavoro di collegamento, e mettendo più volte a repentaglio la incolumità della rete di lena sia coi due interni sia con Cabas, ma soprattutto con le veloci e insidiose puntate delle ali. Un attacco già «ingranato», che costituisce fin d’ora un punto di forza della squadra emiliana. Né il complesso difensivo era molto distante dal rendimento degli avanti, ché gli alessandrini, pur lasciando a desiderare come intesa nel gioco d’attacco, creavano sovente pericoli per Panetti, in virtù delle estrose scappate di Smersy e Serone e del dinamico Perin; niente sonni tranquilli, quindi, per l’esuberante Spezzani, per Martinelli e Zambarda, ma perfetto gioco d’interdizione. A rifornire gli avanti pensavano i laterali e soprattutto Lugli. Riepilegando, il Modena della prima mezz’ora ha lasciato chiaramente intendere che nel discorso relativo alla promozione farà sentire anche la sua voce. Il pareggio realizzato sul difficile campo alessandrino conferma il nostro asserto. I grigi sembravano frastornati dalle girandole degli avanti avversari, sovente scambiatisi di posto. Ma la difesa resse benissimo. La rete di Malavasi, di concezione ed esecuzione rapidissime, non intacca la prestazione dei difensori locali; forse poteva essere evitata, se Lena fosse uscito con decisione incontro all’ala – unico errore di tutta la gara del portiere grigio – ma è dubbio che anche così facendo il punto non sarebbe venuto, tanta era la perfezione dell’azione dei canarini. Poche preoccupazioni per Marini, quindi, per le linee arretrate, nelle quali gli innesti si sono già amalgamati. Non vogliamo essere pessimisti per l’attacco dove spiccano le individualità di Perin e Serone. Manca, a nostro parere, l’orchestrazione, e dovremmo affermare che l’attacco grigio dimostrò più mordente quando l’ottimo Albertelli venne retrocesso a far da propulsore più che da difensore. Sembrò cioè che l’attacco avesse bisogno di maggior spazio per rendersi pericoloso. Neppure l’arretramento dell’interno destro creò la premessa della rete, realizzata su rigore (ma pienamente meritata). Né vale la considerazione della menomata efficienza di Robotti, colpito al ginocchio destro. I grigi ebbero venti minuti secondo tempo nei quali avrebbe capitombolato qualsiasi difesa. Titolo d’onore per gli ospiti l’aver limitato al minimo le conseguenze della «sarabanda» grigia. In definitiva, il pareggio è la logica e sportiva conclusione del piacevole incontro, giocato con decisione, ma non mai scivolato sulla china della scorrettezza. L’arbitro ha tenuto saldamente in pugno la gara, sia dal lato della disciplina sia tecnico. Una prestazione impeccabile. Battono l’avvio i canarini e subito Scarascia è in fuga; il suo tiro-cross va alto. Le ali modenesi si scambiano subito di posto. Il primo guardiano ad essere impegnato è Panetti, in uscita su azione in tandem Serone-Albertelli; ancora al 6’ Panetti deve intervenire su Serone. Buon gioco del Modena a metà campo. Scarsi però i tiri a rete all’inizio e opera per lo più di Giammarinaro. Spezzani, dal canto suo, rompe tutti i tentativi di Serone e soci. Ma il comando delle operazioni è sempre appannaggio degli ospiti. Bellissima azione al 26’: Cabas-Scarascia-Giammarinaro e intervento in extremis di Lena. Scontro Masperi-Robotti e il modenese accusa una botta al ginocchio. Al 30’ la rete. È Cabas a dare il «la»: passaggio laterale a Giammarinaro, rapido smistamento a Malavasi, che a due metri dalla porta controlla di petto, scarta Bosio e fulmina a rete fra palo e portiere. Euforico il Modena e Malavasi tenta il bis al 32’. È libero, tira da fermo, ma sbaglia in pieno il bersaglio. La reazione alessandrina caratterizza il finale del tempo e la prima parte della ripresa. Scambi di ruoli operati dai grigi appaiono indovinati ché la squadra si muove ora con maggiore disinvoltura. Al 5’ Zambarda affronta Smersy lanciatissimo; esce anche Panetti a tuffo, ma rimane a terra con l’ala, mentre il pallone rotola verso la porta incustodita; Martinelli lo aggancia a tempo. Al 14’ il Modena è costretto in angolo; batte Serone, riprende Mirabelli, che tira a rete deciso. Ma il pallone è fermato col braccio da Lodi e l’arbitro non esita a concedere il rigore: staffilata di Albertelli che si infila sotto la traversa. Il resto della cronaca è superfluo. Vani i tentativi delle due squadre di segnare la rete decisiva. Ma è giusto termini così. (Nino Cavallo, «La Gazzetta dello Sport», 4 ottobre 1954) STRAPPA A STENTO IL PAREGGIO IL MODENA AD ALESSANDRIA: 1-1 Il Modena è senz’altro una bella squadra. Ha una difesa rude e sbrigativa, che protegge un portiere specialista in interventi miracolosi, ed un attacco che corre, manovra e tira a rete ad un ritmo indiavolato. Un complesso che potrà recitare un ruolo di protagonista nel torneo dei cadetti. Eppure questa squadra, dopo essere andata in vantaggio per prima ed avere accarezzato per quasi mezz’ora il sogno della vittoria in campo esterno, ha dovuto richiamare a presidio della rete persino gli attaccanti e difendere affannosamente il pareggio dell’impressionante «serrate» finale dell’Alessandria, lanciata a sua volta verso la conquista di una non impossibile vittoria. Oltre settemila spettatori hanno sottolineato con i primi applausi le brillanti azioni con cui l’Alessandria ha iniziato la gara. Già al 2’ un perfetto lancio di Masperi mette Albertelli in condizione di segnare, ma il portiere Panetti procede di un soffio l’intervento del numero 8 grigio. Al 5’ Panetti è ancora di scena per parare un tiro scoccato da corta distanza da Buratti, mentre altre trame di gioco impostate da Perin, Albertelli e Smersy vengono infrante al momento giusto dai difensori modenesi. L’Alessandria domina ancora il campo fino alla mezz’ora minacciando la porta avversaria con i tiri di Perin e Buratti, mentre i difensori gialli sono costretti a ricorrere qualche volta a grossolane scorrettezze per fermare le discese dei grigi. Al 30’, improvvisa, la doccia fredda del goal del Modena. Un rapido palleggio tra Cabas e Giammarinaro (i migliori della squadra insieme al portiere e all’ala destra) permette a Malavasi, lasciato inavvertitamente incustodito da Bosio, di segnare a colpo sicuro con un forte tiro da 3-4 metri. L’Alessandria deve ora superare un periodo di lieve sbandamento. Fallisce il goal al 35’ con un’azione personale di Smersy che scarta il portiere e poi, sbilanciato, manda il pallone fuori di poco, ma poi è il Modena che ritorna a comandare le azioni, ottenendo due calci d’angolo consecutivi. Ad un minuto dal riposo però un fortissimo pallone di Serone rasenta la traversa. Nella ripresa, l’Alessandria rinfrancata punta con decisione al raggiungimento del pareggio. Al 5’ il solito Smersy entra a contatto con il portiere Panetti, gli toglie la palla ma non può sfruttare l’occasione: lo scontro è stato duro ed entrambi i giocatori restano terra doloranti, riprendendo poco dopo il loro posto. Al decimo minuto Marini ordina l’inversione di ruolo tra Albertelli e Mirabelli. Il giovane numero 4, passato all’attacco, crea due minuti dopo l’occasione del goal. Avuto il pallone da un calcio d’angolo battuto dalla sinistra, Mirabelli avanza di qualche metro, poi tira a rete: il pallone urta contro la schiena del terzino modenese Martinelli e ricade in area, dove si crea una mischia paurosa, con Perin atterrato ed il pallone «schiaffeggiato» dal mediano sinistro giallo Lodi. Di quest’ultimo fallo l’arbitro Menchini di Udine si accorge e comanda il rigore, realizzato da Albertelli con un preciso tiro alla destra di Panetti. Sullo slancio del pareggio conseguito, i grigi continuano la loro offensiva che durerà, salvo qualche momento di pausa, fino allo scadere dei 90’. Al 15’ Serone colpisce un palo su punizione dal limite, al 19’ Smersy e Mirabelli costruiscono un’azione da rete ma Perin è in ritardo sullo scatto e manca la facile conclusione. I grigi si spingono avanti cercando con caparbia volontà la vittoria ed il Modena capisce che l’unica cosa da fare è salvare il pareggio a tutti i costi. Persino il centroattacco Cabas arretra a far da difensore ed i modenesi tutti respingono palloni su palloni. Quando gli alessandrini riescono a giungere a portata di tiro, Panetti tiene accuratamente chiusa la porta di casa. Ad un minuto dalla fine anche Masperi, il numero 6 alessandrino, corre innanzi e cerca il goal della vittoria, da dedicare al figlioletto natogli pochi giorni fa, ma Panetti dice ancora no ed il pareggio modenese è affannosamente portato in salvo sino al fischio finale di Menchini. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 4 ottobre 1954) La fama che ha accompagnato la squadra gialloblù in questo inizio di campionato è stata confermata anche nell’incontro odierno in cui è emersa la salda falange modenese che ha sviluppato, specialmente nel primo tempo, un solido e tecnico gioco che l’ha portata alla marcatura. Tutta la squadra ospite è apparsa in buone condizioni tecniche e stilistiche: pronta in difesa ove è emerso sopra tutti il portiere Panetti, pregevole la prestazione di Robotti. Nel complesso, i canarini hanno confermato la loro buona forma. Il punto segnato da Malavasi al 30’ del primo tempo è stato un colpo abile di astuzia e decisione che ha sorpreso la difesa grigia lasciandola senza scampo. L’Alessandria è ancora in fase di assestamento: sistemati i settori come meglio si è potuto per le note difficoltà finanziarie che attraversa il sodalizio, la pattuglia grigia gioca con slancio e ardore ma pecca di precisione, di tattica, di coesione. Tuttavia è ammirevole lo slancio combattivo degli alessandrini profuso anche in condizioni avverse e che, come nella disputa di oggi, li ha portati a superare lo svantaggio del primo tempo per pervenire al pareggio e minacciare in un delirante finale la roccaforte modenese. Brevemente. La cronaca registra nel primo tempo manovrate puntate degli attaccanti modenesi. La lotta è dura ed alterna nei due campi con sensibile prevalenza da parte dei canarini che sono pervenuti alla conquista del loro punto verso il trentesimo minuto: lungo rimando sulla destra, azione risolutiva di Malavasi che, giunto di fronte al portiere, lo supera di testa deviando alto la palla in rete. Immediata reazione alessandrina: al 36’ Smersy nella precipitazione del tiro fallisce il bersaglio a porta vuota per la precedente uscita di Panetti; al 42’ il portiere para in condizioni particolarmente difficili. Ad un minuto dal riposo Serone in ottime condizioni per un soffio fallisce il bersaglio. Nella ripresa gli alessandrini assumono il comando delle azioni e al 7’ altra occasione d’oro sciupata in seguito ad un’ennesima mischia sotto la porta avversaria. Al 15’ Lodi respinge nettamente col braccio il pallone diretto in rete: il calcio di rigore è realizzato da Albertelli. Ancora al 19’ un traversone di Mirabelli colpisce il palo. Gli ultimi dieci minuti sono una disputa serrata ed accanita; l’Alessandria è lanciata a tutt’uomo per giungere alla vittoria, ma l’imprecisione degli attaccanti grigi e la salda difesa dei gialloblù sanzionano la parità dell’incontro già acquisita nelle proporzioni predette. («Corriere dello Sport», 4 ottobre 1954) DOPO IL PAREGGIO COL MODENA Di scena il Como domani al “Moccagatta,, Il risultato pari ottenuto contro il Modena, se ha lasciato a bocca asciutta il pubblico per il punto perso in casa, ha però confermato le buone doti della squadra grigia e la ottima tenuta di gara, che ha permesso ai ragazzi di Marini di dominare nettamente il campo nella ripresa. Lacune ed incertezze del nostro reparto di punta sono state poi maggiormente evidenti in seguito all’incidente occorso a Buratti, alla indisposizione di Traverso ed alla contusione riportata da Smersy. Comunque, tirando le somme, la squadra grigia è stata più aggressiva di quella modenese, e se la sfortuna non avesse ostacolato l’insistente offensiva dei locali, una vittoria alessandrina non sarebbe certamente stata rubata. Occorre tenere conto che se il Brescia si era presentato in campo con giocatori nuovi, che gli erano costati la bellezza di 120 milioni complessivi, anche il Modena si è presentato alla ribalta del campionato notevolmente rinforzato e deciso di puntare alla promozione. Il pubblico ha seguito con interesse le vicende della partita e si è dimostrato soddisfatto della compagine attuale, che appare ottimamente inquadrata e non tarderà a rendersi efficiente anche nel reparto d’attacco. È stato detto che lo spostamento di Mirabelli all’attacco è stato efficace, ma noi siamo d’avviso che tanto Albertelli quanto Mirabelli sono due mediani ambidestri, e costituiscono sempre un ripiego per il reparto di punta: abbiamo avuto fiducia in Smersy, e l’esordio di questo giovane è stato accolto con simpatia dal pubblico; nel secondo tempo, nel ruolo di centro, ha dato maggior risalto alle qualità redditizie del suo gioco. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 9 ottobre 1954) RISULTATI: Arsenaltaranto-Messina 2-1 Cagliari-Treviso 2-0 Como-Pavia 1-1 Lanerossi Vicenza-Brescia 3-0 Palermo-Monza 2-0 Parma-Legnano 0-0 Salernitana-Padova 0-3 Verona-Marzotto 2-4 CLASSIFICA: Marzotto, Modena, Padova 5; Cagliari, Lanerossi Vicenza, Messina 4; Alessandria, Como, Legnano, Pavia, Salernitana 3; Arsenaltaranto, Brescia, Palermo, Parma, Verona 2; Monza, Treviso 1 MARCATORI 4 gol: Bonistalli (Padova) 3 gol: Deprati (Marzotto), Manzardo (L.R. Vicenza), Marchetto (Marzotto), Testa L. (L.R. Vicenza) 2 gol: Bertoni (Pavia), Fabbri G.B. (Messina), Farinelli (Pavia), Fioravanti (Salernitana), Korostelev (Parma), Malavasi (Modena), Marsili (Como), Rebizzi (Legnano), Sanna (Cagliari), Santagostino (Cagliari) Il punto sul campionato Tre squadre al vertice del torneo dopo tre gare disputate: il Modena che aveva pareggiato in casa dell’Alessandria, il Padova che aveva nettamente sconfitto, in trasferta, la Salernitana con Stivanello e la doppietta di Bonistalli e il Marzotto che aveva espugnato con autorità il campo del Verona. Prima vittoria stagionale dell’ArsenalTaranto opposto al Messina. Il Cagliari ha avuto la meglio sul Treviso con i gol di Santagostino e Sanna. Il successo del Palermo sul