Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
24-10-1954 - Giornata: 6 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lanerossi Vicenza AC 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 77. Vicini A. [La]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Albertelli Lanfranco, Traverso (I) Luigi, Masperi Luigi, Bocchio Peppino, Mirabelli Walter, Perin Gastone, Buratti Angelo, Serone Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
LANEROSSI VICENZA AC: Sentimenti (IV) Lucidio; Giaroli, Pavinato; Moro, Lancioni, Bonci (II) Emilio; Manzardo, Vicini, Testa, Miglioli, Motta. All.: Campatelli Aldo.

Arbitro: Maurelli Mario (Roma)
Note
Espulsi: 10’ Lancioni [L], 70’ Serone [A]. Infortunato: 85’ Vicini [L]. Angoli: 2-3. Spettatori: oltre 10.000. Giornata grigia e piovosa a tratti, campo erboso in perfette condizioni. Inizio gara ore 15:00.

Commento
Le grandi speranze alessandrine, alimentate dal miracolo di Padova, sono cadute come le foglie nella prima bruma dell’autunno, che abbiamo incontrato al Moccagatta, e al cospetto di diecimila testimoni, nessuno dei quali, pensiamo, può rischiare un se o un ma sulla bilancia che pende tutta a favore dei biancorossi di Campatelli. L’atmosfera del confronto e il risorto animo della generosa provincia hanno chiamato attorno alla squadra grigia tutto il calore dei tempi belli; ma la doccia vicentina è caduta, inesorabile e precisa, sul rinascere della fiammata che si è spenta di colpo, avvolgendo il tutto in un velo di fumo nel quale l’Alessandria è, almeno per ora, scomparsa. Non si può infatti accreditare agli sconfitti il corredo delle attenuanti, poiché il Lanerossi è il primo a chiedere il diritto di parola per dire (gridare) che quando si vince in casa d’altri, giocando ottanta minuti con dieci uomini, ridotti poi a nove nel durissimo finale, si ha ben ragione di essere indifferenti alle recriminazioni degli alessandrini. E diremo subito che la prima linea di casa, scesa in campo priva di Smersy, sostituito da Mirabelli, e al comando di Perin, ha scagliato il primo pallone deciso verso quel vecchio gatto che è sempre Sentimenti IV, soltanto al 38’ del primo tempo, un po’ tardi perché il Vicenza non si fosse ormai accorto che c’era nei suoi avversari tanto impeto e tanto orgoglio ma poca lenza per pescare un altro successo all’insegna della buona fortuna. Le retrovie alessandrine (ce lo diceva il buon Cattaneo prima dell’incontro, ed è stato proprio vero) tengono bene, ma le manovre dell’attacco hanno ancora bisogno di trovare a occhi chiusi il buco della serratura: fatica tanto più ingrata quando vi montano la guardia dei Sentimenti IV, dei Giaroli (il migliore di tutti), dei Moro e dei Miglioli, che hanno presentato un Lanerossi decisamente orientato verso la serie maggiore. L’incontro non è stato bello. La frettolosa espulsione di Lancioni, decretata da un arbitro nervosismo, quasi preoccupato, ha consigliato ai vicentini di canticchiare subito la tattica del «qui prudenza ci vorrà», e l’Alessandria ha incontrato subito il muro tutte le volte che ha tentato l’assalto. I biancorossi invece avevano ormai il compito definitivo dell’aspetto imprevedibile che l’incontro aveva assunto dopo l’espulsione del loro uomo-base e l’hanno svolto a modo, mettendosi pazientemente e sapientemente alla posta dell’occasione d’oro che è venuta al 31’ del secondo tempo. Si giocava da venti minuti con l’Alessandria lanciata nel crescendo del suo assedio, quanto Testa ruppe una mischia e lanciò su Vicini, a mezzo campo, una palla morbida che il rosso allungò in avanti, buttandosi a corpo morto verso il portiere. Il centromediano alessandrino mancò l’arresto di forza e alle spalle del biancorosso, in piena azione, vedemmo un terzetto composto da Albertelli, Traverso e Bussetti. Nessuno dei tre arrivò in tempo al fallo perché ormai non c’era nulla da fare e Vicini venne raggiunto soltanto nel momento in cui lasciò andare la pillola da quindici metri, obliqua a sinistra, precisa nell’angolo. Lena, che era già uscito tre volte a vuoto, colto sul tempo, restò a braccia aperte. Un gol di contropiede, è vero, ma esattissimo nella spartizione dei meriti, perché venne dopo il piccolo putiferio che era nato attorno alla espulsione di Serone, avvenuta al 25’ della ripresa. Abbiamo detto che Maurelli aveva esagerato mandando negli spogliatoi Lancioni, colpevole di avere sgambettato Bocchio sul limite del «fuori» a tre quarti di campo, in un’azione di ostacolo. Nel secondo caso, invece, il castigo è stato pari alla colpa, perché Serone, ostacolato da Moro a fondo campo, mentre inseguiva una palla ormai imprendibile, ha reagito allo scivolone, provocato anche dall’erba, con una doppietta fulminea che ha messo k.o. il mediano biancorosso. L’Alessandria era nel momento più delicato e stava picchiando a quattro mani all’uscio di Sentimenti IV. Il fallaccio stroncò in pieno la sua fatica e aprì al Vicenza l’occasione per fare giustizia. C’è ancora una cosa da dire ed è questa: che al 2’ della ripresa Motta era venuto a trovarsi solo davanti al portiere alessandrino, che era uscito in tuffo, alla disperata. La palla era scappa ad entrambi ed era filata a rete fermandosi sulla linea bianca; stette lì un attimo; Testa ci tornò sopra e la fallì ancora (incredibile) e fu Bosio a cacciarla via, sbattendola prima contro un palo. L’Alessandria, invece, quando farà la somma dei suoi meriti, ricorderà di avere mandato a Sentimenti, due soli palloni validi per il fondo del sacco: uno di testa e l’altro di piedi, firmati entrambi dalla sua ala destra. Troppo poco per Sentimenti! Tipica giornata autunnale, con intermittenti parentesi di pioggerella; campo ancora tutto verde, ma scivoloso. Due espulsi: Lancioni del Lanerossi al 10’ del primo tempo per fallo veniale su Bocchio e Serone dell’Alessandria, al 25’ della ripresa, per vie di fatto contro Moro. Due incidenti a Vicini, finito a braccia fuori campo. (Dario Costa, «La Gazzetta dello Sport», 25 ottobre 1954) Di fronte ad undici mila spettatori i grigi sconfitti per 1 a 0 IL LANEROSSI NON PERDONA UN ERRORE DELL'ALESSANDRIA La grande partita tra l’Alessandria ed il Lanerossi Vicenza aveva richiamate sugli spalti dello stadio Moccagatta, nonostante la pioggia, circa undicimila spettatori. Era nelle speranze di questo magnifico pubblico una nuova prova positiva dell’undici grigio, reduce dalla clamorosa vittoria di Padova. L’Alessandria invece ha deluso, le speranze dei suoi sostenitori, interrompendo la sua collana di successi ed abbassando bandiera di fronte ai biancorossi vicentini in una gara dura, nervosa, ricca di incidenti, che avrebbe potuto tuttavia avere un esito assai diverso, solo che i grigi avessero saputo approfittare delle occasioni offerte loro dalla sorte. Non si vuol dire con questo che il Lanerossi abbia rubato la vittoria sul campo alessandrino. La affermazione della squadra di Campatelli acquista anzi maggior rilievo se si pensa che la compagine biancorossa è stata privata sin dal decimo minuto di Lancioni, mediocentro di nome, ma terzino volante di fatto, espulso dall’arbitro romano Maurelli per un’entrata troppo energica sull’ala destra avversaria Bocchio. Nessuna squadra, neppure la più forte, può sostenere impunemente l’handicap di un uomo in meno. Eppure il Lanerossi ha concesso questo vantaggio alla Alessandria e la compagine di Marini non ne ha saputo trarre profitto. I biancorossi anzi sono riusciti a difendersi con ordine, pur avendo dovuto rinunciare al «catenaccio», ed a minacciare in qualche occasione la rete difesa da Lena. Hanno controllato le azioni vivaci ma disordinate dei grigi e, appena la difesa alessandrina si è fatta cogliere in errore, hanno vibrato la botta a colpo sicuro. Un successo legittimo dunque, anche se qualcuno potrà dire che non è giusto vincere avendo fatto tre soli tiri in porta. D’accordo, ma vediamo queste tre azioni: 1’, Lena devia in angolo alla cieca un tiro dell’ala sinistra Motta; 8’ della ripresa, Lena è battuto da un’azione ancora di Motta, il pallone batte contro il palo e rotola sulla linea, Bussetti giunge di gran carriera e salva in extremis; 31’ della ripresa, botta a segno con Vicini. Più che sufficiente per vincere con pieno merito. L’Alessandria ha attaccato a lungo con la consueta tenacia ma, come si temeva, l’entusiasmo non le è bastato per annullare la superiorità di classe dell’undici vicentino, anche se questo è diventato ben presto… un «dieci». Contro una difesa potente e decisa come quella vicentina, l’assenza di Smersy, l’attaccante di maggior peso e di maggior classe nelle file alessandrine, si è fatta enormemente sentire. Ha lottato con coraggio, sfruttando pienamente le doti che in lui si conoscono, soltanto l’ala destra Bocchio. Il giovane numero 7 ha avuto a portata di testa l’occasione da rete, al 39’, ma Sentimenti IV ha sventato la minaccia con una grande parata d’intuito, deviando in angolo il pallone. Il numero 11 Serone invece ha dato la svolta decisiva alla gara, facendosi espellere dal campo a venti minuti dalla fine. L’ala sinistra fino a quel momento, all’infuori del traversone conclusivo per l’azione del goal mancato da Bocchio, non aveva fatto niente di utile in campo. Al 25’ della ripresa ebbe un’assurda reazione ad una dura carica di Moro, lo colpì con un pugno e venne rinviato negli spogliatoi. Ristabilito l’equilibrio numerico, il Lanerossi si fece più ardito, mandò più frequentemente la mezzala Vicini in appoggio ai tre uomini di punta e al 31’ approfittò freddamente dell’unico errore del mediocentro grigio Traverso per segnare il goal della vittoria. Il numero 5 alessandrino – fino a quel momento tra i migliori della sua squadra con Bocchio, Bussetti e Albertelli – indugiò su un facile pallone, lo respinse debolmente di testa, poi lo riprese e lo calciò proprio sui piedi di Vicini. L’interno destro biancorosso partì velocissimo, entrò in area di rigore, il portiere Lena rimase imbambolato a guardarlo e il pallone finì in fondo alla rete. Troppo tardi per reagire. Molti tra i grigi non avevano più fiato in corpo, mentre i difensori biancorossi avevano ancora energie sufficienti per presidiare, fino all’ultimo, la porta difesa da «Cochi». A tre minuti dalla fine i vicentini rimasero addirittura in nove, per l’uscita di Vicini contusosi ad una caviglia in uno scontro con Masperi. Ma i grigi non ebbero più tempo per rimediare ed uscirono dal campo tra i fischi, i primi fischi di quest’anno. Il pubblico è fatto così, dimentica persino che il Lanerossi è il più forte candidato alla Serie A. Non è disonorevole perdere contro tanto avversario, e non saranno molte le squadre che contro l’undici di Campatelli cadranno in piedi come è caduta in piedi l’Alessandria. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 25 ottobre 1954) Gioco duro, sostenuto e a volte scorretto nei due campi; espulsi Lancioni al 10’ del primo tempo, per avere travolto con una falcata Bocchio, e Serone al 25’ del primo tempo per avere colpito a pugni Moro; parecchi contusi, fra cui Vicini, che è stato trasportato fuori al 40’ della ripresa senza più fare ritorno in campo. («Corriere dello Sport», 25 ottobre 1954) L'INCONTRO SALERNO-ALESSANDRIA RINVIATA A DATA DA DESTINARSI Sconfitti i grigi dal Lanerossi La partita col Lanerossi si presentava per l’Alessandria come un ostacolo difficile da superare, in quanto i compagni di Testa avevano dimostrato, non solo sulla carta, di costituire un undici sufficientemente amalgamato. D’altra parte i modesti grigi si erano guadagnati nelle prime cinque partite la fiducia degli sportivi ed il favorevole commento della stampa, dopo la smagliante impresa di battere la capolista patavina in modo più che convincente. La partita coi biancorosa è stata strana: le due squadre si temevano a vicenda e gli ospiti, pur mettendosi in risalto con veloci puntate di Testa, Motta e Vicini, giocavano con prudenza. Il Lanerossi, ridotto a dieci uomini per l’espulsione di Lancioni all’11’ di gioco, non ha accusato l’inferiorità numerica e l’Alessandria non ha saputo approfittare del momento, perché sul settore sinistro Serone restava inspiegabilmente inattivo. Alla guardia di Perin si prodigò Moro ed il nostro attacco, malgrado le veloci puntate di Bocchio, ha messo in evidenza mancanza di organicità: per giunta il portiere Lena, colpito da un calcio al ginocchio, si è trovato in difficoltà tra i pali della rete. Tutto sommato è restata la volontà dei nostri ragazzi di raggiungere l’ambita vittoria, mentre il Lanerossi ha dato conferma della sua salda inquadratura. Attraverso azioni alterne, sul terreno viscido per la pioggia, la squadra grigia ha comunque sfiorato il successo; solo nel secondo tempo gli eventi precipitarono. Serone trovò modo di farsi espellere, favorendo in tal modo la squadra avversaria. Al 30’ del secondo tempo Traverso, quasi a metà campo, si accinse a respingere di testa una palla alta, senonché Bussetti, dietro al centromediano, gli gridò: «Sei solo!». Traverso cercò allora di fermare la palla, ma un difettoso rimbalzo fece cadere la stessa sui piedi di Vicini, che corse velocissimo verso la nostra area: gli furono a fianco Masperi e Bussetti, ma non seppero fermarlo di forza, limitandosi solo a tallonarlo, consentendogli di tirare a rete, a fil di palo, nell’angolo opposto a quello cui si era piazzato Lena. Questa sconfitta – che premia meritatamente il Lanerossi – non infirma le possibilità della nostra squadra. L’assenza di Smersy ha avuto il suo peso, proprio nella partita che doveva essere disputata a quadri completi. L’arbitro Maurelli di Roma non ha fatto complimenti e si è meritato gli applausi, sia quando ha espulso Lancioni che quando ha inviato agli spogliatoi Serone. Il direttore di gara ha tenuto conto della sportività del pubblico alessandrino, e non ha infierito nel suo rapporto su Serone: ciò è dimostrato dalla squalifica inflitta dalla Lega al giocatore grigio per una sola giornata. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 30 ottobre 1954) RISULTATI: Cagliari-Brescia 1-1 Marzotto-Como 1-0 Messina-Verona 1-0 Modena-Padova 4-2 Monza-Treviso 1-1 Palermo-Legnano 0-1 Parma-Pavia 1-0 Salernitana-Arsenaltaranto 1-1 CLASSIFICA: Modena 10; Lanerossi Vicenza, Marzotto 9; Alessandria, Legnano, Messina, Padova, Pavia 7; Brescia, Parma, Treviso 6; Cagliari, Como 5; Salernitana, Verona 4; Arsenaltaranto, Monza, Palermo 3 MARCATORI 4 gol: Bertoni (Pavia), Bonistalli (Padova) 3 gol: Brach (Messina), Cuzzoni (Pavia), Deprati (Marzotto), Fioravanti (Salernitana), Fiorio (Marzotto), Giammarinaro (Modena), Manzardo (L.R. Vicenza), Marchetto (Marzotto), Testa L. (L.R. Vicenza) 2 gol: Avedano (Treviso), Cabas (Modena), Caprile (Legnano), Erba (Parma), Fabbri G.B. (Messina), Farinelli (Pavia), Fraschini (Brescia), Korostelev (Parma), Malavasi (Modena), Marsili (Como), Nicoletti (Messina), Occhetta (Marzotto), Pavanello (Treviso), Perin G. (Alessandria), Perin S. (Pavia), Rebizzi (Legnano), Sanna (Cagliari), Santagostino (Cagliari), Serone (Alessandria), Stivanello (Padova), Zamperlini (Verona), Zian (Legnano) Il punto sul campionato Quarta vittoria stagionale per il Modena che aveva sconfitto il Padova mantenendo la leadership in classifica. Un gol di Fiorio aveva dato al Marzotto la vittoria contro il Como ed il secondo posto in graduatoria, al pari dell'Alessandria. Il Pavia era stato sconfitto dal Parma con un gol di Erba. Colpo del Legnano in casa del Palermo