Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
07-11-1954 - Giornata: 8 - Taranto - Valentino Mazzola


Arsenaltaranto US - Alessandria US 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 57. Ferrari A. [Ar] , 88. Castignani P. [Ar]

Alessandria US Ravera Vincenzo, Bussetti Luigi, Nicolazzini Antonio, Albertelli Lanfranco, Traverso (I) Luigi, Masperi Luigi, Bocchio Peppino, Perin Gastone, Smersy Silvio, Buratti Angelo, Mirabelli Walter All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
ARSENALTARANTO US: Franchin; Tagliamento, Pellegrini; Castignani, Bordignon, Fabrello; Mari, Ferrari, Veglianetti, Stabellini, Cuoghi. All.: Villini (II) Mario.

Arbitro: Smorto Pietro (Reggio di Calabria)
Note
Angoli: 8-3 (2-1). Spettatori: 8.000. Giornata di sole. Inizio gara ore 14:30. Il «Corriere dello Sport» attribuisce il primo gol dell’Arsenaltaranto a un’autorete di Ravera.

Commento
È stata una giornata sportiva da quattro Oscar: per una partita «spettacolo» giocata con tecnica e lealtà; per un Arsenataranto degno della vittoria; per un’Alessandria degna del suo nome; per una direzione arbitrale impeccabile. Oggi il pubblico sportivo tarantino non solo si è riconciliato con la propria squadra, ma anche… con il campionato di Serie B. La migliore formazione dei rossoblù è valsa a dare l’esatta misura delle possibilità del Taranto, è valsa a fermare un avversario fortissimo in ogni reparto, è valsa, infine, a far cadere nel più profondo degli oblii l’incerto inizio di questa stagione calcistica. La gara disputata dagli arsenalotti ha ben meritato alla fine il grato ed affettuoso applauso dei loro entusiasti sostenitori, i quali hanno voluto porgere lo stesso riconoscimento agli atleti dell’Alessandria e all’ottimo Smorto. Il lettore non si meravigli di tante espressioni laudative spinte fino al superlativo: chi ha avuto modo di assistere all’odierna partita, può farci atto che non esageriamo affatto; non è dunque il risultato favorevole alla squadra di casa che ci spinge all’euforia, ma la più obbiettiva e serena constatazione di quanto ha avuto luogo sul rettangolo del Mazzola. Nella nostra di presentazione alla vigilia avevamo concluso: «l’Arsenaltaranto, contro l’Alessandria, finalmente scenderà al gran completo e completa potrà essere la soddisfazione dei suoi tifosi». Questo auspicio è stato confortato da una realtà superiore alle previsioni, che pur erano tinte di un rosa vivo. Si è assistito ad un confronto sviluppatosi dal 1’ al 90’ ad un ritmo da torcicollo per seguire le azioni che si spostavano con la massima rapidità dall’una all’altra metà capo, tenendo sempre impegnati quasi tutti i ventidue protagonisti, un gran numero di trame degli attaccanti ad alto livello tecnico e, di conseguenza, difficoltosi interventi dei difensori, che però non sono stati da meno nel servirsi del buon gioco per allontanare i pericoli delle proprie aree. A conferma del fatto, i contendenti non hanno dovuto lasciare alcun infortunio, ma solo qualche incidente di nessun conto; e di ciò va dato particolare merito all’arbitro, che ha lasciato subito intendere di essere preciso e deciso, oculato ed imparziale nel rilevare ogni infrazione di gioco. L’abbiamo già accennato, la gara è stata ricca di movimento e perciò la cronaca avrebbe bisogno di molto spazio. Ci limitano a far notare un aspetto… quasi strano di questa partita: il miglior gioco del Taranto si è avuto nel primo tempo, che invece è finito senza danno per la rete avversaria, mentre nella ripresa è stata l’Alessandria a insistere nell’offensiva e invece a capitolare per due volte, esattamente quante la squadra locale avrebbe dovuto fare ammainare nei primi quarantacinque minuti la bandiera dei grigi sulla roccaforte. Il Taranto è in contro sole, la palla è all’Alessandria; fin dalle prime battute si avverte il valore degli ospiti e la buona giornata dei locali. Al 10’ pericolosa difesa di Bosio: Castignani risolve in angolo. Sul tiro dalla bandierina, mischia dinanzi a Franchin con tiro finale di Mirabelli; il pallone mette l’orecchio sul palo alla sinistra di Franchin e va fuori. Al 15’ è l’Alessandria ad essere costretta in corner, evitando così di veder conclusa in rete una indovinata intesa tra Cuoghi e Mari, quest’ultimo rientrato nel pieno della sua forma. Al 24’ è Veglianetti che, servito di precisione da Mari, manca di testa una favorevole occasione per segnare. Al 25’ tiro di Stabellini deviato fortunosamente in angolo. Lo stesso numero dieci dei rossoblù, poco dopo, saetta contro il bersaglio, ma il pallone rimbalza sul muro degli ospiti per finire poi acciuffato dal portiere in tuffo a terra. Al 32’ è Ferrari che da fuori area tenta di sorprendere Ravera: e il pallone sorvola la traversa. È l’ora del contropiede: è Bosio che, imbeccato da Smersy, ha la palla buona, ma i difensori rossoblù riescono, sia pure a stento a neutralizzare il grave pericolo. Tre minuti prima del riposo la più bella trama dei tarantini: pallone da Ferrari a Stabellini, a Fabrello, a Cuoghi, che manca di poco col suo tiro angolato. Al 43’ ancora Bosio viene a trovarsi in ottima posizione per concludere una mischia in area di Franchin, ma Bordignon e poi Fabrello rimettono a posto. In questo primo tempo l’offensiva è stata tenuta per oltre due terzi dal Taranto, contenuta abilmente dall’Alessandria, che solo dal 30’ in poi si è fatta minacciosa in area rossoblù. La ripresa ha da registrare al 5’ tre tiri successivi contro Franchin da parte di Mirabelli, Smersy e Buratti; per tre volte il pallone ha fatto carambola sui difensori rossoblù evitando a Franchin un grosso dispiacere. Un minuto dopo Buratti è ancora in fuga; Franchin è fuori dai pali, ma un magnifico recupero di Bordignon riesce a sventare la grave minaccia. Finalmente il Taranto si scuote e guadagna un calcio d’angolo. Siamo al 12’: batte Ferrari, il pallone piomba a filo di porta su Ravera che, preso in contropiede, indietreggia e porta il pallone al di là della linea bianca della sua rete: l’arbitro ha visto e fischia il goal. Il Mazzola ribolle di entusiasmo. Ora il Taranto giuoca come nel primo tempo: con brio, con ordine, con trame semplici e rapide, ma l’Alessandria non desiste e va a cercare il suo goal. Fabrello, il miglior uomo in campo, e Bordignon montano la guardia e tamponano i ripetuti attacchi dei grigi. Al 20’ punizione quasi dal limite contro il Taranto: batte il bravo Albertelli, il pallone sbatte sul viso di Ferrari che resta intontito, ma il pericolo è allontanato. Al 19’, in contropiede, Veglianetti, su passaggio preciso di Stabellini, si mette in fuga, ma al momento buono perde il controllo della palla e così manca un probabile gol. Il giuoco non dà requie agli atleti, in continua mobilità: ora il Taranto accenna a tirare le reti in barca e si mette in difesa, puntando sul contropiede. Infatti è proprio su capovolgimento di fronte che Mari, portatosi al centrocampo, ha la palla che voleva: Traverso intuisce il pericolo e lo trattiene per la maglia, Mari resiste e avanza, l’arbitro applica la regola del vantaggio. Mari avanza ancora, ma viene poi caricato fallosamente dall’accorto Masperi: punizione contro l’Alessandria a pochi metri dal limite, batte Castignani ed esce fuori uno dei suoi calci imparabili, rendendo vano il tuffo di Ravera nell’angolo alla sua sinistra. Il gol di Castignani (siamo al 43’) suggella il brillante giuoco svolto dal Taranto per tutta la durata della gara senza che si possa fare nessun addebito alla prestazione della bella squadra alessandrina. Poco dopo il fischio finale, accolto con fragoroso battimani del pubblico, che è pago della vittoria conseguita più che meritatamente dal Taranto. I migliori in campo: dei locali Fabrello, Bordignon, Mari e Stabellini. Degli ospiti: Bosio, Albertelli e i due terzini. Ma un elogio va rivolto a tutte e due le formazioni, l’una e l’altra degna di ben figurare in Serie B. (Franco De Gennaro, «Corriere dello Sport», 8 novembre 1954) Ha perduto malamente oggi l’Alessandria, al Mazzola. Due gol realizzati il primo su calcio d’angolo e il secondo su punizione, da una distanza non inferiore ai trenta metri. Occorre però dire subito che l’Arsenaltaranto, malgrado la completezza dei suoi ranghi, non ha giocato una delle sue migliori partite, pur dimostrando di aver trovato la formazione giusta. Tanto la difesa, escluso Bordignon, che la prima linea hanno commesso errori di un certo rilievo. Il maggior difetto dei padroni di casa si può individuare nel difettoso marcamento. L’Arsenaltaranto aveva avuto le possibilità di far sua la partita nel corso del primo tempo, quando gli uomini di prima linea hanno fatto a gara nel collezionare errori. L’atteso rientro di Veglianetti ha soddisfatto solo in parte. Il condottiero della prima linea ha accusato una certa impreparazione, ma ha dato la sensazione di essere in ripresa, unitamente a Mari. Tra i grigi superiore a ogni elogio il comportamento del settore difensivo, in cui si è inserito però un portiere alquanto distratto. La notorietà dei cinque attaccanti ospiti prometteva uno spettacolo interessante. Invece niente di tutto ciò, se non un’applaudita serie di smistamenti veloci, ma scarso senso della rete, per cui Franchin non ha corso mai serio pericolo. La condotta di gara dei padroni di casa, seppure costellata di ingenui passaggi corti che finivano tra i piedi degli avversari, è stata molto prudente. Se la squadra locale meritava di vincere nel primo tempo, gli ospiti non meritavano di perdere proprio nella ripresa, quando cioè davano la chiara sensazione di reggere allo sforzo, contrariamente a quanto accadeva ai loro antagonisti. Il periodo di maggior pericolo i piemontesi l’hanno corso nei primi quindici minuti sotto la sferzante manovra di attacco dei taranti, i quali hanno da recitare un solenne mea culpa se non sono riusciti a far capitolare la rete di Ravera. Al 25’ Veglianetti falliva un’altra buona occasione tirando fuori da tre metri. Si chiude la prima parte della gara con una serie di passaggi in area di rigore avversaria da parte degli attaccanti tarantini. Nella ripresa, dopo l’iniziale manovra di sfondamento degli ospiti, si ha al 12’ un calcio d’angolo per i padroni di casa; Ferrari fa spiovere la palla fra le mani del portiere che non riesce a trattenerla e la vede rotolare oltre la linea bianca. Dopo il gol l’Arsenaltaranto accenna a fare muro in difesa arretrando Stabellini e Ferrari, mentre l’Alessandria tenta di dare maggiore incisività alla prima linea scambiando i posti tra Smersy e Mirabelli. Non ne ricaverà nulla, ché la difesa tarantina non permetterà alcuna azione di sorpresa. Si va avanti senza azioni di rilievo e solo il finale darà consistenza al successo arsenalotto. Castignani bette una punizione da circa 30 metri, infilando l’angolo basso a sinistra del portiere alessandrino. (Giuseppe Scotti, «La Gazzetta dello Sport», 8 novembre 1954) CON DUE STARNI GOL IL TARANTO SCONFIGGE L'ALESSANDRIA: 2-0 Al termine di una brillante esibizione, il complesso alessandrino è stato costretto a lasciare il Mazzola battuto per 2-0 ad opera di un Taranto in netta ripresa perché completo di tutti i titolari. La natura delle due reti subite dal portiere grigio Ravera (che sostituiva il titolare Lena, infortunato) fa però rilevare che la vittoria dei padroni di casa non può togliere alcun merito alla squadra ospite. Difatti il primo goal veniva realizzato su calcio d’angolo: si era al 12’ della ripresa quando Ferrari spediva dalla bandierina un pallone spiovente carico d’effetto, rasente la traversa. Ravera riusciva a fermare la sfera quando essa aveva già varcato la linea di porta. La seconda rete, a due minuti dalla fine, veniva su punizione da 25 metri calciata da Castignani che con tiro angolato faceva battere il pallone all’interno del palo, ingannando il portiere. Queste due reti dimostrano chiaramente come la vittoria dei padroni di casa non sia scaturita da un predominio offensivo dei rossoblù pugliesi. I grigi hanno anzi contenuto e ribattuto gli attacchi avversari, tanto che un pareggio non sarebbe parso del tutto immeritato. Dopo un primo tempo a fasi alterne, con leggero predominio dell’Arsenaltaranto che non riusciva però a sfruttare due buone occasioni al 31’ su tiro di Veglianetti ed al 40’ di Cuoghi, nella ripresa l’Alessandria prendeva le redini della gara destreggiandosi abilmente in campo rossoblù. Al 3’, su fuga di Bocchio, il migliore della squadra grigia, Bordignon spezza l’azione con una entrata fallosa. Al 6’ Mirabelli con un forte tiro dalla sinistra impegna Franchin in una difficile parata a terra e subito dopo, quando sembra che il Taranto debba capitolare, Smersy sciupa una facile occasione alzando il pallone sulla traversa a portiere battuto. Dopo questo periodo i padroni di casa ripartono alla controffensiva ed ottengono al 12’ un calcio d’angolo che frutta la prima rete già descritta. Sull’1 a 0 l’Arstaranto assume uno schieramento difensivo, lasciando in avanti per il contropiede Cuoghi, Mari e Veglianetti. Gli attacchi degli ospiti, poggiati sulla destra con azioni filtranti e ben congegnate, risulteranno vani fino al termine della gara grazie alla strenua difesa dei locali che si battono con grande impegno ed infine riescono a segnare il secondo goal al 43’ su tiro di punizione. Del Taranto si è distinta la difesa in blocco con particolari citazioni per Bordignon; nell’attacco Mari. Dell’Alessandria, nelle cui file erano assenti, oltre a Lena, Bosio e Serone, si sono fatti ammirare il già citato Bocchio, Albertelli, Bussetti, Masperi e Perin. (Giovanni Acquaviva, «Stampa Sera», 8 novembre 1954) DOMANI AL “MOCCAGATTA,, Contro il Treviso squadra grigia al completo Rientreranno Lena, Bosio e Serone - Giocherà la nuova mezz’ala Marra A Taranto i grigi non hanno avuto fortuna, causa una banale parata di Ravera che ha permesso alla squadra ospitante di passare in vantaggio, nel periodo in cui maggiormente incalzava l’offensiva della nostra squadra. La compagine di Marini aveva chiuso il primo tempo in pareggio ed aveva dato l’impressione, nella ripresa, di poter passare, tanto che Perin, Mirabelli e Smersy su azioni personali avevano sfiorato il successo. Verso il termine Ravera si lasciava ancora sorprendere da un tiro di Castignani, convalidando la vittoria avversaria con un punteggio netto che non ha rispecchiato l’andamento della partita. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 13 novembre 1954) RISULTATI: Brescia-Marzotto 4-1 Lanerossi Vicenza-Cagliari 1-0 Modena-Legnano 1-1 Monza-Salernitana 3-0 Padova-Palermo 2-2 Parma-Messina 1-1 Treviso-Pavia 1-0 Verona-Como 0-1 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza, Modena 11; Legnano, Padova, Treviso 10; Como, Marzotto, Pavia 9; Brescia, Messina 8; Alessandria, Arsenaltaranto, Parma 7; Cagliari, Monza, Palermo 6; Salernitana, Verona 4. *: una gara da recuperare. MARCATORI 5 gol: Bonistalli (Padova), Fraschini (Brescia) 4 gol: Bertoni (Pavia), Cuzzoni (Pavia), Manzardo (L.R. Vicenza), Pavanello (Treviso), Testa L. (L.R. Vicenza) 3 gol: Brach (Messina), Cabas (Modena), Deprati (Marzotto), Erba (Parma), Ferrari (Arsenaltaranto), Fioravanti (Salernitana), Fiorio (Marzotto), Giammarinaro (Modena), Macor (Monza), Marchetto (Marzotto), Perin S. (Pavia), Rebizzi (Legnano), Sanna (Cagliari), Stivanello (Padova) Il punto sul campionato Al termine dell’ottava giornata di campionato in testa alla classifica si era formata la coppia composta da Vicenza e Modena: i veneti avevano sconfitto, di misura, il Cagliari con il gol di Testa mentre gli emiliani erano stati fermati sul pareggio, interno, dal Legnano che era riuscito ad agguantare il pareggio con l’autorete di Zambarda. A tre minuti dal termine il gol di Persi aveva dato al Treviso la vittoria sul Pavia. Importante affermazione del Como in casa del Verona, ultimo in classifica al pari della Salernitana.