Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
12-12-1954 - Giornata: 11 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Palermo US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 86. Pomati G. [Pa]

Alessandria US Ravera Vincenzo, Bussetti Luigi, Nicolazzini Antonio, Albertelli Lanfranco, Traverso (I) Luigi, Masperi Luigi, Bocchio Peppino, Perin Gastone, Marra Italo, Mirabelli Walter, Serone Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
PALERMO US: Cernuschi; Ballico, Bettoli; Martini, Marchetti, Piccinini; Maselli, Pomati, Vizia, Martegani, Prunecchi. All.: Sperone Mario.

Arbitro: Coppa Alessandro (Como)
Note
Angoli: 6-3 (1-3). Spettatori: 4.000. Cielo coperto, terreno pesante e viscido. Inizio gara ore 14:30.

Commento
COSTA CARO ALL'ALESSANDRIA L'ERRORE DEL PORTIERE RAVERA Fango, goal del Palermo a 5’ dalla fine, sfortuna dei grigi. Questi i fattori che hanno determinato la terza sconfitta in casa dell’Alessandria. Non a caso si è citato innanzitutto il fango. Se il terreno fosse stato compatto, forse il maggior slancio della squadra piemontese e la velocità di taluni elementi quali Bocchio e Serone, avrebbero permesso di superare la difesa palermitana. Viceversa, sull’acquitrino cui è stato ridotto lo stadio Moccagatta dalle recenti piogge, era inevitabile che la classe notevole di taluni giocatori rosaneri (Piccinini, Martegani, Ballico) finisse per prevalere. Tuttavia gli ospiti non avrebbero conseguito la vittoria se, al 40’ della ripresa, il portiere alessandrino Ravera non avesse compiuto quella che a termini di etichetta si definisce «gaffe» e che in linguaggio sportivo si chiama madornale errore. I grigi nel finale stavano attaccando con rinnovato vigore, quando una respinta mise in azione l’ala sinistra del Palermo Prunecchi e il terzino Bussetti della Alessandria. Forse il pallone, scivolando sul fango, sarebbe sfuggito ad entrambi, forse era sufficiente che Ravera restasse tra i pali. Egli invece tentò un’uscita e, trovatosi ormai fuori dell’area di rigore, respinse coi piedi. Se sino ad allora era stato bravo portiere, Ravera si rivelò pessimo colpitore. Il suo rinvio finiva infatti a tre metri di distanza sui piedi di Vizia (ex granata ed ex casalese) che allungava a Pomati. Quest’ultimo prendeva la mira con tutta tranquillità ed infilava di precisione la porta vuota. Rabbioso, ma vano, un tentativo di recupero del bravissimo Traverso. Così l’Alessandria ha perso la partita. Immeritatamente, soprattutto se si considera che nel primo tempo Perin (8’) e Albertelli (12’) avevano sciupato favorevoli occasioni calciando tra le braccia del portiere, mentre nella ripresa, dopo un incalzante assedio alla porta palermitana, al 32’ per un discutibile fallo era stata annullata una rete segnata di testa da Marra su corner calciato da Serone. Fatte queste premesse, è altrettanto doveroso dichiarare che la squadra piemontese, reduce dalla vittoria di Salerno, ha complessivamente deluso. All’attacco il solo Marra, facendo letteralmente pesare il suo fisico alla Ferrario, si è reso pericoloso nelle mischie e con un paio di sventole da fuori area ha costretto Cernuschi a deviare faticosamente in angolo. Marra non è certo un palleggiatore uruguaiano, ma con il fango di ieri le sue risorse atletiche erano provvidenziali. Inconsistenti Mirabelli e Bocchio, poco generoso il gioco di Serone, Perin in difficoltà di fronte ad un Piccinini che, buon distributore delle sue energie, si è reso molto utile tra i rosaneri. Mediana e difesa dei grigi nel complesso hanno retto bene facendo perno su Traverso. Del resto il Palermo non ha mai sferrato una vera e propria offensiva limitandosi, specie nella ripresa, ad azioni di disturbo impostate per lo più da Martegani. Nel corso di questi contrattacchi due tiri di Vizia ed uno di Pomati vennero brillantemente neutralizzati da Ravera, che è stato pure autore d’un coraggioso tuffo sui piedi dell’accorrente centravanti avversario. Non ci sarebbe voluto, da parte del guardiano grigio, l’infortunio finale, che per quanto clamoroso può essere comunque giustificato. Altri portieri famosi, nel corso del campionato, si sono resi colpevoli di errori analoghi. La sorte ha favorito il Palermo e con esso il suo nuovo allenatore Sperone. (Remo Grigliè, «Stampa Sera», 13 dicembre 1954) Il Palermo ha guadagnato ad Alessandria una gara che aveva controllato durante il primo tempo quando avrebbe potuto benissimo e meritatamente passare in vantaggio, ma che aveva corso il rischio di perdere malamente nel corso della ripresa, quando alcuni dei suoi uomini erano apparsi chiaramente provati per il ritmo della contesa e per la pesantezza del terreno. Il gol decisivo è venuto allorché nessuno se lo attendeva. Ed anche i tifosi locali avevano finito per accettare come risultato finale uno zero a zero abbastanza equo. L’azione è nata da un improvviso contropiede che aveva messo Vizia a contatto col portiere avversario. Entrambi in corsa verso il pallone con scontro sul limite dell’area di rigore grigia. Ravera respingeva la sfera ma cadeva e Pomati, che riusciva ad impadronirsene, la indirizzava a rete senza che il terzino Nicolazzini riuscisse, sul limite della porta, a fermarla, sia pure con le mani. Per l’Alessandria questo gol era indubbiamente una beffa; per il Palermo, invece, si trattava di un premio, magari fortunato, ma non del tutto immeritato. Innanzitutto, anche se una volta i rosaneri hanno avuto un po’ di fortuna, si può ben dire che era proprio giunta l’ora. In secondo luogo vi è da tener presente che Sperone aveva dovuto rimaneggiare la formazione in maniera preoccupante dato che, all’assenza già scontata di Carradori, si era aggiunta all’ultimo momento quella di Boldi che risentiva di uno stiramento. Perciò l’allenatore rosanero aveva dovuto spostare a terzino Ballico e immettere Piccinini a laterale, con l’aggiunta, logica e intelligente, del cambio di parti fra i due terzini, per evitare che a sinistra si venissero a trovare troppi uomini lenti. Inoltre c’è stato un terzo fattore che autorizza a ritenere meritato il premio della buona sorte presentatosi al Palermo sotto forma del gol di Pomati a quattro minuti dalla fine e dopo un periodo di predominio nettissimo dei locali: sono stati il gioco e la volontà profusi dai rosaneri durante tutto l’arco dei 90 minuti. La squadra ha dato tutto quello che attualmente ha per imporsi. Conscia di avere uomini lenti, ha tenuto un comportamento prudente con i laterali quasi sempre nella propria metà campo e con Martegani anche lui al centro del terreno. Tutto questo ha fatto sì che la squadra nel primo tempo abbia dato l’impressione di essere migliore dell’avversaria di una buona spanna come classe, anche se le folate grigie hanno procurato più di un pericolo a Cernuschi, oggi assai pronto, ma ben coadiuvato da un Ballico, intelligente e misurato, da un Bettoli scattante e pronto a riparare alle falle di qualche compagno, da un Marchetti sicuro in qualsiasi momento. Martini ha anche compiuto una bellissima gara, mentre Piccinini va valutato per quello che il suo fisico poteva permettergli. Egli è lento e fermo e quindi, con grande spirito di sacrificio, ha badato soprattutto a coprire una zona e a tenersi il più vicino possibile al pericoloso Perin, suo diretto avversario. Ottimo nel primo tempo, Piccinini è calato nella ripresa fin quasi a scomparire. Ma, nonostante ciò, non ha mai mollato. Martegani ha avuto la stessa parabola di rendimento, mentre Pomati, meno agile di altre volte, forse anche per il terreno pesantissimo e presto ridotto ad un vero e proprio pantano, ha avuto il grande merito del gol decisivo. Vizia ha confermato di possedere il tiro a rete; forse non ha altro dato che è apparso scarso nel controllo della palla ed ha mostrato un certo ritardo nello scatto e nel movimento. Le due ali non hanno brillato ma, specialmente Maselli, hanno cercato di innestarsi nel gioco collettivo che oggi non è certo mancato e che è stato forse alla base del migliore rendimento del Palermo e del suo successo. Di fronte a questo Palermo vi era una Alessandria che è apparsa la classica squadra provinciale tutto fuoco e tutta velocità, anche se Marra e Perin, che costituiscono un ottimo duetto, hanno tentato l’impossibile per dare all’azione di tutti un po’ più di ordine. Buoni il portiere (meno che nell’azione del gol), Traverso, un centromediano duro come un macigno, ed anche Mirabelli, forse il giocatore più pulito, tecnicamente parlando, di tutta la formazione. La gara retta dal polso fermo e deciso dell’arbitro Coppa ha avuto fasi emozionanti ed è stata sempre incerta ed equilibrata. Se fosse finita 0-0 non ci sarebbe stato da rimproverare nulla alle due prime file; piuttosto sarebbe stato obbligo elogiare le due difese. Insomma, si è trattato di una bella partita, che meritava di essere vista e vissuta e che ha attanagliato l’attenzione dei 4.000 spettatori presenti. Dopo molte azioni di assaggio, nelle quali i tiri di Perin e di Martegani finiscono a lato, è il Palermo che parte a fondo. Al 10’ Maselli dà a Vizia, che tira pronto; il portiere para e perde la palla, recuperandola con un grande balzo in avanti prima che il centroavanti palermitano acquisti la percezione dell’accaduto. Al 15’ punizione dal limite a favore del Palermo per fallo su Vizia; tira Martegani che passa a Martini il quale spara in rete; Ravera respinge e Maselli mette fuori. Ancora un tiro di Vizia parato, poi la risposta alessandrina. È Marra che tenta di lontano con un tiro calibrato che trova Cernuschi troppo avanzato: la palla, però, è alta di pochi centimetri. Un paio di traversoni di Serone – un’ala assai pericolosa – sono neutralizzati dal guardiano ospite. Una bella azione grigia, con attori Bocchio, Marra e Perin, trova però in Marchetti un abilissimo interruttore. Nella ripresa la partenza è fulminea ed il Palermo è il primo a farsi sentire. Bel duetto Maselli-Pomati, con ottimo traversone dell’interno, che Vizia non raccoglie. Ci pensa Martegani però, che spara forte, Bussetti devia e Ravera blocca. Risponde l’Alessandria: fila via sulla destra Bocchio, che lascia Piccinini e centra, Serone tocca di testa ma Cernuschi è lì. Ancora il Palermo alla ribalta dopo sessanta secondi: Martegni a Pomati, che tira prontissimo ma… in bocca al portiere! Al 10’ i rosaneri hanno l’ultima bella azione, con Pomati-Maselli-Vizia, il quale ultimo invece di passare a Prunetti, solo soletto e in ottima posizione, cerca Maselli, il quale arriva un attimo dopo Ravera. Improvvisamente si nota nel Palermo che la squadra non gira più. Si sono fermati, almeno come possibilità di movimento, Martegani e Piccinini. E l’Alessandria, pur con disordine, ne approfitta e passa a suo piacere, soprattutto in virtù di un Perin instancabile e che si trova in ogni dove. Per fortuna del Palermo, i grigi non insistono sulla destra e così Martini, Marchetti e anche Bettoli possono sempre entrare in extremis ad evitare il peggio. Viene una lunga serie di angoli a pro dei locali, aumentano anche le punizioni a favore dell’Alessandria, e da ognuna di queste arrivano pericoli: pensa a tutto Cernuschi. Anche un gol per la verità, al 27’, su tiro dalla bandierina di Serone, ripreso di testa da Marra; ma questi aveva prima trattenuto Marchetti e Coppa giustamente annulla. Un attimo dopo c’è un fallo di Ballico che trattiene Serone in piena area. Il terzino, furbo, fa finta di cadere, riuscendo così a guadagnarsi l’assoluzione dell’arbitro. Poi, dopo ennesimi tentativi di far breccia di Perin e Marra, la improvvisa azione del gol palermitano e tutto finisce con un anticipo di quattro minuti. (Mario Vannini, «Corriere dello Sport», 13 dicembre 1954) Per la terza volta consecutiva, quest’anno, il Moccagatta è stato espugnato: oggi tale privilegio è toccato al pugnace Palermo il quale ha colto il gol della vittoria proprio negli ultimi minuti della partita, quando ormai tutti erano convinti di un nulla di fatto. La delusione degli sportivi è stata quindi profonda. I palermitani, ad onor del vero, non hanno fatto grandi cose per meritarsi il successo. Essi si sono difesi bene, senza troppo minacciare la rete avversaria; il loro merito principale è stato quello di avere impostato un gioco più adatto al terreno, pesante e viscido in conseguenza dell’abbondante pioggia caduta negli ultimi giorni. Gli alessandrini, dopo un primo tempo disputato alla garibaldina, calavano sensibilmente di tono nella ripresa lasciando via libera agli ospiti. Le buone occasioni che i grigi hanno avuto all’inizio della contesa sono state tutte stroncate dalla vigile guardia di Cernuschi, Ballico e Bettoli. Questi tre uomini giganteggiavano letteralmente, formando una barriera insormontabile davanti all’attacco alessandrino. Le parate, talune veramente di gran classe del valoroso Cernuschi, strappavano gli applausi del pubblico. Ma se la difesa merita il caloroso elogio, la linea mediana non le è stata inferiore, sia per il suo gioco poderoso e redditizio che per tecnica e fiato. In questo settore Marchetti ha brillato maggiormente; il centromediano siculo, instancabile fornitore di palloni ai compagni dell’attacco, si è palesato anche buon suggeritore di temi di gioco. All’attacco, solo spunti individuali di Pomati, intraprendente ed insidioso, e di Martegani, deciso e scattante. L’ex granata Vizia, in cattiva giornata, non ha legato con i compagni di linea, ed ha sciupato alcune eccellenti occasioni. I grigi, oggi, sono stati assai sfortunati. La sconfitta è veramente immeritata. Essi hanno giocato con animo e sovente mancando il successo. Solo l’orgasmo e la imprecisione dei tiri in rete di Bocchio, Serone e Perin hanno impedito la marcatura di reti. La mediana grigia ha avuto in Traverso un vero pilastro, mentre la difesa vanta un Bussetti e, in certo qual modo Ravera, i suoi migliori uomini. Sfasato e a corto di fiato è apparso Nicolazzini. La cronaca della partita è condensata: al 7’ Perin sfiorava il palo della rete sicula con un forte tiro; al 12’ Vizia impegnava Ravera; al 15’ era Cernuschi che temerariamente si lanciava sui piedi di Bocchio per soffiargli il pallone, prima che scoccasse il tiro; al 17’ Ravera parava con difficoltà un tiro di Martegani e al 32’ Vizia, solo davanti a Ravera, trovava il modo di calciare la palla fra le braccia del portiere. Nella ripresa, tutti indistintamente gli uomini apparivano provati dalla fatica. Al 30” dall’inizio Ravera deviava in angolo un pallone girato involontariamente in porta da Bussetti; al 1’ era ancora Ravera che bloccava un tiro ravvicinato di Martegani; al 28’, su calcio d’angolo calciato da Serone. Marra metteva in rete di testa, ma l’arbitro annullava il gol per una carica irregolare del grigio sul portiere siciliano. Al 36’ Pomati, a pochi passi da Ravera, sciupava la più bella occasione della giornata; ma al 40’ l’intraprendente interno sinistro siculo si prendeva la rivincita: uno spiovente in area grigia dava l’estro a Ravera di uscire dai pali per allontanare la minaccia con i piedi. Il grigio falliva lo scopo e Pomati realizzava. E sull’1-0 la partita, ottimamente diretta da Coppa di Como, finiva. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 13 dicembre 1954) I GRIGI SCONFITTI DAL PALERMO Domani al Moccagatta Alessandria-Messina È stata una sconfitta, quella col Palermo, capitata tra capo e collo ai grigi negli ultimi minuti della partita, quando il pubblico locale già manifestava la sua scontentezza per il risultato pari! È stata una beffa, dovuta, è vero, ad un errore di Ravera, ma si deve riconoscere che il bravo portiere alessandrino già aveva salvato la sua squadra in ripetute difficili occasioni: si è trattato quindi unicamente di sfortuna. Ma vediamo come ha giocato la squadra in campo: l’impostazione dell’undici grigio come già avevamo detto, non poteva dare grandi possibilità, perché si ripeteva l’errore di presentare Mirabelli nel ruolo di interno sinistro, proprio nel periodo in cui meno efficiente è la prestazione di Masperi. Ripetutamente Mirabelli è stato messo allo sbaraglio in ruoli inadatti, con risultato negativo, fischi e rimbrotti del pubblico; mentre questo giocatore, nel ruolo di mediano, avrebbe meritato sicuramente i calorosi applausi degli sportivi. Si è attesa la sconfitta col Palermo per giungere alla decisione di mettere a riposo Masperi, ciò che poteva essere fatto prima, con meno evidenza e con qualche punto di più in classifica. Dalle prime partite di allenamento la nostra squadra aveva perso l’abitudine di impostare i reparti a rotazione dei giocatori, e, sempre come avevamo previsto, si è giunti anche alla svalorizzazione di Bosio e di Buratti; l’ultima partita ha messo in evidenza la obbligatorietà di tenere le mezze ali arretrate anche sul nostro campo, e tale schieramento ha favorito i rosaneri che hanno potuto mandare all’attacco anche i mediani, in perfetta manovra di spola. Fin dalle prime battute si era potuto riscontrare che Marra, al centro dell’attacco, quando aveva la palla non era aiutato dai due interni e Bocchio, pur esso arretrato, rendeva maggiormente ardua l’azione offensiva. In tali condizioni era prevedibile che i primi a cedere avrebbero dovuto essere i grigi, per le eccessive scorribande fuori tempo. In modo sorprendente le incursioni siciliane venivano sventate da Ravera, che doveva poi sul finire della gara commettere l’errore di non ritornare immediatamente a posto dopo avere sbagliato, di piede, il rinvio quasi sulla linea dell’area di rigore. La partita di Salerno avrebbe dovuto preparare ai grigi l’ascesa nella graduatoria della classifica: invece, come una doccia fredda, è giunta tre giorni dopo la sconfitta, che ha sollevato le recriminazioni degli sportivi. Siamo d’avviso però che la squadra locale ha ancora notevoli possibilità di rimettersi in carreggiata, sveltendo il gioco della mediana e tornando alle azioni in rotazione con il quintetto d’attacco. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 18 dicembre 1954) RISULTATI: Arsenaltaranto-Como 2-0 Brescia-Salernitana 3-0 Cagliari-Parma 1-1 Lanerossi Vicenza-Padova 1-0 Messina-Treviso 2-2 Modena-Marzotto 1-0 Monza-Legnano sospesa per nebbia al 54’ sul risultato di 1-1 Verona-Pavia 1-1 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 16; Modena 15; Legnano, Como, Padova, Treviso 13; Brescia, Pavia 12; Marzotto, Parma 11; Arsenaltaranto, Messina 10; Alessandria, Cagliari, Palermo 9; Verona 8; Monza, Salernitana 6. *: una gara da recuperare. MARCATORI 7 gol: Fraschini (Brescia) 6 gol: Bonistalli (Padova) 5 gol: Cuzzoni (Pavia), Testa L. (L.R. Vicenza) 4 gol: Bertoni (Pavia), Brach (Messina), Cabas (Modena), Caprile (Legnano), Farinelli (Pavia), Giammarinaro (Modena), Manzardo (L.R. Vicenza), Pavanello (Treviso), Pomati (Palermo), Stivanello (Padova) Il punto sul campionato Il big match della giornata se lo era aggiudicato il Lanerossi Vicenza che si era imposto contro il Padova ottenendo la settima vittoria stagionale grazie al gol di Motta. Di misura, il Modena era riuscito ad imporsi sul Marzotto con il decisivo gol di Cabas. Caduta del Como in casa dell’ArsenalTraranto andata in rete con Cuoghi e Castaldo. Gol ed emozioni nel pareggio tra Messina e Treviso. Il Brescia si era agevolmente sbarazzato della Salernitana. Era stata rinviata per nebbia Monza-Legnano.