Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
26-12-1954 - Giornata: 13 - Monza - Città di Monza


Monza AC - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 18. Forlani G. [Mo]

Alessandria US Ravera Vincenzo, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Albertelli Lanfranco, Traverso (I) Luigi, Mirabelli Walter, Bocchio Peppino, Perin Gastone, Smersy Silvio, Marra Italo, Serone Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
MONZA AC: Ghirardi; Copreni, De Poli; Colombetti (I) Carlo, Magni, Pistorello; Forlani, Tagnin, Macor, Del Grosso, Barengo. All.: Quario Carlo Alberto.

Arbitro: Fornari Angelo (Bologna)
Note
Spettatori: 5.000. Giornata mite e soleggiata. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Non è vero che al pubblico interessino solo i due punti di classifica e che, purché la sua squadra li arruffi, sia disposto a rinunciare anche allo spettacolo. Lo ha confermato la nutritissima salve di fischi con la quale i monzesi hanno accolto dagli spalti del San Gregorio il trillo di chiusura di Monza-Alessandria, che i locali bene o male, hanno concluso vittoriosamente. Benché l’undici brianzolo abbisogni soprattutto di punti per uscire dalla miserevole posizione di classifica attuale, gli spettatori hanno voluto sottolineare in modo inconfondibile il disappunto per la noiosa ed inconcludente partita cui avevano assistito, senza dubbio la peggiore tra quelle disputate su questo campo nell’attuale campionato. Sembrerebbe infatti inammissibile che nel confronto fra due compagini militanti sia pure con scarsa fortuna nella seconda serie nazionale, si debbano registrare, com’è accaduto oggi, interi quarti d’ora senza che l’una o l’altra delle contendenti riesca a controllare conclusivamente con due uomini la sfera, malamente sbattuta di qua e di là alla speraindio. Dopo questo primo preambolo indispensabile per inquadrare la fisionomia dell’incontro odierno, non è inesatto affermare che i locali hanno meritato la vittoria: non tanto per un fattore positivo di gioco, quanto per la giustificazione che essi, a differenza degli avversari, possono addurre per il on gioco. Partite come quella esterna contro il Marzotto disputata in un mare di fango e quella interna con il Legnano non possono non lasciare il segno nel breve volger di una settimana: dopo venti minuti gli interni biancorossi, ed in modo particolare Del Grosso, sono oggi letteralmente scoppiati. La carenza dell’azione degli interni ha causato un superlavoro ai laterali e quindi li ha fiaccati in breve tempo. È stato prudenziale per il Monza poter contare oggi su un trio di terzini in forma magnifica (Magni è stato di gran lunga il migliore in campo) e su un portiere che, chiamato raramente al lavoro, ha operato però due o tre interventi prudenziali. Questo è tutto il merito del Monza, un merito in verità molto striminzito. Molto invece il demerito dell’Alessandria per non aver saputo approfittare della prematura stanchezza degli avversari e per non aver mai tentato di imporre con autorità la maggiore freschezza dei suoi atleti che, oltre il resto, avrebbero dovuto essere più in forma per la sospensione della loro partita di domenica scorsa. Gli alessandrini sono invece scoppiati nei ruoli chiave verso il quarto d’ora della ripresa tanto da rinunciare persino al serrate finale con il quale le squadre in svantaggio per una sola rete tentano solitamente di rabberciare la baracca. Vano è così risultato il prodigarsi degli atleti in grigio maggiormente in vena quali Smersy, Perin, Albertelli e Traverso. All’inizio i grigi assumono uno stretto schieramento difensivo richiamando nella loro metà campo i due interni e Bocchio. Nell’attacco monzese si registrano frequenti scambi di ruolo Macor-Forlani; quest’ultimo in posizione di centrattacco riceve al 18’ il pallone su una rimessa laterale di Barengo; evita l’intervento di due avversari e saetta imparabilmente in rete rasoterra. Benché in svantaggio l’Alessandria resta prudentemente sulla difensiva; al 42’ scatta però con un contrattacco in linea e Ghirardi compie un’autentica prodezza parando all’incrocio dei pali il fortissimo tiro conclusivo di Marra. Nella ripresa il Monza con vari uomini che non riescono più a correre, deve lasciare l’iniziativa agli ospiti, che però trovano in Copreni, Magni e De Poli un baluardo difficilmente superabile. Bella uscita di pugno di Ghirardi al 17’ su centrata alta di Serone e tiro a lato di Mirabelli al 32’. La migliore occasione per gli alessandrini si presenta però al 35’, quando passato il Monza all’attacco Smersy può tentare una lunga fuga in contropiede: il tiro conclusivo va a lato di un paio di metri. Più nulla fino al fischio finale dell’arbitro (che ha diretto discretamente) cui fanno eco quelli dei cinquemila spettatori. (Enrico Camesasca, «La Gazzetta dello Sport», 27 dicembre 1954) Un pubblico numeroso, valutato a circa 5.000 persone, ha dovuto purtroppo assistere al più brutto incontro che quest’anno si sia svolto allo stadio San Gregorio. Per gli atleti locali vi è senza dubbio l’attenuante dei tre incontri disputati nel giro di otto giorni e dell’assenza del mediano Corti. Per i grigi alessandrini non sappiamo proprio quale attaccante accampare. Un incontro, quello odierno, che si è trascinato avanti tra il malumore generale ed all’insegna di un giuoco quasi sempre vuoto di contenuto tecnico. Ha vinto il Monza e la vittoria è più che meritata, se non altro per la maggior mole di lavoro svolto. In quanto a precisione ed a lucentezza di idee è tutta un’altra cosa. Il taccuino delle note resta perciò scarno di appunti di cronaca, in quanto le azioni degne di essere chiamate tali si possono contare sulle dita di una mano. La rete della vittoria monzese si è avuta al 17’ del primo tempo: su un largo centro di Barengo, Forlani, spostato al centro, si incuneava nel vivo della difesa piemontese e scoccava un forte rasoterra che si insaccava alla destra di Ravera. Dopo la marcatura il gioco diventava fino alla fine sempre più scadente e mostrava un Monza che tirava a campare sul risultato ormai acquisito, ed una Alessandria tremendamente giù di corda che pasticciava a più non posso, forse poco confidando nelle proprie risorse. La direzione del sig. Fornari di Bologna ci è apparsa discreta. Dal grigiore generale si sono salvati De Poli, Magni e Ghirardi tra i monzesi, Bosio e Ravera tra i grigi alessandrini. (Giancarlo Feraciti, «Corriere dello Sport», 27 dicembre 1954) L'ALESSANDRIA SCONFITTA SUL CAMPO DEL MONZA: 0-1 Diciottesimo minuto del primo tempo: su un rilancio laterale di Barengo, l’ala destra monzese Forlani supera Bosio in velocità e con un tiro prepotente riesce a battere Ravera, che è rimasto fermo e sorpreso dalla «fucilata» dell’attaccante biancorosso. Questo doveva rimanere l’unico episodio importante della para, l’episodio decisivo, che determinava il successo del Monza e la conseguente sconfitta dell’Alessandria. Veramente i biancorossi avevano iniziato bene: Macor e Forlani, serviti da un Tagnin in piena efficienza fisica, riuscirono più volte a mettere in difficoltà la difesa dei piemontesi con azioni veloci e pericolose. Si distinse in quel periodo il centromediano alessandrino Traverso, indubbiamente il migliore giocatore in campo. Del resto tutta l’estrema retroguardia grigia, investita da una notevole massa di gioco, resse assai bene all’urto, e ci volle la prodezza di Forlani prima descritta perché capitolasse. Da quel momento però la manovra dei padroni di casa si spense, un po’ perché i piemontesi si diedero da fare per superare lo svantaggio, un po’ per la stanchezza che cominciò a annebbiare le idee di molti atleti locali e forse anche un po’ perché i monzesi consideravano ormai acquisito il risultato. Fu allora che si videro maggiormente le pecche dell’attacco piemontese: un gioco improvvisato dall’estro di qualche elemento, ma mai, o raramente, coordinato in manovra, che chiamasse in causa l’intero reparto. Erano puntate decise a volte, ma troppo isolate per poter far breccia in una difesa che si chiudeva sempre più a riccio, man mano che il tempo passava. Ci provò Marra ad impegnare il portiere monzese, ma Ghirardi rispose con una parata di intuito e di classe (41’). Smersy e Serone furono i più brillanti attori di questa azione offensiva dei grigi, ma rimasero isolati, ed i loro sforzi naufragarono nel nulla. Anche nella ripresa il gioco fu comandato in prevalenza dagli ospiti che tuttavia riuscirono a fare maturare una sola vera occasione da rete, sciupata da Smersy, il quale tutto solo davanti al portiere Ghirardi fallì con un forte tiro il più facile dei goals. Si vide in quell’occasione mancata il segno del destino (34’). Il vigore della offensiva alessandrina si smorzò come per incanto. Con l’errore di Smersy erano cadute le speranze dei piemontesi di riagguantare un pareggio, che non sarebbe stato demeritato. (P.C., «Stampa Sera», 27 dicembre 1954) I grigi sconfitti a Monza NUOVO RINVIO DI ALESSANDRIA-MESSINA Ancora una volta, in ossequio alla tradizione, l’Alessandria è rimasta sconfitta: è la solita cronaca, quella di Monza, della partita abulica, della mancanza di fiato, della incomprensibile inconsistenza del nostro reparto d’attacco perché le ali… non volano. Così la partita Monza-Alessandria è terminata tra i fischi di un pubblico sportivamente malcontento della tenuta di gara dei 22 uomini in campo. Con la sconfitta di domenica l’Alessandria ha perdute la possibilità di restare al centro del gruppo, e deve guardarsi ora dai mali passi, per non cadere proprio in fondo alla graduatoria della classifica. Subita una rete nel primo tempo, i grigi hanno costretto i compagni di Tagnin a chiudersi in difesa, ma la supremazia alessandrina si può definire: un attacco con armi scariche! Il commento generale dei critici ha messo in rilievo la povertà di gioco dei 22 contendenti, ma mentre il Monza, pur giocando male, è pervenuto (coi grigi) alla sua terza partita attiva, l’Alessandria continua nella sua marcia in discesa e, quel che è peggio, continua il letargo del suo reparto di punta. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 31 dicembre 1954) RISULTATI: [11ª giornata] Monza-Legnano 3-1 [13ª giornata] Brescia-Modena 2-0 Como-Messina 0-0 Lanerossi Vicenza-Salernitana 3-0 Legnano-Cagliari 1-0 Palermo-Arsenaltaranto 1-0 Pavia-Marzotto 0-0 Treviso-Parma 1-1 Verona-Padova 1-1 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 19; Legnano, Padova 16; Modena 15; Brescia, Como, Marzotto, Treviso 14; Pavia, Palermo, Parma 13; Arsenaltaranto 12; Verona, Messina* 11; Monza 10; Alessandria*, Cagliari 9; Salernitana 7 MARCATORI 7 gol: Fraschini (Brescia) 6 gol: Bonistalli (Padova) 5 gol: Caprile (Legnano), Cuzzoni (Pavia), Stivanello (Padova), Testa L. (L.R. Vicenza) 4 gol Bertoni (Pavia), Brach (Messina), Cabas (Modena), Farinelli (Pavia), Giammarinaro (Modena), Manzardo (L.R. Vicenza), Marchetto (Marzotto), Pavanello (Treviso), Pomati (Palermo) Il punto sul campionato Tre reti inflitte alla Salernitana e ottava vittoria stagionale per la capolista Vicenza: i gol di Giaroli, Campana e Motta avevano consentito ai veneti di portare a tre i punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici: il Padova, fermato sul pari a Verona, era stato raggiunto dal Legnano che aveva sconfitto il Cagliari: decisivo il rigore di Caprile. Il Modena, quarta in graduatoria, era stata sconfitta dal Brescia andata in rete con Gasparini e Gei. Di misura il Palermo si era imposto sull'ArsenalTaranto con il gol di Martegani. Senza reti Pavia-Marzotto.