Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1950/1951
Serie C
21-01-1951 - Giornata: 18 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Gallaratese SG 4 - 3 (3 - 1)
RETI: 10. Giraudo F.[A], 25. Dania D.[A], 42. Albertelli L.[A], 71. Savoini G.[A] 15. Brena A. [Ga] , 75. Caprioli A. [Ga] , 84. Vanelli A. [Ga]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Scarrone Secondo, Gabbiani Mario, Arezzi Giuseppe, Guaschino Paolo, Vitto Luigi, Dania Dino, Albertelli Lanfranco, Giraudo Franco, Pietruzzi Mario, Savoini Giulio All.: Cargnelli Tony

Formazione avversaria
GALLARATESE SG: Faraone; Rudoni, Asta; Triulzi, Marelli, Barbot; Venturi, Vanelli, Brena, Medolago, Caprioli. All.: Lattuada Alessandro.

Arbitro: Piemonte Erminio (Monfalcone)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
Più di quanto non dica lo strano punteggio L'ALESSANDRIA DOMINA LA GALLARATESE: 4-3 Anche nel calcio, spesso le apparenze ingannano. Dal punteggio si potrebbe dedurre che l’Alessandria ha faticato assai per ottenere il successo e che anzi la contesa è stata assai equilibrata, risolvendosi alla fine in favore dei grigi unicamente per la legge del fattore campo. Niente di tutto questo: la squadra di Cargnelli ha tenuto il campo da padrona, svolgendo un gioco deciso, veloce e tecnicamente pregevole, surclassando nettamente l’avversarla – apparsa tra l’altro assai meno pericolosa di quanto la posizione di classifica facesse prevedere – e riuscendo ad imporle, fino ad un quarto d’ora dalla fine, un distacco di tre reti che rispecchiava esattamente la differenza dei valori in campo. È stato il quarto d’ora finale a cambiare parzialmente volto al risultato, dandogli l’apparenza di un successo di misura. I grigi, che fino allora si erano prodigati senza risparmio di forze su un terreno fangoso e traditore, si trovarono nella fase finale della ripresa improvvisamente col fiato mozzo e le forze svanite: Guaschino, che aveva pressoché annullato Brena, crollò di colpo, imitato da Gabbiani, Pietruzzi, Scarrone, Giorcelli. I lombardi ne approfittarono per ridurre lo svantaggio ai minimi termini e fallirono per un soffio ti pareggio «in extremis». La Gallaratese, scesa in campo priva di Romito e Bardelli, è apparsa, come abbiamo già detto, inferiore alla fama che le viene dalla posizione in classifica. Il sestetto di difesa non è stato in grado di controllare con continuità il gioco velocissimo degli attaccanti grigi e la prima linea, bloccato il granatiere Brena, si è fatta minacciosa, come abbiamo visto, solo nel finale approfittando del crollo della difesa alessandrina, «morta» di fatica. Se si vuol fare una graduatoria di merito, Caprioli e, nonostante la stretta marcatura, Brena si sono distinti sugli altri. Subito in apertura di gioco, l’Alessandria si fa minacciosa. Nei primi cinque minuti il portiere biancoblù Faraone deve parare una rovesciata di Giraudo, una girata di testa di Pietruzzi e un’azione di Savoini. Poi al 10’ Giraudo, dopo aver lambito il palo con una cannonata rasoterra, porta in vantaggio la sua squadra: «dribbling» stretto di Albertelli sulla destra e traversone al centro dove Giraudo con un’astuta deviazione di testa, mette in rete. Il pareggio gallaratese non si fa attendere molto ed è frutto di un doppio errore alessandrino, al 15’. Svirgola di Scarrone che manda il pallone verso il proprio portiere; Giorcelli fallisce l’uscita e Brena può segnare a porta vuota. L’Alessandria torna in vantaggio al 25’: «cross» di Savoini, passaggio al volo di Giraudo a Dania che sempre al volo, infila in rete. I grigi continuano a dominare e a fallire occasioni su occasioni. Tuttavia a un minuto dallo scadere del tempo Albertelli si fa luce in una mischia susseguente a calcio d’angolo e insacca il terzo pallone. Anche nella ripresa l’Alessandria continua a dominare. I pali si incaricano di respingere tiri di Giraudo (16’) e Albertelli (20’), ma un quarto pallone finisce alle spalle di Faraone al 26’. Autore materiale del punto è Savoini che dà il tocco decisivo, ma il protagonista dell’azione è ancora Giraudo, con una irresistibile fuga da metà campo e passaggio finale al compagno smarcato. Poi il crollo: al 31’ segna Caprioli, approfittando di un malinteso Scarrone-Guaschino, al 40’ su calcio d’angolo segna ancora Marelli. I difensori alessandrini sono ormai con la… lingua fuori. Il fischio finale dell’ottimo arbitro Piemonte di Monfalcone libera i grigi da un incubo. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 22 gennaio 1951) Pazzi di gioia, al termine della gara vista stupendamente contro la Gallaratese, i più di diecimila tifosi grigi hanno tributato ad Arezzi & C., che sfiniti ma felici lasciavano il campo, un ultimo e rumoroso applauso. Meglio di così – diciamolo subito – non poteva giocare la compagine di Alessandria e ben poco hanno potuto opporre i gallaratesi, pieni di volontà ma inferiori in linea tecnica agli avversari che scoppiavano di salute, all’apice della forma, velocissimi e sempre primi sul pallone. Tuttavia i lombardi, un poco anche perché aiutati dalla fortuna, hanno potuto contenere il passivo e nel finale, con due rapide e ben congegnate azioni di contropiede, rimontare quasi tutto lo svantaggio. Suona comunque un po’ falso il risultato numerico, se si pensa che durante tutto il primo tempo Brena e compagni di prima linea hanno solo due volte sparato verso la rete di Giorcelli e nella ripresa hanno effettuato al massimo sei incursioni in area di rigore locale. Al fischio d’inizio i padroni di casa partivano all’attacco e dopo alcuni palloni terminati di poco a lato, al 10’ era Giraudo – che di testa girava in rete un pallone servitogli magnificamente da Albertelli – ad aprire il libro delle marcature. Ma cinque minuti dopo, su un innocuo tiro, Giorcelli si faceva sfuggire il cuoio e il capocannoniere Brena non si lasciava scappare la facile occasione per ristabilire le sorti dell’incontro. Punti sul vivo, partivano di nuovo in quarta i piemontesi e sino al fischio del riposo dominavano, concretando con due altre reti – autori Dania e Albertelli – la loro schiacciante superiorità. In apertura di ripresa, tiro di Brena e parata a terra di Giorcelli, poi incessanti ondate offensive dei padroni di casa che a stento Rudoni ed Asta riuscivano a contenere. Al 25’ quarta rete: lunga discesa di Giraudo, invano tallonato da Marelli, passaggio a Savoini e tiro conclusivo di quest’ultimo. Successivamente colpivano due pali e una traversa Savoini e Giraudo. Al 30’ Caprioli concludeva nel migliore dei modi un’azione di contropiede, imitato al 39’ da Vanelli: 4-3. La gara, che sembrava stravinta dall’Alessandria, procurava un po’ di mal di cuore al pubblico, ma gli ultimi minuti vedevano ancora gli avanti grigi protesi all’attacco. Tra i vincitori, che hanno tutti disputato una grande gara, meritano senza dubbio una particolare menzione il magnifico Vitto e l’onnipresente Guaschino; Giraudo, Dania, ma soprattutto Arezzi che ha giganteggiato in campo e non ha affatto accusato alla distanza la fatica terminando, anzi, in crescendo. Una linea sotto i compagni, invece, il portiere Giorcelli, che ha commesso in un momento delicatissimo un’imperdonabile papera. Marelli e Barbot si sono distinti tra i difensore assieme al sempre magnifico Faraone che nulla ha sulla coscienza, mentre all’attacco dei gallaratesi i francobollatissimi Caprioli e Brena hanno messo in vetrina ottime qualità. In ombra Vanelli, Medolago (esordiente e un poco emozionato) e Venturi. Per la cronaca, durante la gara non si è registrato nessun incidente di rilevo. Guaschino e Vitto si sono sovente scambiati di posto. L’arbitro Piemonte ha diretto impeccabilmente l’incontro. (Bruno Wildt, «La Gazzetta dello Sport», 22 gennaio 1951) MIGLIAIA DI TIFOSI SEGUIRANNO DOMANI I GRIGI A PAVIA La formazione sarà quella di domenica scorsa Domenica vedendo entrare in campo i giocatori con Pietruzzi contrassegnato col numero 10, Guaschino col 5 e Vitto col 6, abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Dall’inizio del campionato abbiamo continuato a mettere in risalto che i nostri giocatori, pur ottimi individualmente, non formavano una squadra e, purtroppo, i risultati negativi delle partite casalinghe contro il Casale e la Pro Vercelli, in particolar modo, minacciavano di porre l’Alessandria nella impossibilità di aspirare alla promozione. Come era logico prevedere, si è visto finalmente la squadra grigia giocare al foot-ball e le travolgenti azioni del nostro attacco hanno scombussolato la pur forte difesa gallaratese, ed i pali della rete di Faraone hanno fatto in modo che le quattro reti segnate, non salissero a sette. Il punteggio non ha importanza, ciò che era indispensabile fare è stato fatto, e cioè il tanto auspicato spostamento di Pietruzzi a interno destro per dare ordine all’azione costruttiva; ne ha approfittato Giraudo che non deve più correre in lungo e in largo per il campo alla ricerca della palla, ed avrà quindi maggiori possibilità di emergere. All’estrema sinistra Savoini non ha saputo sfruttare i dosati passaggi di Pietruzzi, per il fatto che voleva effettuare il tiro di sinistro mentre in tali casi doveva usare il destro con maggiori probabilità di sorprendere il portiere. Occorre ricordare le innumerevoli reti segnate da Cattaneo col piede sinistro quando giocava all’ala destra. Allenando Savoini a tentare il tiro di destro, si potrà maggiormente sfruttare la cooperazione di Pietruzzi. Lo spostamento di Vitto a mediano laterale ha permesso a Gabbiani di giocare con sicurezza, ed infatti ha figurato meglio di Scarrone. Al centro della linea di sostegno. Guaschino ha palesato ottime doti di colpitore, però sta scontando l’errore dei tecnici che lo avevano fatto giocare all’attacco, ed infatti nel secondo tempo, a metà campo, è entrato sull’avversario con lo slancio di un attaccante e non con la prudenza del difensore ed in tal modo è rimasto tagliato fuori da Brena, senza possibilità di ricupero. Occorre insistere su questo giocatore, e nella peggiore delle ipotesi, ricorrere allo spostamento di ruolo tra Vitto e Guaschino. Resta la considerazione che l’Alessandria dominatrice per 4-1 ha corso il rischio di essere raggiunta dalla Gallaratese (4-3), ed a nostro avviso era sufficiente lo scambio di posto tra Albertelli ed Arezzi per salvaguardare il vantaggio, e forse per ottenere da «Pippo» qualche rete in azione di contropiede. Tirando le somme l’Alessandria ha giocato la sua migliore partita di campionato, e quando questi uomini si saranno affiatati nei nuovi ruoli, la squadra grigia potrà affrontare qualunque insidia in campo e fuori senza tema di essere battuta. Tutti i giocatori sono meritevoli di elogi. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 27 gennaio 1951) RISULTATI: Biellese-Pavia 0-0 Magenta-Villasanta 1-1 Monza-Omegna 1-0 Mortara-Lecco 2-2 Pro Vercelli-Casale 1-2 Sanremese-Varese 2-1 Saronno-Luino 3-1 Savona-Fossanese 1-0 Sestrese-Rapallo 1-1 CLASSIFICA: Monza 28; Alessandria 26; Gallaratese, Sanremese 25; Pavia 23; Saronno 20; Casale 19; Savona 18; Biellese, Lecco, Rapallo 17; Magenta, Mortara, Villasanta 16; Fossanese 15; Omegna, Pro Vercelli 14; Sestrese, Varese 13; Luino 8. Il punto sul campionato A una giornata dal termine del girone di andata il Monza vinse, di misura, la gara casalinga contro l’Omegna: gol di Pasolini al 6’della ripresa portando a due i punti di vantaggio sull'Alessandria, diretta inseguitrice. La Sanremese menomata nei ranghi, per via di un infortunio, faticò più del previsto per riuscire a sconfiggere il Varese portandosi in terza posizione a pari punti con la Gallaratese. Biavati e Teruzzi furono i marcatori della gara tra Magenta e Villasanta terminata in parità. Il Saronno ebbe la meglio sul Luino: di Cesati, Broggini e Messenzani le reti dei locali. Il gol segnato da Mantero diede al Savona il successo sulla Fossanese. La Pro Vercelli, in cattiva giornata e non aiutata dalla fortuna, cedette di fronte ad un Casale veloce e solido in difesa. Un disorientato attacco della Biellese si fece imbrigliare dalla difesa del Pavia, fu cosi che la gara terminò in parità.