Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
16-01-1955 - Giornata: 12 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Messina ACR 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 74. Marra I.[A] 81. Colomban A. [Me]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Mirabelli Walter, Bagliani Giuseppe, Albertelli Lanfranco, Bocchio Peppino, Perin Gastone, Smersy Silvio, Marra Italo, Lerici Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
MESSINA ACR: Vellutini; Gratton, Avellani; Repetti, Cardano, Fabbri (V) Giovan Battista; Brach, Remonti, Quoiani, Colomban, Grisa. All.: Bacigalupo (II) Manlio.

Arbitro: Menchini Lorenzo (Udine)
Note
Recupero della gara rinviata il 19 dicembre 1954 e poi il 28 dicembre 1954. Infortunato: 65’ Perin [A]. Tempo piovoso, terreno fangoso. Inizio gara ore 14:30.

Commento
L'ALESSANDRIA RIDOTTA IN DIECI COSTRETTA AL PARI DAL MESSINA: 1-1 Prima di esprimere qualsiasi giudizio sui protagonisti della partita Alessandria-Messina, bisogna tenere conto delle condizioni ambientali in cui la gara si è svolta. Il terreno del Moccagatta ieri pomeriggio trasudava acqua ad ogni colpo di piede ed il giocare del buon foot-ball su una simile «sabbia mobile» avrebbe richiesto qualità tecniche ben superiori a quelle delle due squadre in campo. Nella ripresa poi, l’uggiosa pioggerella invernale si trasformò in un violento acquazzone di tipo estivo, ed ogni manovra ordinata divenne praticamente impossibile. I grigi, estremamente bisognosi di punti, hanno attaccato a fondo per quasi tutta la gara, mentre i siciliani, la cui posizione di classifica è più tranquilla, ai sono accontentati di difendersi. Era logico che sbagliasse di più chi attaccava di più e gli attaccanti alessandrini non sono sfuggiti alla regola, fallendo tutte (meno una) le occasioni favorevoli che si sono loro presentate. La rete realizzata su calcio di punizione da Marra, dopo 74 minuti di quasi continua offensiva, avrebbe comunque potuto essere sufficiente ad assicurare un altro prezioso successo all’Alessandria, se la squadra di Marini fosse stata in grado di rintuzzare a ranghi completi la controffensiva del Messina. Ma al momento del goal, i grigi avevano l’attacco rivoluzionato per un infortunio al loro uomo migliore, l’interno destro Perin, colpito duro in uno scontro con Gratton. Raggiunto il vantaggio, la mezz’ala, immobilizzata dal dolore, rientrò negli spogliatoi e l’undici siciliano, grazie alla superiorità numerica, poté trovare nella difesa alessandrina il varco per raggiungere il pareggio. Il risultato fa nascere questo ragionamento: l’Alessandria ha giocato male col Parma una settimana fa ed ha vinto, si è comportata assai meglio con il Messina ed è appena riuscita a pareggiare. Dobbiamo accontentarci del miglioramento visto o incoraggiare i fischi e le ingiuste critiche di un pubblico che troppo presto dimentica? Molti giocatori grigi hanno bisogno di riposo, ma non vi è per ora possibilità di sostituirli degnamente; perciò i titolari stanchi giocano egualmente ma fanno ciò che possono, meritando comprensione e non fischi. L’ala destra Bocchio, ad esempio, è stata «beccata» ad ogni errore da quegli stessi sostenitori che l’applaudivano nelle prime trionfali partite di campionato: non è questo certamente il modo migliore di collaborare con i dirigenti e con l’allenatore Marini, che hanno già abbastanza pensieri per riportare la squadra ad un rendimento soddisfacente. Tornando alla partita, si può dire insomma che l’Alessandria avrebbe meritato la vittoria. Più sicura nella mediana con il ritorno di Mirabelli al ruolo che più si addice ai suoi mezzi, poggiante su un Bagliani solidissimo terzino centrale, la squadra ha girato con discreta continuità sino al momento dell’infortunio di Perin e si deve a sfortuna, a precipitazione nel tiro e alla bravura del portiere avversario Vellutini se le molte occasioni da rete maturate nel corso del gioco non sono state sfruttate. Già al 7’ Bocchio, in una buona posizione, non è riuscito a deviare in rete l’esatto traversone di Smersy, mentre Smersy al 15’, Perin al 21’ e Albertelli al 24’ hanno tirato sopra la traversa. In questo periodo il Messina ha effettuato un solo tiro a rete con Brach, ma Lena ha parato, mentre al 33’ il centrattacco siciliano Quoiani ha mandato il pallone alto con una rovesciata. A cinque minuti dal riposo, il primo degli scivoloni fatali di Lerici, lanciato con millimetrica precisione da Perin. Nella ripresa, al 3’, il solito Perin (che, detto tra parentesi, sta diventando una mezzala rivelazione) lancia Marra, ma il tiro dell’interno sinistro finisce fuori. Un minuto dopo, il secondo scivolone di Lerici, a due metri dalla porta, su esatto cross di Smersy. L’offensiva dei grigi continua e ad essa partecipano persino i terzini: una discesa di Bussetti al 5’ fa giungere il pallone a Perin, il cui insidioso traversone è respinto di pugno da Vellutini. Al 7’ Perin ancora impegna Vellutini e poi al 9’ dà al centrattacco Smersy un pallone d’oro che viene sprecato con un tiro a lato. Quattro minuti dopo, altra «occasionissima» per i grigi, ma Smersy, lanciato dal solito Perin, si fa ipnotizzare da Vellutini ed il pallone finisce tra le braccia del portiere. Poco prima del 20’ si verifica l’incidente a Perin che si sposta prima all’ala sinistra, poi a destra, con Lerici centro e Smersy interno. Pur con l’attaccante più attivo messo fuori combattimento l’Alessandria continua la sua veemente offensiva e al 27’ soltanto una grande parata di Vellutini impedisce che entri in rete un pallone angolatissimo deviato di testa da Marra su traversone del terzino Bussetti. Due minuti dopo però il numero 1 siciliano è battuto: Marra, atterrato da Repetti, esegue lui stesso la punizione dal limite con un tiro non forte ma preciso abbastanza per insaccarsi in rete, dove Vellutini non può arrivare. A vantaggio raggiunto – come si è detto – Perin torna negli spogliatoi. I grigi falliscono al 31’ con Bocchio (tiro sul portiere) l’occasione per raddoppiare il punteggio, ma poi il Messina inizia la controffensiva. Al 33’ Quoiani si impappina al momento del tiro, al 35’ Lena dice di no con una bella parata al tiro di Remonti, ma al 36’ il portiere grigio, inchiodato nel fango, non può intervenire sull’improvvisa deviazione di testa di Colomban, che aveva ricevuto il pallone da Remonti. Il pareggio è cosa fatta e, in dieci contro undici, a pochi minuti dalla fine, i tentativi per rimediare finiscono nel nulla. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 17 gennaio 1955) Non fece la solita nebbia al Moccagatta, oggi, ma a disturbare la partita è venuta una pioggia torrenziale che ha trasformato, fra l’altro, il campo in un vero lago di fango. Pochi gli spettatori sugli spalti e in tribuna: il freddo e l’umidità hanno sconsigliato molti sportivi a presenziare all’incontro. Anche l’entusiasmo più acceso qualche volta si smorza sotto l’imperversare delle intemperie. Comunque, nonostante la magra cornice di pubblico, la partita di recupero tra Alessandria e Messina, già rinviata due volte, ha potuto finalmente svolgersi regolarmente. Gli isolani, in maglia biancorossa, scesero in campo al gran completo. L’Alessandria invece apportò nuove modifiche alla mediana e alla linea di attacco. Nella prima venne incluso Mirabelli nel ruolo di laterale destro e nella seconda Lerici, in funzione di ala sinistra. Le innovazioni, è doveroso riconoscerlo, non hanno affatto migliorato il livello di gioco dei padroni di casa che, come al solito, è apparsa mediocre e in certi momenti addirittura scadente. Il pantano ostacolò tutti i contendenti, rendendo pressoché impossibili buone trame di gioco, ma anche se non ci fosse stato l’inconveniente suddetto, assai difficilmente i grigi sarebbero riusciti ad incamerare interamente la posta. Sin dalle prime battute, infatti, si è potuto capire che le deficienze degli alessandrini sussistevano nella stessa entità rivelata dalle precedenti competizioni, per cui vano era attendersi da essi una prestazione positiva. La difesa sgobbò maledettamente, riuscendo a salvare la rete da situazioni veramente pericolose; gli interventi di Lena e Bussetti riscossero gli applausi del pubblico, il quale intuì ben presto che soltanto su questi due elementi c’era da fare assegnamento. Nella mediana ebbero possibilità maggiori di emergere Bagliani e Mirabelli, atleti generosi e infaticabili, ma anche Albertelli contribuì a rendere questo settore più solido che in passato, e i suoi interventi nelle azioni di contropiede crearono sempre difficoltà agli avversari. La delusione maggiore venne dalla linea di attacco. Gli uomini che la compongono non hanno saputo, in novanta minuti di gioco, trovare intesa. Passaggi a casaccio, spostamenti inopportuni e tiri a rete fiacchi: una confusione, insomma, che faceva dimenticare di assistere a una gara di calcio. Quante sono le occasioni buone che si presentarono sui piedi di Bocchio e di Smersy? Infinite, ma entrambi i grigi le sciuparono con ingenuità paradossali. Nel primo tempo i padroni di casa avrebbero potuto realizzare comodamente e abbondantemente più di una rete, se gli attaccanti fossero stati più precisi e meno confusionari nelle fasi conclusive delle azioni. Gli stessi Marra e Lerici furono al disotto delle loro reali possibilità. Unico a salvarsi in tanto squallore fu Perin. Del Messina possiamo sintetizzare il suo comportamento in campo dicendo che il pareggio l’ha ottenuto meritatamente in virtù della sua ferrea volontà. Solido in difesa, con un Gratton tempista e preciso colpitore, con un Avellani scattante e tenace nel corpo a corpo con gli avversari, con un Vellutini in grande giornata, l’unità isolana evitò sempre di soggiacere al predominio dei padroni di casa; anzi, la mediana, per merito particolare di Cardano e di Fabbri, sospinse più volte i suoi attaccanti sotto la rete dei grigi, fornendo loro palloni eccellenti. Il settore avanzato dei siciliani non desistette mai dalla lotta, svolgendo nel contempo trame di gioco superiori a quelle degli alessandrini, sia per concezione tecnica che per stile. Nel quintetto di punta emerse soprattutto Quoiani, sfondatore eccellente ed insidioso. Gli furono validi aiuti Remonti e Colomban. Non erano passati che 2’ dall’inizio che già il Messina beneficiava di un calcio di punizione, battuto dal limite dell’area alessandrina da Remonti. Il tiro finiva a lato. Immediatamente i padroni di casa passavano al contrattacco e, all’8’, Smersy crossava in area siciliana un magnifico pallone: sulla traiettoria piombava Bocchio che falliva in pieno il colpo. Non si perdevano d’animo i biancorossi e, al 10’, Remonti, da distanza raccorciata, spediva un bolide verso la rete di Lena. Quest’ultimo bloccava però con facilità. La continua pioggia rendeva sempre più difficile il controllo della palla. Per qualche tempo le azioni ristagnavano a metà campo, poi, al 19’ e al 23’, Mirabelli e Albertelli con due forti tiri sfioravano i pali della rete messinese. Al 34’ Quoiani, con bella azione personale, si portava minaccioso in area alessandrina e, a pochi passi da Lena, scoccava il tiro che finiva alto; al 36’ pericolosa rovesciata ancora di Quoiani davanti alla porta dei grigi. Al 40’ Lerici intercettava un bel passaggio di Mirabelli, ma falliva il bersaglio, anche perché ostacolato dalla viscidità del terreno. Sempre Lerici, al 3’ della ripresa, trovava modo di sciupare una facile occasione. La pressione dei grigi non accennava a diminuire e, al 4’, Vellutini con i pugni allontanava la sfera calciata da Perin. Al 20’ Perin si scontrava con Avellani, riportando la contusione del ginocchio destro, per cui era costretto ad abbandonare il campo. Ridotti a soli dieci uomini i grigi continuavano a premere in area avversaria e, al 27’, Marra obbligava Vellutini ad effettuare un’acrobatica parata. Al 29’, su calcio di punizione battuto dal limite dell’area, Marra portava i padroni di casa in vantaggio. Ma al 36’ Colomban sfruttava un momento di indecisione della difesa avversaria per realizzare con un colpo di testa la rete del pareggio. Qualche azione ancora nell’una e nell’altra parte del campo, poi la fine fra la gioia dei siculi e il vivissimo disappunto del pubblico alessandrino. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 17 gennaio 1955) Neppure il ritorno di Lerici, sia pure relegato all’ala sinistra al posto di Serone, è valso a conferire precisione autorità, ordine e decisione alla linea attaccante grigia, che è naufragata anche oggi in quel fango insidioso del campo, ridotto a tratti ad autentica risaia. Gioco, dunque, assai mediocre del reparto alessandrino, così da permettere alla difesa avversaria il tempestivo intervento. Per una buona mezz’ora, nella ripresa, i compagni di Bussetti hanno letteralmente assediato l’estrema area dei bianchi, divenuti quasi irriconoscibili per il fango che li ricopriva e neanche da questa favorevole contingenza non hanno saputo trarre profitto dalla manifesta superiorità sfoggiata, lasciandosi sempre superare dai più pronti interventi degli avversari, mentre Vellutini ha compiuto alcune indovinate respinte veramente di classe. Così il Messina, subito il goal segnato su calcio di punizione da Marra, azione questa veramente pregevole e purtroppo unica nel corso della contesa anche per lo scatenarsi accanito degli elementi atmosferici, non si è per nulla smarrito. Il risultato, a parte l’incidente che è toccato nel momento più cruciale della lotta a Perin, il migliore degli attaccanti grigi, non rispecchia l’andamento della partita, ma a tutto vantaggio degli ospiti, che hanno saputo contenere le folate avversarie e pervenire ad una nuova affermazione esterna di indubbio valore, benché il Messina probabilmente avrebbe potuto fare di più se le condizioni del campo fossero state migliori e la linea di attacco più precisa e sostenuta nel momento di concludere le azioni ben preordinate. Inizio veloce e battagliero dei grigi, che impegnano la difesa sicula. Al 4’ il Messina è in corner e continua a subire la prevalenza locale, conclusa con tiri poco decisi di Smersy e Perin. A tratti gli ospiti danno l’assalto, con veloci fughe delle ali, alla rete di Lena, ma anche Quoiani, Remonti e Brach falliscono delle buone occasioni. Un forte tiro di Albertelli a fil di palo fa temere la capitolazione di Vellutini, spiazzato, ma la palla sfiora la traversa. A pochi minuti dal riposo, Remonti, su calcio di punizione battuto da venti metri, mette in pericolo la rete grigia, ma Bussetti libera. Nella ripresa, netto predominio dei grigi: al 5’ un tiro insidioso, veramente pregevole, di Perin, è respinto con un balzo a fil di palo con le palme delle mani di Vellutini. La pioggia intanto cade con maggiore insistenza. Vellutini si fa ancora applaudire per un’altra spettacolare respinta su azione di Marra al 27’: ma due minuti dopo è imparabilmente battuto dallo stesso Marra che, su calcio di punizione, infila netto l’angolo alto della rete. Il Messina ritorna all’attacco e si distende puntiglioso con tutto il suo schieramento, così da creare una nuova mischia sotto la rete di Lena. Al 35’, infatti, nell’estrema area grigia, dove sostano una quindicina di uomini, Remonti riusciva ad allungare a Colomban, che da pochi passi mandava nel sacco. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 17 gennaio 1955) I GRIGI A PAVIA Perin infortunato non scenderà in campo Nella partita di ricupero contro il Messina l’Alessandria si è lasciata ancora una volta sfuggire l’occasione di ottenere il punteggio pieno, dopo che la vittoria era apparsa quasi certa. È vero che «del senno di poi son piene le fosse», ma domenica, dopo l’incidente a Perin e dopo che si era ottenuto il goal di vantaggio, sarebbe stato prudente svolgere una tattica difensiva e marcare maggiormente le ali avversarie, che per oltre un’ora avevano portato con estrema facilità minacciosi attacchi in area grigia. Notevole l’apporto di Lerici, relegato però all’ala sinistra, e poco felice la prova di Bocchio. La rete alessandrina è stata segnata dal volonteroso Marra, che già precedentemente aveva sfiorato il successo con un aggiustato colpo di testa all’incrocio dei pali. Siamo d’avviso che con lo spostamento di Lerici al centro la nostra squadra possa raggiungere risultati positivi. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 22 gennaio 1955) RISULTATI: Pavia-Brescia 2-0 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 23; Padova 20; Legnano 18; Como, Marzotto, Messina, Modena 16; Brescia, Palermo, Pavia, Treviso 15; Arsenaltaranto, Parma 14; Alessandria, Monza 12; Cagliari, Salernitana, Verona 11.