Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
23-01-1955 - Giornata: 16 - Pavia - Comunale


Pavia AC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Mirabelli Walter, Bagliani Giuseppe, Traverso (I) Luigi, Giraudo Ernesto, Marra Italo, Lerici Roberto, Albertelli Lanfranco, Serone Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
PAVIA AC: Cavalli; Delfrati, Tresoldi; Parodi L., Vairani, Bossi; Borri, Cuzzoni, Bertoni, Perin Sergio, Farinelli. All.: Poggi (II) Ernesto Matteo.

Arbitro: Bernardi Giorgio (Bologna)
Note
Angoli: 4-3. Spettatori: 3.000. Incasso: lire 1.500.000. Giornata serena e piuttosto mite, terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Questo strano Pavia! Tanto bene aveva giocato domenica scorsa, la squadra granata, ed altrettanto impacciata ed inconcludente si è dimostrata oggi di fronte ad un avversario tutt’altro che irresistibile. A dire il vero anzi, l’Alessandria, a dimostrazione della pochezza tecnica della sua odierna inquadratura, ha rinunciato a priori a far gioco, limitandosi unicamente, per quasi tutto il corso dei 90’, a difendersi. Ermeticamente chiusa, come era, in un catenaccio a doppia serratura che ha trasformato terzini, mediani e persino le mezze ali in tanti battitori che avevano la sola preoccupazione di rimandare alla bell’e meglio con potenti calcioni oppure con grandi zuccate, l’Alessandria ha innalzato davanti alla propria porta una insormontabile muraglia contro la quale invano hanno cozzato e dato di capo i giocatori granata. Dopo quanto premesso, è facile immaginare quindi quale può essere stato il tono e l’andamento dell’incontro che si è snodato sull’unico tema della insistente offensiva pavese e della difesa a massa degli ospiti. Ne è nata perciò una gara di mediocre levatura tecnica, fatta per lo più di batti e ribatti tamburellistici, infiorati di errori da una parte e di ostruzionismi dall’altra, una partita insomma piuttosto scadente che, appunto per l’assenza del largamente rimpianto bel gioco, ha finito con lo stancare e scontentare il pubblico. Chi invece sarà contenta e soddisfatta è la squadra alessandrina che, in un modo o nell’altro, è riuscita a raggranellare un prezioso pareggio esterno. A tal riguardo va comunque rilevato che se è vero che i difensori in maglia grigia hanno saputo bravamente respingere ogni minaccia portata alla propria rete, è altrettanto certo che il loro prolungato ma non difficile compito di rottura è stato largamente agevolato dalla poco accorta condotta di gara e dalla insufficiente prestazione dei locali. Infatti le reiterate manovre offensive pavesi, oltre a naufragare spesso sul nascere per la strana imprecisione nei passaggi, manifestata oggi da quasi tutti i giocatori granata, avevano quasi sempre il difetto di essere troppo strette al centro e di essere impostate con palloni alti, che erano facile preda dei più prestanti avversari. È così successo che l’attacco locale, insistendo nei suoi tentativi di sfondamento frontali, anziché allargare la manovra sulla estrema con azioni aggiranti, non ha mai trovato, in un’area di rigore affollatissima di difensori, lo spiraglio e il tempo utile per il tiro conclusivo. A dimostrazione di ciò sta il fatto che il portiere dei grigi, pur svolgendo una buona mole di lavoro, è stato maggiormente impegnato dai lunghi rilanci provenienti dalle retrovie granata e soltanto sporadicamente da veri e propri insidiosi tiri in porta. Detto della gara, ben poco resta da aggiungere sui protagonisti. Se fra i granata, tutti o quasi (i difensori sono stati poco impegnati) hanno giocato con un rendimento inferiore alle rispettive possibilità, nelle file dell’Alessandria, che non ha fatto altro che difendersi, si son omessi in vista tutti gli uomini dei reparti arretrati con particolare riguardo per Traverso e Bagliani. La cronaca non è certo densa di note di rilievo. Attacco granata e difesa ad oltranza dei grigi. Questi ultimi, infatti, al fischio iniziale dell’arbitro Bernardi (anche per lui più fischi che applausi) arretrano Albertelli a mediano e Traverso a centrosostegno mentre Bagliani va a fare il terzino libero. Per il primo quarto d’ora nulla di fatto. L’iniziativa è del Pavia ma i piemontesi, con alcune folate in contropiede, mettono in allarme la difesa locale. I primi veri brividi sono anzi per il portiere pavese che, al 15’, vede una girata di testa di Lerici uscire fuori di un palmo e al 20’ e 22’ ringrazia Marra che prima manca l’intervento su centro di Giraudo e poi si addormenta a tre metri dal palo in posizione favorevole. Al 25’, per un soffio, il Pavia non realizza con Perin, che deviando in mischia un tiro di Borri, sorprende in contropiede lo spiazzato Lena che, impotente, osserva il pallone attraversare lo specchio della porta ed uscire a fil di palo. Il Pavia attacca, ma non ingrana. E la difesa grigia non ha difficoltà a salvarsi. Scendono bene al 28’ i granata con una triangolazione Farinelli-Perin-Cuzzoni-Perin, ma il tiro dell’interno va fuori. Al 43’ pericolo per l’Alessandria per un bel centro da sinistra di Bertoni. La ripresa è un vero monologo pavese. Si gioca soltanto nella metà campo alessandrina. Subito al 1’ una bella occasione per il Pavia è sciupata da Cuzzoni che spara alto su passaggio indietro di Perin. Al 3’ scontro di testa Marra-Parodi e il pavese rientra dopo tre minuti con la fronte fasciata. 8’: Bussetti si azzoppa e passa all’ala destra (Giraudo diventa terzino), ma poco dopo corre e salta come prima. Con il passare dei minuti l’offensiva dei locali si fa sempre più schiacciante ma gli ospiti, che hanno lasciato due soli uomini in prima linea, resistono e senza neanche correre grossi pericoli, possono condurre in porto il prezioso pareggio. (Tino Schinelli, «La Gazzetta dello Sport», 24 gennaio 1955) IL CATENACCIO DELL'ALESSANDRIA RESISTE SUL CAMPO DEL PAVIA Gli alessandrini sono scesi a Pavia con l’evidente scopo di non perdere, cosi che l’aver conseguito un risultato nullo (0 a 0) può esser considerato un successo. Marini infatti ha immesso in formazione tre soli attaccanti: Giraudo, che portava la maglia numero 7, e Albertelli, che aveva il numero 10, sono come è noto dei mediani. Al fischio d’inizio infatti i due giocatori grigi si sono schierati secondo gli ordini previsti: Albertelli mediano sinistro, Giraudo a dar man forte ai compagni di difesa e Bagliani terzino volante. Un autentico catenaccio, destinato a interrompere le azioni dei granata. La partita non è stata bella, e forse non lo poteva essere. I padroni di casa hanno tentato a più riprese di forzare il blocco alla porta di Lena, senza mai riuscire nell’intento. I difensori alessandrini si sono prodigati con encomiabile generosità, e si deve appunto alla loro prestazione se ai piemontesi è stato possibile portare in porto il prezioso pareggio. («Stampa Sera», 24 gennaio 1955) Parodi, in uno scontro con Marra, è uscito al 3’ della ripresa per circa cinque minuti, rientrando ampiamente fasciato alla testa. Nel secondo tempo al 10’ Bussetti si è portato all’ala destra e Giraudo è retrocesso a terzino. («Corriere dello Sport», 24 gennaio 1955) DOPO L’UTILE PAREGGIO DI PAVIA Domani i grigi a confronto col Verona “fanalino di coda,, Sul difficile campo del Pavia, contro una squadra che aveva realizzato ben 20 reti e dove lo scorso anno l’Alessandria era stata nettamente battuta per 2-0, i grigi sono riusciti a chiudere in parità la partita. Dal lato spettacolare l’incontro è stato negativo, ma tale fatto si verifica anche in Serie A, quando una squadra applica il «catenaccio» e crea negli attacchi avversari disorientamento e impossibilità di condurre a termine azioni conclusive. Era logico però prevedere per la squadra grigia, priva di Perin, una impostazione di prudenza; tanto più che all’Alessandria attualmente interessano – più della stesura di temi tecnici – i punti in palio. C’è però da rilevare che purtroppo qualche elemento dell’attacco continua a giocare con poca continuità ed impegno, e sarà bene che Marini cerchi di addestrare qualche giocatore della squadra riserve, per inserirlo al momento opportuno in squadra, nel ruolo di ala sinistra. La nostra retroguardia ha giocato egregiamente, con Traverso centrosostegno avanzato e Bagliani terzino volante. Degni di lode il comportamento e lo spirito di combattività di Bussetti, ottime le prestazioni di Bosio e dei due laterali Mirabelli ed Albertelli. All’estrema destra si era schierato Giraudo, che è risultato utile allorché l ‘infortunato Bussetti è stato costretto a spostarsi all’ala destra. Nel ruolo di attaccante Bussetti, benché zoppicante, è stato attivissimo e mobile, più dei compagni di reparto, in perfette condizioni fisiche. Tirando le somme, il risultato è stato prezioso perché è giusto considerare che, nonostante lo schieramento difensivo, la nostra squadra ha costretto quattro volte il Pavia in angolo, ha avuto una rete di Marra annullata e gli attaccanti Lerici e Marra per ben due volte si sono trovati nella possibilità di segnare. Meglio quindi, agli effetti della classifica, giocare male e non perdere, che dominare in campo tecnico ed uscire dal campo sconfitti. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 29 gennaio 1955) RISULTATI: Arsenaltaranto-Verona 2-0 Cagliari-Messina 0-1 Como-Padova 1-0 Legnano-Brescia 1-1 Modena-Treviso 3-1 Monza-Lanerossi Vicenza 1-1 Palermo-Marzotto 0-0 Parma-Salernitana 1-1 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 24; Padova 20; Legnano 19; Como, Messina, Modena 18; Marzotto 17; Arsenaltaranto, Brescia, Palermo, Pavia 16; Parma, Treviso 15; Alessandria, Monza 13; Salernitana 12; Cagliari, Verona 11 MARCATORI: 7 gol: Fraschini (Brescia), Stivanello (Padova) 6 gol: Bertoni (Pavia), Bonistalli (Padova), Marchetto (Marzotto), Testa L. (L.R. Vicenza) 5 gol: Cabas (Modena), Caprile (Legnano), Cuzzoni (Pavia), Fioravanti (Salernitana), Manzardo (L.R. Vicenza), Motta (L.R. Vicenza), Rebizzi (Legnano) 4 gol: Brach (Messina), Erba (Parma), Farinelli (Pavia), Giammarinaro (Modena), Marra (Alessandria), Massagrande (Salernitana), Pavanello (Treviso), Perin G. (Alessandria), Persi (Treviso), Pomati (Palermo), Zorzin (Padova) Il punto sul campionato Il Monza era riuscito a stoppare al corsa della capolista Vicenza: il gol di Forlani, a sedici minuti dalla fine, aveva consentito ai briazoli di non uscire battuti dal campo ed ai veneti di incrementare il proprio vantaggio sul secondo posto vista la sconfitta del Padova sul campo del Como: gol della vittoria siglato da Santoni. Pari e patta tra Legnano e Brescia. Tris di reti del Modena opposto al Treviso. Al novantesimo, con la reti di Quoiani, il Messina si era imposto sul terreno del Caglari.