Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
30-01-1955 - Giornata: 17 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Verona AC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 14. Lerici R.[A], 87. Serone R.[A]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Mirabelli Walter, Traverso (I) Luigi, Masperi Luigi, Giraudo Ernesto, Albertelli Lanfranco, Lerici Roberto, Marra Italo, Serone Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
VERONA AC: Tomasella; Blason, Begalli; Zamperlini, Franchini, Scaramuzzi; Poli, Raise, Maccacaro, Stefanini (I) Gianluigi, Lonardi. All.: Piccioli Angelo; D.T.: Cappelli Giulio.

Arbitro: De Gregorio Aroldo (Legnano)
Note
Angoli: 4-7. Spettatori: 4.000. Giornata grigia e fredda, terreno asciutto ma alquanto pesante. Inizio gara ore 14:30.

Commento
L'ALESSANDRIA RIESCE A SUPERARE IL CATENACCIO DEL VERONA: 2-0 La convincente vittoria ottenuta ieri dall’Alessandria nel confronto casalingo con il Verona permette di dire che il periodo critico per la compagine grigia si è chiuso senza eccessivi danni. Per la gara di ieri l’Alessandria non merita che elogi. Trovatasi di fronte ad un avversario veloce, duro e deciso, e più ancora d’essa assillato da necessità di classifica, la formazione messa in campo da Marini ha reso inutile, con un goal di sorpresa dopo tredici minuti il «catenaccio» degli ospiti. Poi i precisi lanci dei laterali Mirabelli e Masperi (dopo Serone, Lerici e Albertelli, i migliori in campo) hanno alimentato l’offensiva insistente dei grigi ed i gialloblù veronesi, tornati ad uno schieramento rigidamente sistemista, sono stati costretti a difendersi. L’indifferenza dell’arbitro De Gregorio di Legnano, per quanto avveniva nell’area di rigore ha permesso agli sbrigativi difensori ospiti di risolvere impunemente con interventi senz’altro irregolari alcune situazioni difficili. Il risultato della partita è rimasto quindi legato fino a pochi minuti dalla fine a quell’unico goal realizzato in apertura da Lerici, ma al 42’ della ripresa un’improvvisa fuga di Serone conclusa con una rete imparabile ha permesso alla Alessandria di chiudere il confronto con un vantaggio più rispondente all’effettiva superiorità dimostrata. II Verona – come si è già detto – aveva iniziato la partita schierandosi a «catenaccio»: l’ex interista Blason battitore libero, con l’ala destra Poli arretrata a marcare l’estrema sinistra avversaria. La tattica chiusa sembrava sufficiente a neutralizzare il predominio offensivo dei grigi, ma al 13’ si aveva la svolta risolutiva del confronto: un pronto allungo di Giraudo (improvvisata ala destra in sostituzione di Bocchio) metteva in azione sulla sinistra Serone ed il numero 11 rimandava il pallone a mezza altezza al centro dell’area. L’intervento di testa del centrattacco Lerici era di quelli che non ammettevano repliche e il portiere veronese Tomasella era battuto irrimediabilmente. La replica del Verona faceva chiaramente capire che la prima linea ospite non era in grado di impensierire eccessivamente la retroguardia alessandrina. Mancava tra i gialloblù l’ex granata Giovetti e le offensive erano affidate in prevalenza al giovanissimo centravanti Maccacaro (rosso di capelli come Bonafin ma non altrettanto astuto) e all’ala sinistra Lonardi, implacabilmente controllati da Traverso e Bussetti. Maccacaro costrinse Lena ad un curioso intervento in due tempi, di pugno e di piede, poi l’Alessandria riprese il predominio. Al 23’ Lerici fu trattenuto per la maglia mentre filava a rete e al 32’ i grigi sfiorarono ancora il goal con un’azione che strappò gli applausi ai quattromila spettatori presenti: il pallone andò da Serone, spostato a destra, a Marra che al volo, girò verso Lerici, il centrattacco sempre al volo di sinistro tirò a rete ed il palo salvò la porta del Verona dalla seconda capitolazione. Un minuto dopo l’ala sinistra veneta Lonardi colpì anch’essa un palo e Lena allontanò in angolo la minaccia. Nella ripresa l’offensiva alessandrina non rallentò il suo ritmo e l’indulgenza dell’arbitro per gli interventi in area di rigore si fece ancor più deprecabile: al 9’ Serone fu nettamente spostato con un urtone a tergo mentre stava per tirare, al 20’, dopo che Marra accorso in difesa aveva sventato una minaccia portata da Raise, Lerici venne nuovamente atterrato in area da Franchini, senza che il signor De Gregorio ritenesse opportuno intervenire. A questo punto il «capitano» dei veronesi, il laterale sinistro Scaramuzzi (il migliore della sua squadra con Tomasella, Franchini e Lonardi) si scambiò di posto con l’interno Stefanini, per meglio contribuire all’offensiva alla ricerca del pareggio. La difesa alessandrina non si lasciò però sorprendere e fu ancora Tomasella il portiere più minacciato: al 37’ un tiro di Serone su azione di Giraudo e Albertelli fini di poco a lato, mentre un minuto dopo il numero 1 veronese si trovò miracolosamente fra le mani il pallone respinto dal palo su tiro di Marra. A tre minuti dalla fine, mentre il Verona premeva tutto all’attacco, Albertelli risolvette una mischia su calcio d’angolo, lanciando Serone appostato a metà campo. L’ala sinistra fuggì, scartò il centrosostegno Franchini e il portiere Tomasella uscito e segnò imparabilmente la seconda rete. All’ultimo minuto, in area di rigore alessandrina Traverso controllò il pallone a… schiaffi, ma l’arbitro diede prova di singolare coerenza ed il fallo venne «amnistiato» come i numerosi commessi precedentemente dal Verona. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 31 gennaio 1955) Niente da obiettare sulla legittimità del risultato. I grigi sono pervenuti al successo in virtù di un gioco gagliardo, lineare e assai redditizio. La squadra si era allineata in una formazione poco rassicurante (figuravano in essa ben cinque mediani); invece dimostrò proprio quella odierna l’edizione più felice dell’annata. I temi di gioco sviluppati nel corso dei 90’ della partita non sono stati di grande levatura. Ciò nondimeno si è visto oggi qualcosa di più brioso e sostanziale. La prima linea ha saputo creare situazioni pericolose in area avversaria, rendendo il lavoro del valoroso Tomasella scabrosissimo. I pali, inoltre, hanno arrestato sulla soglia della rete veronese alcuni palloni destinati in fondo al sacco, spediti con rara potenza da Lerici, Marra e Serone. Anche nel settore difensivo i padroni di casa si sono elevati di un palmo in confronto a quanto sinora ebbero a combinare nell’attuale campionato. Abbiamo visto con piacere una perfetta intesa fra Mirabelli, Traverso e Masperi, i quali inviarono altresì ai compagni di linea dell’attacco preziosi palloni, monopolizzati in seguito egregiamente dall’insidioso Lerici e dallo scattante Serone; più lenti seppure utili furono Albertelli e Marra. Giraudo, nell’insolito ruolo di ala destra, non è stato assolutamente inferiore agli altri; in quanto alla difesa poco vi è da dire. Lo svelto Bussetti è stato il migliore sia per i suoi tempestivi interventi che per il suo intelligente gioco. Leggermente sfasato è apparso viceversa Bosio, il quale non sempre si è mostrato all’altezza della situazione. Ottima la prestazione di Lena. L’Alessandria avrebbe meritato un maggior punteggio: nel primo tempo, durante l’assedio alla rete gialloblù, le occasioni presentatesi agli ospiti sono state numerose, senonché una gamba o una schiena interveniva sempre in extremis. Anche nella ripresa gli alessandrini tennero il dominio sempre e ben raramente i veneti riuscivano ad affacciarsi nell’area di Lena. Il Verona, ad onor del vero, non è piaciuto come gioco di assieme. Tuttavia si è fatto ammirare per la sua difesa ordinata e decisa. Blason e Begalli sono stati i due pilastri della unità veneta. Essi hanno saputo spezzare con abilità molte azioni degli alessandrini e tamponare con bravura le infiltrazioni di Lerici e Serone. Mediocre è stata la prestazione della mediana. Cinque minuti dopo l’inizio della partita Tomasella effettuava la prima parata su tiro di Serone, con estrema violenza da una diecina di metri. Al 7’ Stefanini collocava sui piedi di Lonardi un magnifico pallone, ma l’ala sinistra veronese lo sciupava per la troppa precipitazione. Immediato contrattacco degli alessandrini e prima rete segnata da Lerici al 14’ su passaggio di Serone. Al 20’ Maccacaro, con uno spunto personale, si portava in area grigia, calciando decisamente a rete; la palla colpiva la traversa e schizzava fuori. Al 30’ Lerici intercettava un bel passaggio di Marra e al volo colpiva la palla, la quale andava a urtare il palo sinistro della porta di Tomasella. Quindi al 33’ era Lonardi che si vedeva annullare dalla traversa un tiro pericoloso. La ripresa era pure di pretta marca grigia. I veneti, provati dallo sforzo iniziale, reagivano a tratti, senza però dare l’impressione di poter passare. Comunque la possibilità del pareggio si presentava al 20’ a Poli, che però falliva il bersaglio. La pressione alessandrina non accennava a diminuire e al 38’ Marra mandava la sfera sulla traversa per la terza volta. Poi un ritorno di fiamme dei veneti che beneficiavano di un calcio d’angolo. Nel rinvio di Bussetti, Serone si impossessava della sfera e dopo aver piantato in asso Begalli e superato Tomasella, segnava la seconda rete a porta incustodita. Buono l’arbitraggio. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 31 gennaio 1955) Gioco robusto con parecchi contusi, ma senza conseguenze. Ammonito Stefanini per scorrettezze. («Corriere dello Sport», 31 gennaio 1955) DOMANI I GRIGI IN TRASFERTA A BRESCIA La vittoria di domenica dei grigi contro il Verona ha cancellato il ricordo della sconfitta subita l’anno scorso in modo banale. Non è stata una partita smagliante, quella di sette giorni or sono, date le condizioni del terreno e l’attuale grado di forma delle contendenti. Il Verona, che nella rinnovazione dei quadri aveva speso duecento milioni di lire, ed è diretto dal noto tecnico nazionale Cappelli, già del Milan, non dà ancora segni di risveglio. Si tratta, per la squadra dell’editore Mondadori, di una edizione «riveduta e corretta», con nomi altisonanti ma con risultati, per ora, negativi. I grigi, in parte, sono stati più pericolosi all’attacco, la mediana ha lavorato con sicurezza e si è avuta la conferma di Mirabelli, elemento mobile e con «grinta». Saldo il trio difensivo, anche se Bussetti si è trovato di fronte ad un Lonardi veloce e intraprendente. Lerici, nonostante il gioco arretrato dei due interni, si è sempre trovato all’appuntamento quando era il momento di concludere l’azione offensiva. Serone si è fatto più mobile e combattivo ed ha lavorato con continuità. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 5 febbraio 1955) RISULTATI: Cagliari-Pavia 1-0 Lanerossi Vicenza-Como 3-0 Legnano-Padova 3-1 Marzotto-Parma 3-2 Messina-Modena 1-1 Monza-Arsenaltaranto 2-0 Salernitana-Palermo 2-2 Treviso-Brescia 1-2 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 26; Legnano 21; Padova 20; Marzotto, Messina, Modena 19; Brescia, Como 18; Palermo 17; Arsenaltaranto, Pavia 16; Alessandria, Monza, Parma, Treviso 15; Cagliari, Salernitana 13; Verona 11 MARCATORI: 8 gol: Stivanello (Padova) 7 gol: Fraschini (Brescia) 6 gol: Bertoni (Pavia), Bonistalli (Padova), Caprile (Legnano), Fioravanti (Salernitana), Marchetto (Marzotto), Motta (L.R. Vicenza), Testa L. (L.R. Vicenza) 5 gol: Cabas (Modena), Carta (Brescia), Cuzzoni (Pavia), Manzardo (L.R. Vicenza), Pavanello (Treviso), Rebizzi (Legnano) Il punto sul campionato La capolista Vicenza aveva chiuso il girone di andata sconfiggendo nettamente il Como con i gol di Motta, Vicini e Moro mantenendo i cinque punti di distacco dal Legnano che si era imposto sul Padova, scavalcandolo in classifica. Al termine di una gara vibrante e combattuta il Marzotto era riuscito a sconfiggere il Parma: decisivo il gol di Biagioli. Il Brescia era riuscito ad espugnare il campo del Treviso. Di misura il Cagliari si era imposto contro il Pavia con la rete di Villa. Salernitana e Palermo si era divise la posta in palio al termine di una gara accesa e combattuta.