Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
27-02-1955 - Giornata: 21 - Como - Giuseppe Sinigaglia


Como AC - Alessandria US 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 42. Gritti M. [Co] 17. Lerici R.[A]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Traverso (I) Luigi, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Giraudo Ernesto, Perin Gastone, Marra Italo, Albertelli Lanfranco, Lerici Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
COMO AC: Rigamonti; Origgi, Brancaleoni; Viciani, Mezzadri, Battistella; Bellini, Gritti, Santoni, Favini, Matteucci. All.: Lamanna Hugo.

Arbitro: Marangio Carlo (Roma)
Note
Angoli: 4-1 (2-0). Spettatori: 4.000. Cielo coperto, terreno sdrucciolevole. Inizio gara ore 15:00.

Commento
L'ALESSANDRIA A COMO SFIORA LA VITTORIA: 1-1 Il Como disputa il campionato di Serie B con l’ancor viva speranza di inserirsi nella lotta per la promozione; l’Alessandria invece si batte per il più modesto obiettivo della salvezza. Tra le due squadre, ieri a confronto diretto sul terreno del Sinigaglia, quella che ha fatto la miglior figura è stata senza dubbio la piemontese. I grigi hanno ottenuto un preziosissimo punto in trasferta, sono stati più vicini degli avversari alla vittoria e, se un disgraziato errore del loro più generoso difensore non avesse «regalato» ai lariani la rete del pareggio, avrebbero potuto riuscire con pieno merito nel gran colpo. L’infortunio di capitan Bussetti – un passaggio indietro a… Gritti – fece deviare la partita dai binari sui quali si era giustamente incanalata. L’Alessandria aveva dominato per tutto il primo tempo, respingendo con decisione i disordinati attacchi avversari e mettendo lo scompiglio nella difesa comasca con fulminee azioni di contropiede che avevano in Albertelli e Perin dei geniali suggeritori e in Marra e soprattutto Lerici degli esecutori prontissimi. La rete di vantaggio con la quale la compagine di Marini si stava avviando al riposo appariva quindi come la logica conseguenza di un’effettiva superiorità di gioco e costituiva la migliore premessa per il consolidamento del successo nella ripresa. Venne invece il goal-beffa di Gritti ed il risultato, tornato in equilibrio, ridiede al Como la speranza di far valere i diritti del fattore campo. La difesa alessandrina, sottoposta nella ripresa ad un assedio senza esclusioni di colpi, ebbe modo di far rifulgere le sue doti ben conosciute: la prontezza di riflessi di Lena, la tenacia di Bussetti (che riscatterà l’errore compiuto con tutta una serie di salvataggi), la «grinta» di Bagliani e Bosio e l’efficace azione di interdizione e rilancio dei laterali Traverso e Mirabelli, il sicuro comportamento dei mediani formanti con Perin ed Albertelli un saldissimo quadrilatero, permise comunque all’Alessandria di non rinunciare mai alle possibilità di contrattacco e di fallire, a causa di due attimi di indecisione di Marra, le occasioni più favorevoli. Pochi cenni di cronaca. L’Alessandria gioca aperto senza ricorrere al «catenaccio» e al 17’ passa in vantaggio con un goal perfetto, sorto da una serie di quattro passaggi consecutivi; Traverso rompe un attacco avversario e rilancia Perin, Perin a Lerici, Lerici a Marra che gli restituisce in avanti il pallone, tiro in corsa dell’ala sinistra e Rigamonti è battuto irrimediabilmente. Lena si salva in angolo al 21’ su Gritti, due minuti dopo Santoni di testa colpisce la traversa, al 32’ Bagliani salva sulla linea ancora su colpo di testa di Santoni, al 42’ Bussetti compie l’errore già descritto e Gritti può battere Lena da un metro. Ad un minuto dal riposo l’Alessandria ha l’occasione per tornare in vantaggio, ma Lerici al momento del tiro viene abbracciato e gettato a terra da Origgi e l’arbitro Marangio di Roma fa cenno di continuare… Nella ripresa l’Alessandria fallisce altre tre occasioni favorevoli, due volte con Marra ed una con Lerici, ma la maggiore pressione è esercitata dal Como lanciato con impeto alla ricerca del successo. I grigi tirano a perdere tempo ma i minuti non passano abbastanza in fretta e gli alessandrini debbono sbrigare un affannoso lavoro di difesa e chiedere anche aiuto alla fortuna per portare in salvo almeno il pareggio, dopo aver meritato la vittoria. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 28 febbraio 1955) Rovesciando la media inglese, il Como sciupa in casa quello che si guadagna fuori, e di qui quel certo disappunto dei supporters pure abituati da tempo all’alterno gioco di luci ed ombre. Oggi la poca luce è filtrata dal risultato confezionato nel primo tempo, ancora con qualche velleità di gioco. Fu sino alla fine un’ostinata caccia al successo; più accanito e massiccio il Como che aveva agguantato il pareggio a tre minuti dal riposo e sognava il punteggio pieno; più calma anche se non meno potente e sicura, l’Alessandria, che non si accontentava del pareggio e, fatti i conti, puntava al contropiede. Non mancano per tutto il secondo tempo sussulti sensibili: cross di Bellini al 6’ raccolto di testa da Matteucci e inutile palla in mischia a Santoni; allungo volante di Origgi a Marra sul quale Rigamonti usciva di pugno al 14’; salvataggio di Mezzadri a porta sguarnita al 23’ dietro un groviglio di giocatori; tiro «telefonato» ma insidioso di Albertelli al 29’ con tuffo plastico di Rigamonti. Ma soprattutto l’oro matto di quella palla che Gritti avrebbe potuto insaccare al 20’ solo che non si fosse lasciato bruciare sul tempo. E finì così: né bene né male, dopo tutto; comunque con relativa giustizia. Se il Como aveva attaccato di più non lesinando cuore, puntiglio e fiato, l’Alessandria aveva saputo controllare se stessa e l’Alessandria, aveva offerto talune ariose aperture di gioco, si era imposta per maggiore precisione nei passaggi e relativamente, insomma, per una migliore manovra. Nel Como, meno lucido del solito anche in difesa, specialmente in Origgi, sfasato Battistella, disordinato e invischiato nel dribbling Bellini, disarticolato l’attacco, la generosità collettiva era andata a detrimento della tecnica. Nella, beninteso, di trascendentale nemmeno nella squadra grigia. Gli ospiti, per niente arroccati sulla difensiva, avevano però dimostrato di sapere quello che cercavano. Un gol dopo 16’ di gioco, un tempismo costante e un portierino veramente coi fiocchi. Si veda la marcatura: con tre passaggi in diagonale, Lerici e Marra si mangiarono metà campo; l’ala sinistra traversò radente a rete e Rigamonti, sbilanciato, fu anche «fermo»: si vide la sfera rotolare sorniona verso l’angolino alla sua sinistra. Un gol così era già elencato, Lena fece il resto: tre volte disse un reciso e spettacolare no a tiri di Gritti, Santoni (due), aiutandosi come poteva con un difensore che rinveniva in extremis. Il Como ce la fece a passare, legittimamente, ma fu in sostanza un colpo di mano, merito esclusivo di un Gritti, questa volta, scattante: azione d’attacco ormai spenta; tre uomini in grigio intorno a Lena, uscito di qualche metro e la zampata fulminea di Gritti. Nelle due reti, a voler per forza esemplificare, è la differenza di metodo (non diremo di classe) fra una squadra e l’altra. (Giorgio Mottana, «La Gazzetta dello Sport», 28 febbraio 1955) DOMANI, ORE 15, AL "MOCCAGATTA" Il forte Padova a confronto con i grigi La squadra alessandrina, nella trasferta a Como, si è vista costretta a sostituire l’ala sinistra Serone, febbricitante: il rimaneggiamento ha rivoluzionato tutto il reparto di attacco in quanto è rientrato Giraudo all’ala destra, Lerici è stato spostato all’ala sinistra, con Albertelli interno, e Marra è passato al centro. Nonostante tale apparente rivoluzionamento, la squadra grigia ha disputato un primo tempo superbo realizzando una rete per merito di Lerici, ed ha subito il pareggio per un errore del pur volonteroso Bussetti. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 5 marzo 1955) RISULTATI: Cagliari-Marzotto 2-0 Lanerossi Vicenza-Legnano 2-1 Messina-Brescia 3-0 Modena-Monza 1-0 Padova-Arsenaltaranto 1-0 Palermo-Treviso 0-0 Salernitana-Pavia 4-3 Verona-Parma 2-2 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 32; Padova 26; Modena 25; Legnano 24; Como, Messina 23; Brescia 22; Marzotto 21; Arsenaltaranto, Parma 20; Palermo, Salernitana 19; Alessandria, Cagliari, Monza, Pavia 18; Treviso 17; Verona 15 MARCATORI: 11 gol Bassetti (Catania) 10 gol Rosa (Pavia) 8 gol Hofling (Pro Patria), Manenti (Catania), Mannucci (Pro Patria), Pratesi (Pro Patria) 7 gol Astorri (Monza), Deprati (Marzotto), Fabris (L.R. Vicenza), Zecca (Verona) 6 gol Bettini E. (Brescia), Cabas (Modena), Genero (Fanfulla), Ghiandi (Como), Golin (Cagliari), Lerici (Alessandria), Micheloni (Catania), Pin G. (Pro Patria), Stivanello (Padova) Il punto sul campionato Il Catania, fermato sul pareggio dal Monza, padroni di casa avanti con Malavasi e pareggio ospite grazie a Cattaneo aveva visto assottigliarsi a quattro punti il vantaggio sulla Por Patria, vincitore dell’incontro con il Messina: decisivo il rigore di Pratesi. Il Cagliari si era portato a un punto di ritardo dal Vicenza grazie alla vittoria nello scontro diretto con il gol di Gennari. I risultati a sorpresa della giornata erano stati la vittoria del Treviso sul campo del Verona, permettendo alla formazione ospite di lasciare l’ultimo posto in classifica anche per il pareggio maturato tra Pavia e Piombino e la vittoria del Padova contro la Salernitana.