Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
06-03-1955 - Giornata: 22 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Padova AC 2 - 2 (1 - 2)
RETI: 26. Lerici R.[A], 61. Serone R.[A] 17. Stivanello G. [Pa] , 21. Bonistalli (II) A. [Pa]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Traverso (I) Luigi, Bagliani Giuseppe, Mirabelli Walter, Perin Gastone, Albertelli Lanfranco, Lerici Roberto, Marra Italo, Serone Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
PADOVA AC: Panizzolo; Orlando, Zorzin; Matè, Scagnellato, Mori; Agnoletto, Pison, Bonistalli (II) Amedeo, Chiumento, Stivanello. All.: Rocco Nereo.

Arbitro: Canepa Francesco (Genova)
Note
Angoli: 2-6 oppure 1-4. Spettatori: 4.000. Cielo semicoperto e temperatura rigida, terreno viscido. Inizio gara ore 15:00.

Commento
L'ALESSANDRIA RAGGIUNGE IL PADOVA Un pareggio con la squadra seconda in classifica non è un risultato che l’Alessandria possa disprezzare, tanto più considerando che l’incontro poteva anche andare peggio. I grigi, infatti, si sono trovati in svantaggio per due reti a zero dopo ventuno minuti di gioco. Lanciatisi allo attacco con l’orgoglio della squadra di casa, gli alessandrini erano stati colti di sorpresa dalle rapide e semplici azioni di contropiede dei biancorossi del Padova, i quali si erano schierati a «catenaccio», con il laterale Matè difensore e la mezz’ala destra Pison a guardia dell’interno sinistro avversario. La burrasca per la compagine grigia incominciò al 17’. Il portiere veneto Panizzolo, bloccato un tiro di Lerici, scagliò prontamente il pallone a braccio teso a Matè. Questi lanciò a Bonistalli libero al centro del campo, il centrattacco smistò all’ala sinistra Stivanello che in corsa, dal limite dell’area, batté imparabilmente Lena. Il goal del ventitreenne attaccante padovano deve aver fatto assai piacere ad Ugo Locatelli, allenatore delle squadre minori della Juventus, venuto appositamente ad Alessandria per «osservarlo». Quattro minuti dopo il Padova, con… l’aiuto dell’arbitro Canepa, poté ripetere il colpo. Azione impostata da Chiumento che lanciò a Stivanello in posizione irregolare (ripetutamente sbandierata dal segnalinee), il numero 11, di testa, mise al centro e Bonistalli, al volo e di sinistro, diede un altro dispiacere al portiere alessandrino. Il direttore di gara convalidò la rete. Sembrava difficile che la Alessandria potesse, riprendersi, ma i grigi non si persero d’animo e si lanciarono a testa bassa contro la quadrata difesa ospite (quadrata significa pure non priva di… spigoli). Al 26’ riuscirono ad accorciare il distacco. Alla origine del goal sta un calcio di punizione dal limite battuto da Traverso, per un fallo su Marra. Nell’area padovana accadde di tutto: Marra venne atterrato da Zorzin, Perin riprese il pallone che fu parato con una mano da Scagnellato, il quale si prese anche un calcio in testa. Riprese ancora Albertelli, colpendo la traversa e, finalmente, Lerici colse il pallone di rimbalzo e lo spedì in rete. A questo punto la situazione si fece difficile per il Padova che si difese a denti stretti, senza trascurare i metodi più sbrigativi per presidiare la propria porta. Così Marra, che era passato centravanti con Perin interno e Lerici ala destra, venne stretto e abbrancato in tutti i modi. Nell’area opposta, tanto per seguire il buon esempio, anche Bonistalli e compagni venivano trattati senza complimenti mentre l’arbitro Canepa, inflessibile a metà campo, diventava buono come il pane appena si entrava in zona da penalty. I biancorossi padovani evitarono comunque altri guai, pur correndo pericoli. Al quarto d’ora Matè – che era rimasto solo in difesa mentre Scagnellato era ai bordi del campo per farsi medicare – fermò irregolarmente Mirabelli sul limite dell’area. Assembramento per la punizione. Pareva dovesse battere Marra, poi Serone, come colto da un’ispirazione, spinse lontano il compagno ed eseguì lui stesso il tiro: pallone rasoterra che si infilò in rete radendo la barriera. A pareggio raggiunto fallì l’occasione della vittoria al 34’ con Marra che scivolò al momento di spingere in rete un pallone passatogli da Serone, ma al 40’ si presentò al Padova un’occasione altrettanto favorevole: Lena però con un gran balzo deviò in angolo il tiro di testa di Stivanello. In conclusione, un risultato giusto di una partita non bella ma emozionante, che ha avuto in Lena, Traverso, Mirabelli e Marra da una parte, Stivanello, Bonistalli, [nome illeggibile] e Panizzolo dall’altra, i più applauditi protagonisti. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 7 marzo 1955) Il risultato di parità, anche se accettato con una punta di amarezza da parte dei locali per la loro precaria posizione di classifica, deve essere accolto tuttavia come un giusto verdetto. Tutto sommato, l’Alessandria è riuscita a rimontare lo svantaggio di due gol iniziali contro una squadra agguerrita che non solo era preparata a difendere il secondo posto in classifica, ma decisa a tutto osare per consolidarlo. Se i piani del Padova non sono riusciti in pieno, lo si deve allo spirito combattivo e all’impegno ostinato posto dagli alessandrini che hanno profuso nella lotta ogni loro generosa energia pur di non soccombere, quando il risultato sembrava ormai irrimediabilmente compromesso. L’incontro ha avuto i momenti più interessanti nel primo tempo, dal momento in cui il Padova è andato in vantaggio fino a quando l’Alessandria è riuscita ad accorciare le distanze per raggiungere poi il faticato pareggio all’inizio del secondo tempo. Le schermaglie iniziali accordano al Padova due calci d’angolo al 2’ e all’8’. Da una parte il Padova con un piano tattico di stretto controllo con Matè sulla linea di Scagnellato e Pison in formazione di copertura a centro campo. Ad Agnoletto era affidato il compito di ala vagante. Bonistalli e Stivanello si davano il turno nelle azioni di attacco, mentre Chiumento si teneva alle spalle, pronto ad appoggiare gli spunti dei compagni. Di fronte a questo schieramento l’Alessandria si è fatta ingenuamente risucchiare con attacchi frontali e con manovre lente, sempre alla ricerca di passaggi trasversali e e privi di efficacia penetrativa. Ed è proprio su improvvise manovre di contropiede che il Padova è riuscito a segnare i due gol, un vantaggio che a 21’ dall’inizio sembrava ormai incolmabile; dopo una breve schermaglia a metà campo, su rimessa di Lena, Matè allunga a Bonistalli. Nel tentativo di intercettare Bagliani svirgola, Stivanello irrompe di scatto, si porta alle spalle del centromediano, attira Lena fuori dai pali e segna. Sono trascorsi 16’ dall’inizio. L’Alessandria accusa il colpo. Un giustificato nervosismo si manifesta in maniera così evidente che il Padova ne approfitta per assestare la seconda botta. L’azione parte da metà campo, Pison allunga sulla sinistra a Stivanello, questi continua sullo slancio, si porta in area e traversa lungo sulla destra ove Bonistalli accorre segnando al volo, con tiro imparabile. Le conseguenze si prospettano ormai disastrose per i locali, ma al 26’ ecco presentarsi la buona occasione agli alessandrini per accorciare la distanza. Punizione contro il Padova: tira Traversa, Scagnellato contrastato da Serone respinge corto, Albertelli interviene e colpisce la traversa, Lerici di rincalzo irrompe e segna da pochi passi. Incoraggiata da questo successo la squadra grigia riprende fiducia, si lancia nuovamente all’attacco e per un soffio al 30’ non ottiene il pareggio. Traverso allunga a Lerici tutto spostato sulla destra, il centrattacco si libera di Zorzin e mette al centro la palla che l’accorrente Albertelli manda a lato per precipitazione. Ancora una punizione contro il Padova al 33’ mette Marra di fronte a Palazzolo ma il tiro è facilmente bloccato. La lotta intanto si fa più aspra, il gioco perde parte di quella chiarezza iniziale che aveva fatto registrare a favore del Padova una discreta superiorità tecnica. Ma l’Alessandria non è disposta a vendere la pelle… a buon mercato. Al 44’ Bonistalli si scontra con Bussetti, esce contuso e non rientra prima dello scadere del tempo. Su angolo tirato da Agnoletto, Pison al volo manda alto. Così finisce il primo tempo. Dopo il riposo l’Alessandria si presenta con intenzioni aggressive e fruisce di una serie di calci di punizione che pongono il Padova ripetutamente in difficoltà. All’8’ una punizione contro il Padova tirata da Traverso viene ripresa in area da Marra che saetta in porta. Un piede di Zorzin riesce a deviare in angolo. Il gioco non è particolarmente bello ma l’interesse è sempre desto. Il Padova è tutto intento a difendere il risultato che ritiene ormai acquisito, mentre l’Alessandria insiste nella sua rimonta. Finché al 16’ i grigi, mediante il beneficio di una punizione dal limite, riescono a conseguire il pareggio. Tira Serone: la palla sfiora lo sbarramento di gambe e infila imparabilmente l’angolo alla destra di Panizzolo. Il gioco è fatto e le due squadre appaiono ora provate dallo sforzo. Entrambe sembrano ora preoccupate di difendere il risultato di parità, piuttosto che rischiare una sconfitta buttandosi allo sbaraglio. Così, mentre il gioco si appesantisce e l’arbitro è costretto a richiamare i due capitani all’osservanza delle norme di correttezza, le azioni si susseguono fino al termine senza particolare ordine, né costrutto. Il Padova ha avuto in Agnoletto, Stivanello, Bonistalli e Pison gli uomini più attivi oltre difesa, che si è comportata in modo egregio. Dell’Alessandria si sono imposti Traverso, Perin, Lerici, Mirabelli, Bosio e Bagliani. Ottimo l’arbitraggio. Cielo semicoperto, temperatura rigida. Un sole pallido ha fatto capolino ad intervalli. (Adolfo Baloncieri, «La Gazzetta dello Sport», 7 marzo 1955) Giornata fredda con alternativa di un pallido sole dopo il nevischio della mattinata. Terreno in buone condizioni, ma in qualche punto un po’ viscido e causa di scivoloni da parte dei giocatori. Gioco movimentatissimo nei due settori, con duri scontri fallosi e dolorosi per vari giocatori. Mori è uscito due volte dal campo per una contusione alla fronte ed alla gamba; Serone è rimasto azzoppato. L’arbitro ha ammonito parecchi giocatori e ha diffidato i due capitani per un gioco più corretto. («Corriere dello Sport», 7 marzo 1955) I GRIGI A VICENZA SUL CAMPO DEL LANEROSSI L’attesa partita col Padova aveva creato una atmosfera di risveglio per la squadra locale; la volontà dei giocatori e la buona predisposizione del pubblico, lasciavano sperare in una positiva affermazione della squadra alessandrina. Alla prova dei fatti, dopo soli venti minuti di gioco, Lena già aveva dovuto abbassarsi per raccogliere due palloni in fondo alla rete: nonostante questo bruciante inizio del Padova, dopo soli 5 minuti venivano accorciate le distanze per merito di Lerici. Al secondo tempo, in virtù di un magistrale tiro di Serone su calcio di punizione, veniva raggiunto il pareggio. L’avversario era fortissimo e l’avere superato il distacco di due reti costituisce per l’Alessandria un meritato successo. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 12 marzo 1955) RISULTATI: Arsenaltaranto-Pavia 1-0 Cagliari-Como 2-2 Legnano-Messina 2-2 Marzotto-Lanerossi Vicenza rinviata per neve Monza-Verona 0-0 Palermo-Brescia 1-0 Parma-Modena rinviata per neve Salernitana-Treviso 2-2 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza* 32; Padova 27; Modena, Legnano 25; Como, Messina 24; Arsenaltaranto, Brescia 22; Marzotto, Palermo 21; Parma, Salernitana 20; Alessandria, Cagliari, Monza 19; Pavia, Treviso 18; Verona 16. : una gara da recuperare. MARCATORI: 11 gol: Bassetti (Catania) 10 gol: Rosa (Pavia) 9 gol: Manenti (Catania) 8 gol: Hofling (Pro Patria), Mannucci (Pro Patria), Pratesi (Pro Patria) 7 gol: Astorri (Monza), Deprati (Marzotto), Fabris (L.R. Vicenza), Zecca (Verona) 6 gol: Bettini E. (Brescia), Cabas (Modena), Genero (Fanfulla), Ghiandi (Como), Golin (Cagliari), Lerici (Alessandria), Maselli (Messina), Micheloni (Catania), Pin G. (Pro Patria), Stivanello (Padova) Il punto sul campionato Erano state due le gare rinviate per impraticabilità del terreno di gioco: Marzotto-Vicenza e Parma-Modena. Seconda e quarta della classifica, ovvero Padova e Legnano, avevano impattato le loro sfide, con lo stesso identico punteggio, rispettivamente contro Alessandria e Messina cosi come era successo al Como fermato sul campo del Cagliari. Soltanto il Palermo, di misura, contro il Brescia: decisivo Trabattoni e l’ArsenalTaranto, contro il Pavia, decisivo Manzella avevano conquistato i due punti in palio