Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2014/2015
Lega Pro
14-03-2015 - Giornata: 29 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Albinoleffe UC 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 50. Germinale D.[A] 91. Spinelli [Al]

Alessandria US 1912 Nordi Emanuele, Sosa Cristian, Sabato Roberto, Morero Santiago Eduardo, Mezavilla Adriano, Mora Luca, Spighi Mirco [85. Valentini Michele], Obodo Kenneth, Germinale Domenico [80. Marconi Michele], Vitofrancesco Ferdinando, Iunco Antimo [64. Rantier Julien] A disp.:Nicolao Giuseppe, (P) Poluzzi Giacomo, Sirri Alex, Terigi Leonardo All.: D'Angelo Luca

Formazione avversaria
ALBINOLEFFE UC: Offredi, Salvi, Anghileri, Spinelli, Moi, Allievi, Maietti [72. Calì], Gazo, Momentè, Silva Reis [46. Pesenti], Corradi [49. Bradaschia]. A disp.: Amadori, Ondei, Pacifico, Nichetti. All.: Mangone Amedeo

Arbitro: Capilungo Marco (Lecce) [Ceravolo, Zanardi]
Note
Ammoniti: 42. Spinelli [Al], 56. Mora [A], 57. Pesenti [Al], 62. Iunco [A], 76. Sabato Roberto [A], 85. Allievi [Al], Angoli: 11-3. Recuperi: 0.+ 5. Spettatori: 2.800 (1.936 paganti, 764 abbonati) Giornata fresca, cielo sereno, campo in discrete condizioni. Inizio gara ore 16.00

Commento
Al “Moccagatta” l’AlbinoLeffe ferma la corsa dell’Alessandria: gli ospiti agguantano il pareggio nei minuti finali con Spinelli che risponde a Germinale per l’1-1 finale. I Grigi sono dunque ripresi in testa alla classifica dal Pavia. Un pareggione all’ultimo tuffo in casa della capolista. Mica male l’esito del sabato pomeriggio dell’AlbinoLeffe, che impedisce la fuga dell’Alessandria tenendosi la terzultima posizione (a quota 24, ma il Pordenone è a soli 3 punti, raggiunto dalla Pro Patria che ha battuto il Lumezzane nel match clou domenicale) grazie alla seconda perla del metronomo bonaerense Fernando Horacio Spinelli, rinforzo di gennaio già a segno nell’ultima vittoria stagionale a Como (il primo febbraio scorso). Il bottino pieno all’AlbinoLeffe ormai latita da sette partite, ma per come s’era messa è andata benone. Allo start nei Mangone-boys a proporsi in avanti sono davvero in pochi, come Corradi quando al 3′ si allarga innescando dalla mancina Silva Reis, chiuso in corner dalla diagonale di Mora. Di lì a poco l’ex clivense Morero deve immolarsi sulla percussione dalla destra di Momentè – capocannoniere di squadra (11) e doppiettista-killer dei piemontesi all’andata -, ma i rischi arrivano dall’out anche per i bergamaschi: al 7′ Moi stoppa l’ex di turno Germinale – cercato a ripetizione dal compagno di linea Iunco – in piena area prima che Spighi liberi il tiro-cross abbrancato da Offredi sul suo palo. I Grigi sganciano palloni dalle estreme senza azzeccare una sola verticalizzazione, agevolando così ai raccogliticci rosso-gialli (kit da trasferta) i recuperi sulla trequarti difensiva. Il problema resta la semi-latitanza nella fase di costruzione, che quando si scorge all’orizzonte non è nemmeno malaccio: al 27′ Corradi e Silva Reis confezionano dal limite per Momentè, che cade sul contrasto (apparso regolare) con l’onnipresente Morero. I Grigi sfiorano il vantaggio tre volte mentre il cronometro scorre verso la pausa: con l’ennesima azione di Obodo, che impegna il Gigante di Strozza al 33′ approfittando di un rinvio corto della retroguardia sul cross di Mora e provando la palombella nel sette al 42′, e con Germinale che un paio di giri di lancetta dopo si vede annullare l’appoggio da un passo susseguente ad azione dalla bandierina per un probabile fuorigioco sulla sponda (di mezza spalla) di Morero. Roba da richiedere correttivi nell’atteggiamento e in un paio di pedine, insomma. E difatti la ripresa vede due avvicendamenti da trazione anteriore: Pesenti per Silva Reis e, in capo a quattro minuti, Bradaschia per Corradi. Nemmeno il tempo di acclimatarsi per le new entry e al 6′ la traversa piena di Iunco dal vertice destro, poi Sabato a imbeccare la girata con battuta secca del velenosissimo ex della Marca. Il tema tattico non cambia, solo che l’undici di D’Angelo si concede il lusso di gestire in scioltezza rintuzzando l’incostante forcing orobico. Succede poco o nulla (Morero svetta al 27′ sull’angolo di Vitofrancesco ma non trova la mira), fino alla combinazione di prima tra Momentè e Pesenti sventata in fallo di fondo da Obodo al 38′. Calì non sfrutta la torre di Momentè sparacchiando a lato di stinco al 45′, poi sul mischione da palla inattiva (fallo conquistato da Salvi) l’azione di disturbo del duo d’attacco e di Moi spiana a Spinelli la strada della zampata di punta dell’insperato 1-1. (Museo Grigio) CALCIO, DELUSIONE COCENTE ANCHE SE L’ALESSANDRIA RESTA PRIMA IN C Grigi belli e coraggiosi “soltanto” per 80 minuti Due punti persi che potrebbero costare cari nella corsa alla B: l’Alessandria rischia di ricordare a lungo il match contro l’Albinoleffe, quasi una bestia nera per i grigi capaci, tra andata e ritorno, di conquistare solo un pareggio coi bergamaschi. L’andamento della partita e il risultato lasciano l’amaro in bocca perché per 75’ i mandrogni comandano la partita, poi hanno il torto di abbassarsi troppo, convinti che la difesa sia invulnerabile. Un errore, ma nulla si può imputare a una squadra che tante volte in passato, avanti 1-0, aveva gestito bene. Nel computo delle occasioni, la bilancia propende nettamente a favore dell’Alessandria e la rabbia aumenta per la dinamica del gol preso dopo quattro rimpalli e una mischia furibonda. Nordi non deve sporcarsi i guanti, ma quel pallone raccolto in fondo al sacco al 92’ è doloroso. Meglio una difesa più «robusta», magari con Terigi, nel concitato finale? Impossibile rispondere, la sensazione è che si debbano rimpiangere le chance del 2-0 non concretizzate con gli ospiti allo sbando. «Potevamo chiuderla prima, però non bisogna abbattersi perché ci sono ancora otto partite» dice il battagliero francese a fine partita. Classifica alla mano, nonostante il Pavia abbia agganciato a quota 58 l’Alessandria, quest’ultima resta prima in classifica per via degli scontri diretti. E, se i grigi sono attesi da due difficili trasferte, i lombardi avranno addirittura 3 match di fila fuori casa. Resta il rammarico per un possibile allungo che svanisce sul più bello. «Logico che ci sia rimasto male, nel calcio capita di meritare di vincere una partita e di non riuscirci. Abbiamo perso un rimpallo e preso gol. Il guardalinee ci aveva dato il fallo di fondo? Purtroppo comanda l’arbitro». Così l’allenatore, che deve urlare solo in avvio quando l’Albinoleffe effettua un paio di ripartenze discrete. Poi, l’Alessandria prende in mano il pallino del gioco, conquista metri di campo e si mette a spingere sulle fasce: a destra Vitofrancesco e Spighi si sovrappongono con frequenza, dall’altra parte Mora va in percussione su Salvi mentre Iunco svaria su tutto il fronte offensivo. Ospiti velenosi solo con Momentè, ma è poca cosa. Il refrain della partita non cambia nel secondo tempo quando l’Alessandria parte decisa e, trascinata da Iunco, guadagna il vantaggio dimostrando di avere il colpo in canna per il raddoppio. L’Albinoleffe si ritrova a dover fare una partita diversa rispetto a quella che aveva impostato,basata sul contropiede. Gli ospiti sbagliano in fase di impostazione parecchi passaggi e paiono innocui. Negli ultimi 10’, purtroppo, ai grigi, viene il «braccino» e ci sono mischie che non lasciano tranquilli. Il gol arriva nel recupero («se proprio lo si doveva subire, sarebbe stato meglio prima» dirà D’Angelo) ed è una mazzata: non c’è tempo per la benché minima reazione. (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) E’ un Albino...beffe L’Alessandria si mangia le mani L’Alessandria sciupa la grande occasione di rimanere solo al comando facendosi infilare, in pieno recupero, dall’AlbinoLeffe. Padroni di casa sempre a comandare la partita con i lombardi bravi a difendersi e fortunati in almeno due circostanze (ottimo intervento di Offredi su Obodo nel primo tempo e traversa di Iunco nella ripresa). Dopo la rete subita al 6’ ad opera di Germinale (primo gol con i grigi), bravo a mettere la palla alle spalle di Offredi, la reazione dell’AlbinoLeffe è stata immediata, ma solo al 47’, dopo una serie di rimpalli in area, nell’unico tiro in porta effettuato, Spinelli ha trovato l’angolino giusto. (Gazzetta dello Sport - Nicola Pilotti) QUESTO E' IL PASSAGGIO CRUCIALE Le trasferte di Arezzo e Bassano sono il vero spartiacque. Per Iunco solo crampi: attacco al completo Forse non era Bolzano lo spartiacque della stagione. Sicuramente un segnale importante, l’indicazione della strada giusta e degli obiettivi possibili. Ma lo saranno ancora di più le due trasferte ravvicinate, Arezzo domenica alle 11 e poi Bassano, sabato 28 alle 15. Arezzo che, prima ancora dei Grigi, oggi aspetta di conoscere la decisione sul reclamo del Pavia: possibile la squalifica di Carcione, il giocatore ammonito due volte, perché le immagini possono essere utilizzate per comminare una sanzione ad un tesserato, ma non per decidere la ripetizione di una gara. Questo, però, all’Alessandria non interessa: se il Pavia, che comunque adesso è seconda per effetto degli scontri diretti, dovesse rigiocare al ‘Città di Arezzo’, sarà una infrasettimanale da aggiungere alla lunga volata senza un attimo di respiro. L’Alessandria pensa a sé, tutta, dalla dirigenza alla squadra, dallo staff ai tifosi, anche agli organi di informazione, che non si permettono di sputare sentenze su altri, come invece accade nelle altre piazze coinvolte nella corsa al podio. Anche questo è un forte segno di maturità e di forza. E di tranquillità che aiuta la concentrazione. Perché tutti sanno, per primo Luca D’Angelo, che il primato è alla prova del fuoco in sei giorni. Uscire bene dalle due sfide ravvicinate lontano dal Moccagatta potrà avere un peso doppio, anche guardando il calendario e gli ultimi risultati: classifica alla mano, l’Alessandria potrebbe affrontare, nell’ultimo mese, formazioni già tranquille per gli obiettivi raggiunti. Non risultati scontati, ma un cammino, se non in discesa, almeno pianeggiante e senza buche. Ammucchiata in alto Di certo, la 10ª giornata riconsegna un vertice più affollato: il Bassano continua a vincere, la Torres contesta il gol di Pietribiasi, ma intanto i vicentini sono di nuovo lì, a 3 punti da Grigi e Pavia e a 2 dal Novara. Anche il Como ci crede. L’Alessandria che per 80 minuti fa la partita è bene dentro questa corsa: la rabbia per il pareggio nel recupero, che proteggendosi di più dietro, magari con Terigi dentro, invece di un attaccante, poteva essere evitato, è già voglia di tornare in campo. Oggi pomeriggio si riparte e D’Angelo sa che per far saltare le barricate che Eziolino Capuano alzerà domenica, può contare sull’attacco di nuovo al completo. Marconi già pronto per sabato, Iunco che è uscito solo per crampi, Rantier in forma e Germinale rigenerato dal gol. Comunque primi, e questo conta: non lo dimentichi chi, sabato, ha lasciato prima lo stadio, magari dimenticando le stagioni di fatiche e incertezze societarie. Questa è, finalmente, un’altra Alessandria. In cui bisogna credere. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RECUPERO: Lumezzane - Arezzo 1-2 RISULTATI: FeralpiSalò - Arezzo 0-0 Monza - Mantova 0-1 Pavia - Pordenone 1-0 Pro Patria - Lumezzane 1-0 Real Vicenza - Giana Erminio 1-3 Renate - Como 0-1 Sudtirol - Novara 1-1 Torres - Bassano 0-1 Venezia - Cremonese 2-0 CLASSIFICA: Alessandria, Pavia (-1) p. 58, Novara 57, Bassano 55, Como 51, FeralpiSalò 46, Real Vicenza 45, Sudtirol, Arezzo 42, Venezia 41, Renate, Mantova (-3) 39, Torres 36, Monza, Cremonese 35, Giana Erminio 34, Lumezzane 28, AlbinoLeffe, Pro Patria (-1) 24, Pordenone 21. Mantova 3, Pavia, Pro Patria 1 p. di penalizzazione. MARCATORI: 16 reti: Bruno (4, Real Vicenza). 13: Ferretti (Pavia). 12: Maiorino (2, Torres). 11: Momente’ (3, AlbinoLeffe); Pietribiasi (Bassano); Corazza e Gonzalez (Novara); Fischnaller (1, Sudtirol). 10: Brighenti (1, Cremonese); Evacuo (3, Novara); Cesarini (3, Pavia). Il punto sul campionato E’ dunque durato una sola domenica il primato solitario dell’Alessandria: il peggior attacco del girone è riuscito ad infilzare la miglior difesa del torneo quando i giochi sembravano ormai fatti. Ne approfitta il Pavia; con un colpo di testa di Malomo al 76′ ha la meglio su un Pordenone che, a tratti, ha giocato alla pari contro i più quotati avversari, creando anche un paio di opportunità sprecate da Maccan. La coppia di testa ha 58 punti, uno in più del Novara, fermato a Bolzano da un brillante Sudtirol, in vantaggio dopo 4 minuti con Mazzitelli e raggiunto dal decimo gol stagionale di Evacuo a 10 minuti dal termine. Nel finale due legni clamorosi di Shekiladze mentre in precedenza era stato poco fortunato Bianchi. Torna in corsa il Bassano (55 punti): terza vittoria consecutiva su un campo non facile, Sassari. È ancora Pietribiasi a risolvere il match al 57′. Torres, due punti nelle ultime 5 partite, risucchiata in zona play out. Anche il Como vive un momento particolarmente brillante: terza vittoria consecutiva, 11 punti nelle ultime 5 gare, quota 51 e il quarto posto, per ora, nel mirino. Vince in trasferta il derby contro il Renate grazie a Le Noci al 72′. (Alessandria Calcio)