Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1925/1926
1ª Divisione
06-12-1925 - Giornata: 8 - Alessandria - Campo degli Orti
Girone B


Alessandria US - Livorno US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 52. Tritz L.[A]

Alessandria US Morando Clemente, Lauro Armando, Costa Felice, Bruno Mario, Papa (II) Nicola, Simóka Sándor, Avalle Edoardo, Cattaneo Renato, Tritz Lorincz, Marchina Libero, Capra (II) Giuseppe All.: Rangone Augusto

Formazione avversaria
LIVORNO US: Augustinovich, Vincenzi, Innocenti (III) Gastone, Innocenti (II) Gontrano, Nigiotti, Paolini, Scazzola, Bandini (I) Aldo, Pitto, Silvestri, Baldi. All.: Ging József.

Arbitro: Vagge Giovanni Battista (Genova)
Note
Angoli: 4-3 Inizio ore 14.30

Commento
ALESSANDRIA – LIVORNO: 1-0 (0-0) La leggenda che voleva vincitori i livornesi dei matches che sostenevano sul campo degli Orti è stata finalmente sfatata dalla risorta compagine grigia, la quale, cogliendo la nuova vittoria, vede risolta favorevolmente la crisi che l’aveva finora accasciata. La mancanza di Banchero e Gandini è stata molto sentita ed il giuoco svolto fu alquanto inferiore a quella di altri matches. Ciononostante i grigi, oggi comandati dall’ottimo Papa II, si prodigarono incessantemente e la vittoria è il premio migliore che potesse loro spettare. Il reparto difensivo fu la parte migliore della squadra: Costa, Lauro e Morando sostennero il peso maggiore della partita, poiché la linea mediana è stata nel suo complesso insufficiente. Il solo Papa II si distinse, mentre la riserva Bruni, forse per l’emozione, non seppe essere di aiuto ai compagni e Simoka imbroccò in una nera giornata. La prima linea giuocò abbastanza bene specialmente nella ripresa, quando riuscì a portare sovente la minaccia in campo amaranto ed a segnare il goal della vittoria. Cattaneo, Avalle e Marchina furono i più attivi. Il Livorno, pur non avendo deluso, giuocò una partita senza convinzione, resistendo bene in difesa, mancando in modo particolare nell’impostazione del sistema di attacco e nel tiro in porta. Si è troppo notata la mancanza del piccolo Magnozzi, oggi in veste di accompagnatore. La partita cavallerescamente giuocata da ambo le parti non ebbe fasi notevoli nel primo tempo ad eccezione di qualche ottima parata del difensore amaranto. La ripresa fu migliore. I grigi attaccando inizialmente in prevalenza ottengono il goal della vittoria al 7’ su lungo centro di Capra II che Tritz si incarica di collocare nella rete a pochi metri da Augustinovch. I livornesi hanno buoni momenti di risveglio, ma la difesa grigia resiste. Fasi alterne di attacco. E la fine giunge senza che il risultato subisca mutamenti. Da segnalare l’ottimo arbitraggio di Vagge e il cavalleresco contegno del pubblico e dei giuocatori. (La Gazzetta dello Sport) NEL CAMPO DEL FOOT-BALL I “grigi” benché privi di Gandini, Banchero e Viviano battono gli amaranto, sfatando così la leggenda dell'imbattibilità della squadra livornese. Finalmente l'Alessandria è riuscita a battere il Livorno. Per due anni consecutivi, la squadra concittadina era stata costretta a subire la sconfitta per opera della squadra amaranto; la vittoria di domenica ha liberato quindi giuocatori e supporters da un incubo grave: quello cioè di non riuscire a battere la squadra di Livorno. L'assenza di Gandini e Banchero e la conseguente inclusione di due giovanissime riserve lasciavano molti dubbi sul rendimento della squadra; molti appassionati non nascondevano la preoccupazione di dover forse subire ancora una volta la sorte delle precedenti partite. Ma una volta tanto il risultato è stato giusto ed i grigi hanno avuto il premio che ben meritavano. è stata una vittoria contesa fino all'ultimo minuto da parte dei livornesi che dopo il goal di Tritz hanno attaccato con grande irruenza per conseguire almeno il pareggio che per loro avrebbe avuto il valore di una vittoria morale. Dopo questa partita, l'Alessandria ha sensibilmente progredito in classifica fino a trovarsi a gomito col Padova e a un solo punto dalla Reggiana. Sono passi veramente giganteschi che può fare solo una squadra veramente di classe. Ma non è al settimo posto che l'Alessandria dovrà fermarsi; ancora molto cammino deve fare e molti ostacoli saprà superare attraverso le più grandi lotte che ancora l'attendono, affermandosi degna del brillante e glorioso suo passato sportivo. LA PARTITA. Il pubblico numerosissimo, richiamato sul campo degli Orti dalla partita di cartello, ha sfollato pienamente soddisfatto di aver assistito ad una partita elettrizzante ma contenuta sempre nei limiti della perfetta cavalleria sportiva. Infatti per tutta la durata del match non si è verificato sul campo il benché minimo incidente tra i giuocatori. La tradizionale amicizia che da diversi anni lega le due Società, ha fatto sì che il match si svolgesse, se pure con vivacità eccezionale, scevro di ogni violenza e di ogni brutalità. Onore al merito: Alessandria e Livorno hanno dato prova ancora una volta della loro grande educazione sportiva. La partita al comando dell'impeccabile arbitro Vagge, per tutti i novanta minuti non ha avuto un istante di rilassatezza ed è stato fino all'ultimo minuto con risultato incerto. Ed infatti dopo il goal di Tritz, l'attacco livornese ha sviluppato una offensiva in grande stile, contenuta sempre però dalla vigile e serrata difesa dei grigi. Nel primo tempo le azioni si sono alternate da un campo all'altro senza però che nessun punto venisse segnato. L'attacco livornese ben sorretto dalla seconda linea ha dato l'impressione di essere più irruente anche perché i grigi mancavano del centro half che sapesse imporsi agli avversari. Simoka sembrava sperduto fra tanta vivacità ed era quasi sempre passato in tromba dai velocissimi livornesi. Nel secondo tempo però le cose sono cambiate. Papa II passato al centro half ha impresso al suo gioco un ritmo ben diverso. Col suo giuoco di sostegno, ha spinto la linea dei forwards all'attacco e ne è nata una tattica offensiva che nel primo tempo non si era riscontrata. Per oltre 20 minuti la difesa livornese ha dovuto lavorare a tutt'uomo per arginare le veloci puntate di Capra II e Avalle, di Tritz e Cattaneo. In una di queste incursioni il biondo Tritz aveva modo di segnare un magistrale goal giuocando d'astuzia il compatriota Augustinovich. L'azione era partita da Papa II che passava la palla a Capra II, sulla susseguente centrata della veloce alla sinistra, Tritz mandava la palla nella rete. Nell'ultimo quarto d'ora, i livornesi si gettarono nella mischia alla ricerca del pareggio, ma la ferrea difesa dei grigi non lasciava respiro ed infrangeva inesorabilmente ogni azione fino al fischio dell'arbitro che suggellava la nuova grande affermazione alessandrina. Il giuoco dei singoli atleti. Alla vigilia del match, avevo preveduto che la partita avrebbe avuto uno svolgimento vibrante di passionalità per il grande impegno dei ventidue giuocatori e per lo speciale duplice interesse che la lotta assumeva. Ed infatti tutti i giuocatori, ma specialmente i nostri grigi, hanno superato ogni più lusinghiera aspettativa. Fra questi ultimi va citato all'ordine del giorno il neo capitano Papa II. Nel suo nuovo ruolo di centro half, ha favorevolmente impressionato per la mobilità del suo giuoco nel sorreggere l'attacco e nell'aiutare la difesa. Questo generoso atleta è solo alla sua terza partita ma già ha riconquistato il giuoco possente dei tempi non lontani. Lauro, sul quale alcuni dubbi si potevano avere per la deficente tecnica del suo gioco, si è definitivamente rivelato un grande terzino. Costa gli è stato suo degno compagno e Morando ha riconfermato la sua ottima classe. La prima linea ha sofferto la mancanza di Banchero, ma Cattaneo e Tritz, Capra e Avalle non hanno menomato la loro classe e si sono imposti come si impongono i forti. Va rilevata la coraggiosa prova dei giovanissimi Bruni e Marchina, chè nuovi alle grandi competizioni, non furono da meno dei loro compagni. I livornesi hanno avuto nel loro centro half, Nigiotti, il miglior giuocatore; Vincenzi, Paolini e Innocenti II furono per tutta la partita di sicuro rendimento. Il portiere ha effettuato alcune parate veramente di classe ed ha salvato la sua rete da due sicuri goals. La prima linea è stata la debolezza della squadra e non ha mai saputo creare situazioni pericolose. (Il Piccolo del 12 dicembre 1925) ALESSANDRIA BATTE LIVORNO 1-0 L'Alessandria, scesa in campo mancante di Gandini. Vlviani e Banchero ha ottenuto una lusinghiera vittoria, frutto d'una bellissima prova di volontà, battendo il Livorno che per due anni consecutivi era riuscito a sconfiggere gli alessandrini sul loro campo. L'Alessandria ha avuto i suoi uomini migliori in Papa 2°. Lauro, Costa e Capra 2°. Del Livorno si sono distinti Nigiotti. Silvestri, Vincenzi o Agustinovic. L'Alessandria ha segnato il goal della vittoria all'8° minuto della ripresa per merito di Tritz su centro di Capra 2°. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) ALESSANDRIA BATTE LIVORNO (1-0) I grigi hanno vinto malgrado l'incertezza del pronostico e la mancanza di Viviano, Gandini e Banchero. L'assenza soprattutto del valoroso centro half ha pesato a volte paurosamente sulla compagine mal sorretta da Simoka lento e indisposto. Il pericolo di una sconfitta s'è profilato nettamente nel 1.o tempo quando gli amaranto dominarono a lungo. Ma nella ripresa e particolarmente nella prima mezz'ora di gioco la situazione si capovolse: passato a centro sostegno il possente Papa II la linea dei forwards alessandrini assunse subito il comando delle azioni. Sul finire della combattutissima partita i livornesi ebbero un vivace risveglio che parve insidiare la brillante vittoria dei concittadini. Alle 2,50 l'arbitro Vagge dell'Andrea Doria fischia l'inizio: si notano subito vivaci schermaglie nei due campi poco concludenti, poi un tiro di Papa al 3' finisce a lato: seguono alcuni tentativi dei grigi che non sortono alcun risultato. Comincia a verificarsi uno strano sbandamento nella linea mediana alessandrina che mal sorregge l'attacco e non giova di molto alla difesa. I livornesi non hanno difficoltà eccessive a resistere, nelle loro azioni sotto la rete di Morando. Ma questi, come Lauro e Costa [Torta nel testo, N.d.R.] sono meravigliosi nella loro dura e faticosa impresa. Poi le azioni. impostate particolarmente da Tritz, si svolgono in campo avverso. Capra e Cattaneo, due ali velocissime e decise, forniscono ottimi palloni al centro e la difesa livornese è più volte in pericolo. Ma anche qui le azioni sciorinate abilmente dai colori locali non riescono ad infrangere l'estrema barriera difensiva. Comunque l'attacco dei grigi marcia meglio che all'inizio, svolge un gioco armonico e disciplinato. Un corner per parte conclude la lotta del primo tempo. Nella ripresa le cose camminano meglio per gli alessandrini che partono decisi alla conquista del tanto auspicato successo e vi riescono all'ottavo minuto. In seguito ad un calcio di punizione tirato da metà campo da Lauro la palla è raccolta da Tritz che gioca tutta la difesa e sferra deciso un bel tiro in porta. Augustinovich effettua la parata, la muta degli attaccanti grigi gli è da presso: nel debole rimando raccoglie ancora Tritz e scaraventa la palla in fondo alla rete. Per quindici minuti consecutivi i grigi impongono agli avversari la loro supremazia. Ma la difesa degli amaranto, benché sopraffatta da ogni parte, non cede e si salva sempre. Cessata l'offensiva alessandrina i livornesi si riprendono. La lotta è vivacissima fino al termine; i grigi per mantenere il successo conquistato, gli amaranto per pareggiarlo. (La Stampa) U.S. ALESSANDRIA BATTE U.S. LIVORNO 1 A 0 Alla presenza del solito numeroso pubblico i grigi sono riusciti ad ottenere una nuova convincente vittoria. Sebbene la mancanza di Gandini, Banchero e Viviano all’Alessandria e di Magnozzi al Livorno abbia impedito alle due squadre di dare l’esatta misura del loro valore, le due cavalleresche compagini seppero lottare con grande animo si che la vittoria è stata fino all’ultimo indecisa. I grigi furono, specialmente nella ripresa, più precisi nelle azioni offensive e straordinariamente potenti nel tiro di difesa ov Costa, Lauro e Morando formarono una saldissima barriera all’incalzare degli amaranto. La linea mediana fu al primo tempo sbandata, mentre nella ripresa con lo spostamento di Papa II al centro tenne benissimo per il rimanente del match. Il Livorno, pur non giocando male, non è certo la fresca compagine che ammirammo altre volte. La sola linea mediana ebbe efficacia di gioco, Anche in difesa Vincenzi e Augustinovich se la cavarono con onore, ma i forward dimostrarono troppo palesemente di non essere ben registrati e di mancare del grande Magnozzi. Il primo tempo trascorse in modo scialbo, mentre nelle riprese il gioco ha preso improvviso vigore. I grigi attaccano decisamente sin dall’inizio del 2° tempo ed ottengono al 7’ il goal che sarà quello della vittoria. Tritz ne è l’autore su una magnifica centrata di Capra II. Malgrado gli sforzi degli amaranto per arrivare al pareggio gli alessandrini non cedono. Vagge arbitrò ottimamente. (Il Calcio (Genova) del 12 dicembre 1925) La nuova era dei grigi ALESSANDRIA BATTE LIVORNO 1-0 Pubblico esultante domenica sul campo dei grigi. La legenda che voleva vincitori i livornesi è rimasta sfatata grazie alla prodigalità della promettente compagine cittadina. L’undici guidato con l’antica fede da un sempre prezioso grigio, Papa II giocatore di puro stampo alessandrino, è riuscito a compiere il prodigio. Oggi la squadra grigia riesce a recuperare la sua stabilità. La vittoria è stata tenacemente voluta e degnamente meritata. Se Banchero ha trovato in Marchina un subentrante meraviglioso, tattico e utilissimo; il posto lasciato vacante dallo sfortunato Gandini non è stato certamente colmato. Papa ha dato anima e corpo alla bisogna, ma i suoi compagni di fianco non furono di sufficiente ausilio. Bruni aveva a che fare con un’ala pericolosissima e non ha potuto rifulgere dovendo svolgere un gioco prevalentemente in difesa e perché insiste, pur senza essere brutale, nella tattica sull’uomo. Simoka, presentatosi in campo contuso, è stato costantemente incerto, pur cavandosela in ogni situazione ha impressionato per la mancanza di energia che richiede il giuoco caratteristico della razza italiana. Morando, meraviglioso, e Costa e Lauro in ottima intesa e coraggiosissimi, rappresentano il baluardo grigio difficilmente sormontabile. Tra gli avanti ha dato buona prova Avalle nel ruolo di centro, mentre Tritz utilissimo e scaltro si è risparmiato un po’ troppo di aiutare i mediani che domenica ne avevano immensamente bisogno. Cattaneo e Capra filano magnificamente me se il secondo sa puntare a perfezione in porta, Cattaneo è ancora imperfetto nei tiri. Il buon Renato dovrebbe allenarsi seriamente a calciare rasente al suolo perché oggi il suo difetto è quello di alzare troppo la palla. La partita è stata un alterno susseguirsi di azioni velocemente condotte. Se i livornesi non trovarono subito l’intesa tra uomo e uomo, i concittadini sentivano la mancanza di Gandini, la linea mediana tallonata a dovere dalla meravigliosa difesa non riusciva perfettamente a sospingere gli avanti in campo avversario. Il primo tempo finì senza che le squadre riuscissero a segnare. Lieve superiorità dei grigi. La ripresa riprese lo stesso ritmo del primo tempo, ma lo spostamento di Papa II al centro portò più vigore alla quadra, così le incursioni sotto la rete di Augustinovich furono più pericolose e frequenti. Il goal della vittoria scaturì all’8. Minuto di gioco. Capra avuto il pallone in posizione arretrata riuscì a liberarsi di Nigiotti ed inviare la palla nell’area avversaria con una perfetta centrata. Vincenzi ed Innocenti III, pressati da Tritz non poterono allontanare l’insidia cosicché l’ungherese senza indugiare infilò il ball nell’angolo destro di Augustinovich. Entusiasmo e gioia incontenibili, orgoglio ed esultanza meritata. Con la vittoria in pugno gli uomini di Papa, cauti e calmi seppero portarla immacolata in posto resistendo alla meravigliosa ma tardiva offensiva livornese.La battaglia leale e cavalleresca si schiantava contro il terzetto grigio; gli amaranto non riuscirono ad incedere nell’area di rigore alessandrina e tirarono idi lontano con bravura e costanza ma non sufficiente per battere Morando. Quando la vittoria pareva che per merito del quintetto grigio avesse da rinsaldarsi, il fischio del magnifico Vagge mandò a termine la contesa fra l’applauso del pubblico verso vincitori e vinti. (Lo Sport di Alessandria e Provincia, 10 dicembre 1925) STRENUA DIFESA AMARANTO SUL CAMPO DEGLI ORTI Dopo tre anni l’Alessandria è finalmente riuscita a battere la squadra amaranto. È stata una vittoria strappata coi denti e contesa con eroico valore dagli amaranto che, fino all’ultimo momento hanno lasciato l’impressione di conseguire il pareggio. Infatti nell’ultimo quarto d’ora gli attacchi amaranto sono alquanto rabbiosi ma non approdano a nulla per l’estrema difesa dei grigi. La partita, giuocata con grande animazione ha visto nel primo tempo una alternativa di attacchi da un campo all’altro, che hanno impresso al giuoco il tono di una grande contesa. Le azioni rabbiose, più pericolose, sono però portate dagli amaranto a causa della mancanza, nei grigi, di un centro sostegno. I livornesi, dopo un primo tempo equilibrato e dopo un inizio di ripresa a favore degli avversari, si scuotevano e dominavano nettamente ma il portiere Morando sventava ogni insidia. Il gol dell’Alessandria è stato marcato all’8’ della ripresa da Tritz su centro di Capra. Per la cronaca l’Alessandria ha fruito di 4 corners contro tre del Livorno. Arbitro Vagge (Il Telegrafo) RISULTATI: Cremonese – Juventus 0-0 Genoa – Padova 2-0 Mantova – Sampierdarenese 1-1 Milan – Parma 4-2 Reggiana – Pro Vercelli 3-2 CLASSIFICA: Genoa p. 13, Juventus 12, Cremonese 11, Pro Vercelli 10, Sampierdarenese, Reggiana 8, Padova, Alessandria 7, Livorno, Parma, Milan, Mantova 4. Ogni * = una gara in meno. MARCATORI: 8 reti: Pastore (Juventus), 7: Alberti (Genoa), Catto (Genoa), Hirzer (Juventus), Muller (Milan), 6: Bodini (I) (Cremonese), Jeszmas (Cremonese), Levratto (Genoa), Mattuteia (Pro Vercelli), Powolny (Reggiana), Il punto sul campionato Nel girone B l'atteso confronto fra Cremona e Juventus avvenuto sul terreno cremonese è finito alla pari, senza goals. Il Cremona sul suo campo, è sempre apparso formidabile e quello di ieri è il primo incontro in cui viene costretto alla divisione dei punti di classifica. La Juventus ha affrontata la difficile battaglia priva di qualcuno dei suoi migliori elementi: il match nullo perciò le può anche convenire, come il minore dei mali, anche se a causa di questo match nullo perdo il contatto col Genoa che balza cosi al primo posto della classifica. Il Genoa dopo un inizio non troppo sicuro, ha trovato ora a quanto sembra la sua via vittoriosa: il successo ottenuto ieri contro il Padova dopo quello ottenuto sulla Cremonese e dopo quelli clamorosi fatti registrare a Parma e a Mantova, dicono che gli ex campioni d'Italia stanno raggiungendo un grado d'efficienza degno della loro classe. Questo grado d'efficienza verrà collaudato dai tre incontri che attendono ora i genoani fuori dal loro campo: quelli di Vercelli, Alessandria e Torino. Sono dunque ora al comando dei gironi le due protagoniste delle indimenticabili finali del passato campionato. La Pro Vercelli ha dovuto cedere per un solo punto di scarto, a Reggio Emilia contro la Reggiana fresca dalla dura sconfitta subita ad Alessandria. È un risultato poco previsto, ma è un risultato che rivela le dolorose manchevolezze dei bianchi di Vercelli che anche quest'anno non sanno ritornare agli antichi splendori. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)

Girone B

Alessandria US - Livorno US 1 - 0 (0 - 0)

RETI:

52. Tritz L.[A]

Alessandria US

Morando Clemente, Lauro Armando, Costa Felice, Bruno Mario, Papa (II) Nicola, Simóka Sándor, Avalle Edoardo, Cattaneo Renato, Tritz Lorincz, Marchina Libero, Capra (II) Giuseppe

All.: Rangone Augusto

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Arbitro: Vagge Giovanni Battista (Genova)

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