Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1951/1952
Serie C
18-11-1951 - Giornata: 10 - Pavia - Comunale


Pavia AC - Alessandria US 2 - 2 (1 - 1)
RETI: 24. Gottardo R. [Pa] , 63. Ganelli (II) L. [Pa] 37. Valentinuzzi G.[A], 69. Soffrido L.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Colombo Alfredo, Albertelli Lanfranco, Valentinuzzi Giorgio, Soffrido Luigi Vittorio, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
PAVIA AC: Baggini; Burini, Spertini; Braga, Cerri, Mariani; Gottardo, Ganelli (II) Luigi, Fiorio, Galbiati, Peruzzo. All.: Brezzi Giovanni.

Arbitro: Gambarotta Carlo (Genova)
Note
Angoli: 6-6. Giornata autunnale con abbondanti precipitazioni; terreno pesante. Nessuna ammonizione.

Commento
Sfollando, il pubblico commentava la bella partita cui aveva assistito e per la prima volta nell’attuale campionato, nonostante il risultato conseguito non fosse quello che tutti avevano sperato, si esprimeva favorevolmente per la prestazione della squadra locale. Dopo la partita di Sanremo i pavesi avevano aperto il cuore, e giustamente, alle più rosee speranze sicuri oggi di poter vedere il vero Pavia, anche se l’avversario di turno era uno dei più forti del girone, e la partita non ha smentito le loro aspettative. Il pareggio a fine dell’appassionante contesa ha premiato più gli ospiti che hanno potuto rimontare il duplice vantaggio dei pavesi grazie a due occasioni accidentali delle quali parleremo avanti in sede di cronaca. Erano di fronte due squadre che non volevano cedere assolutamente l’una all’altra e per l’interesse di classifica e per il prestigio di squadra e per la tradizionale rivalità, premesse queste che subito caratterizzavano l’incontro all’insegna della combattività che in alcuni episodi è trascesa a scontri non certo amichevoli. È facile intendere che con tali presse di football vero e proprio se n’è visto pochino, vivendo l’incontro ininterrottamente di elettrici scontri, di ripicchi, di falletti, che per tutto l’arco dei novanta minuti sono stati numerosi, trovando la partita nei motivi di quest’accesa rivalità il ritmo di un confronto tiratissimo, senza un attimo di pausa, ricco di momenti di alto antagonismo che hanno trascinato in numeroso pubblico presente sugli spalti ad accalorate espressioni di tifo, che in qualche punto delle tribune si concretizzavano in energiche espressioni di convincimento. La foga e l’impegno profusi dai giocatori nella partita, hanno sopperito alla deficienza di gioco vero e proprio, perché se è vero che di motivi tecnici ce ne sono stati pochini, in compenso l’alternato andamento della partita e la continua incertezza del risultato hanno costituito uno spettacolo che non ha permesso distrazioni, appassionando per il tono combattivo del gioco espresso dalle due squadre che ha trascinato gli opposti tifosi, molti erano gli alessandrini al seguito della loro squadra, ai più alti gradi del tifo calcistico. Scorrendo il taccuino della cronaca e sommando i rispettivi momenti di predominio delle due squadre, i granata pavesi hanno più punti di merito degli avversari. I locali hanno manifestato infatti una superiorità più continua, concretizzandola in lunghe pressioni, mentre i grigi per lo più si sono resi pericolosi con velocissime puntate di contropiede che hanno permesso loro di arrivare a pareggiare le sorti grazie a due fortunate occasioni e all’improvvisa miopia di Gambarotta. Due pecche nell’operato di Gambarotta, due pecche che hanno compromesso il risultato a favore degli ospiti. La prima al quarto d’ora del primo tempo, quando ad un intercettamento di mano dell’alessandrino Bussetti faceva segno di continuare e la seconda non accordando ai pavesi una rete. Per un fallo di un difensore alessandrino, Gambarotta accordava una punizione dal limite. Batteva Peruzzo che con un tiro angolato e forte, mandava il pallone a sbattere il pallone sotto la traversa con conseguente rimbalzo oltre la linea e susseguente respinta di un difensore: tutti avevano visto il goal, anche l’allenatore alessandrino Neri che sottolineò l’episodio con un gesto di sconforto. Ma non lo vide l’arbitro che di conseguenza non convalidò la rete e, alle rimostranze dei pavesi, fece cenno di proseguire. Dopo tale episodio, avvenuto al 29’, il gioco arrancò sino alla fine con alterne vicende e continui e rapidi spostamenti nelle opposte aree sfocianti per lo più in calci d’angolo. Tali errori a parte, l’operato di Gambarotta è stato buono, riuscendo a tenere in pugno una partita che aveva tutte le prerogative di finire, debole il direttore di gara, in una mischia accesa. L’analisi del gioco delle due squadre, ad una migliore concezione di gioco dei pavesi, oppone un gioco maschio, talvolta anche troppo duro, degli alessandrini; alcuni giocatori grigi poi, hanno chiaramente mostrato di basare il loro gioco sulla loro prestanza fisica, vero signor Pietruzzi e signori Valentinuzzi?, e qui dobbiamo rendere merito a Cerri per non avere trasceso alle continue scorrettezze del centravanti avversario. Analizzando la prestazione dei granata la quasi totalità ha reso individualmente però e non come squadra quanto era logico aspettarsi da loro anche se alcuni sono apparsi sfocati e parecchi hanno risentito, verso la fine, dell’infernale ritmo imposto sulla partita. Baggini ha avuto ottimi interventi; alcuni gli danno la responsabilità della seconda rete, derivata dal tiro di Soffrido e da una accidentale deviazione del terreno quando già il portiere granata era appostato per la parata. Burini e Spertini hanno giocato veramente bene, specie il terzino sinistro, uno dei migliori in campo anche se il suo avversario era il famoso Colombo. Cerri al centro della mediana ha giocato con la solita potenza ed abilità nonostante il falloso e provocante comportamento di Valentinuzzi. Massacrante il lavoro dei due mediani, più brillante Mariani più sgobbone Braga. All’attacco Gottardo si è accaparrato ancora una volta la palma del migliore segnando fra l’altro una rete di meravigliosa fattura. Ganelli ha avuto momenti ottimi e momenti di pausa, nel complesso una prova positiva. Fiorio al centro dell’attacco ha detto chiaramente di non essere al suo posto e di essere sacrificato. Galbiati era oggi in giornata non positiva e del suo comportamento ne ha risentito anche Peruzzo oggi peraltro non molto volenteroso. Degli alessandrini hanno fatto spicco il portiere e la mediana oggi veramente in gamba. L’attacco, almeno oggi, non si è mostrato all’altezza degli altri reparti, anche se dobbiamo tener conto in sede di giudizio della bellissima prestazione della difesa granata. Ecco le reti: al 24’ Gottardo, su lancio di Fiorio raccoglieva sulla destra e, facendo un mezzo giro su se stesso, saettava in rete alla sinistra di Borriero vanamente proteso in tuffo. Al 37’ sempre del primo tempo, Valentinuzzi pareggiava le sorti con un violento tiro dal limite che mandava il pallone ad insaccarsi sotto la traversa, quasi alla congiunzione dei pali. Nel secondo tempo Ganelli, al 17’ riportava in vantaggio i pavesi riprendendo un corner di Peruzzo. Al 24’ Soffrido riportava le sorti in parità con un tiro che andava in rete grazie ad una deviazione improvvisa del terreno accidentato per la pioggia. (Antonio Cavallotti, «La Provincia Pavese», 20 novembre 1951) Francamente, Pavia e Alessandria sono due compagini forti, organiche. Senza dubbio, quella piemontese è più squadra, più quadrato risulta il suo impianto, più assieme e collegamenti si riscontrano nel suo gioco. Ora, il punteggio odierno è esatto, anche se i tifosi locali gridano al gol… fantomatico di Peruzzo (una punizione, al 30’ della ripresa, che è difficile stabilire se la palla sia entrata o meno) e alla disdetta che ha colpito lo scombussolato Baggini con un beffardo rimbalzo (tiro senza convinzione di Soffrido al 24’ della ripresa). Ecco, forse più offendere il modo con cui i grigi hanno raggiunto due volte gli scatenati granata (nel primo tempo, al 37’, fu Valentinuzzi a sfruttare una corta rimonta del portiere pavese con una stangata da fuori area) ma, in sostanza, il due a due premia entrambe le squadra. Parla di un gioco arioso, felicemente impostato dalla mediana alessandrina e sbrigativamente elaborato da Albertelli, Valentinuzzi e Savoini; depone con sufficiente eloquenza su un Pavia apparso incamminato sulla strada che l’anno scorso lo portò a rivaleggiare con il Monza. Le azioni dei granata, dettate dall’estro e dall’improvvisazione, appaiono però a volte troppo soffocate da una manovra eccessivamente lisciata. Va però tenuto conto che Galbiati non era in giornata, cosicché il collegamento con Peruzzo è andato a farsi benedire, e il lavoro di Mariani nella mediana si è moltiplicato per due. Però gli altri reparti sono stati all’altezza della loro fama, con particolare riferimento a Cerri, Spertini e Braga, nonché a Gottardo, Fiorio e Ganelli, anche se il gioco offensivo di questi ultimi ha accusato il difetto citato. Tuttavia l’averla costretta a difendersi, questa bella Alessandrina, averle segnato un bellissimo gol manovrato (autore Gottardo, al 24’ del primo tempo, dopo una rapidissima intesa con Perasso, Ganelli e Fiorio) rappresenta già una nota di merito per i ragazzi di Brezzi. (Gian Maria Gazzaniga, «La Gazzetta dello Sport», 19 novembre 1951) IN MARGINE ALLA PARTITA DEI GRIGI A PAVIA Finalmente possiamo constatare che l’Alessandria comincia a farsi rispettare anche sui campi avversari. La brutta prestazione a Casale, nella quinta partita di campionato, è destinata ad essere dimenticata, sommersa dalle affermazioni di Vercelli (4-0) e di Pavia (2-2). Il risultato numerico ha un’importanza relativa e ciò che maggiormente interessa e ci rincuora è la constatazione che la squadra di Vitto non è più abulica, non si inginocchia al primo ostacolo, non si demoralizza innanzi alla cattiva sorte, ma combatte con tenacia fine al 90’, reagendo alla tendenza al gioco duro praticato dalle difese avversarie quando sono sul loro campo. Colombo e Savoini, conosciuti per ali pericolose, sono stati francobollati agli stinchi e logicamente il loro rendimento è stato limitato. Il centrosostegno del Pavia, l’ex grigio Cerri, che gioca alla Delaude, ha dovuto convincersi che Valentinuzzi non è tipo impressionabile (anche se ha un cognome che pare un vezzeggiativo). Vitto, Arezzi e Pietruzzi hanno tenuto validamente il loro posto; solo l’ultimo è uscito dal campo per un colpo ricevuto alla gabbia toracica. Del trio difensivo Bussetti è stato il migliore. Il fatto di avere rimontato per due volte lo svantaggio, anche se Colombo e Savoini non erano le solite ali… volanti, conferma che l’undici di Neri si rinsalda progressivamente, tiene il campo con onore e non gioca solo 45 minuti come nella passata stagione. Noi siamo del parere che nel girone di ritorno l’impostazione dei nostri reparti sarà tale da poter con fiducia affrontare qualunque partita. Il miglioramento dell’ordinamento tecnico non può dare frutti immediati; abbiamo ancora qualche giocatore «casalingo», qualche elemento che non si libera con immediatezza della palla: ma siamo in Alessandria, città della paglia: e con la paglia… alessandrina matureranno le nespole per le squadre del girone A. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 24 novembre 1951) RISULTATI: Aosta-Ponte San Pietro 1-1 Biellese-Rivarolese 4-2 Casale-Vigevano 1-6 Lecco-Fossanese 1-0 Saronno-Pro Vercelli 3-0 Savona-Sanremese 1-2 Seregno-Crema 2-2 Varese-Gallaratese 0-0 CLASSIFICA: Sanremese 17; Vigevano 15; Alessandria, Lecco, Ponte San Pietro 14; Rivarolese 13; Biellese, Fossanese 11; Pavia 10; Casale 9; Crema, Pro Vercelli, Savona 8; Gallaratese, Saronno 7; Varese 6; Seregno 5; Aosta 3 Il punto sul campionato In una partita molto combattuta la Sanremese era andata a vincere a Savona grazie a Colani e Mudini. Netta vittoria del Vigevano, seconda in classifica, in casa del Casale. Distanziate di una lunghezza il Lecco che aveva battuto di misura la Fossanese, il Ponte San Pietro fermato sul pari ad Aosta, ultimo in classifica e l’Alessandria. La Rivarolese era uscita perdente dal campo di Biella.