Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1951/1952
Serie C
24-01-1952 - Giornata: 17 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Gallaratese SG 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 68. Savoini G.[A] 50. Borsani S. [Ga]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Pietruzzi Mario, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Colombo Alfredo, Albertelli Lanfranco, Valentinuzzi Giorgio, Soffrido Luigi Vittorio, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
GALLARATESE SG: Bongiasca; Asta, Rudoni; Cremona, Marelli, Romito; Milan, Tacchi (II), Barsanti, Provasoli, Borsani. All.: Macchi Luigi

Arbitro: Perucci (Verona)
Note
Recupero della gara rinviata il 13 gennaio 1952. Angoli: 13-1. Neve abbondante nel corso della partita, terreno sdrucciolevole. Inizio gara ore 14.30

Commento
PAREGGIO DELL'ALESSANDRIA CON LA GALLARATESE: 1-1 L’Alessandria non è riuscita ad assicurarsi la vittoria nella partita di ricupero, disputata oggi contro la Gallaratese. I grigi, in maglia rossa per dovere di ospitalità, hanno attaccato di più, a tratti hanno anche tenuto con una certa autorità le redini del gioco, ma il loro è stato più che altro un dominio territoriale; di vera superiorità tecnica non si potrebbe parlare, né nel primo tempo quando la freschezza fisica ha permesso ai piemontesi un maggior volume di manovre d’attacco, né tanto meno nella ripresa, durante la quale si è registrato un equilibrio nelle azioni; l’uno a uno, quindi, può essere accettato da entrambi come giusto verdetto. È doveroso premettere che era molto difficile giocare bene su un terreno che pareva più una pista da pattinaggio che un campo di calcio; la neve caduta in mattinata, e che continuava a cadere ad intermittenza anche durante la gara, era stata semplicemente rullata, sì che era già virtuosismo saper restare in piedi. Le finezze di stile non erano ammesse, ed Alessandria e Gallaratese si sono volentieri prestate all’unico gioco possibile, lunghi passaggi in avanti nella speranza di un errore degli avversari, tiri a rete da tutti le posizioni con la fiducia di azzeccare la mira. Il primo tempo si è chiuso a reti inviolate, nonostante che Savoini fosse riuscito a stampare la palla sotto la traversa (11’), e Masperi con tiro fortissimo avesse lambito il palo (25’). Unica azione di rilievo per gli ospiti al 21’ con tiro finale di Barsanti. che il portiere alessandrino ha potuto mandare in corner. La ripresa si era appena iniziata (5’) che i lombardi andavano in vantaggio: scambio tra Borsani e Barsanti, centro di quest’ultimo, con tiro di Borsani che sorprendeva nettamente Borriero. Il pareggio alessandrino si è fatto attendere fino al 23’: su un calcio d’angolo, il dodicesimo della serie di quindici battuti dall’Alessandria, Albertelli è riuscito a dare in rovesciata una palla verso sinistra, che Savoini ha messo in rete con un preciso tocco di testa. La condotta degli ospiti in questo secondo tempo è stata veramente buona; mai chiusi in difesa a difendere il vantaggio prima, ed il pareggio poi. Sempre quel gioco aperto e lineare che è prerogativa delle squadre formate per buona parte da giovanissimi. Avrebbero potuto capitolare su un tiro di Savoini che è finito sul palo, ma avrebbero potuto benissimo poco dopo passare a loro volta su stoccata del centro avanti Barsanti. Buone tra gli alessandrini le prestazioni di Bagliani, e specialmente di Masperi; da elogiare tra gli ospiti il mediano Cremona e l’ala sinistra Borsani. (Giulio Accatino, «La Stampa», 25 gennaio 1952) La troppa confidenza. È la storia di sempre. Alla vigilia guardi la classifica, ti fai un concetto preventivo sulla partita, poi sul campo, il più delle volte, le cose cambiano e l’avversario tanto modesto sulla carta si presenta a buttare in aria le previsioni. E qualche volta ci riesce. Così la Gallaratese oggi ad Alessandria. Penultima in graduatoria, non poteva dar fastidio ai grigi di ieri, lanciatissimi vero la seconda poltrona, alla caccia del fuggitivo Vigevano. E l’Alessandria è scesa in campo già con la convinzione di avere in saccoccia i due punti. Ha dato eccessiva confidenza all’avversario, che in verità nel primo tempo appariva modesto. Poi i gallaratesi hanno tirato fuori le unghie, visto che l’attacco di Valentinuzzi non voleva saperne di segnare, andarono allora in avanscoperta, e dopo tre minuti quel diavoletto di Borsani faceva centro, lasciando di stucco tutti quanti. E allora tutto sembrò compromesso. Per fortuna sul tredicesimo angolo, la testa provvidenziale di Savoini ci mise una pezza e riportò la squadra in pareggio, altrimenti la Gallaratese se ne sarebbe tornata a casa con l’intera posta. Ciò perché non bisogna dire che gli ospiti abbiano demeritato, anche se per la mole di lavoro svolta e per il netto predominio del primo tempo gli alessandrini avrebbero potuto vincere con netto scarto. Ma che colpa ne hanno gli ospiti se Albertelli e Soffrido non ne volevano sapere di tirare a rete? No, l’Alessandria più battersi il petto e recitare il mea culpa. Oggi la squadra è mancata in pieno nelle due mezze ali, che mai hanno legato coi compagni di linea dove la vivacità di Valentinuzzi, onnipresente, ha trovato solo in Colombo un valido aiuto, limitato però ai primi 45 minuti. Dietro non si può dire che le cose non vadano. Tutt’altro. La difesa, quelle poche volte che fu chiamata in causa, se l’è sbrigata bene, e i due laterali lavorarono ininterrottamente nel lavoro di rifornimento. Più tecnico, Masperi tentò anche la via del gol, ma l’apatia degli uomini di punta rese inutile tanto lavoro. Il primo tempo fu tutta una musica diretta dai grigi, che non concretavano, però, e che permisero anche ai blu di farsi vedere all’attacco, specie con Borsani e Barsanti, i migliori assoluti. Poco dopo la ripresa venne il gol lampo della Gallaratese, ed allora in campo avversario imperò l’orgasmo. Attaccarono alla disperata i grigi, oggi in granata, ed anche Soffrido ed Albertelli ci misero maggiore volontà. Ma nell’altro campo i difensori avevano gli occhi aperti e il portiere in specie non sembrava tanto facilmente superabile. Poi venne il tredicesimo corner, tirò Colombo e, finalmente, il pallone arrivò alto in are (gli altri angoli erano stati più o meno sbagliati), Albertelli uncinò la palla, girò di precisione verso Savoini, che irruppe di testa, infilando la rete. Era il pareggio e si riaprivano le speranze di vittoria, perché mancavano ancora 22’ alla fine. Ma invece di gol non ne vennero più, e se l’Alessandria confinò a premere, la Gallaratese si difese a denti stretti, non tralasciando il contropiede ed anche gli attacchi in massa. Insomma, nulla di rubato da parte della penultima della classe, che con la forza della volontà ha saputo, pur allineando delle riserve, tener testa a quella che dovrebbe essere la più seria rivale del Vigevano. Poca cronaca, perché troppo spazio, ed anche inutile, occorrerebbe per dettagliare le azioni non portate a conclusione. Primo tempo di pretta marca alessandrina, si è detto. Al 4’ una punizione a tre quarti campo in area della Gallaratese, respinta dalla mischia, dà la possibilità a Valentinuzzi di fare la barba al montante con un tiro fortissimo. Al 5’ inizio della lunga serie degli angoli per i locali. La rete sembra fatta al 10’, quando Valentinuzzi, spostato all’estrema destra, fugge veloce e quasi dal fondo crossa di precisione. Sbaglia l’intervento Asta, e Savoini dalla parte opposta gira in rete. La palla batte sotto la traversa e rimbalza in campo. Al 14’ fuga del solito Valentinuzzi, ostacolato dal solo Cremona. Il mediano gallaratese è superato, ma si salva bloccando l’avversario ad un braccio. Risveglio gallaratese e pericolosa puntata di Borsani-Barsanti. Un’occasione mancata da Savoini (15’), dopo che Valentinuzzi ha giocato di astuzia Rudoni, poi (21’) è Borriero che si deve buttare in tuffo per sventare la minaccia portata da Barsanti. Un grande tiro di Masperi alla mezz’ora, di poco fuori, una paratona in tuffo di Bongiasca su tiro di Colombo, a conclusione di una punizione battuta da Pietruzzi. Sul finale, ennesima occasione per i locali sbagliata in modo elementare dai due interni. Poco prima della fine del tempo un tentativo di Valentinuzzi di segnare con l’aiuto delle mani è visto dall’arbitro. Nella ripresa, al 5’, il gol della Gallaratese. Fuga di Barsanti, che si gioca un paio di difensori, e passaggio sulla destra a Borsani, libero. L’estrema ferma e lascia partire una sventola che va ad insaccarsi in rete a mezza altezza. Borriero è rimasto fermo, forse convinto che la palla finisse fuori. Ora impera l’orgasmo. L’attacco alessandrino manca di mordente e di precisione. Una serie continua di angoli, e al 22’ il pareggio già descritto. Riparte la Gallaratese ed usufruisce essa pure essa di un angolo (27’), ma poi locali prendono le redini del gioco e continuano fino alla fine in una pressione accanita, ma sterile. Da notare un gol sbagliato banalmente da Savoini (28’) e una serie di ottime parate di Bongiasca. Ad onor del vero, bisogno aggiungere che i gallaratesi, pur non eccedendo, si sono difesi più volte in modo poco corretto. Degli ospiti bene tutta la squadra, anche se un cenno particolare meritano Borsani, Barsanti, Bongiasca, Asta e Rudoni. Fra gli alessandrini all’attacco bene Valentinuzzi e a tratti le esterne. Dietro, come si è detto, né onore né gloria, se si escludono Masperi e Pietruzzi, nel primo tempo, e Gabbiani nella ripresa, superiore ai compagni. Prima della partita le riserve della Juventus, nelle cui file giocava Caprile all’estrema destra, che ha segnato anche un gol su rigore, hanno battuto quelle dei grigi per 3 a 2. Per tutta la durata dell’incontro la neve, che già al mattino aveva reso candido il campo, ha continuato a cadere con più o meno intensità. (Angelo Ponti, «La Gazzetta dello Sport», 25 gennaio 1952) La partita di ricupero giocata oggi al campo comunale di Alessandria fra la compagine locale e la penultima in classifica è terminata con un risultato a sorpresa. Infatti le diverse migliaia di persone che assistevano alla partita nonostante la continua nevicata e la giornata feriale, sono rimaste amareggiate dal comportamento della squadra del cuore. Il pareggio ottenuto dalla Gallaratese è dovuto unicamente all’abulia della squadra grigia, la quale sicura della vittoria, è scesa in campo con due titolari in meno (Vitto e Arezzi, tenuti a riposo) e ha preso la partita sottogamba e giocando con fiacca fino allo scoccare dei primi 45 minuti. Nella ripresa, sotto il continuo incitamento del pubblico, la squadra tenta di muoversi, ma forse per mala voglia non ci riesce; il gioco rimane slegato e proprio per una serie di malintesi al 20’ la squadra ospite arriva alla rete per merito del centravanti Barsanti. Reazione rabbiosa e disordinata dell’Alessandria che dopo alcuni minuti giunge al pareggio con un tiro di testa dell’ala sinistra Savoini. E su queste due reti vive il resto della partita che non ha offerto nulla di buono se non continui capitomboli, per il fondo nevoso del campo. (S.S., «l’Unità», 25 gennaio 1952) HANNO DELUSO I GRIGI GIOVEDI CON IL GALLARATE "Sveglia grigi" prima che sia troppo tardi - I tifosi attendono la riabilitazione dell'Alessandria domani a Biella La partita con gli azzurri del Gallarate si può catalogare tra quelle negative (e sono ormai molte) della squadra alessandrina. Forse l’eccessiva sicurezza di poter incamerare l’intera posta, ha consigliato di tenere a riposo per l'incontro di Biella gli anziani Vitto e Arezzi, innestando Soffrido ad interno sinistro e Bagliani a centrosostegno, e spostando Pietruzzi a mediano destro. Dopo il mediocre comportamento della nostra squadra si può asserire poiché siamo in tema di sostituzioni, che Marchioro avrebbe certamente reso più di Soffrirlo, il quale, su terreni irregolari, appare sempre troppo fermo. Se la retroguardia si è salvata – ad eccezione di Borriero che ha fatto da spettatore sul tiro del giocatore avversario finito in rete, credendo che la palla finisse a lato dei pali – l’attacco ha vissuto solo per l’iniziativa di Valentinuzzi, che si è prodigato invano cercando successo; Albertelli si è comportato come un giocatore di alta tecnica, però non da mezz’ala. Savoini ha sciupato e sciupa troppe occasioni da rete, e non è più sicuro sul tiro. È grave perdere i punti in casa in modo così banale, quando si è ancora in lizza per le prime piazze del girone. Il pubblico che, nonostante il maltempo, è accorso al Moccagatta, ha lasciato il campo deluso. Un giorno nero (giovedì 24), avvelenato! E con il Gallarate… Quel che più conta è che abbiamo trovato un’abulia che non ci attendevamo dalla squadra, forse convinta di fare un facile boccone di un avversario penultimo in classifica! Unico a salvarsi dal marasma, il Masperi! Gli altri – tutti – da fiera rampogna. Si giocano novanta minuti! Che vale squarciarsi in campo avverso se in casa ci facciamo rubacchiare dei punti? Niente carota, dunque, ma bastone: per tutti. Gli errori si pagano, non c’è verso. E noi pensiamo che il pareggio con il Gallarate sia stato un premio della fortuna. Un punto immeritato. Soprattutto se consideriamo che a tirare a rete ci si trova sempre in pochini. E se non ci si mette Savoini, chi pensa a scuotere la casa avversa? Proviamo a ricordare agli avanti grigi che le partite sì vincono segnando dei goals? Non si sa mai… Zero in condotta! Vedete di rimediare domani, perché la faccenda va facendosi piuttosto scabrosa. (Andrea Canestri-Ukri, «Il Piccolo», 26 gennaio 1952) CLASSIFICA: Vigevano 30; Alessandria, Pavia, Sanremese 24; Rivarolese 22; Lecco, Ponte San Pietro 21; Fossanese 20; Crema 18; Pro Vercelli, Savona 17; Casale, Saronno 15; Biellese 13; Seregno, Varese 12; Gallaratese 10; Aosta 9.