Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
14-09-1952 - Giornata: 1 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lecce US 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 36. Tagnin C.[A], 71. Testa L.[A], 73. Mazzucco E.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Generani Renzo, Vitto Luigi, Masperi Luigi, Bey Carlo, Mazzucco Ezio, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
LECCE US: Eberle; Rizzoli, Terzolo; Rosi, Trabucco, Tosi; Cardinali, Rimbaldo, Bislenghi, Stabellini (II) Goffredo, Prevosti. All.: Magni Pietro.

Arbitro: Andreoni Roberto (Milano)
Note
Espulsi al 18’ Generani [A] e Bislenghi [L] per scorrettezze reciproche. Infortunato al 65’ Cardinali [L] per infortunio. Spettatori: 7.000. Incasso: 1.893.000 lire. Inizio gara ore 16:30.

Commento
Gli ospiti hanno iniziato a tutta andatura e al 1’ Stabellini effettuava un potente tiro in corsa a fil di palo. Rispondevano i grigi con Testa e Mazzucco ed Eberle era costretto ad uscire dai pali per sbrogliare una intricata situazione. Seguiva una fuga di Bey ed Eberle uscendo veniva colpito di contraccolpo al viso dal pallone, restando stordito per alcuni minuti. Era da pochi secondi tornato a difendere la sua rete che già doveva compiere un elastico volo per bloccare un forte pallone calciato al volo da Masperi. Il Lecce intanto riordinava le file e costringeva in angolo l’Alessandria al 13’ Ne conseguiva un’affannosa mischia nella estrema area locale, senza esito. Al 18’ avveniva l’espulsione di Bislenghi e Generani e i biancoverdi, rimasti privi del loro aitante e battagliero centrattacco, hanno notevolmente perduto della loro primitiva vivacità e scioltezza di azioni. Eberle era costretto ad intervenire due volte su azioni di Savoini e Mazzucco, ma al 37’ Tagnin, ricevuto il pallone da Bey, con un forte tiro diagonale lo batteva irrimediabilmente. Il finale del primo tempo vedeva tre calci d’angolo a favore dell’Alessandria, infruttuosi. In inizio di ripresa Tagnin effettuava potenti tiri che per poco non raggiungevano il segno. Alterne vicende, quindi l’uscita dal campo di Cardinali, e il bottino dell’Alessandria prendeva più solide proporzioni. Ancora Tagnin è stato l’artefice di questi due attacchi risolutivi perché dal suo piede sono partiti al 26’ e al 28’ i palloni che Testa e Mazzucco hanno sospinto definitivamente in rete. L’ultimo quarto d’ora di gioco non ha avuto storia. I grigi, paghi del successo, hanno insistito nei loro attacchi, mentre i biancoverdi hanno tentato saltuariamente di segnare il punto della bandiera, senza riuscirvi, per la pronta reazione della difesa grigia. Un giudizio sulle due squadre sembra ancora prematuro, perché entrambe hanno bisogno di sistemarsi. Il Lecce ha mostrato molta agilità e scioltezza nell’impostazione delle azioni, difettando però nella fase risolutiva dell’attacco. Abili palleggiatori, precisi e imbattibili nel gioco alto di testa, in cui hanno nettamente primeggiato dominando a loro talento, non sono riusciti invece a distendersi efficacemente all’attacco, indubbiamente danneggiati dall’espulsione del loro solido condottiero. L’infortunio, poi, di Cardinali, ha definitivamente compromesso le sorti della contesa, fino allora aperta a tutte le possibilità. Cosicché la sconfitta degli ospiti è apparsa, a ranghi così ridotti, inevitabile. Tuttavia, per quanto ancora in via di assestamento, il Lecce ha bene impressionato e riteniamo che farà presto parlare di sé molto bene. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 15 settembre 1952) L'ALESSANDRIA NON ANCORA A PUNTO SUPERA FACILMENTE IL LECCE: 3-0 Nella partita di esordio nel torneo di Serie C, l’Alessandria ha battuto il Lecce per 3 a 0, ma non ha colmato la distanza tra il vincere e il convincere. La rinnovata squadra grigia, dopo le buone esibizioni fornite negli incontri amichevoli, era attesa alla prova nel più impegnativo clima di campionato. Pochi dubbi vi erano sul rendimento del sestetto difensivo, nel quale l’unica variante rispetto all'edizione 1951-52 era costituita dall’immissione del giovane Generani al posto di Arezzi; parecchi dubbi potevano invece sussistere sul rendimento dell’attacco, rinnovato per quattro quinti e comprendente Bey e Mazzucco, prestati dalla Juventus, Testa acquistato dal Fossano, Tagnin (prestito dal Torino) e il riconfermato Savoini. Non si può dire che la prova sia fallita, perché a tratti si è visto qualcosa di buono, ma certamente l’euforia dei tifosi alessandrini, basata sui lusinghieri risultati degli incontri pre-campionato, si è affievolita, nonostante i tre goals della vittoria. La difesa – salvo che nel bravissimo portiere Borriero e nel centromediano Vitto – ha denunciato pericolosi segni dì sbandamento e di disordine, mentre l’attacco ha alternato lunghi periodi di confusionaria pressione a raffiche di gioco pregevole. Va notato che l'espulsione del mediano destro Generani e del centravanti pugliese Bislenghi, avvenuta dopo 18’ di gioco per un battibecco, ha tolto alla squadra meridionale il più temibile attaccante ma ha pure rotto l’equilibrio del quadrilatero sistemista alessandrino, costringendo Mazzucco a sfiancarsi in una faticosa posizione di mezz’ala-mediano. La cronaca. Inizio a grande andatura dell’Alessandria che per poco non segna al 2’: Masperi batte una punizione, Testa «finta» la palla a Mazzucco, quale si lascia precedere dal portiere. Due minuti dopo Bey perde a sua volta un’occasione lasciandosi soffiare la palla da Eberle che nel coraggioso intervento subisce un duro colpo. Il portiere resta a terra per un minuto ma rientra poi fra i pali. Al 18’, improvvisamente, l’incidente fra Generani e Bislenghi: ad un duro intervento dell’alessandrino, il leccese reagisce a pugno proteso e l’arbitro interviene mandandoli agli spogliatoi tutti e due. Poco prima della mezz’ora Mazzucco sbaglia un’altra facile occasione, alzando sopra il portiere, ma fuori della porta, un pallone passatogli da Testa. Al 36’ però Tagnin fa centro: una respinta della difesa giunge a Bey che centra corto, il numero 10 grigio, in posizione di mezzala destra raccoglie e segna. Nella ripresa il gioco cala ancora di tono: il Lecce bada a difendersi, limitandosi ad alleggerire la pressione con puntate delle ali e di Stabellini, mentre l’Alessandria appare provata dallo sforzo e non riesce che a collezionare del calci d’angolo. Tuttavia con due successive impennate al 26’ e al 28’ la squadra grigia segna altre due reti – quando i pugliesi sono ormai ridotti in nove per l’uscita di Cardinali contuso –. Tagnin serve di precisione Mazzucco, questi tocca indietro a Testa che di sinistro insacca; due minuti dopo una trama di passaggi fra Tagnin, Testa e Savoini si conclude con un esatto centro dell’interno sinistro a Mazzucco che di testa batte per la terza volta il portiere pugliese. Tre a zero: il risultato c’è, ma la squadra non ancora. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 15 settembre 1952) L’ultimo quarto d’ora i giocatori alessandrini hanno forse inteso offrirlo al pubblico (circa settemila persone) il quale, fino a qualche minuto prima era stato in allarme per l’esiguo vantaggio della squadra del cuore e per la tenacia con cui il Lecce si difendeva. Sul tre a zero poi e sulla tranquillità generale, si è inserita l’accademia alessandrina, ma prima di mettere al sicuro la vittoria i grigi hanno dovuto faticare parecchio. Premettiamo che soltanto nei primi venti minuti di gioco le squadre sono state al completo: al 19’, infatti, Andreoni espelleva Bislenghi del Lecce e Generani dell’Alessandria per reciproche scorrettezze. A squadra rimaneggiata, i grigi accentuavano la loro superiorità specialmente per il gioco elegante di Tagnin e per le prodezze di Testa. Al 20’ della ripresa Cardinali in uno scontro con Bussetti si produceva un malanno ad una gamba e doveva uscire dal campo per non farvi più ritorno. Vi sono quindi delle attenuanti per il Lecce il quale ad ogni modo non può accampare argomenti contro la sconfitta e contro il punteggio. Infatti di fronte allo scarso e leggero lavoro di Borriero, stanno le molte parate rischiose e fortunose di Eberle che, dopo soli quattro minuti di gioco già aveva salvato due volte la propria rete, infortunandosi anche leggermente nella seconda parata a contatto con Bey. Solo al 13’ il Lecce obbligava Borriero, su tiro di Prevosti, a parare in angolo e questa doveva restare l’unica impresa difficile del portiere alessandrino. Al 34’ Mazzucco sbagliava un tiro a porta vuota, ma Tagnin, due minuti dopo, sfruttava una bella palla di Bey, portando l’Alessandria in vantaggio. All’inizio della ripresa, dopo una sfuriata del Lecce e dopo l’incidente di Cardinali, i locali diventavano praticamente i padroni del campo. Al 25’ Tagnin dava a Mazzucco che passava a Testa; tiro e rete. Tre minuti dopo ancora Tagnin dava a Mazzucco che segnava di testa. Se da un solo episodio fosse possibile trarre conclusioni valide, si potrebbe subito affermare che l’Alessandria è una bella squadra, molto più forte della stagione scorsa; facciamo questa lieta costatazione, aspettando che venga convalidata anche nel prossimo avvenire. Per il Lecce il giudizio è meno ottimistico, pur riconoscendo agli ospiti potenza, volontà e una certa superiorità nel gioco di testa. Vanno però loro concesse anche delle attenuanti, derivata dell’espulsione di Bislenghi e dall’incidente di Cardinali. Mentre segnaliamo il gioco tecnico di Stabellini, sarebbero desiderabili in lui meno veemenza nel gioco e minor numero di falli. L’arbitro è stato assai preciso pur se a volte troppo tollerante. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 15 settembre 1952) DOMANI AL MOCCAGATTA, ORE 16 Attesi i “grigi,, alla prova contro l'ArsenalTaranto La prima partita di campionato ha visto la netta vittoria della rinnovata squadra grigia contro la tecnica e combattiva compagine pugliese. L’espulsione di Bislenghi e Generani non permette di esprimere un sicuro giudizio circa il risultato dell’incontro; sta di fatto che prima dell’incidente, avvenuto al 20’ del primo tempo, il centroattacco Bislenghi (che nello scorso campionato aveva segnato 39 reti), non era ancora entrato nella nostra area di rigore e Borriero non era ancora stato impegnato. Il portiere avversario Eberle invece si era già tuffato temerariamente sui piedi di Mazzucco e di Bey e la sua rete aveva corso tre seri pericoli. Il resto è documentato dalle tre reti segnate in modo irresistibile e su azioni manovrate da Tagnin, Testa e Mazzucco. Durante il corso dei 90 minuti la nostra squadra ha avuto periodi di sbandamento in quanto la mediana, spingendosi troppo all’attacco, ha provocato una zona di pericolo a ridosso del trio difensivo. Occorre però considerare che i ragazzi di Neri erano scesi in campo emozionati; comunque la buona tecnica del trio centrale è valsa a dimostrare che l’amalgama non tarderà a dare maggiore consistenza a tutta la squadra. L’ala destra Bey, dopo l’incidente involontario sul portiere Eberle fu colto da un patema d’animo che ha notevolmente pregiudicato le sue possibilità. Complessivamente la squadra, difetti a parte, ha esordito superando un avversario di valore e tutti i giocatori grigi meritano il più vivo elogio. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 20 settembre 1952) RISULTATI: Maglie-Parma 2-0 Mantova-Stabia 2-0 Molfetta-Pavia 1-1 Piacenza-Livorno 1-0 Pisa-Reggiana 2-1 Sanremese-Arsenaltaranto 3-4 Vigevano-Sambenedettese 2-2 Venezia-Empoli 1-0 CLASSIFICA: Alessandria, Arsenaltaranto, Maglie, Mantova, Piacenza, Pisa, Venezia 2; Molfetta, Pavia, Sambenedettese, Vigevano 1; Empoli, Lecce, Livorno, Parma, Reggiana, Sanremese, Stabia 0. Il punto sul campionato Prima giornata di campionato con la Serie C a girone unico al suo esordio assoluto nel calcio italiano. E' partita bene l'Alessandria con il 3-0 al Lecce. E' partita bene anche l'Arsenaltaranto che ha vinto a Sanremo per 4-3. Ha zoppicato il Pavia che a Molfetta non è riuscito ad andare oltre l'1-1. Il fattore campo aveva decisamente prevalso visto che le squadre viaggianti avevano ottenuto la miseria di quattro punti frutto di una vittoria e due pareggi.