Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
09-11-1952 - Giornata: 8 - Maglie - Antonio Tamborino Frisari


Toma Antonio Maglie US - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 77. Testa L.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Vitto Luigi, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Marchioro Danilo, Testa Luciano, Pietruzzi Mario, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
MAGLIE A. TOMA US: Danelutti; Mandich, Iacovazzo; Seghedoni, Giorgino, Paolinelli; Vergani, Baldinotti, Checchetti, Buratti, Gozzi. All.: Quario Carlo Alberto.

Arbitro: Famulari Ugo (Messina)
Note
Inizio gare ore 14.30

Commento
Il Maglie ha attaccato e premuto per quasi novanta minuti mentre l’Alessandria, in seguito ad una sua sporadica azione di contropiede, è riuscita a portar via l’intera posta, con la compiacenza di un arbitro che si è dimostrato nettamente inferiore al suo valore. Schieratisi, i grigi, con l’evidente e chiara intenzione di portare via il nulla di fatto, hanno dovuto subire la continua pressione del Maglie. Nella ripresa è continuata la pressione del Maglie, il quale dopo essersi visto annullata una rete di Baldinotti al 4’, ha cercato di passare. Al 31’ l’Alessandria coglieva il punto della vittoria. Un allungo di Vitto dava a Testa la possibilità di scaraventare il pallone verso la rete. La palla colpiva lo spigolo del montante e rimbalzava in campo, dando modo allo stesso Testa di insaccarla imparabilmente. Una nota di demerito all’arbitro che con le sue avventate decisioni ha falsato parecchio la gara. (Cosimo Abate, «La Gazzetta dello Sport», 10 novembre 1952) Partita veloce e combattutissima sin dai primi minuti di gioco. E a dire il vero la squadra di Quario non meritava questa umiliazione in casa propria; ma l’errata interpretazione dell’arbitro di due fasi della partita, ha concesso agli ospiti il successo. («Corriere dello Sport», 10 novembre 1952) L'ALESSANDRIA (1-0 AL MAGLIE) SECONDA IN CLASSIFICA DELLA C L’Alessandria ha ottenuto un meritato successo sul campo del Maglie. I grigi, nonostante la formazione largamente incompleta per l’assenza del mediano destro Generani e della coppia di mezzali titolari Mazzucco-Tagnin, hanno saputo difendere validamente la loro porta, mettendo in pericolo con rapidi contrattacchi l’estrema difesa della squadra di Quario. L’Alessandria ha svolto insomma un gioco pratico, badando esclusivamente al risultato, mentre il Maglie, più brillante, ha perso il proprio tempo in un gioco fatto di troppi passaggi, che girava attorno all’ostacolo senza mai decidersi ad affrontarlo con fermezza. Si allude cioè alla buona impostazione tecnica, alle rapide intese tra reparto e reparto controbilanciate dalla assoluta mancanza di tiri della prima linea. L’Alessandria, favorita da queste incertezze dell’avversario, ha potuto praticamente tenere sempre il controllo della gara e al momento opportuno, ha sferrato la botta che ha messo in ginocchio la squadra pugliese. Primo tempo a reti inviolate: attacca di più il Maglie, ma si accosta al successo l’Alessandria. Sul finire del tempo Marchioro, lanciato da Vitto, manca di un soffio il bersaglio. La ripresa vede un alternarsi di iniziative, con sempre maggiore pericolosità da parte dell’Alessandria che al 32’ passa in vantaggio: il centrattacco Testa, partito in contropiede su lungo rilancio della difesa, vince di forza il duello del centromediano avversario e segna imparabilmente. Negli ultimi minuti il Maglie attacca disperatamente ma senza costrutto e i difensori alessandrini riescono a portare in salvo la preziosa vittoria che dà loro il secondo posto in classifica. («Stampa Sera», 10 novembre 1952) DOPO LA BRILLANTE TRASFERTA NEL SUD I “grigi,, si ripresentano al Moccagatta impegnati nel difficile confronto con l’Empoli Àncora assenti Mazzucco e Tagnin, a riposo per ragioni prudenziali A Maglie la squadra grigia ha colto la prima vittoria in trasferta, anche se la squadra era rabberciata per l’assenza dei tre nuovi ottimi acquisti Mazzucco, Generani e Tagnin. La posizione dell’Alessandria è ottima ed assume maggior valore, se si considera la serie di infortuni e squalifiche che l’hanno tartassata in questo scorcio di campionato; ad esempio, nei confronti della capolista Pavia che ha potuto giocare sempre al gran completo, ed è ricorsa alla sostituzione, per una sola partita, di Lavarino con Cavagnero. Non è quindi più il caso di preoccuparci se i titolari sono tutti o meno in grado di essere presenti perciò più la sfortuna si accanisce scompaginare i reparti più scaturiscono i successi. A Maglie, come a Molfetta, l’Alessandria ha mirato al sodo. Qualche giornale col dente avvelenato per la sconfitta dei giallorossi ha riportato: «Il gioco (nel secondo tempo) è divenuto molto più robusto da parte della difesa grigia, che vedeva vicina la capitolazione; ma l’arbitro non ha tenuto conto degli atterramenti dei quali sono stati vittima gli attaccanti giallorossi». Che il sestetto di retroguardia abbia giocato alla… Delaude, ci sembra strano; pero ci consola il fatto che – contrariamente a quanto accadeva per il passato, in cui a subire il gioco forte erano i grigi, sia in casa che in trasferta – i nostri giocatori sappiano farsi rispettare anche nelle partite esterne! Che l’orso grigio abbia messo fuori le unghie? Fosse vero… Domani al Moccagatta saranno di turno i toscani dell’Empoli, che col Livorno formano un duetto che aspira ad una delle due sedie per la Serie B. L’Alessandria non ha di queste velleità, gioca un campionato di assestamento e si preoccupa di non sentire il fiato grosso delle squadre destinate alla retrocessione, e non aspira a divenire «squadra da battere» anche se oggi, con l’Inter, la Roma ed il Genoa, forma il quartetto delle compagini che non hanno conosciuto sconfitta tra le 54 compagini dei tre gironi nazionali. […] Svanite così le preoccupazioni della vigilia – per le contrastanti notizie dell’incidente di Tagnin – venne la telefonica diaccia comunicazione della sconfitta per due a zero. Infine, la radio, a mettere a posto le cose. Bravi grigi! Bravissimi grigi che state riprendendo la qualifica di «squadra da trasferta». Rispettare dunque la tradizione imposta dall’allenatore Neri che, nella passata stagione, incasellò 17 punti su 17 partite esterne. Si aggiunga che l’Alessandria detiene un altro primato: con due reti all’attivo, sei punti conquistati in quattro partite. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 15 novembre 1952) RISULTATI: Arsenaltaranto-Mantova 0-0 (giocata sul campo neutro di Bari) Empoli-Livorno 1-0 Lecce-Sambenedettese 2-0 Molfetta-Piacenza 0-0 Parma-Stabia 4-0 Pisa-Pavia 0-1 Sanremese-Venezia 2-0 Vigevano-Reggiana 0-0 CLASSIFICA: Pavia 12; Alessandria, Venezia 11; Empoli, Sanremese 10; Livorno, Piacenza 9; Arsenaltaranto, Parma, Pisa, Sambenedettese 8; Mantova, Maglie 7; Molfetta, Vigevano 6; Lecce, Reggiana 5; Stabia 4 Il punto sul campionato Dopo la ottava giornata di campionato si trovava in vetta alla classifica il Pavia, alla sua terza vittoria consecutiva, che aveva espugnato il terreno del Pisa scavalcando il Venezia sconfitto a Sanremo e raggiunto dall’Alessandria con i liguri che si erano trovati a due punti dalla vetta a pari merito con l’Empoli che era tornato al successo dopo due pari di fila. Lo Stabia, ultimo, aveva subito una sonora sconfitta in quel di Parma. Terminate senza gol Molfetta-Piacenza e Vigevano-Reggiana.