Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
01-05-1955 - Giornata: 29 - Messina - Giovanni Celeste


Messina ACR - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 3. Quoiani S. [Me]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Mirabelli Walter, Traverso (I) Luigi, Masperi Luigi, Giraudo Ernesto, Perin Gastone, Marra Italo, Albertelli Lanfranco, Smersy Silvio All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
MESSINA ACR: Vellutini; Gratton, Avellani; Geminiani, Cardano, Repetti; Orlandi, Brach, Quoiani, Remonti, Grisa. All.: Bacigalupo (II) Manlio.

Arbitro: Grillo Luigi (Afragola)
Note
Infortunato: 65’ Giraudo [A, passato dal 73’ all’ala sinistra] Angoli: 9-0. Spettatori: 8.000. Giornata calda con leggero vento, terreno asciutto. Inizio gara ore 16:00.

Commento
La partita si è messa male per i grigi sin dal principio. Dopo appena tre minuti di gioco il terzino sinistro Bosio intercettava malamente una palla diretta al suo portiere, offrendo la possibilità al centravanti siciliano Quoiani di battere imparabilmente Lena, che aveva dovuto abbandonare la propria posizione, tradito dall’infelice intervento del compagno. La compagine alessandrina accusava nettamente il colpo e lo scoramento si impadroniva dei difensori grigi, che comunque riuscivano a concludere la prima parte della contesa senza incassare altre reti, anche perché il palo si incaricava al 19’ di respingere un forte tiro di Quoiani. L’Alessandria ebbe anch’essa occasioni favorevoli da rete, ma il centrattacco Marra – ieri stranamente impacciato – le sprecò tutte con tiri sbagliati. Un salvataggio di Bosio sulla linea della porta piemontese fu l’ultimo episodio di rilievo del primo tempo. Nella ripresa la squadra alessandrina riusciva a trovare il filo del suo gioco portando spesso la minaccia nell’area di rigore messinese, ma giusto quando l’offensiva dei piemontesi stava assumendo consistenza, un grave infortunio all’ala destra Giraudo fermava lo slancio dei grigi. Il numero 7, in uno scontro con il terzino destro messinese Gratton, restava duramente colpito alla spalla sinistra, uscendo dal campo al 20’ e rientrandovi praticamente inutilizzabile al 32’ con l’arto immobilizzato da una fasciatura. Dopo la partita, un più attento esame riscontrerà al generoso atleta la frattura della clavicola. La squadra di Marini, che giù all’11’ aveva sfiorato il successo con un gran tiro al volo di Masperi deviato miracolosamente di pugno dal portiere siciliano Vellutini, ha tentato l’impossibile per bilanciare le sorti dell’incontro anche dopo l’infortunio occorso a Giraudo, ma la fortuna ha sempre voltato le spalle a Bussetti e compagni. L’Alessandria è apparsa comunque una squadra scoraggiata e priva di mordente, con una difesa nel complesso buona, ma con l’attacco quasi del tutto inefficace. (Angelo Carlucci, «Stampa Sera», 2 maggio 1955) Incantesimo rotto, al Celeste! Il Messina stavolta in quattro e quattr’otto ha messo il suo gol a segno. È stata così, per i grigi, una partita ad handicap. Un gol di vantaggio del Messina in apertura era proprio quello che ci voleva per fargli acquistare serenità e quel vigore che erano mancati negli ultimi tempi. Il Messina, insomma, sorbiva il più corroborante aperitivo. La vivacità, però, non riusciva a concludere il desiderato connubio con un gioco ben organizzato. Ma era già molto vedere i bianchi guizzare come pesci e centrare tiri che non lasciavano disoccupato Lena. Non più, insomma, quell’aria sorniona di altre volte, ma una buona dose di spavalderia, di audacia e di vigore atletico. Per i grigi, il gol di Quoiani è stato veramente un colpaccio, perché ha imposto quell’attaccare a tutto spiano che non era verosimilmente nei loro piani; li ha costretti cioè a fare affidamento sul reparto meno efficiente, l’attacco, anziché su quello più valido, la difesa. Eppure i grigi hanno avuto più di una favorevole occasione per rimettere in equilibrio le sorti della partita. Infatti, appena hanno potuto, hanno lanciato a fondo alcuni strali veramente insidiosi, specie con marra puntiglioso e veloce quanto altri mai. Un paio di tiri che solo il migliore Vellutini poteva neutralizzare. Di spettacolo, quindi, ce ne è stato abbastanza: l’interesse è stato sempre sollecitato. Passato, il Messina (specie nel primo tempo, con il vento alle spalle) attaccava ancora. E attaccava anche l’Alessandria. Niente. Il gol del Messina non è stato certo irresistibile. Quoiani dava a Remonti che imbeccava Grisa, tiro e pallone su Bosio che interveniva. Rimpallo e Quoiani, attivissimo, riprendeva e calciava a rete. Bella la prova della retroguardia messinese: Geminiani e Repetti hanno saputo con sufficiente continuità tenere le fila del mezzo campo, frenare le azioni grigie, mettere in moto i propri avanti. Remonti è stato il negro della giornata, sfacchinando e, quel che più conta, con precisione e oculatezza, dando modo a Quoiani e Grisa di andare sempre a caccia nel campo altrui. Brach è stato una mezz’ala di punta e quindi una preoccupazione costante, per i difensori avversari. Un Messina, insomma, che merita applausi. Ha avuto il pregio di giocare all’inizio, con brio, e di insistere dopo essere passato in vantaggio. Per i grigi è andata male. Ma questa generosità in essi: Lena, Bosio, Masperi, Mirabelli, Marra e Smersy sono stati i fari intorno a cui l’imbarcazione grigia si è orientata. Arbitraggio in due tempi: primo di ombre e luci e con troppi sibili; secondo solare, con un Grillo non più preso dal «complesso del Celeste», ma sereno e calmo, deciso e quindi preciso. Al 26’ del primo tempo Cardano era costretto ad abbandonare il campo per tre minuti a causa di uno scontro con Vellutini. Anche Giraudo, al 20’ della ripresa, lasciava il campo per rientrare solo dodici minuti con il braccio fasciato. (Sante Saya, «Corriere dello Sport», 2 maggio 1955) Un gol in apertura e tutta la partita è vissuta quasi come contorno al gioiello di prontezza di Quoiani che al 3’ anticipava sul rimpallo il portiere Lena mettendo inesorabilmente in rete. La facilità con la quale si era perforato il sistema difensivo dei grigi lasciava prevedere un bottino vistoso dell’attacco del Messina anche in vista della buona giornata del centravanti Quoiani (che al 19’ colpiva la base del montante) e di Remonti, assieme al terzino Gratton, i migliori in campo del Messina. Ma a farsi perdonare lo smarrimento iniziale e il gol subito, gli ospiti si sono abilmente destreggiati tentando di raggiungere il pareggio senza comunque mai facilitare il compito al Messina, impegnato a mantenere l’esiguo vantaggio. Vale a dire che i biancoscudati si sono dovuti impegnare oltre il necessario per tutti e due i tempi e il fischio di Grillo è venuto a generale sollievo. Tuttavia, bisogna riconoscere che il Messina di oggi è apparso molto in gamba, meglio rispetto alle ultime esibizioni casalinghe davvero deludenti e sfortunate. L’Alessandria, al Celeste, mirava al nulla di fatto ma il gol in apertura ha messo nei pasticci gli atleti di Marini. Il portiere Vellutini, nella ripresa, ha dovuto intervenire due volte per neutralizzare alcuni tiri ravvicinati e potenti di Marra il quale è stato il più intraprendente e puntiglioso degli ospiti, al pari dei difensori. Al 20’ della ripresa, per uno scontro fortuito, l’ala destra dell’Alessandria, Giraudo, riportava l’incrinamento del braccio sinistro. (Nino Calarco, «La Gazzetta dello Sport», 1º maggio 1955) Anche a Messina l’Alessandria ha dovuto abbandonare il campo sconfitta con una rete di scarto. Questa volta il goal decisivo non è stato segnato come al solito negli ultimi minuti, ma all’inizio della partita. La controffensiva dei grigi, si è detto, ha messo a dura prova la difesa avversaria ed il portiere Vellutini ha parato l’imparabile. Non abbiamo visto l’incontro e non mettiamo perciò in dubbio l’impegno dei singoli giocatori, ma a nostro avviso, con due mediani all’attacco, non si può travolgere una difesa che, favorita dal vantaggio di una rete, ha certamente trovato la cooperazione della propria mediana. Il viaggio nel Sud, conclusosi negativamente, sta a dimostrare che una squadra non si improvvisa con elementi inadatti nei ruoli più importanti. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 7 maggio 1955) RISULTATI: Brescia-Pavia 4-0 (giocata il 30 aprile 1955) Cagliari-Padova 1-0 Lanerossi Vicenza-Parma 2-1 Legnano-Salernitana 2-1 Modena-Verona 4-0 Monza-Marzotto 0-0 Palermo-Como 1-1 Treviso-Arsenaltaranto 3-0 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 45; Como, Legnano, Padova 34; Messina 33; Modena 32; Brescia 31; Marzotto 29; Cagliari 28; Palermo 27; Arsenaltaranto, Monza, Parma, Salernitana 26; Treviso 25; Alessandria, Verona 23; Pavia 20 MARCATORI 13 gol: Rebizzi (Legnano) 12 gol: Fraschini (Brescia), Motta (L.R. Vicenza), Stivanello (Padova) 11 gol: Caprile (Legnano), Fioravanti (Salernitana) 10 gol: Santoni (Como) 9 gol: Bertoni (Pavia), Bonistalli (Padova), Marchetto (Marzotto) Il punto sul campionato Con ben cinque giornate di anticipo il Vicenza aveva conquistato la vittoria del campionato e la promozione in Serie A, al termine di una stagione trionfale, grazie alla vittoria conquistata contro il Parma mentre era sempre piu’ incerta la lotta per il secondo posto: il Legnano era uscito vincitore nel match contro la Salernitana, raggiungendo il Como che era stato fermato sul pareggio in casa del Palermo e il Padova battuto, di misura, a Cagliari dal gol di Bersia. Il Pavia,ultimo in classifica, era uscito sconfitto dal campo del Brescia. L’unica squadra ad ottenere i due punti in palio era stata il Treviso che aveva battuto l’ArsenalTaranto.