Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
22-05-1955 - Giornata: 32 - Parma - Ennio Tardini


Parma AS - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 54. Erba P. [Pa]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Smersy Silvio, Perin Gastone, Lerici Roberto, Buratti Angelo, Serone Roberto All.: Robotti Luciano con D.T. Cattaneo Renato

Formazione avversaria
PARMA AS: Menozzi; Taucar, Cocconi; Alfier, Biancardi, Monardi; Bandoli, Miniussi, Erba, Vycpálek, Korostelev. All.: Fiorentini Ivo.

Arbitro: Coppa Alessandro (Como)
Note
Angoli: 13-5 (6-1). Spettatori: 2.400. Inizio gara ore 16:00. Un minuto di silenzio a inizio gara in ricordo di Bruno Avanzini, presidente del Parma, scomparso in settimana. Secondo «Corriere dello Sport» giocò Albertelli in luogo di Perin. Inizio gara ore 16.00

Commento
L'ALESSANDRIA NELLA "PARTITA DELL'ORGASMO" PERDE A PARMA: 1-0 Nella vita bisogna vedere di tutto un po’ per tenersi al corrente dei suoi diversi aspetti, per conoscerla tutta. Ogni cosa finisce per avere un suo carattere di interesse, anche se il salto da una partita fra squadre nazionali disputata all’estero ed un incontro fra squadre di Seconda Divisione che lottano per sfuggire alla retrocessione è un po’ violento. L’ambiente in cui si è svolto questo confronto fra il Parma e l’Alessandria, è stato fin troppo quieto. Sul campo c’erano sì e no cinque o sei mila persone paganti, in una città che ne richiama di solito il doppio. La squadra ospite era accompagnata da un centinaio di sostenitori al massimo: nella «città della paglia» il calcio langue e l’interesse per il giuoco ne subisce le conseguenze. La situazione per mettere in orgasmo i due centri, c’era; è l’orgasmo che ha fatto lo gnorri e non ha voluto saperne di intervenire. Ché, se il Parma coi suoi ventotto punti di classifica non era alla ricerca che della sicurezza matematica di non retrocedere, l’Alessandria invece, con tre sole lunghezze di vantaggio sul Verona penultimo classificato, aveva urgente necessità di punti per non sentirsi salire l’acqua alla gola. In simile situazione, un risultato pari avrebbe forse fatto al caso di ambi i contendenti. Effettivamente Parma ed Alessandria chiusero il primo tempo dell’incontro senza nulla di fatto, in bianco cioè. Non si può assicurare che proprio non lo avevano fatto apposta. Avevano, in quei primi quarantacinque minuti, giuocato orribilmente, come peggio difficilmente si potrebbe. Di modo che non quel premio che è sempre un pallone in rete esse meritavano, ma se mai aspri rimbrotti da parte di coloro che avevano pagato il biglietto d’ingresso. Ma le occasioni di segnare non erano mancate, ed era stato il caso più che altro – il caso sdegnato anche lui – a rifiutare ai giocatori il suo consenso. Per esempio, il centroavanti dei padroni di casa, il solo fra gli attaccanti dotato di un po’ di intraprendenza, il giovane Erba, aveva battuto in due differenti occasioni il portiere alessandrino con improvvisi tiri tentati da lontano; ambe le volte, i pali avevano detto di no, rimandando lontano. Un’altra situazione ingarbugliata era stata risolta da un difensore degli ospiti che aveva respinto la palla proprio in extremis. Da parte sua l’Alessandria aveva visto il suo centroavanti mancare un’occasione in circostanze addirittura sbalorditive: ad un metro dalla linea della porta, quasi sotto alla sbarra trasversale, Lerici, riprendendo un centro dell’ala destra, aveva spedito alto mancando il bersaglio; se non avesse fatto alcun tentativo, se fosse rimasto fermo sull’attenti cioè, la palla picchiandogli sulle gambe sarebbe schizzata inevitabilmente in rete. Il caso venne a metterci lo zampino poco prima del termine del primo tempo, quando il mediano destro alessandrino, Giraudo, si beccò una distorsione al ginocchio destro. Completamente inutilizzato, l’ex granata ricomparve in campo all’ala destra nel secondo tempo, ed al suo posto retrocesse la mezz’ala sinistra Buratti. Non ci mancava che questo, per ridurre all’impotenza una squadra che già di potenza aveva dimostrato di non averne affatto. Al 9’ della ripresa essa incassava la rete che doveva decidere del risultato della giornata e, auguriamole sinceramente, solo di esso. Un difensore alessandrino aveva concesso un calcio d’angolo sulla sua destra. Tirava l’anziano cecoslovacco, ex juventino, Vycpálek: sullo spiovente, una gran confusione si creava nella difesa degli ospiti, e, fra l’altro, il portiere Menozzi, abbagliato dal sole, mancava l’intervento. Il centroavanti Erba riprendeva di testa e deviava in rete. Il giuoco deteriorava ancora, se possibile, dopo questo episodio decisivo. Il Parma, per paura di perdere lo sparuto margine di vantaggio acquisito, prendeva a calciare fuori ed a perdere tempo, mirando essenzialmente a difendere. E rinunciava così alla facile occasione che gli si presentava di arrotondare il bottino. E l’Alessandria, pur reagendo e dominando territorialmente a lungo, forniva una prova chiara ed inconfutabile della sua incapacità pratica di condurre un attacco e quindi di segnare. E quindi non segnava, malgrado che le occasioni gli si presentassero in quantità e qualità discrete. Bastava ne avesse raccolta una, perché la posizione sua fosse istantaneamente migliorata nel quadro generale del campionato. Sbagliavano tutti in quel periodo ed anche l’Alessandria mancò l’occasione di riprendersi e di salvare il salvabile. La vittoria che garantisce al Parma la permanenza nella Divisione B è comunque da considerare come pienamente meritata. Sue sono state le occasioni migliori, sua la maggior sfortuna, e suo il giuoco meno scadente e meno brutto! (Vittorio Pozzo, «Stampa Sera», 23 maggio 1955) Il parmense Erba può dire di aver avuto una giornata di particolare sfortuna: tre dei suoi tiri insidiosi sono stati respinti dai pali. Si è dovuto accontentare di un solo gol, dando così al Parma la vittoria di stretta misura che pone la squadra locale al sicuro da ogni pericolo di retrocessione. L’incontro, nonostante l’impegno delle due compagini, ha avuto un inizio fiacco, spezzettato. I primi a tentare la via del successo sono stati i grigi con un’azione volante fra Serone e Lerici. Il centrattacco alessandrino però falliva a due metri dalla porta. La risposta parmense si aveva al 18’: lancio di Vycpálek e rovesciata di Erba, che finisce all’incrocio dei pali ed è respinta. Si giungeva così al finire del primo tempo con una certa superiorità parmense e un altro tiro di erba respinto dai pali. Più vivace ed interessante la ripresa. Al 9’ Erba, raccogliendo di testa un pallone, spediva in rete senza che il portiere potesse intervenire. L’Alessandria abbandonava allora lo schieramento difensivo e si lanciava all’attacco. Il gioco di difesa e di contropiede dei parmensi aveva però la meglio. Al 17’, altri tiro di Erba, sui pali! L’attacco dei grigi – nonostante l’impegno generoso – non riusciva però a raggiungere il bersaglio. Di contro i tredici calci d’angolo di cui i parmensi hanno usufruito stanno a dimostrare come essi hanno raccolto un ben magro bottino delle varie possibilità avute. (Giovanni Silvani, «La Gazzetta dello Sport», 23 maggio 1955) IN CATTIVE ACQUE I “GRIGI,, DOPO LA SCONFITTA DI PARMA Una strana lettera anonima sull'incontro Vicenza-Verona La sconfitta di Parma non ammette attenuanti: la squadra alessandrina ha giocato al disotto della mediocrità, e certi spostamenti non sono parsi felici. Nella linea di sostegno, passata l’euforia della «partita del nubifragio», si è fatta sentire l’assenza di Traverso, il quale nell’allenamento di giovedì aveva già dato l’impressione di essere in buona efficienza. Il Parma, che sarebbe stato ben lieto di un risultato pari, si è trovato di fronte ad una squadra inconcludente ed ha vinto con facilità, non aumentando il numero delle reti per mera sfortuna. Gli sportivi che avevano seguito la squadra, non hanno avuto la forza di portare il loro incitamento, e l’entusiasmo si è tramutato in delusione. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 28 maggio 1955) RISULTATI: Cagliari-Arsenaltaranto 1-1 Lanerossi Vicenza-Verona 0-1 Legnano-Como 0-0 Marzotto-Messina 3-1 Modena-Salernitana 3-0 Monza-Brescia 0-3 Pavia-Palermo 0-2 Treviso-Padova 0-3 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 47; Padova 39; Legnano 38; Modena 37; Brescia, Como, Messina 35; Marzotto 33; Arsenaltaranto, Cagliari 31; Palermo, Parma 30; Monza, Salernitana 28; Alessandria, Treviso 26; Verona 25; Pavia 20 MARCATORI 14 gol: Motta (L.R. Vicenza), Rebizzi (Legnano) 13 gol: Bonistalli (Padova), Fraschini (Brescia) 12 gol: Cabas (Modena), Fioravanti (Salernitana), Marchetto (Marzotto), Stivanello (Padova) 11 gol: Bertoni (Pavia), Caprile (Legnano), Santoni (Como) 10 gol: Biagioli (Marzotto) Il punto sul campionato A centottanta minuti dal termine del campionato di Serie B il Padova si era portato al secondo posto in classifica in solitaria grazie alla netta e convincente affermazione ottenuta sul campo del Treviso con i gol di Pison, Agnoletto e Bonistalli staccando di un punto il Legnano che non era andato oltre il risultato di parità contro il Como. Il Modena aveva sconfitto la Salernitana con un netto 3-0. Lo stesso punteggio aveva consentito al Brescia di espugnare Monza. In coda era ormai disperata la posizione del Pavia battuto in casa dal Palermo. Importante vittoria del Verona in casa del Vicenza con gli scaligeri, penultimi, che avevano un punto di distacco dal Treviso nettamente battuto dal Padova.