Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
05-06-1955 - Giornata: 33 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pavia AC 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 49. Buratti A.[A], 69. Serone R.[A]

Alessandria US Ravera Vincenzo, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Mirabelli Walter, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bocchio Peppino, Perin Gastone, Lerici Roberto, Buratti Angelo, Serone Roberto All.: Robotti Luciano con D.T. Cattaneo Renato

Formazione avversaria
PAVIA AC: Biagi; Delfrati, Tresoldi; Parodi L., Milanesi, Mariani; Cuzzoni, Bergamasco, Bertoni, Perin S., Farinelli. All.: Poggi (II) Ernesto Matteo.

Arbitro: Corallo Tommaso (Lecce)
Note
Angoli: 18-1. Spettatori: 5.000. Cielo coperto e temperatura leggermente afosa, terreno erboso e umido per la pioggia caduta nella notte. Inizio gara ore 16:00.

Commento
Con un risultato franco e una vittoria netta l’Alessandria ha rafforzato le residue speranze che le rimangono di salvarsi dalla retrocessione. Non è stata una bella partita dal punto di vista tecnico. Andare alla ricerca della tecnica, nella precaria posizione di classifica in cui si trovano le due squadre, sarebbe come voler pretendere l’indifferenza di entrambe per l’importanza del risultato. Tuttavia la squadra dei grigi ha messo in evidenza un notevole progresso in fatto di ordine. Nulla di eccezionale, s’intende, ma una disciplina di gioco più pratica, una condotta tattica più ordinata sono il frutto di un orientamento che ha dato alla squadra un tono meno convulso di quello che avevamo visto altre volte. Una vittoria meritata e che premia quindi il lavoro del bravo e serio Cattaneo. Il primo brivido gli spettatori locali lo provavano in apertura di gioco. Al 1’ i grigi fruivano di un calcio d’angolo, il primo dei 15 collezionati nel primo tempo. Sulla respinta di Biagi, Perin rimanda verso sinistra, oltre metà campo. Bussetti e Farinelli si contendono la palla; nello scontro Bussetti scivola e Farinelli rimasto solo scatta e lascia partire un tiro che Ravera respinge di pugno; Cuzzoni rinvenuto in appoggio sulla destra raccoglie e ripete: un tiro basso, fortissimo, che Ravera ferma non senza difficoltà. Questa doppia prodezza del portiere grigio ridà alla squadra nuove forze per intraprendere l’offensiva. Il gioco del Pavia è meno intenso per volume, però è più incisivo nello sviluppo. Il più intraprendente è Farinelli che al 14’ fugge sulla sinistra ed effettua un perfetto traversone: Cuzzoni piazzato al centro sbuccia la palla e Bertoni che gli è a fianco non trova modo di far meglio e tira fuori da pochi passi. Il gioco riprende senza mutare aspetto. È sempre l’Alessandria che preme in massa e il Pavia che tenta di alleggerire la stretta con impetuose sgroppate di contropiede. In una di queste azioni dei locali Masperi lancia Serone. Il terzino Delfrati lo ostacola, sullo slancio l’attaccante grigio finisce a terra in area. Ci sono gli estremi per la punizione, ma l’arbitro fa segno di proseguire. Queste sono le fasi salienti del primo tempo. La risoluzione arriva improvvisa al 4’ della ripresa; Serone spostato sulla destra effettua un centro perfetto, Buratti raccoglie di testa e di misura colloca in rete da due metri. L’Alessandria ora pratica un gioco più arioso, con azioni più ordinate e chiare e al 23’ l’azione del secondo gol viene a consolidare la meritata vittoria dei grigi. Masperi dal centro campo lascia Serone spostato verso il centro, l’ala grigia evita Delfrati, avanza e segna con forte tiro basso alla sinistra di Biagi. Ormai il gioco è fatto. Il Pavia denuncia la botta e il gioco svanisce in un alternarsi di azioni senza calore. Il Pavia ha avuto nel giovane portiere Biagi il numero di maggiore attenzione. Dell’Alessandria Bagliani è stato l’elemento di maggior rilievo. Discreto l’arbitraggio. (Adolfo Baloncieri, «La Gazzetta dello Sport», 6 giugno 1955) Forse decisivo il successo sul Pavia DOPO UNA LUNGA SERIE DI ATTACCHI L'ALESSANDRIA VINCE NELLA RIPRESA Forse l’Alessandria è salva e il merito – per buona parte – spetta al portiere Ravera che in questa partita decisiva ha compiuto una prodezza al primo minuto. Era appena stato dato il fischio d’inizio quando Farinelli, ala sinistra del Pavia, era messo in condizioni di fuggire: giunto sul limite dell’area di rigore, egli scoccava un forte tiro che il portiere alessandrino respingeva faticosamente di pugno. La palla rimbalzando finiva tra i piedi dell’ala destra Cuzzoni il quale indirizzava nuovamente verso la rete. Il pubblico sugli spalti era ammutolito, ma ecco che Ravera con un tuffo all’indietro – tuffo veramente prodigioso – riagguantava il pallone e vi si accartocciava sopra proprio sulla linea «fatale». Giorcelli, l’ex guardiano alessandrino ora del Bologna che sedeva in tribuna, applaudì freneticamente. Se fin dal via si fossero trovati con un goal al passivo, ben più arduo sarebbe stato il compito dei grigi che già tanto hanno penato per mettere al sicuro i due punti. Il loro predominio territoriale è stato indiscutibile: basti dire che nel primo tempo hanno ottenuto in loro favore ben 14 calci d’angolo. Insomma, per tre quarti della partita si è giocato praticamente a una sola porta, tuttavia soltanto al 3’ della ripresa – ed in modo quasi casuale – Buratti riusciva a segnare un goal, dopo che Biagi e gli altri difensori pavesi (spesso e validamente aiutati dalla buona sorte) erano riusciti a sventare non so quante situazioni critiche. Superato lo choc per la bella parata in due tempi di Ravera – cui si è accennato in principio – i grigi stringevano letteralmente d’assedio la porta avversaria. Ma, batti e ribatti, il gioco era confuso, la precipitazione eccessiva e l’arbitro poco amico dei rigori. Almeno tre ne ha negati nel corso dell’incontro e tutti e tre sarebbero stati a favore dell’Alessandria. All’8’ Perin (il Perin grigio, occorre precisare poiché un suo omonimo ricopriva il ruolo di interno sinistro del Pavia) deviando con prontezza un pallone spiovuto in area colpiva la traversa a portiere battuto; al 16’ Lerici – ieri quasi inefficiente – si scontrava con Biagi lasciandolo dolorante per qualche minuto; al 16’ lo stesso Lerici vede un suo colpo di testa deviato in corner a distanza ravvicinata e al 17’ s’assiste ad un atterramento in area di Buratti cui Serone aveva porto un prezioso pallone. In sostanza i grigi, battendo un corner ogni due o tre minuti, davano, costantemente l’impressione di passare, ma non passavano. Un po’ per colpa loro, un po’ – come si è detto – per nera sfortuna. E con tanta sfortuna al 35’ vi fu da ringraziare la sorte poiché il Perin pavese, trovatosi tutto solo con la palla tra i piedi a due metri da Ravera, calciò a lato. Si può saltare di piè pari tutto il resto del primo tempo senza far torto alla obiettività storica, per giungere al 3’ della ripresa quando Buratti su uno dei rari cross di Bocchio, in una situazione quanto mai confusa, riuscì di testa a spingere il pallone in rete. Questo goal fu salutato da un lunghissimo applauso del pubblico che da tanti minuti si arrovellava in una pessimistica trepidazione e valse ad infondere parecchia fiducia nei giocatori alessandrini che da quel momento presero a manovrare con maggior criterio. L’assedio fu in certo senso allentato col risultato di consentire un’azione più aperta e penetrante. Al 21’ Serone – che da circa mezz’ora si comprimeva la milza in seguito ad uno scontro – veniva lanciato in profondità mentre si trovava a centro campo. Serone è un giocatore strano, capace di qualsiasi impresa e di qualsiasi errore. Quello fu un suo momento buono. Infatti avanzò con la palla al piede per una decina di metri, resistette alla carica d’un terzino e quindi scagliò un tiro violento e rasoterra che s’infilò nell’angolo alla sinistra del vigile Biagi. Sul 2 a 0, tutti quanti trassero un definitivo di sollievo. Molti applausi alla fine. Con Bagliani, tra i più meritevoli va citato l’alessandrino Perin che ha corso per 90 minuti di seguito senza una pausa, senza un rallentamento. (Remo Grigliè, «Stampa Sera», 6 giugno 1955) SI CONCLUDE DOMANI IL CAMPIONATO DI “B„ Un pareggio a Verona e i “ grigi,, sono salvi! Al Moccagatta la battagliera squadra del Pavia ha ricevuto la sentenza della retrocessione in Serie C. Non è stata una partita bella, perché quando una squadra applica il catenaccio, subisce la supremazia avversaria, e si salva in calcio d’angolo: infatti i grigi ne hanno tirati ben venti, ed il compito del nostro reparto d’attacco era ben difficile: a rendere più ardua la possibilità di superare la ferrea difesa granata, avevano contribuito le incerte prestazioni di alcuni nostri elementi. Ciò nonostante nel secondo tempo l’Alessandria ha raggiunto meritatamente la vittoria con due reti, realizzate su pregevoli azioni, la prima da Buratti e la seconda da Serone. Complessivamente il quadrilatero grigio ha lavorato con continuità e Bagliani ha giocato una partita con grande impegno e magnifico rendimento. I ragazzi di Cattaneo si sono impegnati a fondo, e pur quando la rete avversaria pareva «stregata», non si sono persi d’animo ed hanno lottato con animo e volontà. Al Moccagatta è calato quindi il sipario del campionato 1954-1955 con una vittoria che ha posto l’Alessandria nella probabilità di rimanere in Serie B. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 11 giugno 1955) RISULTATI: Brescia-Legnano 0-1 Lanerossi Vicenza-Monza 2-1 Marzotto-Palermo 4-2 Messina-Cagliari 2-2 (giocata il 29 maggio 1955) Padova-Como 1-1 Salernitana-Parma 1-1 Treviso-Modena 1-1 Verona-Arsenaltaranto 0-0 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 49; Legnano, Padova 40; Modena 38; Como, Messina 36; Brescia, Marzotto 35; Arsenaltaranto, Cagliari 32; Parma 31; Palermo 30; Salernitana 29; Alessandria, Monza 28; Treviso 27; Verona 26; Pavia 20 MARCATORI 15 gol: Motta (L.R. Vicenza) 14 gol: Rebizzi (Legnano) 13 gol: Bonistalli (Padova), Fraschini (Brescia) 12 gol: Cabas (Modena), Fioravanti (Salernitana), Marchetto (Marzotto), Stivanello (Padova) Il punto sul campionato Si doveva decidere tutto in volata, all'ultima giornata: sia per la promozione in Serie A che per la retrocessione in Serie C. Il Legnano, espugnando il campo del Brescia, gol vittoria di Bercarich, aveva agguantato il Padova fermato sul pari dal Como. In zona retrocessione il Verona, penultimo, era stato fermato sul pareggio dall'ArsenalTaranto rimanendo in scia del Treviso che non era andato oltre il pareggio nel match contro il Modena.