Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
11-01-1953 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Mantova AC 4 - 1 (1 - 0)
RETI: 67. Mazzucco E.[A], 75. Testa L.[A], 79. Testa L.[A] 35. aut. Caraffi N. [Ma] , 85. Tosolini M. [Ma]

Alessandria US Buraschi Franco, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Generani Renzo, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Mazzucco Ezio, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
MANTOVA AC: Ghirardi; Vismara, Caraffi; Zampiccinini, Pezzini, Sguaitzer; Massagrande, Tosolini, Turrini, Mosca, Marmiroli Giuseppe. All.: Marmiroli Antenore.

Arbitro: Andreoni Roberto (Milano)
Note
Espulso all’89’ Testa [A]. Infortunato al 70’ Bagliani [A], passato all’ala sinistra. Angoli: 7-0. Spettatori: dai 6.000 agli 8.000, a seconda delle fonti. Terreno pesante e viscido per il disgelo, giornata fredda malgrado il sole. Inizio gara ore 14:30.

Commento
La vittoria dei grigi parla il chiaro linguaggio dei forti. E forte e grande è stata l’Alessandria oggi. Ha giocato senza fronzoli, con la tattica di chi vuol vincere e di chi sa vincere perché troppo è superiore all’avversario. L’ha preparata, la vittoria, l’Alessandria nel primo tempo, fiaccando la resistenza avversaria con cento attacchi improvvisi che gli hanno portano il dono, sia pur fortunato, di un’autorete, e l’ha conquistata questa vittoria nella ripresa dominando letteralmente l’avversario, segnando tre reti bellissime e mancandone altre per le prodezze di un Ghirardi stupendo e di un Caraffi sempre pronto sulla linea a sostituire il compagno. Una squadra sbrigativa, veloce, massiccia negli uomini e nei reparti, degna senza dubbio della classifica che la vuole primattrice. Dicevano che la forza dell’Alessandria stava in Tagnin, vero regista dell’attacco e nella duttile mediana. Oggi Tagnin s’è visto poco, ma al suo posto s’è notato un grande Testa, sul quale i mantovani si sono scatenati per fermarlo in tutti i modi, tuttavia senza riuscirvi se non ricorrendo a falli che Andreoni mai ha rilevato. Testa ha messo lo scompiglio nelle retroguardie mantovane, ben coadiuvato dalle due ali (e anche da Mazzucco, esuberante, se pur poco tecnico). Indietro, a far coppia col centravanti sul piedistallo dei migliori il solito Masperi, lavoratore instancabile per l’attacco, pedina preziosa nel gioco di copertura. Al centro della mediana, finché è stato efficiente, ottimo Bagliani, mentre a destra Generani non ha fatto granché. I terzini, per quel poco che sono stati impegnati, hanno dimostrato sicurezza, mentre l’esordiente Buraschi non ha accusato emozione tra i pali, parando parecchi tiri piuttosto insidiosi. E il Mantova? Poco da dire sulla squadra di Marmiroli. Ha giocato, il Mantova, per non perdere, visto che ha tenuto per tutto il primo tempo e per buona parte della ripresa Mosca a fare da settimo difensore. Ma poi, quando nella sua barca s’è aperta la prima falla ha dimostrato di non saper reagire o più ancora di aver capito che oggi nulla si poteva contro l’Alessandria. Nel primo tempo, comunque, la squadra biancoblù tenne con onore il campo difendendosi sempre e cercando con contropiede, peraltro timidi e senza convinzione, di disturbare Buraschi. Nella ripresa crollò e quando tentò l’attacco lo fece con schemi antichi, con passaggini laterali, con scarso mordente. Sicché i difensori grigi sempre vincevano sull’anticipo. Segnarono poi gli ospiti, verso la fine, un gol. Più di tanto non potevano chiedere. Poco nel Mantova il gioco d’assieme. Come individualità da segnalare Mosca, Caraffi e, bravissimo, il portiere Ghirardi, che esce a testa alta malgrado i quattro gol subiti. Il taccuino, dopo aver registrato un’incursione di Bey in area mantovana con brillante parata di Ghirardi e un contropiede immediato dei biancoblù, riposa sino al 15’. Sino a quando cioè su un «liscio» di Bagliani (che poi figurerà fra i migliori), Marmiroli avrebbe l’occasione propizia. Senonché alla disperata esce Buraschi che si presenta, sventando l’insidia. Dominio alessandrino. Difesa a maglie strette del Mantova con Mosca a far da terzino aggiunto. 28’: dalla sinistra Tagnin tira direttamente in gol. Si butta Ghirardi che sfiora con le dita la palla, che schizza verso rete; sulla linea Caraffi a dire di no. 35’: la beffa di un gol siglato in biancoblù. Spostato sulla destra Testa riesce a sgusciare via a Pezzini e a tirare dalla linea di fondo verso rete. Ghirardi è appostato in posizione ottima, ma Caraffi, nel tentativo di liberare, svirgola in rete. Autogol dei più classici. Dominano i grigi. Para Ghirardi al volo un tiro di Testa, respinge tre volte (clamoroso!) la traversa i tiri di Savoini, Mazzucco e Testa. Gran gioco nella ripresa. Il Mantova crolla. Col 21’ inizia la serie dei gol. Da Tagnin lungo a Testa, abile tocco a Mazzucco sulla destra che lascia partire sul bolide. Niente da fare per Ghirardi. Un gol salvato sulla linea da Caraffi (su angolo uscita di Ghirardi di pugno, palla ripresa da Savoini e calcio verso la rete) al 26’ e alla mezz’ora la rete personale del migliore dei grigi. Tutto solo Testa, avuto il pallone da Generani, se ne va verso Ghirardi: resiste alle cariche di Pezzini, Vismara e Caraffi, poi, libero, batte il portiere mantovano. Un contrattacco dei biancoblù con gol sbagliato puerilmente da Massagrande (che ripeterà ancora più clamorosamente l’errore al 36’) e la quarta rete alessandrina. 31’: Masperi a Bey che scavalca Caraffi e Pazzini e senza esitare spara su Ghirardi; respinge il tiro bruciante il portiere, ma a due passi vigila Testa che al volo scaraventa in gol. Incidente a Bagliani e finale col gol mantovano e l’espulsione a un minuto dalla fine di Testa. Andreoni (che qui ha avuto ragione) avrebbe dovuto rilevare tutti i fallacci fatti in precedenza sul centravanti. Forse non saremmo arrivati a tanto. Per Testa, il migliore, un neo che rovina tutto. (Angelo Ponti, «La Gazzetta dello Sport», 12 gennaio 1953) L'ALESSANDRIA IN TESTA ALLA "C" Il centravanti è stato premiato con...un'espulsione Testa è il migliore in campo tra i grigi contro il Mantova: 4-1 Con un franco successo sul Mantova, l’Alessandria ha raggiunto il Pavia battuto a Livorno, aggiudicandosi pure, in virtù del migliore quoziente reti, il ruolo di capolista della Serie C. La partita che ha permesso ai grigi di coronare l’inseguimento ai granata pavesi, ha dato un’altra dimostrazione della perdurante salute tecnica della squadra di Neri. Dopo un primo tempo impiegato nel trovare il modo migliore di tenersi in equilibrio su un terreno fangoso e sdrucciolevole per il disgelo, gli atleti alessandrini nella ripresa hanno travolto l’ostacolo mantovano con la tranquilla facilità dei più forti. Quattro reti segnate contro una sola degli avversari e tre pali colpiti costituiscono il bilancio della vittoria alessandrina. Lo scarto di goals avrebbe potuto essere anche più cospicuo se taluni tra i difensori lombardi non avessero ricorso a mezzi irregolari (approfittando della tolleranza dell’arbitro milanese Andreoni) per frenare l’attività del centrattacco grigio Testa, il miglior uomo in campo. Accanto all’ex-fossanese – che sta fornendo quest’anno un rendimento superiore ad ogni aspettativa – si sono messi in luce nelle file dell’Alessandria Masperi, Mazzucco e l’esordiente portiere Buraschi, sostituto di Borriero infortunato. Tra i mantovani sono da citare il portiere Ghirardi, il mediano sinistro Sguaitzer e – scorrettezze a parte – l’interno destro Tosolini (già della Triestina, del Milan e del Torino) e il numero 10 Mosca. Era estremamente difficile – come si è già accennato – mantenersi in piedi sul terreno dello stadio Moccagatta. Per questo, forse più che per la resistenza opposta dal Mantova, l’attacco alessandrino è riuscito a realizzare soltanto dopo 34 minuti di gioco ed è stata un’autorete che ha fatto saltare il catenaccio della porta difesa da Ghirardi. Nella prima mezz’ora di gioco i grigi hanno cincischiato senza molto costrutto, collezionando quattro calci d’angolo e dimostrandosi inoltre piuttosto malsicuri in difesa. L’imprevisto, costituito dagli scivoloni dei difensori, ha messo anzi un paio di volte gli attaccanti mantovani in condizione di segnare ma il giovanissimo Buraschi non ha sentito l’emozione dell’esordio ed ha sbrogliato con calma le più difficili situazioni. Al 17’ Testa ha cominciato a manifestare le sue minacciose intenzioni facendo bruciare le mani a Ghirardi con un fortissimo tiro deviato in calcio d’angolo; dieci minuti dopo il terzino sinistro lombardo Caraffi salva all’ultimo istante togliendo il pallone dalla porta quando già Ghirardi, uscito a vuoto, era stato battuto dal tiro di Savoini. Al 34’, finalmente, i grigi passano in vantaggio, e non conta il modo, che il goal era ormai più che maturo. Testa – sempre lui – si scambia di posto con Bey e dalla posizione di ala destra lascia partire una gran legnata. Ghirardi forse potrebbe parare, ma il pallone batte su un piede del terzino Caraffi e si infila in rete a fil di palo. Il numero 3 mantovano, segnando un’autorete, ha pareggiato nel suo bilancio personale il salvataggio a porta vuota compiuto poco prima, ma non ne sembra molto soddisfatto… A questo punto un incidente ravviva il tono della gara. Mentre l’arbitro si avvia al centro del campo dopo aver convalidato la rete, l’interno sinistro degli ospiti, Mosca, atterra con un pugno l’ala destra alessandrina, Bey. Forse si tratta più di «commedia» dell’attaccante grigio che non di grave colpo subito, ad ogni modo l’episodio dà una svolta decisiva alla gara. I locali diventano più combattivi e aumentano progressivamente il ritmo del loro gioco. Al 35’ Mazzucco è caricato mentre sta per tirare e Ghirardi può sventare la minaccia; al 38’ un tiro di Testa viene ancora parato; al 39’, su centro di Masperi, Bey di testa colpisce la traversa: lo stesso Bey riprende, ancora la traversa respinge. Riprende nuovamente Savoini e il portiere, con la punta delle dita, devia oltre il fondo. Nella ripresa continua l’offensiva dell’Alessandria, che ha per protagonista sempre il centravanti Testa. Il centromediano Pezzini, suo avversario diretto, non sa più come fare per trattenere quella furia scatenata e ogni suo intervento diventa un fallo. Testa assorbe con… filosofia ogni colpo, non protesta per l’eccessiva indulgenza arbitrale e non desiste dal puntare diritto sulla porta avversaria. Al 21’ – dopo che Bey aveva colpito l’incrocio dei pali su passaggio del numero 9 – ancora Testa dà a Mazzucco il pallone per la seconda rete. L’interno destro, che dopo un primo tempo in sordina sta giocando in continuo crescendo, non si fa pregare e scuote la rete di Ghirardi con un violentissimo pallone. Al 25’ Caraffi salva ancora sulla linea fatale su tiro di Savoini e poi al 29’ Testa si fa applaudire dai seimila spettatori presenti con una irresistibile azione personale. In lotta con il numero 5 avversario, il centravanti grigio resiste ad una carica, entra in area, evita un avversario e poi un altro e batte di prepotenza Ghirardi. Passano quattro minuti e Testa replica raccogliendo e mandando in rete un pallone respinto dal portiere su tiro di Bey. Sul 4 a 0 l’Alessandria rallenta l’andatura, anche perché Bagliani, sofferente per uno stiramento, si è spostato all’ala sinistra. Masperi sostituisce il compagno al centro della mediana e Savoini arretra a laterale. A sei minuti dalla fine Tosolini, su lancio di Massagrande, segna con un tiro imparabile la rete della bandiera per la sua squadra e, a pochi secondi dalla fine, lo stesso Tosolini è protagonista, insieme a Testa, di un battibecco piuttosto serio. L’interno destro mantovano, senza alcuna apparente provocazione, sferra un pugno a Testa. Questi, dopo aver sopportato ogni sorta di falli da parte degli avversari, ha i nervi a fior di pelle, e reagisce immediatamente. L’arbitro si accorge solo della ritorsione e non della provocazione e Testa è espulso. Peccato, veramente peccato: la prestazione del centrattacco era stata una delle cose migliori della partita e non ci voleva questo gesto di reazione, del resto spiegabile, date le circostanze, per rovinarla. A volte però anche il giocatore più corretto viene tirato per i capelli… Comunque, poco dopo il fattaccio, la fine tra fischi e applausi. Gli applausi all’Alessandria, naturalmente. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 12 gennaio 1953) Domani al "Moccagatta" ALESSANDRIA-STABIA Come avevamo previsto dopo le prime contese, la squadra grigia contro il Mantova ha ottenuto una convincente vittoria ed il pubblico ha finalmente ritrovato l’entusiasmo dei tempi migliori. L’omogeneità del reparto d’attacco, che fa perno su Testa, è travolgente e porta la minaccia su tutto il settore; troviamo infatti il centrattacco con sette reti segnate e gli altri attaccanti a quota 5. I risultati positivi sono dovuti al funzionamento del quadrilatero Generani, Mazzucco, Tagnin e Masperi ed alle doti realizzatrici di Testa che ci ricorda il Banchero degli anni migliori. C’è ancora qualche tentennamento nella retroguardia, ma l’affiatamento e la schietta amicizia che vincola tutti i componenti della squadra riesce a superare i ritardi di forma di qualche elemento. Anche Buraschi, che ha sostituito l’infortunato Borriero, ha avuto un esordio felicissimo, dimostrando intelligenza nel piazzamento e percezione nello spostamento in avanti per chiudere la visione del bersaglio agli avversari. Oltre alla grande giornata di Masperi, si è avuto un brillante gioco da parte di Testa che non meritava la deplorevole espulsione all’ultimo minuto delta partita. Dobbiamo rilevare però che il direttore di gara, l’arbitro Andreoni di Milano, deve averla coi grigi. A suo tempo aveva espulso Generani, ora Testa: osserviamo solo che quando si vuole essere rigidissimi, non si dovrebbero tollerare rudezze come quelle compiute dai mantovani ai danni di Testa. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 17 gennaio 1953) RISULTATI: Livorno-Pavia 2-1 Molfetta-Maglie 1-1 Parma-Vigevano 5-2 Piacenza-Lecce 4-1 Sambenedettese-Arsenaltaranto 1-1 Sanremese-Reggiana 3-1 Stabia-Empoli 1-3 Venezia-Pisa 2-1 CLASSIFICA: Alessandria, Pavia 24; Parma 19; Arsenaltaranto, Empoli, Livorno, Piacenza 18; Venezia 17; Pisa 16; Maglie, Mantova, Sanremese 15; Lecce, Molfetta 13; Reggiana, Sambenedettese 12; Vigevano 11; Stabia 10 Il punto sul campionato Si era riformata la coppia Pavia-Alessandria in vetta alla classifica di Serie B. I lombardi erano usciti battuti dallo stadio di Livorno che aveva vinto dopo due pareggi di fila. Terza posizione per il Parma che aveva rifilato cinque reti al Vigevano, penultimo. Rotonda anche l’affermazione del Piacenza sul Lecce. Convincente vittoria della Sanremese sulla Reggiana. Sempre ultima lo Stabia che aveva perso il proprio incontro con l’Empoli.