Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
25-01-1953 - Giornata: 18 - Lecce - Carlo Pranzo


Lecce US - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Generani Renzo, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Marchioro Danilo, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
LECCE US: Zanotti; Volponi, Stabellini (II) Goffredo; Rosi, Grani, Cauzzo; Rimbaldo, Balestra, Bislenghi, Cafasso, De Santis. All.: Degni Giovanni.

Arbitro: Bernardi Giorgio (Bologna)
Note
Angoli: 4-1. Spettatori: 10.000 Giornata primaverile. Inizio gara ore 14.30.

Commento
GRAVE INCIDENTE A MARCHIORO IN LECCE-ALESSANDRIA: 0-0 L’Alessandria può ritenersi soddisfatta del risultato nullo ottenuto contro un Lecce mal ridotto nei vari reparti, ma deciso a porre fine alla disdetta. La squadra pugliese non ha avuto nuovamente la fortuna dalla sua, specialmente a dieci minuti dalla fine della gara, quando una rovesciata di Balestra, che avrebbe potuto darle la vittoria, si è stampata sul palo a portiere ormai battuto. Questo episodio serve a dimostrare quanto tenace sia stata l’offensiva del Lecce. L’esibizione dei grigi non è stata senz’altro all’altezza delle previsioni. La squadra piemontese – così è sembrato – ha quasi sempre evitato la lotta a fondo: si è chiusa nel suo guscio, ha pensato a non far mai giungere a Borriero tiri pericolosi ed ha nettamente trascurato di attaccare, tanto che il portiere del Lecce è stato pressoché inoperoso per tutta la durata della gara. I pugliesi mancavano di quasi tutta la difesa titolare, tanto che il ruolo di terzino sinistro era tenuto dalla mezz’ala Stabellini. Se i grigi avessero inscenato un’offensiva a fondo, probabilmente un assetto difensivo così improvvisato non avrebbe retto all’urto e la gara si sarebbe volta in favore dei piemontesi. Primo tempo assai equilibrato. L’Alessandria è partita di gran carriera, quasi volesse risolvere subito la gara: invece la sfuriata dei grigi si è conclusa con qualche volata di Bey e Savoini, del resto ben controllata dalla difesa pugliese. Poi gradatamente l’Alessandria ha lasciato l’iniziativa agli avversari, chiudendosi in difesa. Ha preso allora risalto la bravura di Borriero, Generani e Masperi, cui Tagnin – operante, come si è detto, in zona arretrata – dava valido aiuto. La ripresa ha offerto al pubblico le più vive emozioni: il dialogo tra l’attacco leccese e la difesa grigia ha tenuto impegnati quasi tutti i 45 minuti. Una prodezza di Generani ha salvato la porta piemontese al 23’ quando il portiere Borriero appariva ormai battuto e al 35’ Balestra ha colpito la traversa con una rovesciata al volo. Dopo il palo di Balestra il Lecce è parso rassegnarsi al pareggio ed allora l’Alessandria si è svincolata dalla stretta dei pugliesi ed ha tentato in extremis, senza risultato, la via della rete avversaria. Va notato, a parziale giustificazione dell’incerto comportamento dell’attacco alessandrino, che l’interno destro Marchioro, sostituto di Mazzucco, colpito durante il gioco da un calcio al viso, ha tenuto egualmente il suo posto con un’abbondante fasciatura sul volto, fornendo naturalmente un rendimento inferiore al previsto. Dopo la gara Marchioro è stato accompagnato all’ospedale, dove i sanitari gli hanno applicato sette punti di sutura. Poiché il giocatore non potrà senz’altro scendere in campo domenica prossima a Taranto, l’allenatore Giacomo Neri ha provveduto a convocare telegraficamente l’anziano Pietruzzi, che partirà oggi stesso da Alessandria per raggiungere i compagni. (Mario Capozza, «Stampa Sera», 26 gennaio 1953) In una festosa giornata primaverile, il Lecce ha fatto la sua ricomparsa casalinga dopo le due trasferte consecutive, conclusesi con la conquista di due preziosi punticini. Immaginate dunque con che entusiasmo la squadra è stata accolta dal suo pubblico, all’entrata in campo! La venuta sul «Carlo Pranzo» della capolista Alessandria ha richiamato la folla delle grandi occasioni, che non ha lesinato il suo appoggio ai propri atleti, costretti a scendere in campo ancora in una formazione di ripiego, che accusava non tanto l’assenza dell’infortunato Cardinali ben sostituito da Rimbaldo, quanto il dover forzatamente sacrificare ancora una volta nel ruolo di terzino Stabellini. Il capitano si è dimostrato efficacissimo contribuendo alla saldezza delle retrovie giallorosse, ma si è sentita nel reparto di punta l’assenza di quel regista, di quel trascinatore che è Stabellini, trait d’union fra le retrovie e il reparto avanzato; forse il suo ripiego a terzino ha causato la mancata vittoria dei locali, i quali per la condotta di gara tenuta specialmente nella ripresa, l’avrebbero ben meritata. Con ciò non vogliamo intaccare il valore del pareggio conseguito dagli ospiti, i quali con una tattica accorta ed ordinata hanno confermato di costituire una compagine ben equilibrata in tutti i suoi reparti, forte nelle retrovie e con una linea di punta pronta a lanciarsi all’offensiva ed a seminare il panico fra le retrovie avversarie, ben guidata dal regista Tagnin. Però, dato l’andamento dell’incontro, la divisione dei punti non è forse il risultato giusto se si pensa alla buona dose di fortuna che ha accompagnato il portiere alessandrino, che per due volte consecutive s’è visto battuto e sostituito dal montante su tiri di Balestra e De Santis. La gara nel suo complesso non è stata pari all’altezza ed all’entusiasmo, tanto che sul nostro taccuino ci sono ben poche azioni registrate come degne di rilievo. Appena l’arbitro Bernardi, che ha diretto egregiamente, dà il via, gli ospiti partono decisi all’attacco, costringendo i locali, già al 3’ di gioco, a rifugiarsi in calcio d’angolo. Però la difesa giallorossa non si lascia sorprendere e si erge come un baluardo insormontabile, annullando pericolose puntate avversarie. Anzi, ogni tanto la linea di punta leccese, in contropiede, fa capolino, ed al 10’ un’azione condotta da De Santis, Rimbaldo e Bislenghi viene annullata da Masperi, che ripiega in calcio d’angolo. Al 20’, su punizione, Generani smista a Tagnin, il quale, con un’abilissima finta, mette in condizioni facilissime Savoini, il quale, da pochi passi, calcia alto! Il Lecce ogni tanto reagisce, la sua linea di punta sembra completamente sfasata e l’unico che riesce a impegnare il portiere avversario è Rosi, che tenta di sorprenderlo con tiri da circa 40 metri. Al 25’ finalmente su calcio d’angolo De Santis di testa impegna Borriero nella prima difficile parata. Al 27’ azione Cafasso-Bislenghi-Borriero in una difficile parata. Fino alla fine del tempo gioco equilibrato, ben controllato dalle difese. Nella ripresa si vede un Lecce dal tono elevato che costringe la forte compagine alessandrina a schierarsi quasi completamente in difesa. Al 13’, il terzino Bussetti, nella foga di liberare, tocca il pallone con le mani in piena area, ma l’arbitro Bernardi non rileva. Il Lecce, a mano a mano che il tempo passa, migliora il suo gioco, ma ogni sforzo riesce vano sia per la saldezza delle retrovie avversarie sia perché qualche uomo di punta del Lecce è in ombra o con il piede fuori centro. Al 16’, punizione dal limite: batte Bislenghi sulla barriera, riprende la palla ancora il centravanti e saetta in rete; Borriero è battuto ma Bussetti sulla linea salva! Su azione di contropiede Masperi fugge da metà campo e si porta fino all’area del portiere leccese, ma nel momento conclusivo calcia alto. Il gioco ritorna nella metà campo degli ospiti e sembra che la rete di Borriero debba capitolare da un momento all’altro. Al 35’ Balestra da quaranta metri saetta in rete: il pallone sembra che debba insaccarsi, ma è il montante a respingere; riprende De Santis che calcia a volo: è ancora il paletto che manda fuori! (Nello Marangio, «Corriere dello Sport», 26 gennaio 1953) La gara odierna metteva di fronte il Lecce e uno dei più quotati calibri del girone. Alla fine della contesa non vi sono stati né vinti né vincitori; il Lecce, però, con un poco più di fortuna (e se avesse potuto allineare la squadra al completo) avrebbe a nostro avviso avuto la meglio. I padroni di casa, infatti, hanno posto in difficoltà ripetute volte l’undici alessandrino. Il reparto attaccante leccese ha avuto più occasioni degli ospiti, ma non ha saputo sfruttarla, per indecisione o per troppa precipitazione. Il sestetto difensivo invece è stato il reparto migliore. Gli ospiti comunque lasciato un’ottima impressione per impostazione di gioco, per velocità e anticipo. Anche dell’Alessandria il reparto che più si è distinto è apparso il difensivo, che ha controllato ogni azione e non ha perduto la calma durante il predominio leccese. Il reparto di punta ha costruito delle ottime azioni a metà campo, che si perdevano però in area di rigore leccese. In complesso la squadra alessandrina si è dimostrata degna della posizione che occupa in classifica. Tutti i ventidue atleti hanno comunque dato fondo alle loro energie: ne è uscito un incontro assai combattuto, che sempre ha rispettato i limiti della cavalleria. Appena l’arbitro dà il segnale d’inizio il Lecce si porta in area alessandrina con Rimbaldo e Balestra; ma l’azione è stroncata da Bussetti. Al 3’ Stabellini manda in angolo, senza alcun esito. Al 10’ sono gli ospiti a salvare in angolo un’azione Balestra-Bislenghi. Questo primo periodo non offre nulla d’interessante. Al 26’, bellissima azione Bislenghi-Balestra, conclusa con un bel tiro di quest’ultimo; ma Borriero non si fa sorprendere. Al 30’ Bey, lanciato da Generani, fugge velocemente, mettendo lo scompiglio nelle retrovie leccesi, ma Stabellini salva mandando il pallone a Cafasso, che lancia a De Santis; il tiro finisce però a lato. Al 36’ una punizione per fallo di Gabbiani a danno di Rimbaldo non è stata sfruttata dai leccesi. L’attacco dei padroni di casa vive per le prodezze di Balestra e Rimbaldo, mentre Bagliani ha la meglio su Bislenghi molto lento e abulico. Al 42’, per poco il Lecce non passa il vantaggio, su azione Bislenghi-De Santis. I rimanenti minuti sono di marca leccese. Nella ripresa i giallorossi si fanno applaudire per un gioco più vivace e vario. Gli ospiti sono costretti alla difensiva ancora per qualche tempo, ma poi la linea mediana con palloni ben dosati lancia i propri attaccanti, che però non riescono a dar fastidio a Zanotti. Ancora il Lecce comanda il gioco e Borriero deve parare tiri di Balestra, Rimbaldo e Rosi. La mediana leccese è quanto mai attiva; Cauzzo e Rosi lanciano i propri attaccanti, che impegnano severamente la difesa alessandrina. Al 25’ una pericolosa fuga di Savoini e Testa è fermata da Grani. Sporadiche minacciose azioni degli ospiti vengono sventate. I giallorossi installati nell’area di Borriero tirano da ogni parte, ma con imprecisione, senza frutto. Al 30’, pericolosa azione Marchioro-Testa, che Stabellini sventa. Al 35’ Bislenghi raccoglie un pallone lanciatogli da Balestra, avanza e da pochi passi tira fortemente in porta: la sfera è respinta dalla traversa. Il Lecce ottiene ancora due angoli in favore, preme all’attacco, ma la difesa ospite libera sempre con sicurezza. Del Lecce bene il sestetto difensivo, Rimbaldo e Balestra; degli ospiti Bussetti, Gabbiani, Generani e Testa. Impreciso l’arbitraggio. (Totò Gualtieri, «La Gazzetta dello Sport», 26 gennaio 1953) ALTRO IMPEGNATIVO CONFRONTO PER I GRIGI DOMANI A TARANTO Il contuso Marchioro sarà sostituito da Pietruzzi I grigi hanno ottenuto a Lecce un pareggio prezioso, in considerazione allo stato di grazia della squadra di Bislenghi, reduce da una significativa vittoria sul campo della Reggiana, dove domenica scorsa il Pisa è stato travolto con un sonante 6-0. Tra l’altro, a Lecce, in una cornice di oltre 10.000 spettatori, gli ospitanti erano scesi in campo decisi di strappare la vittoria alla capolista. Di fronte a questi fatti l’allenatore Neri ha creduto opportuno impostare il gioco sulla manovra difensiva, arretrando Tagnin e Marchioro a prestare man forte alla retroguardia. La rete di Borriero è rimasta così inviolata. Circa l’incidente accaduto a Marchioro, i giornalisti di laggiù non se ne sono accorti: forse ad essi interessavano più i punti in classifica che non quelli di sutura. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 31 gennaio 1953) RISULTATI: Arsenaltaranto-Sanremese 1-0 Empoli-Venezia 3-1 Livorno-Piacenza 2-1 Parma-Maglie 2-1 Pavia-Molfetta 4-1 Reggiana-Pisa 6-0 Sambenedettese-Vigevano 0-0 (giocata sul campo neutro di Ascoli Piceno) Stabia-Mantova 2-0 CLASSIFICA: Pavia 28; Alessandria 27; Parma 22; Arsenaltaranto, Livorno 21; Empoli, Piacenza 20; Maglie, Pisa, Venezia 17; Lecce 16; Sanremese, Mantova, Molfetta 15; Reggiana 14; Sambenedettese 13; Vigevano, Stabia 12. *: una gara da recuperare Il punto sul campionato: Il Pavia ha battuto il Molfetta e distaccato l'Alessandria che aveva solo pareggiato a Lecce: era l'esito della seconda giornata di ritorno. Vero era che i grigi hanno perso un punto su Parma, Livorno e Arsenale che avevano tutte vinto, ma il margine di cinque punti appariva ancora rassicurante. La vittoria dello Stabia sul Mantova ed il pareggio tra Sambenedettese e Vigevano muovevano il fondo della classifica, ma onde ancora più grosse le ha create il fragoroso 6-0 che la Reggiana ha inflitto al Pisa.