Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
26-09-1948 - Giornata: 2 - Lecce - Carlo Pranzo


Lecce US - Alessandria US 0 - 2 (0 - 0)
RETI: 82. Tosi L.[A], 83. Frugali F.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Di Gennaro Silvio, Borgogno Angelo, Guaschino Paolo, Bussetti Luigi, Pietruzzi Mario, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Tosi Luigi Domenico, Bassi Luigi, Frugali Fabio All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
LECCE US: Eberle; Monsellato, Realini; Natale, Compiani, Gavazzi; Cardinali, Madini, Silvestri, Mosca, Stabellini (II) Goffredo. All.: Costantino Raffaele

Arbitro: Vannini Giuseppe (Bologna)
Note
Spettatori: 12.000 Inizio gara ore 15.00

Commento
Oggi non erano soltanto di fronte due squadre e due sistemi (e quello dell’Alessandria era veramente il sistema) ma due diversi temperamenti e specialmente due diversi temperamenti e specialmente due diverse esperienze. La partita perciò pur essendo stata combattutissima e tiratissima ha avuto sempre un motivo dominante: la calma degli alessandrini e la foga dei locali. Sicché quando al fischio dell’arbitro Vannini di Bologna i ventidue giocatori si fermarono dopo i primi quarantacinque minuti, i risultati numerici sul conto degli attacchi e delle difese erano nettamente a favore dei leccesi, ma i grigi avevano consumato metà fiato di quanto era costata ai locali la loro sterile supremazia. Tre calci d’angolo a favore del Lecce erano l’unica soddisfazione per le fatiche di Madini, di Mosca e di Stradellin. Nel secondo che il bravo Cardinali batté irreprensibilmente al 16’ il groviglio di uomini fu tale che la palla per alcuni minuti non ebbe nessuno che la controllasse: correva dai piedi dell’uno a quelli dell’altro e forse non mancò di sfiorare la mano di Di Gennaro. L’arbitro però non vide o non volle vedere l’intenzionalità e lasciò correre. Nel secondo tempo sembrò per il primo quarto d’ora che l’Alessandria fosse più che paga del pareggio. La sua tattica non mutò e non mutò perciò la fisionomia di una partita che voleva i leccesi all’attacco e i grigi in chiusa ma ordinatissima difesa. Ma quello che doveva accadere, accadde. Allora piano piano uscì l’Alessandria. Fu uno spettacolo e, ad un tempo, una tortura per gli spettatori. In due azioni segnò due volte. Fu il crollo e se la forza d’animo non aveva sostenuto Eberle, Monsellato e Realini il punteggio sarebbe stato forse più povero. Al 37’ fu Tosi a mancare, dopo che Di Gennaro aveva allungato di precisione ed Eberle non ne poté niente; al 38’ fu Frugali che concluse con un tocco avveduto una bella azione di linea. L’esperienza, insomma, ha vinto! (Mario Capozza, «Tuttosport», 27 settembre 1948) Sfortunata la squadra leccese che, specie nel secondo tempo, ha continuamente attaccato senza poter segnare. Tre paletti e l’attenta difesa di Giorcelli hanno fatto sì che i leccesi non riuscissero a concludere. Gara generosa ma mancanza di affiatamento tra i reparti. L’Alessandria si è dimostrata solida in difesa. («Corriere dello Sport», 27 settembre 1948) Nel campionato di Serie B ALESSANDRIA-LECCE 2-0 L’esperienza, maestra di vita anche sui campi di calcio, ha permesso ieri all’Alessandria di cogliere a Lecce l’intera posta in palio. Lasciata sfogare la foga avversaria per tutto il primo tempo e buona parte della ripresa, i grigi si sono fatti luce alla distanza, riuscendo ad approfittare di un periodo di sbandamento dei padroni di casa. Così, sul finire dell’incontro, grazie a Tosi (al 37’) ed a Frugali (al 38’), riuscivano ad insaccare il pallone nella rete difesa da Eberle, chiudendosi poi in difesa, facendo poi fronte al serrate dei leccesi. («Stampa Sera», 27 settembre 1947) A Lecce l’Alessandria ha ritrovato se stessa. Quello da Lecce per i grigi sarà stato certamente un allegro viaggio di ritorno: dopo un così netto ed insperato successo, realizzato su una squadra notoriamente pericolosa accanto al suo pubblico e sul suo campo, posto all’altro capo d'Italia, la felicità viene spontanea e naturale. Tosi e Frugali saranno stati i più festeggiati. Sono stati loro, infatti, domenica, a materializzare in due gol il gioco intelligente e giudizioso di tutta la squadra alessandrina. Alla partita, combattutissima e sempre vivace, i leccesi hanno dato tutto il loro entusiasmo, la loro foga meridionale, travolgente e chiassosa, mentre gli alessandrini hanno offerto la loro esperienza, la loro calma equilibrata – di schietto sapore piemontese – la loro tecnica più ortodossa. E alla distanza, logicamente, la foga si è spenta ed il buon senso ha trionfato. L’incontro ha riflesso appunto questi due diversi sistemi di gioco. Nei primi 45’ i locali hanno spadroneggiato, con la coreografia di un pubblico compiaciuto e compiacente hanno dato un sorprendente spettacolo di movimento e di vivacità, ma all’inizio della ripresa essi si sono accorti con angoscia che il fiato ed il brio se ne erano andati con il primo tempo. E così, dopo aver subito una sterile ed apariscente supremazia, dopo la fiammata del tutto pugliese di una mezz’ora o poco più, gli alessandrini – che sino allora avevano pazientemente lasciato fare – si sono messi a giocare sul serio, dando una lezione di tecnica e di saggezza che gli undici sul campo e i 12 mila spettatori sulle tribune, non dimenticheranno molto facilmente. Questa prova convalida la nostra affermazione della settimana scorsa, che l’Alessandria, sia pur sconfitta, aveva finalmente trovato quell’omogeneità, quell’affiatamento, quell’intesa che l’anno scorso avrebbe voluto e dovuto avere per restare in Serie A e che solo quest’anno incomincia a possedere e a sfruttare. I grigi forse avevano bisogno della B. Sono un po’ come certi ripetenti cui fa sommamente bene restare indietro di un anno. (G.Q., «L’Unità», 28 settembre 1948) DOPO IL SUCCESSO DI LECCE Prima partita casalinga dei grigi contro il Parma La partita avrà inizio alle 15 - Forse giocherà Giraudi - Cattaneo la robiola e il parmigiano La squadra allenata dall’azzurro Costantino, imbattuta sul proprio campo da circa sei anni, aveva incominciato la partita in favore del vento e sperando nella bonaccia, aveva preso d’assalto la metà campo grigia, dove Giorcelli, Guaschino e Di Gennaro, Pietruzzi, Borgogno e Bussetti con calma rendevano vane le animose incursioni. Il pubblico sugli spalti incitava i giocatori, che incominciavano a dare segni di stanchezza e sul finire della partita. quando Mr. Flatley diede il via ai suoi ragazzi, la squadra grigia come trattenuta da una molla passò all’insidia: duo tiri, due reti; per merito di Tosi e Frugali. La vittoria ha notevolmente rialzato il morale degli sportivi e della squadra, che in questo periodo di assestamento non ha potuto disporre di alcuni elementi di notevole rendimento. Nella trasferta nel Sud i grigi hanno raccolto due punti e nessun’altra squadra del girone ha potuto fare di più, ciò sta a dimostrare che i grigi intendono figurare tra le squadre di primo piano della Serie B. (Andrea Canestri, Il Piccolo, 2 ottobre 1948) RISULTATI: Arsenaltaranto-Como 2-3 Empoli-Vicenza 0-0 Legnano-Salernitana 0-1 Napoli-Venezia 1-0 Parma-Spal 4-3 Pescara-Cremonese 1-1 Pro Sesto-Siracusa 1-1 Reggiana-Seregno 4-0 Spezia-Brescia 2-0 Verona-Pisa 1-0 CLASSIFICA: Como 4; Napoli, Pro Sesto, Siracusa, Vicenza 3; Alessandria, Arsenaltaranto, Cremonese, Legnano, Parma, Pisa, Reggiana, Salernitana, Seregno, Spal, Spezia, Venezia, Verona 2; Empoli, Pescara 1; Brescia, Lecce 0. MARCATORI: 3 reti: Meroni (Como), Beghi (Reggiana), D'Alfonso (Siracusa), Badiali, Traini (Spal). Il punto sul campionato Gli azzurri del Napoli, dopo un incontro piuttosto burrascoso, sono riusciti a conservare la verginità del loro Vomero rimandando a casa i veneziani a mani vuote (1-0). La Salernitana, dal canto suo, ha strappato fortunosamente il successo (1-0) facendo il Maramaldo con un Legnano ridotto a nove uomini mentre il Vicenza, malgrado allineasse i suoi uomini migliori, non è riuscito a combinare assolutamente nulla sul campo dell'Empoli (0-0). («L'Unità»)