Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
03-10-1948 - Giornata: 3 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Parma AS 2 - 2 (1 - 1)
RETI: 32. Bassi L.[A], 74. Bassi L.[A] 36. Garavoglia E. [Pa] , 66. Garavoglia E. [Pa]

Alessandria US Bani Sergio, Di Gennaro Silvio, Guaschino Paolo, Bussetti Luigi, Borgogno Angelo, Pietruzzi Mario, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Tosi Luigi Domenico, Bassi Luigi, Frugali Fabio All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Parma As: Cavallina; Manfrinato, Gaibazzi; Vitto, Montanari Adile, Bonzagni; Verderi, Garavoglia, Toscani (I) Algiso, Marchi, Bronzoni. All: Cattaneo Renato

Arbitro: Matucci Guglielmo (Seregno)
Note
Inizio gara ore 15:00.

Commento
Due a due: risultato che si può considerare rispondente alle forze in campo. Gli sportivi alessandrini si attendevano molto di più dalla squadra allenata da Flatley. Della squadra e dell’allenatore si diceva, prima della gara, un gran bene. Il metodo di allenamento escogitato dall’istruttore inglese aveva fatto dei giocatori grigi un nucleo di puledri scattanti come molle, e resistenti al più infernale treno di gioco: così almeno si diceva. Invece le cose sul campo sono andate un poco diversamente da quanto tutti speravano, anzi, ad essere sincero devo dire che l’impressione di maggiore scioltezza e di velocità la diedero i parmensi i quali, se non avessero adottato nell’ultimo quarto d’ora di gioco uno schieramento difensivo per garantirsi almeno il pareggio, avrebbero potuto forse portarsi a casa un risultato pieno. La nuova edizione dell’Alessandria ha fatto dunque cilecca alla sua prima prova dinnanzi al suo pubblico. Lo si poteva prevedere. È il solito problema di ordine psicologico che, come lo scorso anno, torna ad affiorare nella squadra. Non si può pensare ad altro. Il pubblico poi, con il suo vivace disappunto, concorre ad aumentare la tensione nervosa da cui si sentono presi i giocatori che, soggiogati dall’orgasmo, non riescono a connettere, a legare il filo del loro gioco, a mantenere la calma indispensabile per fronteggiare le azioni offensive avversarie e per creare le proprie. Le due reti subite sono state causate dallo smarrimento, dall’ansia e dal timore in cui venne a trovarsi la difesa grigia, anche se erano presenti Di Gennaro, Pietruzzi, Borgogno e Bassi, giocatori anziani e quindi, a rigor di logica, meno emozionabili dei compagni di squadra. Accanto però a questi fattori di ordine psicologico, bisogna dire che la squadra come unità organica non ha funzionato che a tratti, mettendo in mostra un’inquadratura ancora incerta soprattutto all’attacco che fu il reparto dove furono commessi un sacco di errori. Il Parma giocò invece senza preoccupazione alcuna, sforzandosi di mantenere uno stretto e severo controllo sugli avversari, ostacolandone le azioni con pronti interventi, fronteggiando forse un po’ troppo rudemente le avanzate degli attaccanti, pronto a sfruttare ogni buona occasione; dimostrando insomma di aver già raggiunto un buon grado di forma e soprattutto di possedere una squadra decisa, animosa, fresca e veloce. Ed appunto per questi suoi innegabili meriti oggi è riuscito a tenere a freno i grigi. Le prime fasi della partita non dissero nulla di particolare. Era chiaro che il Parma mirava soltanto ad uno stretto controllo degli avversari. Con tutto ciò i grigi riuscivano ad ottenere tre calci d’angolo nel volgere di pochi minuti impegnando anche Cavallina in qualche tiro non difficile. Le azioni si infittivano in area avversaria, però a causa della poca precisione nel tocco finale esse venivano ributtate senza difficoltà dagli attenti difensori e specialmente da Montanari che aveva buon gioco di fronte al centrattacco alessandrino Tosi, troppo falloso e poco preciso. In questo nebuloso periodo saltò fuori la rete alessandrina. Uno sprazzo di sereno nell’oscurità del gioco. Due tocchi alla palla, Sotgiu fece irruzione verso il centro, trovò Bassi libero nel corridoio, lo servì assai bene, due o tre passi innanzi e Cavallina fu battuto da un tiro imparabile. La folla si riconciliò con i giocatori; per poco però, perché dopo cinque minuti di reazione avversaria i difensori commisero una serie di errori a ripetizione che costarono il pareggio. L’azione si sviluppò sulla destra con Verderi, quando Bussetti era a terra; incontro all’avversario si fece Borgogno ma la palla era già in possesso di Garavoglia, finché Bani, intuito il pericolo, lasciò la rete per fronteggiare l’attaccante il quale, con un tocco leggero, la poneva nel sacco (38’). Al primo minuto della ripresa Bani dovette deviare in angolo un pallone conteso da quattro o cinque giocatori a tre metri dalla rete. Erano le prime avvisaglie di una serie di pericolose avanzate dei giocatori parmigiani. Ma la rete stava maturando, e venne al 20’ quando Borgogno a terra lasciò via libera a Toscani. Come nell’azione della prima rete la difesa alessandrina venne colta di sorpresa, essa attendeva il fischio arbitrale (ma non sanno i giocatori che l’azione si interrompe quando il pallone non è in gioco?) mentre gli attaccanti filarono su Bani il quale, di fronte a Garavoglia, non poté fare nulla. Otto minuti dopo azione Soffrido-Sotgiu e rete di Bassi. Bellissima. In seguito accanita difesa parmense e sconclusionata serie di attacchi alessandrini. Fine a fischi prolungati. I giovani Guaschino e Bussetti insieme a Bassi meritano un vivo elogio. Del Parma, tutti giocarono con grande animo e con grande impegno. Buono l’arbitraggio di Matucci (Augusto Rangone, «Tuttosport», 4 ottobre 1948) MALCONTENTI I TIFOSI PER LA PROVA DEI GRIGI Domani a Reggio « Giocherà Arezzi?» Grigi e Mr.Flatiey alla riscossa Che le cose dovessero andare per traverso ce ne siamo subito accorti, constatando che i posti riservati alla stampa erano stati assegnati nella tribù a laterale e non in quella centrale, come abitualmente su tutti i campi d’Italia. Inoltre l’arbitro rilevando che le maglie sbiadite dei grigi potevano confondersi con quelle bianche del Parma, aveva otto obbligo ai grigi di indossare un’altra maglia, cosicché i grigi divennero amaranto ed il pubblico non ha tributato al loro ingresso, il più modesto applauso. In compenso la sinfonia dei due altoparlanti dietro le nostre orecchie è stata una cosa deliziosa… Si era detto che a Lecce la squadra grigia, ad un segnale di partenza, verso la fine della partita, era scattata come tanti centisti in partenza all’americana. Il pubblico nostra o si era quindi preparato ad esultare per il serrato finale dei grigi, qualche tifoso aveva incominciato a gridare «gavij la rasa!» (levaci il freno!) ma i nostri uomini erano k.o. in piedi, ed il segnale di innestare la quarta era stato dato da Cattaneo che rideva sotto i baffi. Le speranze sono andate deluse; i ragazzi grigi, preparati egregiamente sui fiato e sottoposti, da parte di Mr. Flatley a lezioni teoriche, sul campo hanno dimenticato la lezione, come l’alunno di fronte al professore con la barba e con gli occhiali. I grigi, per l’occasione in maglia amaranto, dopo venti minuti di giuoco, visto che i parmensi di Cattaneo avevano ingranato la marcia della velocita massima e non erano disposti a concedere il possesso della palla ad ogni contatto, incominciarono a veder buio, perdendo la bussola. Calciavano la palla alla rinfusa, in area di rigore la passavano al terzino avversario, giocavano di testa anziché radente, e praticavano né il metodo, né il sistema. Con tale andazzo, il pubblico che non può digerire la cessione di troppi giocatori ed il dissanguamento della squadra, ha incominciato, in modo deplorevole, a «beccare» i giocatori, dimodoché i difetti si sono ancor più appalesati e la patina di miglioramento conferita ai grigi dalle istruzioni di Mr. Flatley è scomparsa. I giocatori sono ritornati gli stessi che già conoscevamo, priva di tecnica all’attacco, insistente nel perdere le occasioni con inutili palleggi, tardi nel recuperare il terreno perduto, ingenui nell’aspettare che l’arbitro fermasse il gioco perché vi era a terra Borgogno. È stata una sconfitta «psicologica» poiché i giocatori, anziché trovare l’appoggio nel proprio pubblico con l’applauso, hanno ricevuto come al solito rimbrotti e fischi. Del resto, chi poteva applaudire? A proposito di questi sibilanti segni, di disapprovazione sarà bene precisare che anche a Milano, per l’Inter, alla prima domenica di campionato, a Firenze ed a Busto, sono volati sul campo cuscini e gazzose accompagnate da scariche di fischi. Come ha detto bene Mr. Flatley, gli atleti debbono giocare qualunque sia il contegno del pubblico, in campo e fuori, non debbono tendere orecchio ai rimbrotti o fermarsi per individuare coloro che hanno emesso il fischio o l’invettiva. Il pubblico sportivo fa presto a passare dal fischio all’applauso e viceversa. La cronaca dell’incerto esordio grigio giungerebbe in ritardo; segnaliamo solo le due reti realizzate con tiri pregevoli da Bassi e quelle dei parmigiani segnate da Garavoglia, più per demerito dei nostri difensori che per merito del cannoniere bianco-crociato. Le cause della sconfitta vanno ricercate nell’imprecisione dei nostri due interni d’attacco e nelle azioni di punta; i soliti palleggi ed i temporeggiamenti danneggiarono la stesura del quadrilatero e sovente si sono visti quattro giocatori grigi contendersi la palla contemporaneamente. Il centro attacco Tosi che aveva il compito di distogliere il centrosostegno avversario (così vuole il «sistema») e portarlo fuori dall’area di rigore, onde permettere ai due interni le incursioni verso la rete avversaria, ha fatto del suo meglio, ma in relazione al mancato rendimento dei compagni laterali, ha cooperato a creare un vuoto pauroso nel nostro reparto di punta. I due mediani laterali si sono dimenticati di giocare col «sistema» e di puntare decisamente contro la rete. Buono l’esordio dei giovani Guaschino e Bussetti, non ancora centrato Di Gennaro. Deciso il gioco di Borgogno e tardive nelle centrate le ali. («Il Piccolo», 9 ottobre 1948) RISULTATI: Brescia-Arsenaltaranto 3-0 Cremonese-Verona 2-0 Lecce-Como 1-0 Legnano-Siracusa 5-2 Pescara-Pro Sesto 1-1 Pisa-Vicenza 1-2 Spal-Napoli 1-0 Salernitana-Venezia 2-0 Seregno-Empoli 1-1 Spezia-Reggiana 0-2 CLASSIFICA: Vicenza 5; Como, Cremonese, Legnano, Pro Sesto, Reggiana, Salernitana, Spal 4; Alessandria, Napoli, Parma, Seregno, Siracusa 3; Arsenaltaranto, Brescia, Empoli, Lecce, Pescara, Pisa, Spezia, Venezia, Verona 2 Il punto sul campionato Vincendo, di misura, sul campo del Pisa, il Vicenza si portò in testa alla classifica dopo tre gare giocate. Alle spalle dei veneti ci fu grande bagarre con sette squadre a pari merito, distanziate di un punto dalla vetta. Il Brescia ottenne la prima vittoria stagionale contro l’ArsenalTaranto cosi come fece il Lecce opposto al Como. Secondo pareggio conquistato dall’Empoli sul campo del Seregno.