Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
17-10-1948 - Giornata: 5 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Brescia AC 1 - 4 (0 - 1)
RETI: 53. Arezzi G.[A] 17. Bertoni E. [Br] , 59. Rosso A. [Br] , 66. Cozzolini E. [Br] , 79. Gualtieri L. [Br]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Di Gennaro Silvio, Guaschino Paolo, Arezzi Giuseppe, Bussetti Luigi, Pietruzzi Mario, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Tosi Luigi Domenico, Bassi Luigi, Frugali Fabio All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Brescia Ac: Seri; Formica, Paolini; Trenzani, Albini, Mariani; Rosso, Schiavi, Bertoni Ettore, Cozzolini, Gualtieri. All: Senkey Imre

Arbitro: Massai Renzo (Pisa)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
Che delusione fra i tifosi grigi! Comprensibile, a fine partita, il malumore del pubblico espresso con una sonora fischiata. Ma dietro ai fischi arrivò un grande scroscio di applausi. Forse in questi applausi, naturalmente rivolti agli ospiti che saltellavano in mezzo al campo abbracciandosi, c’era un segno di dispetto per i giocatori locali; ma noi vogliamo trovarci, soprattutto, l’espressione di sportività della folla alessandrina. Certo la sorpresa è stata amara. La squadra grigia era fresca della squillante vittoria di Reggio. Allora aveva giocato con ordine e scioltezza; otto giorni fa i battimani erano stati per lei. Oggi la storia è stata diversa. Bisogna dire che l’Alessandria era irriconoscibile: altra spiegazione non c’è per la sua prova così opaca. La squadra non si distese mai nel suo gioco franco e autoritario che le era valso il risultato di Reggio; alla prova dei fatti è stato soprattutto l’attacco che è mancato. Come manovra e incisività esso non è esistito mai. Arruffava invece di chiarire; camminava a strappi invece di chiarire; camminava a strappi invece di procedere con snellezza. Il cocente punteggio conta meno, agli effetti delle nostre considerazioni tecniche, di questa deficienza organica notata nel gioco della prima fila. L’Alessandria cercò subito d’attaccare; ma trovò la strada sbarrata. I difensori bresciani misero l’altolà, si presentarono con un gioco sicuro e battente. Per gli azzurri fu agevole arrestare questi assalti disordinati e ogni volta che scattavano al contrattacco erano brividi per gli sportivi locali. Le ali e il centravanti degli ospiti andavano dritti verso il gol; e bisogna dire che sembrava fatta apposta per le loro caratteristiche questa tattica del contropiede. Il giovanissimo portiere Seri aveva appena deviato in angolo un violento pallone di Pietruzzi, che appunto su una folata di alleggerimento il Brescia otteneva un corner. Sulla palla tentò una rovesciata Schiavi, il tiro venne respinto; riprese Trenzani che allungò a Rosso; cross, Bertoni metteva dentro da pochi passi. Reagiva l’Alessandria, ma lo faceva ancora confusamente. Si trattava di una pressione innervosita dall’incapacità di trovare il bandolo della matassa. Al 24’ un tiro di Frugali era respinto; Sotgiu riprendeva e tirava su un avversario. C’era ressa di giocatori in area alessandrina; ma non sopraggiungeva mai lo spiraglio di un gioco ordinato e minaccioso. Ogni tanto il Brescia prendeva respiro attraverso sgroppate di Gualtieri, Rosso e Bertoni e la rete dei grigi correva ogni volta dei seri pericoli (al 32’ per poco gli azzurri non facevano di nuovo breccia). Dopo che Tosi, al 44’, aveva sprecato un facilissimo pallone, un tiro di Rosso era nettamente parato dentro da Giorcelli; ma l’arbitro non concesse il gol. Nei primi minuti della ripresa, l’Alessandria strinse le file e accentuò la pressione. Al 7’ ottenne il pareggio: angol battuto da Frugali, bel colpo di testa di Arezzi, Seri para, il pallone gli sfugge e va in rete. A questo punto i grigi serrarono sotto, sembrarono vicini alla vittoria; ma i difensori bresciani tennero duro (Seri, Formica, Paolini e Albini raddoppiarono il loro impegno e non fallirono un intervento). Al quarto d’ora segnarono gli azzurri (e fu un punto piuttosto fortunoso). Su calcio d’angolo Rosso mandò al centro e la palla passò attraverso un groviglio di gambe finendo in rete (ci parve che un difensore grigio l’avesse deviata). Fu la mazzata decisiva per l’Alessandria; e debbo dire, in coscienza, che questo gol fu come una beffa. Si spensero, improvvisamente, le energie dei grigi. Anche la difesa tentennò e finì per i bresciani un gioco da ragazzi passare attraverso le falle paurose che si aprivano nella retroguardia avversaria. Ci passò al 21’ Cozzolini con un tiro rapido e teso dopo un duetto volante con Bertoni; ci passò Gualtieri al 39’ con un’azione personale nella quale scavalcò addirittura il portiere. Un altro paio di occasioni furono perdute dagli azzurri, ormai saldamente in possesso del risultato. Ho detto dell’Alessandria. Giornataccia? Scarsa adattabilità alle gare interne? Qualunque risposta potrebbe essere giusta o sbagliata, a seconda dei gusti. Certo si è trattato di una prova talmente sciatta che sarebbe vano tentare un giudizio sulla squadra. Preferiamo rinviarlo. Ma un giudizio si può e si deve dare sul Brescia. Una sorpresa. Accanto agli anziani, in gambissima (voglio alludere soprattutto ad Albini e a Paolini), giovani che si battono con serietà e vigore; che bel terzino quel Formica (vent’anni)! E come guizza Gualtieri! E come costruisce Cozzolini! Il gioco degli azzurri fu ordinato, calmo, direi quasi sereno anche nei momenti di tempesta. Preparazione atletica ottima; disciplina tattica severa. Autorevole e preciso l’arbitraggio di Massai (ma quel pallone era dentro…). Ammirevoli la correttezza degli atleti e il contegno del pubblico. (Ilo Bianchi, «Tuttosport», 18 ottobre 1948) L'ALESSANDRIA ATTACCA MA IL BRESCIA VINCE PER 1-4 Se, proprio allo scadere dei primi quarantacinque minuti, il pisano arbitro Massai – al quale va subito riconosciuto il merito di aver interrotto sul nascere alcuni sporadici tentativi di gioco scorretto – se, dicevamo, Massai fosse stato d’accordo con buona parte dei presenti nel giudicare al di là della linea bianca la palla affannosamente abbracciata da Giorcelli, dopo una serie di voli attraverso la porta, la partita sarebbe con ogni probabilità finita sul 2 a 0 a favore del bresciani contro i grigi ormai rassegnati. L’Alessandria infatti aveva sì incominciato a tutto vapore stringendo nella loro area gli avversari, ma, pur attraverso lo slancio, non era riuscita a dar l’impressione di esser finalmente padrona di un vero e proprio impianto di gioco. Tanto fumo, insomma, e poco arrosto. Nell’infuriare dell’offensiva disordinata e inorganica, Seri (un allievo ben promettente, da poco eletto ai fastigi della prima squadra) non aveva trovato eccessive difficoltà sbrigare il suo compito. Al contrario, invece, quando gli avanti degli ospiti erano partiti al contrattacco – quasi sempre veloce in una rete fitta di passaggi dosati ed intelligenti – l’azione di contropiede aveva trovato per di più fuori tempo e fuori posto la retroguardia alessandrina, che male si adattava a questi improvvisi rovesci di fronte. Appunto in una di queste situazioni era nata la rete bresciana. Costretti i grigi in corner, aveva tirato il calcio d’angolo l'ala destra Rosso: aveva tentato la rovesciata (sbagliandola) Schiavi ed il pallone, attraverso una combinazione Bertoni-Rosso, era capitato ancora nei piedi del centroavanti. Tiro secco, carambola sul palo, rete. Il tutto, forse, con un pizzico di fortuna. Il secondo punto avrebbe quindi, probabilmente, sancito una situazione di fatto già scontata. Scesi invece nella ripresa con un solo goal di scarto, i grigi diedero l’illusione della sveglia improvvisa. Fecero scattare il pubblico (povero pubblico, tanto illuso, dopo il risultato di Reggio) e, sulle ali dell’entusiasmo, riuscirono con Arezzi all’8’ a conquistare il pareggio su un preciso colpo di testa. Poi, la doccia fredda. Inutili i commenti: una squadra giocava, l’altra no. E la squadra che giocava, doveva riuscire a concretare presto la sua effettiva superiorità: tre volte passarono ancora i bresciani, al 14’, al 21’ e al 34’, la prima di nuovo in modo confuso con un tiro in corner di Rosso, che tre difensori riuscirono a sfiorare ma non a fermare; la seconda e la terza invece con due azioni lineari che filarono come l’olio, senza trovare intoppi, e concluse da Cozzolini l’una e da un «assolo» di Gualtieri l’altra. («Stampa Sera», 18 ottobre 1948) DIFFICILE IL PRONOSTICO! QUALE SARA' IL RISULTATO A CREMONA? Poco proficuo l’allenamento dei grigi - Rientrerà Borgogno - La città del torrone - Numerosi tifosi seguiranno l'Alessandria in trasferta Dolenti note; i grigi fischiati per aver pareggiato coi Parma, applauditi domenica al loro ingresso sul campo e per i trequarti della partita dal pubblico che attendeva la conferma della vittoria conseguita a Reggio, sono caduti malamente ed in modo incomprensibile. Negli spogliatoi, durante l’intermezzo e dopo la partita, Mr. Flatley ha chiuso a chiavistello i giocatori dimostrando tutto il suo disgusto per il comportamento della squadra in blocco. I dirigenti erano esterrefatti, ed i giocatori si guardavano inviso non riuscendo a spiegare come era stato possibile comportarsi con tanta mediocrità a solo otto giorni di distanza da una sfavillante vittoria in campo esterno. Le cause della sconfitta, a nostro avviso non debbono ricadere sull’assenza di Borgogno e sulla insufficienza di Bussetti; il ragazzo ha tenuto ottimamente il suo ruolo ed ha dovuto fare la stessa figura di Valdirosa a Torino, perché i compagni attorno non giravano regolarmente. Tutto il reparto destro è apparso sfocato ed ha provocato lo sbandamento anche degli altri reparti. Tosi e Frugali sono stati i migliori dell’attacco. Inoltre, ci si permetta di scrivere che 1’Alessandria ha giuocato alla… Kovacs, senza praticare il sistema perché non abbiamo mai visto le due mezze ali giocare in profondità: ed infatti, invece di vedere il quadrilatero tra mediani ed interni di attacco, i quattro poli erano appiccicati, in modo da non poter distinguere Soffrido da Bassi, ed i due da Pietruzzi ed Arezzi, i mediani. Con uno schieramento così «soffocato», Tosi non ha mai potuto, al pari di Bertoni, passare la palla in avanti perché le mezze ali erano sempre arretrate e le ali troppo distanti. Tra l’altro, come al solito, troppi giocatori non passano la palla con immediatezza, si dimenticano che col sistema, quando un giocatore è libero, dovrebbe filare verso la rete opposta e far viaggiare la palla, e perdono le occasioni andando a cercare l’avversario con una puerilità incomprensibile. Durante la partita l’Alessandria ha giocato egregiamente nel primo quarto d’ora della ripresa e forse, senza l’auto-goal, che ha posto per la seconda volta gli ospiti in vantaggio, la partita avrebbe preso un’altra piega e i fischi avrebbero lasciato il posto agli applausi. Abbiamo già scritto altre volte che nelle file dei grigi non ci sono giocatori fuori-classe, comunque per la Serie B si potrebbe ugualmente raggiungere una discreta formazione per degnamente figurare. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 23 ottobre 1948) RISULTATI: Arsenaltaranto-Pisa 1-1 Como-Empoli 1-2 Cremonese-Reggiana 0-1 Legnano-Venezia 2-0 Parma-Pro Sesto 1-0 Pescara-Napoli 1-1 Siracusa-Seregno 2-3 Spezia-Spal 1-1 Verona-Lecce 1-1 Vicenza-Salernitana 3-0 CLASSIFICA: Vicenza 7; Brescia, Como, Empoli, Legnano, Reggiana, Salernitana, Spal 6; Alessandria, Cremonese, Lecce, Napoli, Parma, Pro Sesto, Seregno, Siracusa, Verona 5; Spezia 4; Arsenaltaranto, Pescara, Pisa, Venezia 3 Il punto sul campionato Al termine della quinta giornata, di andata, del campionato il Vicenza si era confermata in vetta alla classifica grazie ad una roboante vittoria sulla Salernitana, alla terza vittoria in cinque gare. Alle spalle dei veneti ci fu grande bagarre con sette squadre appaiate a sei punti: di queste erano state sconfitte il Como, in casa contro l'Empoli e la Salernitana. Al termine di una partita avvincente e combattuta il Seregno aveva vinto in casa del Siracusa.