Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
04-03-1953 - Giornata: 21 - Piacenza - Barriera di Genova


Piacenza FC - Alessandria US 1 - 2 (1 - 1)
RETI: 33. Mari S. [Pi] 42. Bey C.[A], 70. Testa L.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Vitto Luigi, Rebecchi Walter , Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Marchioro Danilo, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Manzini; Ravani, Celio (II) Gastone; Mussinelli, Ballarin, Zanier; Romani, Trevisan (I) Guglielmo, Bonistalli (II) Amedeo, Aiello, Mari. All.: Trevisan (I) Guglielmo.

Arbitro: Marangio Carlo (Roma)
Note
Recupero della gara rinviata per neve il 15 febbraio 1953. Infortunati al 2’ Bey [A] e all’8’ Romani [P], passati all’ala, e al 56’ Rebecchi [A], inturbantato per un forte calcio di Mari [P] al volto. Angoli: 8-1 (2-0). Spettatori: 5.000. Tempo primaverile, terreno buono.

Commento
Ecco due punti che serviranno molto ai grigi, i quali forse possono segnare questa data come quella della loro promozione in Serie B. Eppure non è certo stata questa una partita giocata dall’Alessandria sul metro solito: si è vista anzi, forse come non mai, un’Alessandria pasticciona all’attacco ed affannosamente stretta in difesa quando ha dovuto difendere il bellissimo risultato. E se i grigi hanno vinto non è perché abbiano sbagliato meno, ma perché, più degli emiliani, hanno sfruttato gli errori altrui. Il Piacenza aveva dovuto presentarsi già incompleto per le assenze di Oldani, di Seratoni (ha subito ieri un incidente automobilistico assai pericoloso, e si è contuso una gamba), di Personeni (gli verrà ingessato questa sera il piede sinistro, e non sarà pronto che per Molfetta). Per di più i biancorossi sono stati presto privati di Rovani, e se Aiello si è rivelato sorprendente difensore, quel già balbuziente attacco non ha tratto certo giovamento dall’innesto di uno zoppo terzino. E si pensi che il Piacenza aveva subito attaccato con piglio molto aggressivo, e al primo minuto Borriero aveva già dovuto prodigarsi su ripicco della palla fra Bagliani e Bonistalli. Continuando la pressione piacentina, l’Alessandria richiamava anche Marchioro in difesa. Borriero doveva tornare al 7’ sotto la luce della ribalta per precedere Mari su un lungo lancio di Aiello. La prima azione dei grigi era opera personale di Testa, che impegnava a terra Manzini al quarto d’ora, ma più pericoloso ed insistente era ancora e sempre il Piacenza, che al 22’, su lancio di Mari, portava Bonistalli in zona di tiro: spettacolosa uscita di Borriero che sventata in corner! Il gol maturava, comunque, e lo coglieva lo svelto Mari al 32’: Marangio faceva ripetere una punizione da metà campo perché Mussinelli non aveva atteso il sibilo dell’incerto direttore romano. Finalmente Mussinelli poteva lanciare dritto in area su Bonistalli, che di testa porgeva a Mari, cinque o sei metri davanti a Borriero; immediata sventola di destro, imparabile. Prontissima la reazione dell’Alessandria, ma raramente pericolosa. Al 37’ Manzini usciva a salvare di piede su Bey, ormai solissimo. E al 43’ i grigi pareggiavano. Azione lineare Marchioro-Tagnin-Savoini, il quale di testa invitava Bey al tiro col piede sano, il sinistro. Detto e fatto, con palla in rete a punire la disattenzione dell’intera difesa e del portiere, tutti intenti… a veder giocare l’Alessandria. Nella ripresa, sempre slegata ed imprecisa l’Alessandria: già al 2’ Ravani traversava su Bonistalli, pronto a tirare al volo, ma Borriero sventava in corner. Zoppicante Bey e fuori campo Rebecchi (piacentino in maglia grigia), qui l’Alessandria si trovava in nove, dominata dagli avversari, e quindi in un momento assai critico. Lunghe fasi di gioco inconsistente denunciavano la magra forma dei piemontesi. E non erano invece proprio questi a segnare? Fu al 25’: lunga fuga sulla sinistra di Testa, imbeccato da Tagnin e platonicamente ostacolato da Ballarin; appena dentro l’area partiva un rasoterra non forte, ma angolatissimo, e un poco trascurato da Manzini, così che la palla finiva quasi con ironia a baciare il fondo della rete. E il gioco era fatto. Attaccava senza fiducia il Piacenza, e per poco non segnava ancora, al 27’ nientemeno che l’Alessandria: azione di Testa, tocco a Bey, che supera Celio e, non sentendola di tirare, passa allo smarcatissimo Savoini; vola fuori Manzini e stronca il tiro! Fioccano i corners contro la prudentissima Alessandria. Ultima emozione al 38’, allorché Mari, lanciato in piena area, viene mandato da un difensore a mordere la polvere. E poiché Marangio fa ampi gesti di clemenza, tutto finisce qui, e il magro spettacolo passa agli archivi. Mediocre prova di molti uomini, arbitro compreso: potremmo dire senz’altro che, come complesso, le due rivali odierne non sono esistite granché, pur con le molte attenuanti citate. Forse solo quattro uomini (Borriero e Masperi, Celio e Trevisan) hanno giocato sul ritmo solito, il ritmo, del resto, che è abituale a due squadre di rilievo come Piacenza ed Alessandria. Insomma, una vacanza in giorno feriale, e non parliamone più… (Gian Mario Maletto, «La Gazzetta dello Sport», 5 marzo 1953) L’Alessandria è venuta a Piacenza intenzionata a dividere la posta, invece dal Comunale ne è ritornata con i due punti in palio nella scarsella; e sono due punti preziosi che danno nuovo slancio alla sua già bella classifica. La squadra grigia, questo è certo, non ha fatto nulla per inseguirli questi due punti, tutto il suo gioco si è basato esclusivamente su una salda condotta difensiva. Marchioro si è subito portato, fin dal fischio di inizio, a fianco di Masperi, mentre Tagnin stava in posizione leggermente arretrata quale pedina di lancio delle azioni di controffensiva. Condotta difensiva, da frangiflutti, alle veementi puntate offensive degli ospitanti. Ma non si può dire che siano immeritati questi due punti, forse almeno per il fatto che la squadra grigia ha saputo piazzare le due botte che hanno deciso del risultato al momento opportuno e per quella sua sostanza di gioco tecnico che è la sua grande forza. Il Piacenza ha commesso l’errore, a nostro parere, di avere sottovalutato le capacità di reazione dei grigi quando, segnato con Mari la rete che la metteva in vantaggio, ha mollato il suo slancio; ha cercato di dare al suo gioco un respiro di passaggi e di combinazioni in linea che non poteva assolutamente concedersi per le sue incapacità congenite a dipanarli e a svolgerli; ha preferito all’azione di forza e di volontà adatte ai suoi mezzi; azioni che sistematicamente venivano stroncate ed eliminate dal sestetto difensivo grigio il quale riuscendo a mantenere i contatti tra la difesa e la mediana, aveva miglior gioco e poteva di tanto in tanto dare l’imbeccata all’attacco che, se si muoveva a sprazzi e a volate intermittenti, era però più pratico, più sbrigativo e arrivava alla minaccia diretta del portiere avversario. Sia pur sbagliando occasioni d’un soffio per troppa precipitazione, come nel caso di Savoini: per tre volte in condizioni di segnare e per tre volte incapace, per un soffio di farlo. Si è cominciato subito a briglia sciolta. Bey è costretto, in seguito a un’entrata involontaria di un difensore biancorosso, a uscire dal campo. Così Romani, per uno scontro con Testa; rientrano entrambi e restano pressoché inutilizzati all’ala. Però, mentre per l’alessandrino quello è il suo posto naturale, per il Piacenza si tratta di spostare un uomo in difesa al posto di Rovani, quest’ultimo è Aiello. La pressione del Piacenza si accentua. L’Alessandria, cui tiene ottimamente le fila del gioco un meraviglioso Masperi, cerca di svincolarsi con qualche rapida puntata subito smorzata dal gioco irruente e preciso del terzino Celio, uno dei migliori in campo. La partita si fa spigolosa, si accentuano le durezze ma non si sconfina e non si sconfinerà, per fortuna, nelle violente deliberate. È al 32’ che il Piacenza passa in vantaggio. Calcio di punizione a metà campo circa, tirato da Trevisan: palla che spiove nell’area alessandrina, Mari, in mezzo a quattro grigi, riesce a uncinare la palla e con un secco tiro di destro al volo insacca sulla sinistra di Borriero. L’Alessandria, anche se prudentemente, parte all’attacco. Dopo che Manzini ha parato sui piedi di Bey un pallone che questi aveva ricevuto da una bella combinazione impostata da Tagnin e svolta da Testa, Bey ancora riesce ad avere la palla da Savoini. Il tiro dell’ala destra è secco e per Manzini non c’è niente da fare. La ripresa si inizia con attacchi a intermittenza dei biancorossi ben controllati dai grigi, più sicuri e più precisi che non nel primo tempo. È al 10’ che Rebecchi viene colpito il sopracciglio. Una punizione contro l’Alessandria non sorte alcun esito; al 19’ un tiro secco di Trevisan da fuori area viene parato da Borriero con un gran tuffo. Al 32’ un pallone calciato da Rovani attraversa la luce della porta alessandrina e si smorza sul fondo. Poi l’Alessandria attacca a sua volta e dopo che Savoini ha sfiorato la traversa con un secco tiro, Masperi trova lo spiraglio giusto e lancia a Testa; questi entra velocissimo in area avversaria, evita la carica del centrosostegno degli ospiti e di destro insacca in rete, imparabilmente. L’Alessandria ha la possibilità di aumentare il bottino un minuto dopo, ma Savoini calcia il facile pallone sul portiere avversario, uscito dalla porta. Da questo momento sino alla fine è un susseguirsi di attacchi alla porta grigia ma sempre i difensori di questa allontanano la minaccia. (Francesco Leale, «l’Unità», 5 marzo 1953) VITTORIOSA L'ALESSANDRIA SUL CAMPO DEL PIACENZA: 1-2 Nel difficile incontro di recupero sul campo del Piacenza, l’Alessandria ha colto ieri un preziosissimo successo di misura, che rafforza la sua posizione di seconda nella classifica della Serie C, portando da tre a cinque punti il margine di vantaggio sull’Arsenaltaranto, terzo in graduatoria. L’incontro è stato assai combattuto, duro e costellato di incidenti fortunatamente non gravi. Già al 2’ di gioco l’ala destra alessandrina Bey, arrestato bruscamente da un avversario mentre era lanciato a rete, restava fuori campo per due minuti e rientrava con un ginocchio fasciato. Al 10’ il terzino destro piacentino Ravani, nel tentativo di contrastare un’avanzata di Savoini, si produceva una distorsione alla caviglia destra e doveva rimanere ai bordi del campo per le cure necessarie, fino al 23’. Rientrato in campo, assumeva il ruolo di ala, prima a destra poi a sinistra, mentre il numero 11 Mari passava mezz’ala e l’interno sinistro Aiello arretrava a terzino. Nei primi minuti della ripresa terzo incidente all’esordiente mediano destro grigio Rebecchi che, colpito involontariamente da un calcio al sopracciglio destro, riportava un largo spacco e rientrava in campo con la testa fasciata riprendendo il suo posto. Nelle prime fasi della gara, causa gli sbandamenti dell’emozionato Rebecchi, l’Alessandria ha risentito, più che l’avversario, delle manchevolezze della formazione. Difatti – subito al 1’ – per un malinteso tra i difensori, il centravanti piacentino Bonistalli può tirare a rete, ma Borriero para. Al 7’ poi, su azione di Mari-Aiello, l’esordiente numero 4 grigio fallisce l’intervento, e Borriero deve uscire a valanga sui piedi dell’interno sinistro biancorosso per salvare una situazione disperata. Il gioco tende progressivamente ad equilibrarsi, la difesa alessandrina si fa più salda e le pecche della linea attaccante piacentina vengono pienamente in luce. I padroni di casa hanno infatti altre buone occasioni per passare in vantaggio, ma Bonistalli, Romani e Mari le perdono tutte; l’Alessandria, pur non spingendo molto a fondo le sue puntate in contropiede, appare più pericolosa. Sono i piacentini che riescono a segnare al 33’ in seguito ad un calcio di punizione per un fallo di Vitto. Sul pallone, battuto da Trevisan, saltano a vuoto Vitto e Ravani (passato all’attacco dopo l’incidente). Mari, libero, può raccogliere di testa e segnare. Al 42’ il pareggio: traversone da destra di Tagnin a Savoini, deviazione di testa al centro, dove Bey – al volo, di sinistro – insacca in rete. Nella ripresa il Piacenza attacca a rabbiose folate, ma trova in Borriero un insormontabile ostacolo, le poche volte che la difesa alessandrina si lascia sorprendere. I biancorossi esercitano comunque una continua pressione raramente interrotta da contrattacchi alessandrini. In uno di questi attacchi, il tiro di Savoini finisce a lato, di centimetri, a portiere battuto; due minuti dopo, il centrattacco grigio Testa fabbrica, con la complicità del portiere avversario, la rete della vittoria: in lotta con il centrosostegno Ballarin, Testa lo supera in velocità, ma il pallone sembra ormai preda del portiere che difatti esce per raccoglierlo. Il centravanti grigio riesce tuttavia a toccare, in scivolone, la palla col piede sinistro e a farla carambolare lentamente in rete, lontano dal portiere ormai impossibilitato a intervenire. (Gianni Pignata, «La Stampa», 5 marzo 1953) DUE MAGNIFICHE AFFERMAZIONI DEI GRIGI Pareggio a Reggio e vittoria a Piacenza Domani al Moccagatta è di turno il Molfetta Se i reggiani lottavano per sfuggire alla retrocessione, i piacentini decisi (anche troppo) a togliere ai grigi la seconda sedia della promozione alla B hanno fatto scintille senza riuscire a chiudere in vantaggio, pur avendo segnato per primi, quando già la nostra squadra era in difficoltà per la contusione di Bey (valido solo per mettere le reti nel sacco) e per l’infortunio di Rebecchi. Quest’ultimo, colpito alla fronte con un calcio da un avversario, ha dovuto a fine partita essere medicato di una ferita al sopracciglio per cui sono occorsi tre punti di sutura. Rebecchi era l’unico grigio nativo di Piacenza; spostato ad interno destro dopo l’incidente ha dimostrato di poter coprire tale ruolo con chiara visione di gioco. La vittoria, suggellata da Testa con una azione personale, ha tolto ai tifosi piacentini l’ultima illusione di fermare i grigi. Gli alessandrini recatisi a Piacenza hanno potuto inneggiare alla vittoria ed ai grigi solo nei pressi… di Voghera, perché durante la partita l’atmosfera era talmente tesa da non permettere da parte dei tifosi grigi alcun incoraggiamento ai ragazzi di Neri. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 7 marzo 1953) RISULTATI: [21ª giornata] Parma-Venezia 5-0 (giocata il 5 marzo 1953) Sambenedettese-Livorno 2-0 CLASSIFICA: Pavia 36; Alessandria 33; Arsenaltaranto 28; Parma 27; Empoli, Livorno 25; Piacenza 24; Lecce, Maglie, Pisa 22; Venezia, Sanremese 21; Mantova 20; Molfetta, Sambenedettese 19; Reggiana 18; Stabia, Vigevano 15. *: una gara da recuperare