Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
08-03-1953 - Giornata: 24 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Molfetta AS 2 - 2 (2 - 0)
RETI: 2. Masperi L.[A], 4. Testa L.[A] 53. Barbieri C. [Mo] , 59. Milli A. [Mo]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Benzi Giuseppe, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
MOLFETTA AS: Pelizza; Parmeggiani, Annese; Trabucco, Dardo, Montrone; Minervini, Marconi, Giammarco, Milli, Barbieri. All.: Milli Alberto.

Arbitro: Ferrari Aggradi Giuseppe (Firenze)
Note
Spettatori: 6.000. Sole accecante e vento impetuoso.

Commento
L’incontro pareva all’inizio avviato verso una franca vittoria degli alessandrini di fronte alla poco temuta compagine pugliese rivelatasi invece, nel corso della vivacissima tenzone, più forte, agguerrita ed animosa del previsto. A pochi secondi dall’inizio Testa è partito di scatto e, superati due avversari, ha sferrato un potente rasoterra che ha sfiorato di poco il bersaglio; un minuto dopo altra bella azione di Testa che Pelizza riesce a salvare in tiro d’angolo; sul tiro dalla bandierina, Masperi di testa, fulmineo, scaraventa in rete. Al 3’ fuga impressionante di Bey il quale, dall’estremo limite del campo, invia verso la rete pugliese: sopraggiunge fulmineo Savoini mentre Pelizza tenta la respinta e segna, ma l’arbitro inspiegabilmente annulla. Un minuto dopo è ancora Testa protagonista dell’azione risolutiva; tolta la palla dai piedi di Dardo, fila tutto solo e, con un tiro perfetto batte l’estremo tentativo del portiere. Non sono ancora trascorsi quattro minuti! L’attacco grigio continua a snodarsi implacabile nella metà campo dei pugliesi i quali, però, a poco a poco si riprendono, riordinano le file e, con veloci discese iniziano una serie di offensive assai efficaci. Minervini è l’artefice di due tiri che finiscono a lato, Marconi calcia con molto effetto e Borriero a stento evita il punto mandando la palla in angolo. Al 17’ una cannonata di Barbieri è bloccata a terra da Borriero. I grigi finalmente si riscuotono e Pelizza è chiamato ad un duro lavoro; due volte deve intervenire carpendo la palla dai piedi di Bey e di Savoini nell’attimo in cui si apprestano a scoccare il tiro finale. Una cannonata di Benzi è deviata dal palo, quindi un forte tiro di Savoini in corsa non ha sorte migliore in quanto il pallone urta contro il piede di Pelizza e finisce in angolo. Nella ripresa i grigi, che giocano ora contro il sole e contro il vento impetuosissimo, calano di tono e vengono fuori i pugliesi. L’anziano Pietruzzi, che all’ultimo momento ha dovuto sostituire Toniolo infortunatosi ad un piede, non sempre regge alla fatica; Benzi è attivo e volenteroso, ma manca di autorità (dopo circa due mesi di assenza, Mazzucco aveva giocato tra le riserve). Inoltre Testa è stato duramente toccato in uno scontro alla gamba destra ed è zoppicante. Per contro la falange biancorossa si è eretta solidamente, tenace e volenterosa, giuocando con ardore ammirevole e tanto dinamicamente per una buona mezz’ora da pervenire, favorito anche dagli errori avversari, al pareggio (e forse se avesse più audacemente osato, avrebbe potuto giungere alla vittoria). All’8’ un forte tiro diagonale, sferrato in corsa da Barbieri, da oltre venti metri ha raggiunto il segno nell’angolo alto di Borriero. Al 14’, su calcio di punizione sferrato da Montrone, di testa Milli devia netto in porta, sorprendendo il portiere grigio. È il pareggio! Borriero, un minuto dopo, su tiro dello stesso Milli, respinge proprio sulla linea un insidioso pallone e poco dopo su calcio d’angolo, salva a fil di palo. I grigi accusano la stanchezza e non riescono che saltuariamente a fronteggiare i baldanzosi avversari tutt’altro che paghi; soltanto alla fine, sospinti dal pubblico, gli alessandrini hanno un ritorno offensivo che tiene gli animi in sospeso, ma nessun punto vien segnato. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 9 marzo 1953) ALESSANDRIA-MOLFETTA RISULTATO A SORPRESA: 2-2 A pochi secondi dall’inizio delle ostilità, Testa è partito di scatto e, superando due avversari, ha sferrato in corsa un potente tiro raso terra che ha sfiorato di poco il bersaglio. Un minuto dopo altra azione di Testa e Pelizza riesce a deviare la palla oltre il fondo. Sul calcio d’angolo battuto da Savoini il pallone perviene a Masperi che di testa lo scaraventa in rete. Al 3’ fuga di Bey il quale, dall’estremo limiti del campo, invia verso il centro. Sopraggiunge velocissimo Savoini su Pelizza mentre questi tenta la respinta e segna, ma l’arbitro inspiegabilmente annulla il punto. Un minuto dopo è ancora Testa protagonista dell’azione risolutiva. Egli toglie la palla dai piedi del centrosostegno pugliese Dardo, fila tutto solo e con un tiro perfetto batte l’estremo tentativo del portiere. Non sono trascorsi quattro minuti e l’attacco grigio continua a snodarsi implacabile nella metà campo dei biancorossi, i quali però poco a poco si riprendono dalla sfuriata iniziale avversaria, riordinano le file e con veloci discese in linea iniziano una serie di offensive assai efficaci. Nella ripresa i grigi, che giocano contro il vento impetuosissimo, calano di tono e le loro azioni sono prive di mordente. L’anziano Pietruzzi, che all’ultimo momento ha dovuto sostituire anche Toniolo infortunatosi a un piede, non sempre regge alla fatica. Benzi, alla sua prima gara in questo campionato, ha coperto degnamente il ruolo di Mazzucco (tornato in campo ancora, a corto di preparazione, tra le riserve). Testa, il migliore attaccante alessandrino, è stato duramente toccato in uno scontro ed è finito zoppicante e pressoché nullo. La squadra biancorossa ha approfittato delle manchevolezze avversarie per scatenare l’offensiva e raggiungere il pareggio. All’8’ un forte tiro diagonale sferrato in corsa dal pugliese Barbieri da oltre venti metri batte Borriero. Al 14’ su calcio di punizione sferrato da Montrone, di testa Milli sorprende ancora il portiere grigio. (Giovanni Camagna, «Stampa Sera», 9 marzo 1953) L’Alessandria, forse eccessivamente sicura della sua superiorità nei confronti del Molfetta, ha voluto imitare il gatto che gioca col topo finché gli scappa. Così si è verificato per i grigi i quali, nel giro di tre minuti, ebbero quattro bellissime occasioni per segnare e due sole ne sfruttarono a fondo realizzando. La partita da questo momento sembrò indiscutibilmente vita per i padroni di casa che mantennero ancora per qualche tempo l’assedio alla rete di Pelizza. Successivamente i grigi rallentarono la morsa, limitandosi a fare dell’accademia a metà campo e per 42’ di seguito si assistette a un bel gioco di assieme dei padroni di casa intenzionati con tale tattica di ubriacare gli avversari e liquidarli definitivamente con qualche altro gol. Ma le intenzioni dei grigi fallirono in quanto i molfettani, anziché perdere le staffe, seppero controllare i propri nervi e arginare le offensive alessandrine. Nella ripresa gli uomini di punta del Molfetta cominciarono infatti ad impegnare con forti tiri Borriero. E tanto fecero e tanto insistettero che all’11’ riuscirono a pareggiare. Appena iniziatasi la partita, Masperi metteva in rete. L’Alessandria insisteva e al 3’ Testa batteva per la seconda volta Pelizza. Paghi del successo gli alessandrini rallentavano la pressione e il gioco ristagnava a metà campo. Nella ripresa i biancorossi scatenavano la controffensiva e al 6’ Barbieri segnava la prima rete dei molfettani, quindi all’11’ Milli realizzava il pareggio. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 9 marzo 1953) MAGLIE-ALESSANDRIA DOMANI AL "MOCCAGATTA" Alle ore 15: Milan-Alessandria riserve Nelle nostre note di sabato scorso avevamo ricordato che il Molfetta, squadra animosa, aveva vinto sul difficile campo dell’Empoli, compagine ritenuta la più veloce del girone. Contro i compagni di Milli, l’Alessandria si è presentata con la stanchezza della partita giocata mercoledì a Piacenza e la velocità ha fatto difetto ai nostri giocatori impegnati con gli sbrigativi avversari. Oltre a questo vi è stata l’inclusione in squadra di Benzi, fresco di operazione al menisco, e dell’anziano Pietruzzi i quali, con Bussetti, sono venuti a trovarsi proprio di fronte al più pericoloso reparto della squadra ospite: quello sinistro, formato da Milli e Barbieri. Dopo la sfuriata iniziale di Testa e di Bey, i grigi si sono impantanati in un dedalo di paesaggi laterali e temporeggiamenti inutili: venendo a mancare l’impostazione del quadrilatero, è stata cosa equa chiudere la partita in parità. Ci spiace dover formulare questi giudizi a fine partita, in quanto «del senno di poi son piene le fosse»: il nostro giornale ha però sempre commentato in antecedenza gli incontri, quando c’era la possibilità di conoscere la formazione della squadra (salvo imprevisti) al giovedì sera. Attualmente l’allenatore Neri non fa in proposito alcuna dichiarazione, nemmeno alla vigilia della domenica. È vero che non è nostro compito decidere la formazione, ma abbiamo anche il dovere, di fronte ai nostri lettori, di giungere a quelle premesse mitiche costruttive che tendono ad evitare che si creino dei giocatori «tabù» o dei «monumenti nazionali», che non si possono toccare anche se attraversano periodi di offuscamento a lungo metraggio. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 14 marzo 1953) RISULTATI: Arsenaltaranto-Reggiana 1-0 Empoli-Maglie 1-1 Lecce-Stabia 1-1 Parma-Sambenedettese 2-0 Pisa-Mantova 0-1 Sanremese-Livorno 1-0 Venezia-Piacenza 2-0 Vigevano-Pavia 0-1 (giocata sul campo neutro di Monza) CLASSIFICA: Pavia 38; Alessandria 34; Arsenaltaranto 30; Parma 29; Empoli 26; Livorno 25; Piacenza 24; Venezia, Lecce, Maglie, Sanremese 23; Mantova, Pisa 22; Molfetta 20; Sambenedettese 19; Reggiana 18; Stabia 16; Vigevano 15. *: una gara da recuperare Il punto sul campionato Sul campo neutro di Monza il Pavia aveva conquistato, faticando le proverbiali sette camicie, la vittoria contro il Vigevano, di misura, ultimo in classifica., staccando l’Alessandria, portando il distacco a quattro punti. Dopo due pareggi consecutivi era tornata alla vittoria l’ArsenalTaranto contro la Reggiana ma il Parma aveva risposto sconfiggendo la Sambenedettese. Colpo del Mantova in casa del Pisa. In settimana, nei recuperi, il Parma aveva nettamente sconfitto il Venezia mentre la Sambenedettese aveva sconfitto il Livorno.