Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
05-04-1953 - Giornata: 28 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Sanremese US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 73. rig. Tagnin C.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Vitto Luigi, Generani Renzo, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Mazzucco Ezio, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
SANREMESE US: Della Fontana; Littarelli, Rispoli; Mozzetta, Pattarozzi, Trevisan (I) Pietro; Mantero, Giraudo, Bertoni E., Albertelli, Rao. All.: Pascucci Filippo.

Arbitro: De Gregorio Aroldo (Legnano)
Note
Infortunato al 30’ Bagliani [A], passato all’ala sinistra e successivamente uscito dal campo al 46’.

Commento
SU RIGORE L'ALESSANDRIA BATTE LA SANREMESE: 1-0 Soltanto a diciassette minuti dalla fine, grazie ad un calcio di rigore concesso per un «mani» di Trevisan, l’Alessandria è riuscita a piegare la resistenza della Sanremese. Il penalty realizzato da Tagnin ha permesso ai grigi di volgere a loro favore un confronto che si era mantenuto fino a quel momento su un piano di equilibrio. La superiorità di gioco della squadra di Neri, evidente anche nel primo tempo nonostante il… sabotaggio di un vento forte e contrario, è stata controbilanciata poco dopo la mezz’ora da un incidente al mediocentro piemontese Bagliani, che in uno scontro riportava uno strappo inguinale. Masperi si è spostato centromediano, Mazzucco è arretrato a laterale e Bagliani ha zoppicato penosamente all’ala sinistra fino al riposo per non rientrare addirittura in rampo nella ripresa. La Sanremese, che aveva accettato apertamente la lotta contro i grigi, poggiando sui veloci contrattacchi di una prima linea guidata dal capocannoniere Bertoni e orchestrata dalle mezzali Giraudo e Albertelli – un ex granata e un ex alessandrino – ha cercato di approfittare del vantaggio di un uomo che le circostanze le avevano concesso. La difesa grigia però ha retto all’urto. Il portiere Borriero e i terzini Bussetti e Vitto hanno respinto palloni su palloni in gara di bravura con l’improvvisato mediocentro Masperi, Mazzucco ha fatto da laterale quanto non era riuscito a fare nel suo ruolo di interno, tutti insomma si sono prodigati per mascherare l’inferiorità numerica e ci sono riusciti alla perfezione. L’offensiva tambureggiante degli azzurri sanremesi, che hanno avuto in Littarelli, Giraudo, Alberelli e Dalla Fontana gli uomini migliori, è stata respinta senza danni, poi l’ala destra Bey (il migliore attaccante insieme a Tagnin) ha dato il segnale della riscossa. Si era al 27’ della ripresa: un pallone respinto da Mazzucco perveniva a Testa, che si spostava tutto sulla destra e poi toccava corto a Bey verso il centro; pronto tiro del piccolo numero 7 e nettissimo schiaffo di Trevisan al pallone in piena area. L’arbitro De Gregorio indicava senza esitazione il dischetto bianco degli undici metri e il «rigorista» Tagnin non aveva difficoltà a battere il portiere della Sanremese, Dalla Fontana, come lui proveniente dal Torino. Quasi un fratricidio in campo calcistico… La rete segnata ha ridato entusiasmo ai grigi che sullo slancio hanno continuato nella loro offensiva. Al 30’ un malinteso tra Bey e Savoini permette a Dalla Fontana di salvarsi in extremis, al 32’ l’arbitro sorvola su un altro fallo in area, al 35’ Bey per un falso rimbalzo del pallone fallisce un’occasione propizia, al 36’ ancora Bey lanciato da Savoini colpisce la traversa e manda successivamente alto il pallone tornato a lui per il tramite di Savoini e Testa. I grigi in sostanza hanno dimostrato, attraverso le numerose occasioni mancate nel finale della gara, di meritare ampiamente la vittoria conseguita con l’ausilio del calcio di rigore realizzato da Tagnin. Il successo di ieri, tanto più notevole se si pensa che è stato ottenuto superando l’handicap dell'infortunio a Bagliani, assicura praticamente all’Alessandria, seconda con sette punti di vantaggio, la promozione nella Serie B. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 6 aprile 1953) L’Alessandria avrebbe potuto pretendere di più senza l’incidente fortuito toccato a Bagliani al 32’, ma così come si è svolta la partita il risultato conseguito su calcio di rigore rappresenta la più logica conclusione. Una conclusione che lascia la bocca amara agli avversari sanremesi, poiché il fallo di mano commesso da Trevisan è parso del tutto involontario e di quelli che spesso i direttori di gara non puniscono. D’altra parte, subito dopo il gol, un’altra azione analoga si è ripetuta e in questo secondo caso l’arbitro De Gregorio ha benevolmente mostrato di non voler infierire contro una squadra il cui leale comportamento forse meritava sorte migliore. Ma poiché spesse volte la fortuna ha una legge di compensazione, l’incidente di Bagliani è stato compensato dal rigore realizzato da Tagnin. La Sanremese merita l’onore delle armi. È scesa in campo, sapendo di battersi contro una squadra abituata a un gioco di qualità, senza ricorrere alle astruserie moderne. Si è battuta ad armi pari, ha tenuto in soggezione gli avversari, minacciando spesse volte la porta alessandrina. Servendosi di due interni dell’esperienza di Albertelli e Giraudo, ha validamente bilanciato le azioni, ha concorso a rendere fluida la manovra e non ha deviato da questa linea di condotta neanche quando il gioco ha minacciato ad inasprirsi. Il primo tiro a rete è stato effettuato da Albertelli, a due minuti dall’inizio. Poi le azioni si alternano senza serie minacce da ambo le parti. L’Alessandria, controvento, fatica a costruire il suo gioco abituale. La mobilità degli avversari glielo impedisce, e anziché imporre la propria iniziativa, si trova costretta a contenere quella degli intraprendenti avversari. Tagnin, troppo studiato nella ricerca di elaborazioni individuali, si invischia in tentativi che interrompono spesso il gioco collettivo e rallentano la manovra. Testa, rigorosamente controllato, non riesce mai a farsi luce per piazzare uno dei suoi tiri abituali. Savoini conduce azioni irruenti, ma al momento di concludere palesa incertezza e confusione. Scompare Bagliani, Masperi lo sostituisce ed è a sua volta sostituito da Mazzucco. La prima linea alessandrina si trova così a dover manovrare con soli quattro uomini. L’autorevole comportamento dei sanremesi fa temere nel secondo tempo il crollo dei locali ridotti a dieci uomini. L’Alessandria, con il vento in favore, appare invece trasformata, inizia la ripresa con azioni irruenti, sfiorando il gol al 1’ di gioco con un tiro di Bey deviato in angolo. All’8’ è ancora Bey che, avuta la palla da Tagnin, impegna seriamente Dalla Fontana. Quindi ancora equilibrio sino al 20’, durante il quale l’Alessandria ottiene tre angoli a favore. Dal 22’ e al 24’ un aggressivo ritorno dei sanremesi provoca tre angoli contro i grigi. Le due squadre si distendono ora su tutto l’arco del campo: la palla non sosta un attimo. Tagnin, trovando sgombro davanti a sé lo spazio per manovrare, con opportuni spostamenti si prodiga nella costruzione di azioni più snelle e ficcanti, favorendo la manovra di Testa, Bey e Savoini. Mancano a Tagnin il guizzo incisivo e la stoccata finale del realizzatore, ma quando incomincia a caracollare con quella sconcertante andatura che inganna qualsiasi avversario, indovinare il punto di penetrazione a cui mira è arduo anche per il difensore più diligente. Appunto da una di queste sue azioni nasce l’azione del rigore. Al 28’ avuta la palla da Tagnin, Testa, spostato sulla destra, si svincola da un avversario e centra; raccoglie Bey e tira, ma nella traiettoria la palla colpisce la mano di Trevisan e l’arbitro precipitosamente decreta la massima punizione, che Tagnin si si incarica di trasformare in gol. L’Alessandria ha così concluso meritatamente la sua fatica aggiudicandosi a ranghi ridotti un risultato che in condizioni normali non avrebbe lasciato all’avversario il dubbio di un’ingiustizia della sorte. Ottimo l’arbitraggio. (Adolfo Baloncieri, «La Gazzetta dello Sport», 6 aprile 1953) Incontro animoso e accanito in parte deformato dalle folate capricciose del vento. Gli azzurri rivieraschi nel primo tempo, col favore del vento, hanno imposto le loro azioni offensive, imperniate prevalentemente su Bertoni, Albertelli e Giraudo, mobili, velocissimi, assai attivi nelle azioni conclusive; ma l’eccellente forma di Borriero, agilissimo e pronto, ha impedito qualsiasi affermazione da parte degli ospiti, che neppure hanno saputo approfittare dell’infortunio occorso a Bagliani, il quale praticamente ha abbandonato la lotta al 30’ del primo tempo. Al 2’ un tiro potente di Albertelli da una trentina di metro è bloccato da Borriero. I grigi prevalgono per qualche tempo e Tagnin impegna a più riprese la difesa degli ospiti; ma le azioni mancano di slancio risolutivo. Anche gli attaccanti liguri indugiano in inutili passaggi e vane schermaglie; così tutta la grande attività svolta nei due campi non dà frutti. Nella ripresa i grigi sono più aggressivi e costanti nel loro lavoro costruttivo. Gli azzurri si difendono con energia, con accanimento e a tratti Pattarozzi rallenta la pressione con precisi allunghi a Bertoni, che in contropiede capovolge la situazione. Al 28’ Tagnin procede spedito in area di rigore, ma Mozzetta ferma la palla con le mani; forse incidentalmente, ma l’arbitro, che ha seguito da vicino il fallo, lo punisce, tra le proteste dei liguri, con il calcio di rigore, realizzato dallo stesso Tagnin. («Corriere dello Sport», 6 aprile 1953) I GRIGI IN TRASFERTA A SAN BENEDETTO DEL TRONTO Rientra Gabbiani - A riposo Bagliani e Tagnin Dopo la superba vittoria conseguita dai grigi a Sanremo, era di rigore rinnovare sul nostro campo il successo contro i compagni di Albertelli: ed in effetti è stato un… rigore a decretare la vittoria alessandrina. È stata, quella di domenica, una partita giocata con impegno da entrambe le squadre, i due quintetti d’attacco, che figurano in testa alla classifica per le reti segnate, hanno trovato nelle opposte difese sicurezza nell’opera di arginamento, pur senza trascendere a gioco duro. Ridotta a dieci uomini la squadra dell’intramontabile Vitto (il miglior uomo in campo) si è rimboccata le maniche e nella ripresa ha svolto azioni pregevoli, mettendo a dura prova la bravura di Dalla Fontana. Mazzucco, retrocesso a mediano, ha dimostrato di possedere ottime qualità difensive, e Masperi, sostituendo Bagliani, ha fermato con facilità l’insidioso Bertoni. Tagnin ha realizzato il rigore con la solita maestria. Sempre pericoloso Bey, ma troppo individualista: non passa mai la palla al proprio centrattacco ed invade troppo l’area di rigore: se Testa usasse la tattica di Bey, il nostro attacco perderebbe la sua incisività. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 11 aprile 1953) RISULTATI: Empoli-Pisa 0-0 Lecce-Pavia 3-2 (giocata il 6 aprile 1953) Maglie-Arsenaltaranto 2-0 Mantova-Livorno 2-2 Piacenza-Parma 1-1 Reggiana-Sambenedettese 1-1 Stabia-Vigevano 2-3 (giocata il 6 aprile 1953) Venezia-Molfetta 0-0 CLASSIFICA: Pavia 42; Alessandria 40; Arsenaltaranto 33; Livorno 31; Empoli, Parma 30; Piacenza 29; Venezia 28; Lecce, Pisa, Sanremese 27; Maglie 26; Mantova, Sambenedettese 25; Reggiana 24; Molfetta 23; Vigevano 19; Stabia 18 Il punto sul campionato Nella ventottesima giornata erano stati cinque le gare terminate in parità. Al termine di una sfida rocambolesca ed emozionate il Pavia aveva ceduto sul campo del Lecce permettendo all’Alessandria di portarsi a due punti dalla prima posizione. Battuta d’arresto per l’ArsenalTaranto contro il Maglie. Pari e patta tra Reggiana e Sambenedettese. Lo scontro salvezza tra Stabia e Vigevano aveva sorriso agli ospiti che hanno superato, in graduatoria, proprio la formazione locale.