Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
26-12-1948 - Giornata: 17 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Legnano AC 3 - 2 (1 - 1)
RETI: 16. Bassi L.[A], 54. Bassi L.[A], 57. Soffrido L.[A] 19. Pietta A. [Le] , 78. Pietta A. [Le]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Scarrone Secondo, Guaschino Paolo, Bussetti Luigi, Borgogno Angelo, Corradini Vittorio, Soffrido Luigi Vittorio, Bassi Luigi, Pietruzzi Mario, Tosi Luigi Domenico, Sotgiu Pietro All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Legnano: Longoni; Zanzottera, Padulazzi (I) Bruno; Braga, Greco (I) Fedele, Lenci; Revere, Colpo, Pietta, Guarnieri, Aliprandi. All.: Galluzzi Giuseppe

Arbitro: Neri Ettore (Vicenza)
Note
Nebbia fitta; un ricorso del Legnano, motivato dalla scarsa visibilità, fece sì che il risultato fosse definitivamente omologato dalla C.A.F. solamente il 15 marzo 1949. Inizio gara ore 14.30

Commento
Chiedo venia ai lettori se il racconto sulla partita che si è svolta oggi allo Stadio Moccagatta sarà una narrazione incompleta. La colpa non è mia ma della nebbia. Dirò in seguito il perché l’arbitro abbia voluto far disputare una gara di fronte ad una visibilità che non permetteva di scorgere nel modo più assoluto le due porte del campo di gioco. Quando la partita ebbe inizio qualche cosa si poteva scorgere; si trattava di ombre vaganti in un mare di nebbia fittissima. Ogni tanto giungeva in tribuna il boato della folla appostata vicina ad una delle reti, a quella legnanese, dove il gioco dei grigi insisteva continuamente. Dall’urlo della folla si poteva capire che le azioni da rete erano frequenti e numerosi pure i calci d’angolo. Poi si udì il trillo dell’arbitro e si intravide uno schieramento ai margini dell’area di rigore. Evidentemente si batteva un fallo contro i lilla. Subito dopo un grande urlo di gioia, Bassi aveva segnato. Più che vedere, lo si intuiva dal fatto che Bassi veniva abbracciato dai compagni. Era trascorso circa un quarto d’ora. Rimessa la palla al centro i legnanesi si lanciavano all’offensiva. Era la prima volta che essi si affacciavano in area grigia, Pietta partì superando Borgogno e proseguendo sulla corsa sferrò un tiro raso terra da una ventina di metri. Giorcelli si buttò leggermente in ritardo, sicché la palla gli passò sotto il ventre andando ad insaccarsi in rete. Questo mi venne raccontato da chi era vicinissimo al portiere. Poi, buio completo. Dal mezzo della tribuna dove mi trovavo duravo fatica a scorgere i pali della porta, talvolta la nebbia si infittiva ed allora non si scorgeva più nulla. I dirigenti delle due squadre erano preoccupati, lasciare continuare una gara in simili condizioni di tempo era assolutamente una cosa assurda. L’arbitro venne avvisato, ma non effettuò nessun controllo, la ripresa incominciava. Il solito urlo della folla; seppi poi che Bassi aveva segnato la seconda rete, al 10’, e dopo cinque minuti Soffrido portava il punteggio a tre gol. Come queste reti siano state segnate non lo so. Da questo momento apparvero ai lati del campo grandi falò. L’effetto fu disastroso. La paglia anziché far diradare la nebbia avvolse il campo in una cortina fumogena che aggravò la situazione. Oltre la nebbia il fumo. Invano i giocatori legnanesi ricorsero all’arbitro; questi, imperterrito, ogni volta sentenziava che, secondo lui, la gara poteva continuare. Si giocava, a quanto pare, quasi sempre in area legnanese, sennonché una rapida manovra degli attaccanti lilla si effettuò. Si vide quindi il pallone a mezzo campo. Cos’era successo? Il Legnano aveva segnato la sua seconda rete (36’). Domandai a Galluzzi, l’allenatore dei lilla, com’era avvenuta l’azione, lui che si trovava ai margini del terreno di gioco. «Ha segnato Pietta» mi rispose. Ne chiesi conferma a qualcuno vicino al portiere alessandrino: «Sì, ha segnato il centrattacco legnanese ma era in netto fuori gioco». Se Dio volle, il tormento ebbe termine. Era finita regolarmente? Le poche persone che ancora restavano sul campo si domandavano ciò, e se ne andavano senza neppure conoscere il risultato dell’incontro. Anch’io ero tra i dubbiosi. Andai ad interpellare l’arbitro Neri. Ecco la sua risposta: «La partita è regolarmente terminata con il punteggio di 3-2. Perché avrei dovuto sospenderla?». E qui mi sciorinò una buona lezione sul regolamento di gioco. «Deve sapere, soggiunse, che una volta l’arbitro poteva sospendere la gara quando si scorgevano le porte da metà campo; poi venne una disposizione che stabiliva la visibilità da una all’altra parte del terreno di gioco, ma è anche detto che quando l’arbitro, pure sussistendo uno di questi fatti, riesce a controllare le azioni può benissimo condurre a termine la gara. Ed io le azioni le ho seguite benissimo». Linguaggio strano; in fondo le partite si giocano soprattutto per il pubblico che paga e quindi ha almeno il diritto di vedere. Oggi l’unico a vedere qualcosa fu l’arbitro Neri che, ad onor del vero, pare abbia sgambettato come un puledro durante tutta la partita. In quando all’interpretazione che egli dà al regolamento mi permetto di dissentire. Ho visto sospendere partite – ultima la Bologna-Juventus – con una visibilità molto migliore che quella odierna. Comunque se la vedrà lui con il regolamento. Non è possibile parlarvi delle squadre e dei giocatori. Ombre vaganti, dietro ad un pallone assolutamente invisibile. (Augusto Rangone, «Tuttosport», 27 dicembre 1948) Ben poco si può dire dell’odierno incontro, non per povertà tecnica di giuoco, ché anzi le due squadre si sono dimostrate attive e volenterose, ma per la fitta nebbia, fattasi più densa nel secondo tempo, che ha ridotto la visibilità degli spettatori praticamente a zero. All’inizio dell’incontro l’Alessandria attacca con foga e al 5’ ottiene un calcio d’angolo. Al 6’ un calcio di punizione dal limite dell’area è tirato troppo alto da Pietruzzi; al 9’ e al 12’ due tiri, il primo di Tosi che coglie il palo, il secondo di Soffrido che va fuori di poco, mettono a repentaglio l’incolumità della porta difesa da Longoni. Al 16’ Bassi, raccolto un tiro di punizione battuto da Bussetti dal limite dell’area di rigore del Legnano, riesce a segnare. Subito il Legnano si lancia al contrattacco e al 19’ ottiene il pareggio per merito di Pietta. Nella ripresa la nebbia ha impedito di seguire anche dalla tribuna centrale e a ridosso del terreno di giuoco le varie azioni. Hanno ancora segnato Bassi e Soffrido per l’Alessandria; il Legnano ha raccorciato la distanza con una rete di Pietta al 33’. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 27 dicembre 1948) I GRIGI IN RIPRESA CON IL LEGNANO: 3-2 I grigi hanno vinto in virtù della migliore tecnica ed esperienza, tanto che lo scarto dei punti avrebbe potuto essere ancor più copioso. Le reti sono state segnate nel primo tempo per l’Alessandria al 16’ da Bassi e per il Legnano, tre minuti dopo, da Pietta. Nella ripresa ancora Bassi (9’) e Soffrido (12’) assicuravano il successo ai padroni di casa, mentre i lilla raccorciavano le distanze al 33’ con Pietta. La nebbia ha disturbato alquanto il gioco, senza però costringere l’arbitro a sospendere la gara. («Stampa Sera», 27 dicembre 1948) RISULTATI: [14ª giornata] Seregno-Parma 2-1 (giocata il 22 dicembre 1948) [17ª giornata] Arsenaltaranto-Parma 1-0 Brescia-Empoli rinviata per nebbia Como-Pro Sesto 2-0 Napoli-Verona 0-1 Pescara-Seregno 2-0 Salernitana-Lecce 2-0 Siracusa-Reggiana 1-0 Spal-Pisa 0-1 Spezia-Cremonese 3-1 Vicenza-Venezia 2-1 CLASSIFICA: Como, Vicenza 26; Cremonese 21; Empoli, Napoli, Salernitana, Spal 19; Lecce, Pisa 18; Venezia 17; Verona 16; Brescia*, Arsenaltaranto, Pescara, Siracusa, Spezia 15; Legnano, Pro Sesto, Alessandria, Reggiana 13; Seregno 12; Parma 11. : una gara da recuperare. **: due gare da recuperare Il punto sul campionato Vicenza e Como comandarono la classifica dopo diciassette giornate grazie alle vittorie ottenute rispettivamente contro Venezia e Pro Sesto ampliando il distacco sulla terza in classifica, la Cremonese, a cinque punti, sconfitta a Spezia. In quarta posizione la Spal era stata sconfitta, in casa, dal Pisa. Stesso risultato con cui il Napoli era stato battuto dal Verona.