Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
06-01-1949 - Giornata: 19 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Napoli AC 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 23. Giraudo F.[A], 46. Soffrido L.[A], 51. Soffrido L.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Cerri Felice, Scarrone Secondo, Gallea Cesare, Borgogno Angelo, Arezzi Giuseppe, Sotgiu Pietro, Bassi Luigi, Giraudo Franco, Pietruzzi Mario, Soffrido Luigi Vittorio All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Napoli: Chellini; Pretto, Cappellini (II) Bruno; Spartano, Cerilla, Rosi; Krieziu, Brighenti (I) Renato, La Paz, Rosignoli, Barbieri. All.: Borel (II) Felice Placido.

Arbitro: Bernardi Giorgio (Bologna)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
Se chi ben comincia… ecc., l’anno 1949 dovrebbe essere veramente bello per l’Alessandria che ha rafforzato i propri ranghi per togliere la squadra dalla «morta gora» del pericolo di una nuova retrocessione dopo quella subita lo scorso anno. In difesa accanto a Scarrone – che sostituiva Di Gennaro tuttora tormentato da un noioso strappo rincruditosi sabato a Empoli – ha schierato l’ex milanista Cerri e ha messo al comando del quintetto di attacco il novarese Giraudo, un giovane ventenne, avuto in prestito da quella fucina di campioni che è lo Sparta di Novara. Questi due elementi avevano già esordito a Capodanno a Empoli e soprattutto Cerri aveva ben impressionato in quella sfortunata partita il cui risultato di uno a zero a favore dei locali non aveva rispecchiato la superiorità «territoriale» dei grigi. Oggi l’Alessandria ha completato i propri rinforzi con il rientro del laterale Gallea. Rafforzata così la difesa e la mediana, l’Alessandria ha potuto ridare all’attacco il prezioso apporto di Pietruzzi. La vittoriosa esibizione della squadra grigia ha oggi superato le più liete aspettative dei tifosi locali. In questa stagione la squadra non è mai stata vista giocare così bene e se si può obbiettare che il Napoli – peraltro mancante di valorosi titolari come Santamaria e Suprina – ha trovato un ostacolo insormontabile nel terreno pantanoso dello Stadio Moccagatta, per altro bisogna convenire che l’Alessandria si è affermata dando vita nel primo tempo, che è stato di gran lunga il migliore, a un gioco tecnico, fluido, vivace, prevalentemente rasoterra. Pur dando a vedere di non trovarsi appieno sul terreno pesante il giovane Giraudo ha brillantemente esordito sul terreno amico al centro della linea attaccante, dimostrando un sano tocco della palla, senso della rete, idee chiare anche in area di rigore. Gallea è sempre il bel giocatore che conosciamo e la sua presenza ha dato consistenza al quadrilatero che ha in Arezzi, Pietruzzi e Bassi i suoi pilastri sicuri; con Cerri la difesa è più consistente; Scarrone ha lottato generosamente. Prezioso e lodevole è stato l’apporto delle ali. Primo di Santamaria e Suprina che affetti da periostite hanno raggiunto nell’infermeria Di Costanzo, Soldani e Pastore, il Napoli non ha saputo fronteggiare l’handicap del terreno pesante, lasciandosi precedere sull’anticipo dagli scattanti e vivaci alessandrini. Ben presto il lavoro ha gravato sulla difesa in cui Chellini, menomatosi nell’azione del primo gol per uno scontro con Giraudo, ha vanamente cercato di tenere a freno gli scattanti grigi, lasciandosi poi battere sul tempo due volte consecutive in apertura della ripresa. Tutta la difesa ha dovuto condurre un lavoro massacrante e improbo, cui a tratti hanno vanamente cercato di portare aiuto Brighenti e Rosignoli, mentre l’attacco ha spuntato le sue lance per altro non numerose nel pantano oltre che contro la salda difesa grigia. Il Napoli che batte la palla contro sole si ritira ben presto guardingo di fronte al deciso attacco dei grigi. Al 23’ la prima rete alessandrina, a conclusione di una velocissima e lineare azione in profondità che parte del piede di Gallea. La palla è a Pietruzzi che lancia Giraudo. Questi insiste nel fango e apre ottimamente a Soffrido che la rimette di precisione al centro. Giraudo è sulla palla con Chellini che rimane a terra dolorante. La sfera è in rete. Per tutto il primo tempo continuano le belle azioni dei grigi per altro contenute dall’abilità di Chellini e dalla pesantezza del terreno. In apertura di ripresa l’Alessandria che batte la palla aumenta fulmineamente il vantaggio; discesa sulla sinistra, centro di Sotgiu a Soffrido che raccoglie, indirizza rasoterra verso l’angolo destro di Chellini un pallone che la segatura rallenta nella sua corsa. Chellini riesce solo a sfiorare la palla che batte sul montante destro e schizza in rete. Quattro minuti dopo, esattamente al 5’, l’Alessandria arrotonda il bottino su azione ancora di Sotgiu che stringe su Chellini con un traversone rasoterra. Il portiere è ancora tradito nello scatto e la palla viaggia verso la rete, sul cui limite è messa nel sacco da Soffrido. Il gioco si va ora smorzando a cagione del terreno pesante e della stanchezza dei giocatori. Buono l’arbitro Bernardi di Bologna. (Carlo Zivelonghi, «Tuttosport», 7 gennaio 1949) L’incontro non ha certamente deluso l’attesa che regnava fra i tifosi alessandrini. Se ciò è avvenuto non è stato solo merito del risultato positivo conseguito, bensì è dovuto al modo con cui i grigi sono riusciti ad affermarsi vittoriosamente. La squadra ha infatti svolto un gioco di pregevole fattura tecnica, impostato sulla velocità, sui rapidi cambiamenti di posto fra i suoi attaccanti e sulle triangolazioni con la palla a terra, ed ha dimostrato finalmente, col rientro di Gallea, lo spostamento di Pietruzzi al ruolo di interno e l’inclusione al centro dell’attacco dell’onnipresente e scattante Giraudo, che quando è pressoché al completo ingrana bene e ad una vigile difesa unisce un quintetto avanzato penetrante e realizzatore. L’essere riusciti a mettere in pratica la tattica di gioco adottata dai grigi su di un terreno come quello odierno del Moccagatta, ridotto ad un vero e proprio acquitrino, non è cosa da poco. Ad ogni modo è un elemento positivo che lascia ben prevedere per il comportamento della squadra nell’ulteriore sviluppo del campionato. Il Napoli, che si è presentato a ranghi largamente rimaneggiati causa la forzata assenza di alcuni titolari quali Santamaria, Costanzo, Suprina, ha dimostrato di non ritrovarsi sui terreni pesanti ed acquitrinosi ed il suo gioco d’attacco si è palesato sconclusionato e di una staticità impressionante specialmente nel suo centrattacco La Paz. Se a ciò si aggiunge l’incerta prova fornita dai due terzini e la mancanza di un sistema di gioco ben definito (non era metodo e non era sistema) ben si comprendono le cause della sua secca sconfitta che è stata mantenuta nel limite di tre gol al passivo solo per la magnifica ed applauditissima prestazione del portiere Chellini. Fin dai primi minuti di gioco gli alessandrini hanno mirato decisi alla rete partenopea, con azioni veloci basate sui lanci in diagonale e sulle ali. La difesa azzurra nel primo quarto d’ora ha ben sostenuto l’urto avversario e Chellini è stato chiamato parecchie volte all’opera. Applauditi alcuni suoi salvataggi in extremis sui piedi di Giraudo e Pietruzzi. Poi ha dovuto capitolare per la prima volta al 23’ ad opera di Soffrido che insaccava in rete un pallone allungatogli da Giraudo. Si giunse alla fine del primo tempo con gli alessandrini sempre all’attacco, salvo alcuni sporadici contropiede degli ospit. Da notare un infortunio toccato a Chellini al 26’ che lo rendeva claudicante per tutto il resto della partita. Subito all’inizio della ripresa, non erano passati trenta secondi dal fischio dell’arbitro, i grigi con una velocissima azione sulla sinistra segnavano la loro seconda rete. Era Soffrido ancora che scaraventava in rete la palla pervenutagli da Sotgiu. Continuando nella sua decisa pressione l’Alessandria pervenne al successo per la terza volta al 6’ per merito ancora di Soffrido che accompagnava in rete una palla già indirizzata in porta da Sotgiu. In seguito l’azione dei grigi, paghi forse del risultato e provati al ritmo dei primi 45 minuti scemò di tono, ma i napoletani non ne seppero approfittare. Si ebbe sì la loro reazione, ma essa fu sempre priva di mordente e ad ogni modo sempre ben controllata e neutralizzata dagli avversari. I giocatori grigi hanno tutti favorevolmente impressionato; Giraudo però si è messo in evidenza più degli altri per la sua intraprendenza, la sua velocità e la grande volontà dimostrate. Del Napoli, dal grigiore generale si sono salvati Cerilla ed il giovanissimo laterale Spartano. (Giuliano Califano, «l’Unità», 7 gennaio 1949) CLAMOROSO SUCCESSO DELL'ALESSANDRIA SUL NAPOLI: 3-0 Con il rientro di Gallea, che ha disputato un’ottima gara, con la conferma dei nuovi acquisti Cerri e Giraudo, i grigi han dimostrato d’aver trovato la strada giunta: una prova buona, che ha travolto ogni speranza napoletana, un dominio pressoché incontrastato dal primo al novantesimo minuto. La rete di apertura, è stata ottenuta al 23’ da Giraudo, portatosi sotto porta sullo slancio di una fuga in coppia con Soffrido; l’ala centrava ed il centroavanti era svelto a precedere il disperato tentativo di Chellini. Nell’azione, il guardiano del Napoli veniva colpito ad uno stinco, ma dopo aver cambiato maglia con La Paz, mutava idea e balzato in piedi – magari su una gamba sola – riprendeva il suo posto. Una disgrazia che non doveva toccare ad una squadra già scesa in campo con parecchie riserve… Finito il primo tempo all’attacco, l’Alessandria s’assicurava la vittoria nell’iniziare della ripresa. Non era passato infatti mezzo minuto che il secondo pallone si adagiava alle spalle di Chellini, ad opera di Soffrido. Sei minuti dopo, ancora Soffrido saldava il conto. Fuga di Sotgiu lanciato da Giraudo, scatta, finta, due avversari giocati e palla che rotola verso la linea bianca, dove l’ala destra arrivava a puntino per il colpo di grazia. (Gigi Boccacini, «La Stampa», 7 gennaio 1949) L'ARBITRO AD ALESSANDRIA S’era al 35’ della ripresa e la partita, iniziatasi con tanto slancio, viveva stiracchiata gli ultimi minuti nella stanchezza del risultato ormai acquisito. D’un tratto l’arbitro Bernardi, ottimo direttore di gara, ieri persino applaudito a scena aperta, chiamò secco Borgogno. Il giocatore, che stazionava all’ala per uno strappo alla coscia destra, confabulò brevemente con il… regista dell’incontro, alternando le parole a segni decisi verso la tribuna; poi se ne partì lemme lemme e comunicò qualcosa agli agenti di polizia che vigilavano ai bordi del campo. Lì per lì – lo confessiamo – stentammo con molti altri a capir qualcosa. Ma lo stesso Bernardi più tardi negli spogliatoi, fornì cortesemente la spiegazione completa: «C’era tra il pubblico uno spettatore che mi stava insolentendo da una decina di minuti. Pazienza prendersi fior di titoli da una massa confusa e indistinta, ma da uno solo… Così l’ho fatto espellere»… Un aspetto forse nuovo e simpaticamente pronto nel mondo del calcio. Tifosi, attenti… Ma ieri ad Alessandria succedevano cose strane. A parte l’espulsione dello spettatore e – absit iuiuria verbis – la strepitosa vittoria dei grigi, in formazione riveduta e ben corretta, è stato possibile assistere ad un «tira e molla» quasi commovente tra Chellini e La Paz. Il fatto avvenne dopo il primo goal dei padroni di casa, quando il portiere vesuviano cadde a terra, dolorante per un fortissimo colpo ad uno stinco. Prima, per alcuni minuti, il povero infortunato rimase a rotolarsi fra i pali, mentre il gioco continuava, poi, ad ostilità sospese, si vide La Paz dirigersi verso la porta ed infilar la maglia nera contrassegnata dal numero uno. Fu questione di attimi: Chellini ebbe un risveglio improvviso e tra le fitte del dolore, come capì quanto andava succedendo, s’alzò torcendosi su un piede solo. Il mulatto tornò a guazzare nel fango (e che fango, ragazzi! Acqua addirittura, palude nel bel mezzo del rettangolo di gioco!) e il portiere restò tra i pali. Magari con una delicata maglietta rosa, ma restò. E gli applausi che risuonarono in gran copia non furono certo immeritati. A proposito di applausi, battimani in massa, stavolta per i grigi che, scesi in campo nella formazione-standard, hanno addirittura stupito il pubblico. Sono andati francamente bene, adattandosi con intelligenza al terreno insidioso ed il funzionamento delle novità, Gallea, «vecio» regista sempre in gamba, Cerri e Giraudo, ha molto influito sul rendimento generale della squadra che ha girato a dovere. Negli spogliatoi, dopo la contesa, mentre i giocatori riacquistavano sembianze umane, già correvano scommesse sul futuro. Qualcuno puntava su dieci vittorie consecutive. D’altro canto, musi lunghi in casa del Napoli. «Farfallino» Borel ed il presidente della società incolpavano la scarogna con un fuoco tutto partenopeo. Cinque assenti di grido – Santamaria, Suprina, Soldani, Di Costanzo e Pastore –, l’incidente a Chellini, il campo infame. «Situazione scabrosa – sosteneva l’allenatore – con tanti uomini assenti, da costringere a ripiegare sul mezzo sistema. Nel Napoli sono andati via via a finire negli anni scorsi grandi nomi sulla via del declino, nella parabola discendente ed oggi se ne scontano le conseguenze. Mi spiace per il pubblico cosi generoso (cinque milioni di incasso è la media del Vomero, con puntate sui sei o sette) che mi ha accolto con tanto entusiasmo; mi spiace per quei giornalisti napoletani che si sono schierati con me, avendo compreso le mie idee»… Aria pesante. Ma l’allegria è tornata presto. La Paz – il buon mulatto – nudo come un verme stava entrando nella doccia, quando non vide lo scalino e andò a spiaccicargli sopra una caviglia. Danza negra, condita di epiteti poco producibili, sorriso sulla bocca di tutti. (Gigi Boccacini, «Stampa Sera», 7 gennaio 1949) Domani a Ferrara i grigi riconfermeranno il successo di giovedì col Napoli? Formazione immutata - Probabilmente Corradini al posto di Borgogno - Gillespie non viene ALESSANDRIA-NAPOLI 3-0 L’attesa degli sportivi alessandrini non è andata delusa. C’era in tutti la speranza di una buona ripresa della squadra, ed il pubblico è accorso numeroso per non perdere l’occasione di rivedere i grigi giocare con maggior ordine e rendimento. La vittoria è stata salutata calorosamente ed i giocatori si sono ritrovati in quell’atmosfera di entusiasmo che sprona e rincuora i giocatori in campo. Il Napoli è stato un avversario coriaceo, ha giocato senza fronzoli tecnici, ha tentato di stroncare alla maniera forte le incursioni dei nostri avanti, ma l’arbitro Bernardi è riuscito a frenare gli azzurri. Durante la partita ed in particolari modo nel primo tempo i grigi hanno intessuto azioni ben congegnate, all’attacco Giraudo si è dimostrato sbrigativo e penetrante e quando i due interni riusciranno a seguire con immediatezza le sue incursioni, le reti avversarie passeranno maggiori guai. Giorcelli ha avuto poco lavoro, Cerri è apparso mobile e deciso, ma non ancora in tempo sulla palla, Scarrone gioca con mobilità e non tarderà ad assumere il posto di titolare. L’allievo di Dadone, in questa prima parte del campionato, s’è fatto onore. La mediana, con Gallea, Arezzi e Borgogno, è stata la coordinatrice di tutte le azioni e fa piacere constatare l’ottimo grado di forma raggiunto da Arezzi e l’apporto tecnico di Gallea, lo smistatore delle azioni offensive. All’attacco Pietruzzi si è trovato a suo agio ed anche nel ruolo di centrosostegno al posto di Borgogno, contuso, ha messo in risalto le qualità del suo gioco. Giraudo si è guadagnato i galloni, Soffrido, Bassi e Sotgiu, costretti a liberarsi della palla con maggior immediatezza, avranno maggiore successo. Le reti sono state segnate, una nel primo tempo da Giraudo e due nella ripresa da Soffrido. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 8 gennaio 1949) RISULTATI: Como-Reggiana 4-1 Cremonese-Seregno 3-1 Empoli-Pisa 1-1 Lecce-Brescia 0-2 (a tavolino; sul campo, sospesa al 75’ sul 2-3 per invasione di campo) Parma-Venezia 1-0 Pro Sesto-Legnano 2-0 Salernitana-Spal 3-0 Siracusa-Pescara 3-0 Spezia-Verona 2-1 Vicenza-Arsenaltaranto 4-1 CLASSIFICA: Como, Vicenza 28; Cremonese 25; Empoli, Salernitana 22; Napoli, Pisa 21; Spal, Venezia 19; Brescia*, Lecce 18; Siracusa, Spezia, Verona 17; Pescara 16; Arsenaltaranto, Legnano, Pro Sesto, Alessandria, Parma, Reggiana 15; Seregno* 12. : una gara da recuperare. *: due gare da recuperare. Il punto sul campionato Con lo stesso risultato, conquistato a proprio vantaggio, finale il Como e il Vicenza avevano vinto le loro rispettive sfide contro Reggiana e ArsenalTaranto. La Cremonese si era mantenuta a ridosso della vetta della classifica ottenendo la vittoria contro il Seregno, ultima in classifica. Con tre reti realizzate la Salernitana era riuscita ad avere la meglio sulla Spal: questo risultato aveva permesso ai campani di raggiungere l’Empoli in quarta posizione. La gara tra Lecce e Brescia era stata sospesa al 80’ per invasione di campo quando il punteggio era di 3-2: il punteggio finale, a tavolino 0-2, fu omologato dal Giudice Sportivo. In chiave salvezza successo del Parma, il secondo di fila conquistato, contro l’ArsenalTaranto.