Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
16-01-1949 - Giornata: 21 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pescara AS 3 - 1 (1 - 1)
RETI: 25. Pietruzzi M.[A], 73. Sotgiu P.[A], 80. Giraudo F.[A] 31. Di Marco M. [Pe]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Cerri Felice, Scarrone Secondo, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Gallea Cesare, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Giraudo Franco, Pietruzzi Mario, Frugali Fabio All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Pescara: Collesi; Tiriticco, Bimbi; Frugoli, De Angelis, Chiulli; Coccia, Neri, Masoni, Di Marco, Rinaldi. All.: Pizziolo Mario

Arbitro: Codeluppi Mario (Lodi)
Note
Espulso al 41’ Tiriticco [P] per reiterate scorrettezze contro Sotgiu. Infortunato al 66’ Masoni [P]. Angoli: 8-2. Terreno pesante e viscido per il disgelo. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Non avevo più visto l’Alessandria da qualche tempo, da quando la squadra, colpita da una serie di avversità, non era ancora riuscita a giocare al completo. Oggi finalmente si sono visti in campo quasi tutti i titolari, perché mancava ancora Di Gennaro, sempre infortunato. Che cambiamento, però! Credo che la compagine stia avvicinata sulla buona strada, quella strada che dovrebbe condurla in una zona meno pericolosa dell’attuale. C’è del gioco, una ricerca attenda di raggiungere una buona sincronia di movimenti, ma c’è ancora nebbia dove si dovrebbe trovare chiarezza di idee, voglio dire in area di rigore. Oggi gli attaccanti grigi, senza tema di esagerare, sono stati almeno settantacinque minuti in area di rigore avversaria e forse una ventina di minuti nell’area del portiere. Per raggiungere il successo ci volle una tale elaborazione di passaggi da farci correre il rischio di diventare strabici per seguire le capricciose evoluzioni del pallone che danzava da un piede all’altro senza trovare la direzione giusta. E questo è il più grave difetto degli attaccanti. Sorretti da una mediana tecnicamente a posto con due pilastri come Gallea e Arezzi che li hanno continuamente riforniti di palloni, essi ci fecero assistere ad una così intensa azione offensiva che avrebbe dovuto cogliere una copiosa vendemmiata di reti, invece il pubblico dovette attendere venti minuti buoni per assistere ad un turbinoso quanto inutile palleggio che da Sorgiu a Soffrido, ad Arezzi, a Giraudo e Sotgiu diede modo a Pietruzzi di battere l’attento portiere con un tiro dal basso in alto da pochi metri. Devo, però notare, ad onor del vero, che prima della rete le occasioni sciupate furono abbastanza frequenti, alcune di queste facilissime (nevvero, Frugali?) una volta anche la base del montante si sostituì al portiere, ma era soprattutto il gioco troppo minuto, troppo algebrico degli attaccanti ad offrire buona esca per i vigili terzini. Subita la rete, il Pescara pensò bene di spingere il suo attacco, ed approfittando dell’incertezza del gioco di Cerri – il quale si adatta molto male al sistema – fece viaggiare la sua ala sinistra Rinaldi, il capo cannoniere della serie dei cadetti. Questa irruzione mise in allarme i grigi, l’ala mandò la palla al centro, entrò in scena Giorcelli con un’uscita ostacolata da tre o quattro giocatori affastellati innanzi alla porta, il portiere non ebbe il tempo, o non poté più retrocedere, fatto sta che Di Marco dall’altezza del rigore mandava il pallone in rete con un tiro parabolico (30’). L’Alessandria attaccò allora con grande veemenza – e confusione – e buon per lei che in un contrattacco avversario sulla destra che riusciva a tagliare fuori i difensori, Masoni, a porta vuota e da pochi metri, sbagliasse letteralmente il bersaglio. Per contro un altro palo era ancora colpito da Soffrido e quando Sotgiu tutto solo si apprestava palleggiando a raggiungere l’area di rigore, un’ennesima carica di Tiriticco lo metteva a terra. L’arbitro espelleva Tiriticco. In questo primo tempo il Pescara si era prevalentemente difeso. Nella ripresa ci fu uno scambio di posti tra Scarrone e Cerri. Scambio indovinato. Il giovane terzino grigio seppe tenere a freno il più pericoloso uomo dell’attacco avversario. Il Pescara, che giocava con dieci uomini, pensò a difendersi, e nella prima delle tre o quattro volte che attaccò per poco. Poi riprese la fantasiosa ridda degli attacchi alessandrini su quel campo pesante e sdrucciolevole, ed allora balzò fuori l’azione dei migliori – Gallea, Arezzi, Scarrone, Giraudo, Sotgiu – e l’interminabile arrembaggio in area avversaria con il risultato d’impegnare il portiere ma anche per gli attaccanti di non sapersi mai prontamente districare da situazioni che venivano complicate dall’insistenza di un palleggio assassino. E venne finalmente la seconda rete, frutto anche questa di una tarantella del pallone a due metri dal portiere risolta da Sotgiu con un tiro preciso (27’). E passarono altre occasioni d’oro per Frugali; per Pietruzzi, un altro palo di Soffrido, finché Giraudo raccogliendo un lungo pallone di Cerri lo girava di testa dalla parte opposta dal portiere. Fu questo un gol giudizioso. Giraudo è un ragazzo di vent’anni, buona taglia atletica, buon palleggio e soprattutto chiara visione del lavoro da svolgere. È forse un po’ sbandato, ma dotato di un buon tiro e di eccellenti qualità tecniche. Il Pescara, come dissi, dovette giocare la ripresa con soliti dieci uomini. Quando era al completo dimostrò di possedere una difesa accorta, una buona mediana e nelle poche azioni offensive una sbrigliata linea attaccante. Masoni, il centrattacco è piccolo, ma sa farsi valere; Rinaldi e Di Marco fu la coppia più pericolosa, mentre Bimbi sostenne con bravura il peso di un attacco avversario poco conclusivo ma insistente quanto mai. Ottimo il portierino Collesi. Complessivamente una squadra ricca d’energie, con un buon materiale a disposizione dell’ottimo allenatore Pizziolo. Codeluppi fu un arbitro eccellente. (Augusto Rangone, «Tuttosport», 17 gennaio 1949) Partita sfortunata per il Pescara che ha subito il dominio dell’Alessandria nel primo quarto d’ora di gioco in cui Frugali, ritornato in squadra dopo tre mesi d’assenza, Giraudo e Sotgiu hanno più volte mancato per un soffio il bersaglio in conseguenza della solita lentezza e indecisione nel tiro a rete. Poi il Pescara ha cominciato a distendere il suo attacco con Masoni e Rinaldi, spostato questi all’ala destra, lance veloci sfreccianti verso la roccaforte di Giorcelli, ottenendo due calci d’angolo e tre calci di punizione che hanno messo in orgasmo la difesa grigia ove Cerri e Arezzi non sono apparsi nella loro migliore giornata. Al 22’ una cannonata di Arezzi è deviata in modo spettacoloso in angolo da Collesi e tre minuti dopo ecco il primo punto. Gallea da metà campo allunga la palla a Sotgiu, questi a Soffrido che lancia Pietruzzi il quale in corsa saetta fulmineo e imparabile in rete. Ma al 31’ le sorti sono di nuovo alla pari: Rinaldi fugge velocissimo, converge verso il centro e Di Marco da una quindicina di metri folgora irresistibilmente la porta di Giorcelli invano lanciatosi sulla traiettoria del volante pallone. Poco dopo lo stesso Di Marco, tradito forte dal terreno infido, manca solo davanti al portiere a non più di due metri il facilissimo bersaglio, e quindi un sicuro gol. Al 39’ è Masoni che imita il suo compagno di squadra che nelle precedenti condizioni manda a lato la sfera di cuoio, quando ormai tutta la difesa grigia era superata. Così due gol mancati, un terzo respinto dal palo e al 41’ a rendere più aspra la situazione degli ospiti ecco l’espulsione di Tiriticco, sostituito da Coccia e quindi con tutta la squadra rivoluzionata nei vari settori. C’era da smorzare l’ardore combattivo anche delle più sperimentate e agguerrite compagini e pensare ad una resa a discrezione dei biancoblù. Si è visto invece nella ripresa il Pescara ergersi solido e risoluto davanti a tutti gli assalti avversari e farsi ammirare per il suo gioco aspro e gagliardo in modo da infrangere ogni tentativo dei grigi, invano martellanti a ritmo accentuato sotto la rete del prodigioso Collesi. Al 27’ su una rimessa laterale Masoni si scontra con un avversario e cade a terra stordito. È portato fuori a braccia. Il gioco riprende velocissimo e al 28’ un tiro di Frugali è respinto dal palo, ripreso al volo da Sotgiu che saetta in gol: due a uno. Poco dopo ritorna Masoni, proprio nel momento in cui Frugali, solo a pochi metri da Collesi calcia a lato. Al 35’ si ha l’ultima azione risolutiva dei grigi: su rimando di Cerri la palla perviene a Giraudo che di testa la devia in rete, spiazzando Collesi. La palla fila verso l’angolo sinistro e s’insacca nella rete, consacrando il terzo gol alessandrino. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 17 gennaio 1949) Terreno pessimo: il fondo fangoso e vischioso del campo ha costretto gli atleti a una massacrante fatica. L’Alessandria attacca con forza, e Collesi salva fortunosamente due palloni sfuggiti di mano nel tentativo di parare. Frugali, Giraudo e Soffrido (8’) hanno buone occasioni neutralizzate dal portiere avversario. Dopo tre calci d’angolo – due contro l’Alessandria e uno contro il Pescara – Pietruzzi su passaggio di Sotgiu segna al 25’. Ma sei minuti dopo il Pescara raggiunge il pareggio per merito di Di Marco il quale, raccolto un passaggio di Rinaldi tira da venti metri e batte Giorcelli che aveva tentato un’inutile uscita. L’Alessandria reagisce prontamente e ottiene tre calci d’angolo. Al 41’ durante una discesa dei grigi Tiriticco ferma Sotgiu a circa un metro dall’area con uno sgambetto e viene espulso dall’energico Codeluppi. Nel secondo tempo il Pescara difende a denti stretti il pareggio benché ridotto a dieci uomini. Altro infortunio degli ospiti: al 21’ il centroattacco colpito duramente da Cerri deve abbandonare il campo. In questo frattempo i grigi segnano con Sotgiu che riprende un pallone respinto dal palo su tiro di Frugoli. Altre ottime occasioni sono sciupate dai grigi i quali però al 35’ riescono ad aumentare il bottino per merito di Giraudo che devia di testa in porta un magnifico tiro di Cerri. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 17 gennaio 1949) INIZIA IL GIRONE DI RITORNO L'ARSENALTARANTO DI SCENA DOMANI AL MOCCAGATTA Gallea sostituito da Tosi - Annullata la partita Alessandria-Legna no - I grigi Hanno bisogno di punti La prima delle tre partite casalinghe sul nostro campo si è chiusa con la vittoria della nostra squadra, dopo una strenua lotta con i volonterosi biancocelesti, i quali, ridotti a 10 uomini per l’espulsione del terzino Tiriticco, hanno opposto una lodevole difesa. Le reti sono state segnate da Pietruzzi, Sotgiu e Giraudo. Le pessime condizioni del campo, a causa del disgelo, non hanno permesso lo svolgimento di azioni tecniche irresistibili, anche perché i nostri avanti quando giungono all’altezza dell’area di rigore anziché puntare a rete continuano ad eseguire passaggi creando un vicolo chiuso per il bersaglio finale. Comunque la volontà dei nostri giocatori è stata esemplare e meritevole di plauso. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 22 gennaio 1949) I GRIGI SENZA INSISTERE SUPERANO IN PESCARA (3-1) La vittoria ha premiato gli uomini più intraprendenti, che nel complesso, hanno dominato nettamente come quantità e qualità gli attacchi. I punti avrebbero potuto essere assai più numerosi se la linea alessandrina, pervenuta in area di rigore, non si fosse ostinata nel palleggio. i punti sono stati realizzati da Pietruzzi al 25° del primo tempo e da Dimarco del Pescara al 31° con una cannonata da venti metri. Nella ripresa hanno segnato Sotgiu al 28° e Giraudo al 35°. Al 41° del primo tempo l'arbitro Codeluppi di Lodi ha espulso il terzino Tiriticco del Pescara. (StampaSera, 17/01/1949) RISULTATI: Arsenaltaranto-Pro Sesto 3-0 Brescia-Napoli 1-2 Cremonese-Lecce 3-2 Empoli-Parma 2-1 Pisa-Reggiana 2-1 Spal-Como 0-2 Spezia-Legnano 2-1 Venezia-Seregno 7-0 Verona-Salernitana 5-1 Vicenza-Siracusa 4-0 CLASSIFICA: Como 32; Vicenza 31; Cremonese 27; Napoli 25; Empoli* 24; Pisa, Venezia 23; Salernitana 22; Spal, Verona 21; Spezia 20; Lecce, Siracusa 19; Brescia* 18; Arsenaltaranto, Legnano, Pro Sesto, Alessandria, Pescara 17; Parma 16; Reggiana 15; Seregno 13. : una gara da recuperare. *: due gare da recuperare. Il punto sul campionato Quinta vittoria, nelle ultime sei gare, conquistata dal Como che aveva espugnato il campo della Spal. i comaschi avevano mantenuto un punto di vantaggio sul Vicenza che aveva nettamente battuto il Seregno, ultima in classifica. La Cremonese, terza forza del campionato, era tornata alla vittoria al termine di una gara avvincente e combattuta contro il Lecce. Alle spalle della formazione lombarda il Napoli che era riuscito a conquistare la vittoria sul terreno del Brescia. Staccato di una lunghezza dai partenopei l'Empoli che aveva avuto la meglio sul Parma.