Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
13-03-1949 - Giornata: 28 - Pisa - Arena Garibaldi


Pisa SC - Alessandria US 1 - 2 (0 - 2)
RETI: 60. Loni E. [Pi] 34. Soffrido L.[A], 43. Arezzi G.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Bussetti Luigi, Guaschino Paolo, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Tosi Luigi Domenico, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Giraudo Franco, Pietruzzi Mario, Bassi Luigi All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Pisa: Bolognesi; Nicolini, Michelucci; Taccola, Romanelli, Bravetti; Trapanelli, Giorgioni, Vergazzola, Chiappella, Loni. All.: Nicolini Mario

Arbitro: Poggipollini Eriprando (Ferrara)
Note
Spettatori: 7.000. Inizio gara ore 15:30

Commento
I grigi alessandrini hanno avuto finalmente un meritato successo in trasferta. A caval donato non si guarda in bocca e quindi presumibilmente non si andrà a sviscerare troppo la questione per vedere se si tratta d’un frutto dei propri meriti o non piuttosto dei demeriti altrui. Sono due punti preziosi per la classifica e per il morale e gli orsacchiotti sapranno sfruttarli a dovere. I grigi non hanno commesso però nessun furto; sono stati, è vero, aiutati dalla buona sorte nella realizzazione delle reti e dall’incredibile perseveranza con la quale i nerazzurri sprecavano occasioni ben più sostanziose e più inimmaginabili, hanno fatto persino ben poco del molto che permetteva loro la scombinata formazione pisana e sono tuttavia riusciti a fare il sufficiente per portare via la posta intera. Un solo nerazzurro ci è parso all’altezza della situazione, Michelucci; è stato sovraccaricato di lavoro per falle che si aprivano nelle vicinanze ed è stato un gladiatore per tutto l’incontro. Nei suoi pressi, giù di tono Bravetti e, sia pure in minor misura, Taccola. L’attacco, che pure è riuscito più volte a creare situazioni allarmanti per la difesa ospite, non è stato capace di concludere convenientemente anche occasioni delle più facili. Dei grigi citeremo il portiere Giorcelli, pronto e scattante in ogni occasione; bravo senza dubbio, egli ha avuto alleati la fortuna e il montante; Guaschino, che è emerso fra i compagni per il gioco, preciso ed efficace; Arezzi e Giraudo che ha però limitato il suo repertorio alla distribuzione del gioco mentre si è palesato a corto di forza penetrativa. L’inizio è caratterizzato da un certo equilibrio, da una bella vena e da una notevole imprecisione da ambedue le parti. Al quarto d’ora i nerazzurri avevano già sprecato due favorevoli combinazioni con Vergazzola che dal limite dell’area tira a lato e, da breve distanza, con Trapanelli che calciava violentemente di appena una spanna al di sopra della traversa. Il primo tiro in porta gli ospiti lo registrano al 20’, autore Giraudo, ma sarà infruttuoso. Appena 1’ dopo Vergazzola lancia benissimo Loni che fila svelto verso Giorcelli fermato da Bussetti. Il portiere balza a tuffo sui piedi del nerazzurro e mentre tutti finiscono a terra, riesce ad attanagliare il pallone. Ancora brevi istanti di gioco, poi lo stesso Loni fila veloce verso la porta e scocca il tiro; la palla rimbalza sul corpo di Bussetti, è ripresa dall’ala sinistra che spedisce all’esterno dell’incrocio dei pali. Al 35’ su un mancato intervento di Romanelli, Bolognesi – forse preoccupato dalla piega che inaspettatamente prendeva la sua azione, esce a sproposito. Bravetti, nel tentativo di respingere alza a candela il pallone che finisce sulla testa di Soffrido e di qui nella rete ancora sguarnita. Al 39’ Chiappella calcia fuori bersaglio e già al 42’ per poco gli ospiti non aumentano il vantaggio. Giraudo approfitta di una scivolata di Michelucci e corre solo e indisturbato verso Bolognesi; questi tuttavia esce alla disperata e in tuffo riesce ad abbrancare il pallone. Passeranno appena 2’ e Arezzi, su calcio di punizione dal limite dal limite per un fallo di mano di Michelucci, ottiene la seconda rete con un altro pallone. La ripresa vede una maggiore intraprendenza dei locali che appena all’8’ vedono sfumare la più bella occasione per accorciare le distanze. Su un pallone proveniente da calcio d’angolo Vergazzola riesce a farsi luce di testa ma il montante, preso in pieno, si incarica di allontanare la minaccia. Un tiro di Taccola a lato al 9’, un calcio di punizione effettuato dallo stesso e bloccato da Giorcelli al 10’, una fulminea rovesciata di Trapanelli su passaggio di Taccola finita tra le braccia del portiere all’11’ e una bella azione di Vergazzola conclusa con un passaggio a Chiappella al 14’ danno la sensazione del gol che sta maturando. Al 15’ Taccola batte un ennesimo calcio di punizione, palla a Giorgioni, Vergazzola e Loni che infila la rete con un tiro raso terra. Col morale risollevato dal successo i nerazzurri giocano ora in prevalenza all’attacco. I grigi – un po’ sospinti dall’iniziativa nerazzurra e un po’ per non compromettere il risultato – sono ora prevalentemente in difesa dove giocano con accorta tattica. Al 22’ a conclusione di un’azione veloce, un tiro improvviso di Giorgioni è parato da Giorcelli. Al 32’ un tiro in bocca al portiere di Giorgioni, al 37’ tiro alto di Loni su passaggio di Giorgioni a portiere spiazzato; poi la fine, mentre i locali sono vanamente protesi alla ricerca del pareggio. (Romeo Bianchi, «Tuttosport», 14 marzo 1949) Il Pisa ha fatto sentire il peso della propria indiscussa superiorità solo verso la metà della ripresa, dopo il magistrale punto segnato da Loni, ma purtroppo quando la massiccia e intraprendente compagine alessandrina aveva già accantonato le due preziose reti che dovevano portarla alla vittoria. Così i nerazzurri, durante un primo tempo giocato stranamente in ombra e aggravato dalla beffa della sorte, si sono lasciati irretire dalla iniziativa degli avversari, che sono abilmente riusciti a sfruttare due delle poche favorevoli occasioni loro capitate. I grigi hanno, nell’insieme, disputata oggi una delle più belle partite dell’annata, non tanto per la precisione e la tecnica individuale e collettiva, quanto per la loro giudiziosa e intelligente condotta di gioco, con particolare riferimento ai reparti difensivi, dove portiere, terzini e centromediano si sono battuti in modo superlativo. Non altrettanto più dirsi dei pisani, che devono proprio all’errata tattica prevalentemente temporeggiatrice e difensiva del primo tempo l’amara sconfitta casalinga. Se poi vogliamo approfondire l’indagine, dobbiamo rilevare che alla squadra è mancato in pieno il fulcro attorno al quale essa è abituata a manovrare: Romanelli è un giovane atleta di sicuro avvenire, ma non può ancora avere l’esperienza necessaria per ricoprire un ruolo così importante. Il primo punto è stato marcato da Soffrido di testa, al 34’, a conclusione di una mischia d’angolo, a rete incustodita per una intempestiva uscita del portiere pisano. Al 43’ Arezzi tirava un calcio piazzato da trenta metri; Bolognesi parava in tuffo ma il pallone gli sfuggiva di mano e varcava di pochi centimetri la linea fatale. La rete pisana è stata segnata da Loni al 16’ della ripresa su preciso passaggio di Vergazzola. (Ferruccio Giovannini, «La Gazzetta dello Sport», 14 marzo 1949) Mettete nel crogiuolo di una partita convulsa, che ha avvelenato la digestione ed il pomeriggio dei numerosi sportivi pisani convenuti all’Arena, la maggior prestanza fisica e la miglior preparazione atletica degli alessandrini, l’inspiegabile abulia di molti neroazzurri e l’insufficienza di Bolognesi in contrapposto alla gran vena di Giorcelli ed avete l’esatta spiegazione dell’odierna sconfitta del Pisa. Sintetizzate le casuali dell’insuccesso pisano, passiamo a brevemente analizzarle. Mediocrità, dal punto di vista tecnico, negli ospiti; ma vigoria, esuberanza atletica in ognuno di essi. Sono – atleticamente soltanto, però – gli eredi della vecchia scuola piemontese, dei gagliardi calciatori. E l’inglese Flatley, che li allinea, deve – secondo i canoni del sistema di allenamento albionico – sottoporli ad una preparazione atletica delle più accurate, a giudicare dalla loro, talvolta sorprendente, tempestività negli interventi e prontezza nei recuperi. Di fronte a giocatori così robusti, e talora resi scorretti dalla loro stessa esuberanza, si sono chiaramente notate le mende atletiche della squadra pisana, in cui il solo Michelucci è stato in tutto e per tutto all’altezza della situazione, meritandosi appieno l’applauso particolare tributatogli da parte del pubblico a fine partita. Per il resto, l’undici neroazzurro è naufragato per almeno due terzi dell’incontro. Dopo la consueta «partenza in quarta» dei neroazzurri, il loro gioco divenne abulico e – insistendosi a torto nei rifornimenti alti – si irretisce nelle maglie delle coriacee difese avversarie. Al 13’, Giorgioni serve bene Vergazzola, lanciatissimo. Ma il tiro del centravanti pisano finisce a lato. Subito dopo si registra un tiro alto di Trapanelli. I difensori ospiti non guardano troppo pel sottile: sì che l’arbitro è costretto ad ammonire Guaschino. Al 19’, fuga di Loni, servito da Vergazzola. Un coraggioso e tempestivo tuffo di Giorcelli neutralizza il guizzo dell’«estremo» pisano – al 20’ Taccola tira un calcio di punizione dal limite, il petto di un terzino alessandrino respinge il proietto. Al 21’, nuova caparbia azione di Loni, il quale tira a rete. Un difensore riesce a respingere e la palla è ancora sui piedi di Enzo, che spara un tiro angolato: Giorcelli sembra battuto, ma la palla fa la barba al palo laterale e sibila a lato. Al 24’, una discreta azione Giorgioni-Vergazzola-Loni si conclude con un tiro del «morino» ben parato, a terra, dal bravo Giorcelli. Ma è tutto un fuoco di paglia, perché a segnare sono invece (35’) gli ospiti. Centro dosato di Bassi, uscita a vuoto di Bolognesi, che è superato dal pallone, che sta per raggiungere il bersaglio. Michelucci respinge corto di testa, Soffrido – smarcato – è in agguato e colloca in rete, pure di testa. Al 40’ si registra un forte tiro trasversale di Taccola; la palla sorpassa l’intero specchio della rete e finisce a lato. Al 44’, nuova doccia fredda pei pisani: seconda rete degli ospiti. Calcio piazzato da una trentina di metri contro il Pisa. L’errato schieramento dei neroazzurri lascia al calciatore largo spiraglio. Il tiro è robusto, ma diretto verso Bolognesi, che lo ferma, senza però trattenere il cuoio e facilitandone anzi l’ingresso in rete. Riesce poi a ricacciarlo fuori dalla linea fatale. Ma l’arbitro è a due passi e indica il centro del campo. Un tentativo di Vergazzola (45’) che corregge un buon pallone di Taccola, non riesce perché Giorcelli salva in extremis. La ripresa ha momenti talvolta drammatici: il Pisa cerca disperatamente la via del goal e gli alessandrini si difendono a denti stretti, con ogni mezzo, ricorrendo anche a quello del gioco ostruzionistico. Al 9’ ci si mette di mezzo anche la sfortuna; su calcio d’angolo tirato da Loni, riprende di testa Vergazzola ed il pallone colpisce un palo ed è poi respinto alla bell’e meglio dagli ospiti asserragliati nella loro metà campo. Il Pisa preme, sostenuto dal suo pubblico, e riesce finalmente a segnare (15’). Taccola tira un ennesimo calcio di punizione, porgendo a Vergazzola, che centra. Si crea una breve mischia, risolta da Loni, che – superato Bussetti – mette in rete di prepotenza. Il cuore dei tifosi si riapre alla speranza. Ma non si registrano che mischie su mischie in area alessandrina ed il gioco si fa spesso rovente: anche Borgogno (18’) è ammonito per reiterate scorrettezze. Giorcelli para tutto: al 20’ un insidioso tiro – su calcio di punizione – di Michelucci (parata alta); al 22’ si tuffa abilmente su tiro di Giorgioni; al 37’ tocca di stile un forte tiro di Giorgioni, ben lanciato; al 42’ un altro insidioso tiro di Taccola per un nuovo calcio di punizione concesso ai pisani per uno dei tanti falli avversari. Poi ci sono i tiri errati: di Taccola (28’), di Loni (pallone d’oro…) al 38’, di Giorgioni al 40’. Gli alessandrini, tuttavia, non rifuggono dai tentativi di contropiede e la fine della gara li trova lanciati verso l’area pisana. (Enrico Bertini, «Il Tirreno», 14 marzo 1949) FRANCO SUCCESSO DEI GRIGI A PISA: 1-2 I grigi hanno restituito al Pisa il punteggio subito nell’andata sul campo amico. I grigi sono apparsi come da qualche tempo la cronaca ce li dipinge, e cioè tenaci, volitivi e sicuri in ogni settore. Di fronte agli ospiti, il Pisa si è dimostrato invece slegato e inconcludente e non poteva ottenere un risultato migliore. Le due reti dell’Alessandria sono venuto al 34’ del primo tempo su centro di Tosi raccolto da Soffrido, e al 43’ per merito di Arezzi su tiro di punizione. Al 15’ del secondo tempo Loni marcava per il Pisa, raccogliendo un preciso passaggio di Vergazzola. («Stampa Sera», 14 marzo 1949) RISULTATI: Arsenaltaranto-Venezia 1-0 Brescia-Reggiana 3-1 Cremonese-Como 1-3 Napoli-Legnano 2-0 Parma-Verona 1-0 Pescara-Lecce 2-1 Seregno-Pro Sesto 1-0 Siracusa-Empoli 4-3 Spal-Vicenza 5-0 Spezia-Salernitana 2-3 CLASSIFICA: Como 43; Vicenza 36; Salernitana, Venezia 32; Cremonese, Napoli 30; Brescia, Pisa, Siracusa 29; Empoli, Spal, Verona 28; Alessandria 27; Pro Sesto 26; Legnano, Spezia 25; Lecce, Seregno 24; Arsenaltaranto, Parma 23; Pescara 22; Reggiana 21. *: una gara da recuperare Il punto sul campionato Il Como aveva incrementato il proprio vantaggio in classifica grazie alla vittoria, esterna, contro la Cremonese portando a sette i punti di vantaggio sul Vicenza che aveva subito una sonora sconfitta in casa della Spal. Scivolone del Venezia, terzo, che era stato battuto dall’ArsenalTaranto: i pugliesi si erano portati al terzultimo posto scavalcando il Lecce, sconfitto a Pescara e la Reggiana sconfitta a Brescia.