Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
10-04-1949 - Giornata: 31 - Sesto San Giovanni - Breda


Pro Sesto US - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 21. Angelini S. [Pr]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Cerri Felice, Di Gennaro Silvio, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Gallea Cesare, Bassi Luigi, Soffrido Luigi Vittorio, Giraudo Franco, Tosi Luigi Domenico, Frugali Fabio All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Pro Sesto: Corno; Sanvito, Ferrini; Andreoni, Meregalli, Castoldi; Farina, Corti, Fekete Priska, Galbiati, Angelini. All.: Monzeglio Eraldo.

Arbitro: Arietti Luigi (Siena)
Note
Angoli: 6-2. Forte vento. Inizio gara ore 15:30

Commento
L’Alessandria ha perduto anche a Sesto; ha giocato bene, ha giocato senza dubbio meglio della Pro Sesto, ma ha perduto. È stata battuta da una rete senza storia, una di quelle reti che s’incassano nelle giornate di cattiva sorte; non si è lasciata tuttavia mettere sulle ginocchia dalla disavventura, ha ancora attaccato, ha più volte avuto la palla da rete, ma il gol non è venuto. La sorte le era stata avversa subito punendo un suo momento d’incertezza, poi volle negarle il premio quando il suo attacco si dispiegò in offensiva. L’incontro non ha molta cronaca. In favore di vento, un vento piuttosto teso, la squadra di Monzeglio fin dalle prime battute cercò il risultato più che il bel gioco, puntando su Fekete e su Angelini con lunghe traiettorie della mediana; i reparti dell’Alessandria svolsero alcuni tentativi più avventura che metodo, più impetuosi che ordinati. Subito s’impose Cerri e Angelini restò bloccato, così come parve chiuso Fekete dal controllo di Borgogno per sfuggire al quale il centrattacco continuò a spostarsi di lato, preferibilmente sulla destra, ma senza risultato. Intanto la mediana grigia da Arezzi a Gallea già intesseva la sua tela a mezzo campo; e al 9’ tutto l’attacco scattò e Soffrido dopo aver sostenuto la carica di Sanvito, fu a portata di rete. Bassi cercava di passare; il suo tiro veloce e ben diretto fu invece fermato da Corno con un felice intervento. La Pro Sesto si ripresentò con una sciabolata di Meregalli, che fece partire Farina; subito intervenne Di Gennaro da lontano. Di nuovo al 15’ riaffiorò a mezzo campo l’azione della mediana grigia che posava su Bassi; l’ala scese veloce, superò il suo terzino e dal limitare dell’area tirò improvvisamente fortissimo. Di nuovo il portiere intervenne e mise in angolo. Sentì la Pro Sesto questa superiorità di gioco, ne calcolò il valore e volle reagire subito per non subirne le conseguenze. La sua reazione fu di nuovo disordinata, tutta di veloci puntate e di attacchi non organizzati; ma la portò tuttavia immediatamente a contatto con la difesa piemontese. Da questi impetuosi assalti, al 21’ sortì la rete. La palla filò da Castoldi con una lunga traiettoria parabolica verso Farina, da Farina raggiunse Fekete al centro del campo. L’attaccante debolmente tirò sulla porta e colse le braccia del portiere; tutto parve destinato a concludersi qui; Giorcelli invece non bloccò, limitandosi a respingere corto. Di rimbalzo in rimbalzo la palla, confusa fra difensori e attaccanti, pervenne ad Angelini che alzatala sul portiere la piazzò nell’angolo. Tutto il primo tempo come cronaca, potrebbe forse concludersi su questa così poco convincente rete se non meritasse di essere ulteriormente segnalata la costante superiorità dell’Alessandria a mezzo campo con quelle sue veloci intese fra uomo e uomo, palla a terra, che gli avversari non tentano mai, o quasi mai, d’interrompere. Al 40’, per esempio, la palla viaggiò da Arezzi a Bassi, da Bassi a Soffrido, da Soffrido a Frugali. Nessuno degli avversari ebbe modo d’intervenire ma l’ala chissà perché volle tirare di destro e mise banalmente a lato. Non ha diverso aspetto la ripresa; dopo un primo accenno dell’attacco sestese, l’Alessandria parve infatti riproporre i temi della sua classica manovra: riuscì ad essere infatti superiore a metà campo e tuttavia non passò. Gli uomini di Monzeglio, d’altra parte, a poco a poco si erano rinserrati in difesa; Meregalli era arretrato, Castoldi faceva dell’ottimo lavoro distruttivo e Andreoni si era portato a ridosso dei terzini, e la velocità imposta alla gara nel primo tempo sembrava del resto passare più sui piemontesi che sui lombardi, forse meglio allenati e scattanti. Lentamente il gioco si isterilì in schemi aridi; la manovra divenne episodica e fu controllata; l’Alessandria d’un tratto, mancava un quarto d’ora alla fine, sembrò rassegnata e desistente; anche se Cerri generosamente dalla difesa scendeva fra i compagni di prima linea, anche se Arezzi avanzava verso la linea del tiro, anche se Bassi, forse il migliore in campo, rinnovava le sue prodezze, il risultato parve accettato e indiscutibile. A tre minuti dalla conclusione, la sorte avrebbe potuto compensare i grigi già da lei così poco agevolati nel primo tempo. L’occasione era simile a quella che aveva fruttato la rete ai locali. Infatti, il portiere prese la palla su un traversone e a pochi passi da lui era schierato tutto l’attacco piemontese; ma di piede in piede la palla finì sul fondo. Poi la fine. (Antonio Morini, «Tuttosport», 11 aprile 1949) Il vento ha dominato durante tutta la partita e la squadra che più l’ha avuto in suo favore ha potuto imporre il proprio giuoco. Nel primo tempo era la Pro Sesto che poteva valersi dell’apporto atmosferico; nella ripresa era il turno dell’Alessandria. Così per metà incontro i locali hanno potuto prevalere per poi subire nella seconda fase la supremazia dei grigi. Nel complesso, quindi, incontro equilibrato nel quale la Pro Sesto si è dimostrata più incisiva ed ha saputo cogliere la vittoria risolvendo una mischia creata dinanzi a Giorcelli, che si era lasciato sfuggire il pallone; Angelini riprendeva e metteva in rete. L’Alessandria non riusciva a rimontare il sia pur lieve svantaggio per mancanza di un realizzatore fra il reparto di punta. Corno, Castoldi, Angelini si sono distinti fra i locali; Giocelli, Borgogno e Giraudo hanno prevalso nella squadra piemontese. Partita regolare, senza incidenti e ben arbitrata da Arienti. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 11 aprile 1949) BATTUTI DI MISURA I GRIGI SUL CAMPO DI SESTO: 1-0 Il ritorno in squadra di Di Gennaro e Gallea non è valso a riportare i grigi sulla via del successo. L’Alessandria ha giocato contro la Pro Sesto una franca partita, ma è stata battuta per 1-0 in seguito ad un goal realizzato da Angelini al 21’ del primo tempo. Per tutta la ripresa i grigi hanno tentato inutilmente di raggiungere il pareggio. («Stampa Sera», 11 aprile 1949) Forza grigi (ora bianco -cerchiati)! DOMANI INCONTRO DI CARTELLO SALERNITANA-ALESSANDRIA Decisamente la nostra squadra, oltre a non aver fortuna, non riesce a rendersi pericolosa nelle partite esterne, forse perché mentre manca di incisività all’attacco, con frequenza si lascia sorprendere in azioni di contropiede, di modo che per le squadre avversarie c’è sempre la possibilità di violare la nostra rete in modo più o meno irresistibile. Per fortuna anche le altre squadre in coda al gruppo hanno perduto terreno e la pericolante posizione in classifica non è ancora catastrofica. Confidiamo nelle partite casalinghe, onde poter portare in salvo la barca dal gorgo della Serie C. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 16 aprile 1949) RISULTATI: Brescia-Seregno 2-1 Como-Venezia 1-1 Cremonese-Vicenza 1-0 Legnano-Lecce 4-0 Pisa-Parma 4-1 Reggiana-Napoli 1-0 Salernitana-Arsenaltaranto 2-1 Siracusa-Spal 2-1 Spezia-Empoli 2-1 Verona-Pescara 2-1 CLASSIFICA: Como 47; Vicenza 39; Venezia 37; Salernitana 36; Cremonese, Napoli 34; Siracusa 33; Brescia, Empoli, Pisa, Pro Sesto, Verona 32; Spal 30; Legnano 28; Alessandria, Spezia 27; Pescara, Seregno 26; Arsenaltaranto, Reggiana 25; Lecce, Parma 24 Il punto sul campionato La sconfitta del Vicenza in casa della Cremonese aveva messo il Como, capolista della classifica, che aveva pareggiato il match con il Venezia, in una condizione di tranquillità avendo, i lariani, otto punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice. Vittoria di misura, della Salernitana, quarta in classifica, sull'ArsenalTaranto. Caduta del Napoli sul terreno della Reggiana che aveva proiettato i granata al quartultimo posto.