Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
08-05-1949 - Giornata: 35 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Venezia AC 5 - 0 (2 - 0)
RETI: 12. Arezzi G.[A], 34. Soffrido L.[A], 62. Bassi L.[A], 87. Sotgiu P.[A], 89. Bassi L.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Guaschino Paolo, Di Gennaro Silvio, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Gallea Cesare, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Giraudo Franco, Pietruzzi Mario, Bassi Luigi All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Venezia: Griffanti; Clocchiatti, Pischianz; Salar, Ivaldi, Cauzzo; Renosto (II) Mario, Venturi, Zecca, Massagrande, Capelli. All.: Villini (II) Mario.

Arbitro: Dattilo Generoso (Roma)
Note
Espulso al 68’ Clocchiatti [V] per proteste. Infortunato Renosto II [V] al 48’, inutilizzato. Angoli: 6-2 (o 5-2, a seconda delle fonti). Giornata temperata, terreno mosso. Inizio gara ore 16:00; dedicato un minuto di silenzio al ricordo delle vittime della tragedia di Superga.

Commento
IN VENA I "GRIGI" CONTRO IL VENEZIA: 5-0 L’attesa della lotta tra Alessandria e Venezia – due squadre impegnate l’una per salvarsi e l’altra per tentare il gran salto nella divisione superiore – è andata ben presto in fumo. I grigi erano in giornata di vena e riuscirono a tradurre la loro superiorità in una prima rete dopo solo 11’ di gioco: rotto il ghiaccio, passato il timor panico di «non vincere», i padroni di casa infilarono la strada giusta e la partita non ebbe più palpiti di grande interesse. Sembrava invece rassegnato alla sconfitta il Venezia, che, all’apparente debolezza, seminata un po’ in tutti i reparti, fu costretto ad aggiungere una coppia d’incidenti a Zecca ed a Renosto II. L’Alessandria, per contro, era nella fase ascendente di quella strana altalena d’alti e bassi che ha caratterizzato la sua marcia nel torneo e s’è buttata con decisione sotto la porta veneziana. Si ebbe l’impressione, dapprima, che tutto si limitasse all’ormai abituale prevalenza di attacchi inconclusivi. Poi, all’11’, un gran tiro di Arezzi su calcio di punizione da una trentina di metri, si infilò di prepotenza nella rete di Griffanti. Sullo zero ad uno, i veneti tentarono la controffensiva, senza sortirne grandi risultati: furono Zecca e Massagrande a sfiorare più da vicino il successo, tra il 27’ ed il 28’, ma il tiro del centravanti manco d’un soffio il bersaglio, mentre su Massagrande si precipitò in tempo con un gran tuffo Giorcelli. I grigi invece, dopo aver registrato un palo ad opera di Sotgiu, imbeccato a tempo da Pietruzzi, raggiunsero il secondo goal al 33’. Un po’ su colpa di Clocchiatti, molto… per merito proprio: il terzino fermò la sua azione, ravvisando un fallo nell’andamento del gioco, e ne approfittò Sotgiu per traversare a Bassi; la palla giunse a Soffrido, che insaccò di prepotenza. La ripresa, dopo qualche battuta di marca neroverde (mancò Zecca al 14’ una rete quasi già fatta) accentuò la superiorità del padroni di casa, tradottasi nella sonante moneta di altri tre goals. Segnano Bassi, di testa, al 17’ (fallo di Pischianz su Giraudo, tiro di Sotgiu, paesaggio a Bassi) e nell’ultima battuta, Sotgiu ed ancora Bassi: al 42’ l’ala destra, cui giunse il pallone dopo una lunga serie di passaggi tra Bassi e Gallea; al 44’ l’ala sinistra, lanciato da Giraudo. (Gigi Boccacini, «Stampa Sera», 9 maggio 1949) L’Alessandria è oggi riuscita ad imporsi con stile di gioco veramente apprezzabile e spettacolare; il Venezia ha dovuto subire la superiorità dei grigi senza poter seriamente reagire. A giustificazione della squadra lagunare sta il fatto che al 3’ del secondo tempo Renosto II in seguito ad uno scontro con Guaschino ha dovuto uscire dal campo per una diecina di minuti, rientrando poi zoppicante e l’espulsione di Clocchiatti al 23’ del secondo tempo in seguito ad una poco corretta considerazione all’indirizzo dell’arbitro Dattilo per una punizione concessa ai grigi. Le reti sono state realizzate da Arezzi al 12’ con un tiro di punizione da 40 metri che si è infilato in rete con violenza senza che Griffanti potesse tentare neppure la parata. Al 34’ Soffrido in seguito ad un’intesa Sotgiu-Bassi-Giraudo aumenta il pareggio. Nel secondo tempo i grigi violano ancora la porta di Griffanti al 71’ con una girata di testa di Bassi su calcio di punizione battuto da Sotgiu, il quale al 42’ segna ancora di testa; infine al 44’ Bassi chiude la serie. Un goal di Sotgiu al 20’ del secondo tempo è stato annullato per fuori giuoco. Il Venezia non è mai stato veramente pericoloso; fra gli attaccanti si è distinto soltanto Zecca che ha costituito il maggior pericolo per la difesa dei grigi. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 9 maggio 1949) Giornata calda, temperata da un leggero vento, terreno mosso; cinque calci d’angolo contro il Venezia a due. Renosto al 3’ della ripresa è stato colpito ad una gamba ed è rimasto inutilizzato; Giraudo a sua volta ha ricevuto un duro calcio al viso; al 23’ della ripresa Clocchiatti è stato espulso. («Corriere dello Sport», 9 maggio 1949) PARTIRANNO DOMANI MATTINA I "GRIGI" PER SEREGNO Il fischietto di Dattilo interrompe il gioco. Sull’attenti i ventidue. A capo scoperto, in piedi, gli sportivi. È l’estremo saluto al Torino ed ai suoi cantori. Dopo i primi attimi di silenzio, una voce «Viva il Torino» raggela su tutti. Sfilano ora i ragazzoni in maglia granata, fanno cenno con la mano, sorridenti, come dopo avere combattuta una loro insuperabile battaglia calcistica. L’ultima. E se ne vanno… Fanno ala al loro passaggio le vecchie glorie grigie scese di lassù per incontrarli. Una piccola schiera, d’alto valore. Li rivediamo. Uno ha indossato la loro stessa maglia di Campioni; è Gigi Cassano… Il fischietto di Dattilo richiama alla realtà… Ancora «Viva il Toro!». I grigi – hanno sentito anche loro? – mettono fuori la volontà di vittoria. La volontà! Santo cielo, tutto sommato non è che questo: voler vincere. Il Venezia, che credeva di arrivare in gondola alla Serie A navigando sui fiumi alessandrini, ha visto la sua imbarcazione colare a picco con cinque siluri nelle paratie. C’era in aria odor di polvere e come al solito ha pensato Arezzi, ormai specializzatosi nel realizzare su calci di punizione di rara potenza, ad aprire la serie delle reti e la porticina della indispensabile vittoria. La squadra grigia ha giocato con molto impegno intessendo a dozzine le azioni da rete mentre i veneziani trovatisi in condizioni di inferiorità per l’espulsione di un terzino non hanno più avuto la possibilità di risalire le prime tre reti segnate dagli alessandrini anche perché l’ala destra ha lamentato una contusione fortuita. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 14 maggio 1949) RISULTATI: Brescia-Pro Sesto 3-0 Como-Spezia 4-0 Empoli-Arsenaltaranto 2-1 Lecce-Pisa 6-0 Napoli-Vicenza 1-0 Parma-Seregno 4-2 Pescara-Spal 2-1 Reggiana-Salernitana 2-0 Siracusa-Cremonese 2-1 Verona-Legnano 2-3 CLASSIFICA: Como 52; Vicenza 42; Venezia 41; Napoli 40; Brescia, Salernitana, Siracusa 38; Empoli 37; Cremonese 36; Pro Sesto 35; Verona 34; Legnano, Pisa, Spal 33; Alessandria 32; Spezia 31; Lecce, Pescara, Seregno 30; Arsenaltaranto, Parma, Reggiana 29 Il punto sul campionato Poker di gol inflitto dalla capolista Como allo Spezia riportando a dieci i punti di vantaggio dei lariani sul Vicenza sconfitto a Napoli. Non ne ha approfittato il Venezia, terzo, sconfitto ad Alessandria. La vittoria della Reggiana sulla Salernitana e del Parma sul Seregno ha permesso alle due formazioni di agguantare l’ArsenalTaranto sconfitto a Empoli.