Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
03-07-1949 - Giornata: 42 - Pescara - Rampigna


Pescara AS - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Giorcelli Anselmo, Guaschino Paolo, Scarrone Secondo, Arezzi Giuseppe, Tortonese Ferruccio, Pietruzzi Mario, Piccione Andrea, Lucchini Tito Livio, Grattarola Giuseppe, Dania Dino, Gay Giuseppe All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
PESCARA AS: Pivi; Pupillo, D'Amico (II) Irnerio; Di Clemente, De Angelis, Frugoli; Cantarini, Bimbi, Masoni, Malagoli, Rinaldi. All.: Stella Benedetto.

Arbitro: Casini Attilio (Palermo)
Note
Angoli: 4-2. Inizio gara ore 16:30

Commento
Pubblico scarso e gioco scadente; l’Alessandria è scesa in campo con molti giovani, mentre il Pescara, ormai retrocesso, non è apparso pericoloso. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 4 luglio 1949) Questa infausta annata pescarese è terminata nel più squallido grigiore e la divisione dei punti è equanime tra due compagini largamente rimaneggiante, scese in campo per onore di firma. Il Pescara, s’intende, ha meno attenuanti degli ospiti avendo da salvare almeno la faccia e da far ingoiare al pubblico l’amara pillola con un comportamento almeno generoso. In effetti qualche elemento si è impegnato lodevolmente – leggi Pupillo, De Angelis e Bimbi – altri hanno giocato a sprazzi senza convinzione e il rimanente ha girato a vuoto per tutto l’incontro. Di Clemente e Cantarini hanno avuto un debutto poco fortunato, presi com’erano nell’ingranaggio scricchiolante; hanno fatto del loro meglio. Come a compiere l’opera si è avuto un arbitraggio degno della giornata: quello del Sig. Casini… di Palermo. Lo scarso pubblico presente alla fine non ha potuto evitare di far sentire il suo malumore con nutrite bordate di fischi. Gli ospiti presentavano la prima linea composta esclusivamente di riserve. Questo attacco è vissuto anch’esso su trame disarticolate e imprecise nella realizzazione. Dei grigi si è, però, fatta luce la difesa, imperniata specialmente su Giorcelli, Guaschino e Arezzi, i migliori fra gli ospiti. (Alfio Maggiori, «Corriere dello Sport», 4 luglio 1949) CON IL PAREGGIO DI PESCARA IL CAMPIONATO E' FINITO Uno sguardo al passato - Inutile recriminare Infortuni in serie - Prepararci seriamente al futuro Il campionato ha chiuso i battenti e l’Alessandria, col risultato pari a Pescara, si è arrampicata a quota 40, a tre punti dalla retrocessione e con 20 punti di distacco dal Como, primo in classifica. Ora, a sipario calato, conviene fare il «processo a porte chiuse»? Lo crediamo superfluo perché non faremmo altro che ripetere le osservazioni di indole tecnica scritte all’inizio del campionato, allorché avevamo posto in rilievo che era assurdo giocare col «sistema» con vertici avanzati del quadrilatero, che non entravano in area di rigore ed a conseguenza della loro posizione arretrata, i mediani avversari avevano la possibilità di invadere la nostra metà campo mettendo in difficoltà la difesa grigia. E ciò indipendentemente dal ruolo di centroattacco, rimasto scoperto per vario tempo, ma che, data l’errata impostazione del nostro quadrilatero, avrebbe messo in difficoltà, Stradella, Giraudo, Gabetto e… Puricelli. Il problema era tutto lì e buon per noi che Arezzi è diventato il realizzatore della squadra. Mr. Flatley, nuovo per il gioco italiano, non ha potuto essere il toccasana ed ha trovato difficoltà nel formare, della squadra grigia, una vera famiglia. Il tipico giuoco «radente» alessandrino è andato gradatamente sfumando. Si consideri la serie degli infortuni toccati ai nostri giocatori al punto di dover rinunciare alla prestazione di ben nove titolari; alla lunga attesa per l’utilizzazione di Giraudo e susseguenti infortuni a questo giocatore, e si potrà concludere che con maggior fortuna, anziché retrocedere, c’era la possibilità di risalire in Serie A. Sta di fatto che con gli 11 punti perduti in casa, l’Alessandria sarebbe arrivata a quota 51 pur avendo subito ben 15 sconfitte e realizzato 3 pareggi sui campi avversari. Ora ci consta che sono già stati provati diversi giocatori giovani e qualcuno ha già firmato. Bene: però fino ad un certo punto, perchè l’allenatore che sostituirà Mr. Flatley, troverà di gradimento i nuovi artisti? Crediamo sia opportuno, se possibile, definire il problema dell’istruttore di modo che questi sia presente ed esprima il suo parere in tema di ingaggi. Diversamente la colpa ricadrà sempre sulla Commissione «acquisti e vendite»; questo se le cose vanno a sghimbescio, perché c’è il malvezzo di riscontrare solo gli acquisti e le vendite errate, non quelle opportune e redditizie. Inoltre, in caso di periodo di crisi, l’istruttore allarga le braccia ed esclama: «Cosa posso fare con questa merce appassita e con l’altra troppo acerba»? Occorrerà cercare di indirizzare la Alessandria su salde basi per evitare che la prodigalità di qualche dirigente, anziché raccogliere il plauso degli sportivi riceva il biasimo per… debito di riconoscenza. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 9 luglio 1947) RISULTATI: [42ª giornata] Lecce-Cremonese 4-0 Legnano-Spezia 3-2 Napoli-Brescia 2-1 Parma-Empoli 1-0 Pro Sesto-Arsenaltaranto 3-0 Reggiana-Pisa 3-0 Salernitana-Verona 3-0 Seregno-Venezia 1-2 Siracusa-Vicenza 0-1 [Spareggio per la salvezza] Spezia-Parma 4-1 (disputata a Milano il 10 luglio 1949) CLASSIFICA: Como 60; Venezia 52; Vicenza 51; Salernitana 47; Brescia, Napoli 45; Pro Sesto 44; Legnano, Pisa 42; Spal 41; Alessandria, Arsenaltaranto, Cremonese, Siracusa, Verona 40; Reggiana 39; Empoli 38; Parma, Spezia 37; Lecce 36; Pescara, Seregno 34. VERDETTI: Como e Venezia promosse in Serie A; Lecce, Parma, Pescara e Seregno retrocesse in Serie C.