Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1945/1946
Misto B-C
03-02-1946 - Giornata: 14 - Alessandria - Comunale


Alessandria US - Piacenza FC 2 - 3 (1 - 1)
RETI: 11. Stradella C.[A], 75. Rosso A.[A] 43. Gaddoni G. [Pi] , 48. Zironi (I) O. [Pi] , 55. Di Tullio C. [Pi]

Alessandria US Diamante Luigi, Rosso (II) Erminio, Cassano Luigi, Vitto Luigi, Arezzi Giuseppe, Ellena Giacinto, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Armano Gino, Frugali Fabio All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Sibella, Toffanetti, Simontacchi, Vairo, Puppo, Fregosi, Zironi (I) Otello, Ganelli (II) Luigi, Gaddoni, Vaghini, Di Tullio. All.: Bodini (II) Renato

Arbitro: Tibaldi Battista (Savona)
Note
Incidenti al termine della partita con arbitro assediato negli spogliatoi e liberato solo con l'intervento dei Carabinieri e di due autoblindo della “Cremona”. L'episodio ispirò una leggendaria tavola di Rino Ferrari, pubblicata sulla quarta di copertina della Domenica del Corriere. Spettatori: 10.000. Giornata serena, terreno fangoso Inizio gara ore 14.30

Commento
Alla presenza di un pubblico imponente l’Alessandria è stata battuta dal pugnace e volitivo undici del Piacenza. La partita è stata giocata su di un terreno pesantissimo e ha avuto buoni temi di gioco. Più decisa sulla palla e più veloce, la squadra del Piacenza è riuscita ad avere la meglio sui temutissimi rivali. L’Alessandria, mancante di Rampini, non ha mai desistito dalla lotta un solo minuto, e la causa principale dello smacco subito va attribuita ai suoi uomini d’attacco che non sono mai riusciti ad ingranare. Armano, data la sua incompleta preparazione, non ha resistito alla massacrante fatica. Ridotta virtualmente a quattro uomini all’attacco, l’undici locale ha finito per perdersi in un gioco caotico; a tutto questo bisogna aggiungere un buon pizzico di fortuna che ha favorito il Piacenza. Dopo appena dieci minuti di gioco già Stradella, su bellissimo passaggio di Armano, batteva l’agile Sibella. Questa rete pareva il preludio d’una grande giornata, ma non doveva essere così. Il Piacenza si sveglia e Gaddoni, Zironi e Di Tullio portano la minaccia in area grigia. È Cassano che al 14’ salva in extremis rinviando un pallone che entrava nella porta incustodita; poi ancora Gaddoni sbagliava da pochi passi la rete. Il 21’ e il 29’ venivano tirati due angoli contro l’Alessandria ma con esito negativo; quindi è Zironi a sciupare una facilissima occasione tutto solo davanti a Diamante. Poscia è la volta di Frugali, al 37’, a impegnare in azione pericolosa Sibella. Ed ecco che al 43’ Gaddoni, di testa, raccoglie un bellissimo tiro di Zironi e insacca nella rete dei grigi nonostante il disperato tentativo di Diamante. L’Alessandria appare stanca e sfasata; i tifosi piacentini esultano del pareggio e lanciano il loro primo piccione viaggiatore affinché velocemente porti la notizia in sede. All’inizio del secondo tempo assistiamo a una decisa azione dei grigi in area dei piacentini; ne segue una furibonda mischia: Rosso A. riesce ad avere la palla e la dirige su Sibella, ma prima che il portiere possa respingere raccoglie Simontacchi il quale la lancia a metà campo dove Di Tullio sempre vigile se ne impossessa e scatta verso Diamante tagliando fuori la difesa alessandrina. Da pochi metri tira in rete: la palla colpisce il palo, rimbalza in campo e l’insidioso Zironi arriva tempestivo sulla sfera di cuoio e la scaraventa in rete. I tifosi piacentini sono esultanti, mentre sul campo si libra per cercare l’orientamento, il secondo piccione viaggiatore, questa volta annunziatore di probabile vittoria. Gli alessandrini operano qualche spostamento nelle loro file: Arezzi passa all’attacco e retrocede Armano; ma anche questo rimaneggiamento non ha buon esito, ché al 10’ Di Tullio con azione personale segna la terza rete. Nonostante questo terzo insuccesso i grigi non desistono dalla lotta, tutti protesi verso la rete avversaria dimostrando una volontà combattiva veramente encomiabile, mentre i piacentini vengono letteralmente assediati nella loro area. Ciò nondimeno la sfortuna continua a perseguitare gli ospitanti. Un soffio di speranza la riporta nei cuori degli innumerevoli tifosi, al 30’, Rosso A. che con un bel colpo di testa batte Sibella diminuendo il distacco. Seguono altre mischie paurose in una delle quali un avanti grigio tira in porta; Sibella para, la palla gli sfugge dalle mani. Il portiere si butta a corpo morto per riafferrarla contemporaneamente a Tofanetti e Stradella; è un groviglio di uomini che si arrabattano in quel pantano. La palla è sulla linea fatale; chi è dietro la rete urla che l’ha varcata, altri asseriscono che Tofanetti l’ha ributtata in campo colle mani e pretendono il calcio di rigore. Di questo parere non è però l’arbitro il quale fa battere a Sibella il rinvio. Fischi, urla, nervosismo ed elettricità sul campo: in questa atmosfera arroventata la gara ha fine. (Romolo Vite, «Tuttosport», 4 febbraio 1946) PIACENZA-ALESSANDRIA 3-2 (1-1) La partita, giocata in giornata di pallido sole sopra un mare di fango e davanti ad un pubblico accorso in quantità strabocchevole, è tutta nella cronaca. Al fischio dell’arbitro i grigi partono in volata e al 10’ segnano con Stradella che conclude una magnifica azione di Armano, che sostituiva l’influenzato Rampini. Il successo quasi immediato illude gli alessandrini che prendono la partita un po’ alla leggera e vogliono fare della tecnica sul terreno proibitivo. Ne approfitta il Piacenza, squadra in gamba e con un portiere superlativo, per insistere nell’area avversaria, ma Diamante vive quasi tranquillo mentre Sibella, per azioni di contropiede, supera i suoi guai con parate brillantissime. Al 43’, batte e ribatti, il Piacenza, con un colpo di testa di Gaddoni, ottiene il meritato pareggio. Nella ripresa l’Alessandria parte nuovamente di scatto: Sibella salva con la solita maestria e Stradella, come già nel primo tempo, deve uscire per qualche minuto. Al 3’ Zironi, liberissimo, può mettere agevolmente nella rete di Diamante e sette minuti dopo, bissando gli alessandrini l’errore commesso prima a sinistra, Di Tullio porta a tre i gol piacentini. La costernazione degli spettatori non ha presa sui grigi, i quali, con un fiato da struzzo, costringono tutta la squadra avversaria sotto la porta. Al 30’ finalmente Rosso riesce a battere il sempre più miracoloso Sibella. Il pareggio è in vista e l’Alessandria è sotto con dieci attaccanti. Al 32’, a giudizio di tutto il pubblico, Stradella segna appunto il pareggio, ma contro più di ventimila occhi si ergono i due dell’arbitro il quale dice di no. Vane le proteste, sprecati i fischi assordanti. Non resta che ritentare, ma nel continuo groviglio di ventun uomini nello spazio di pochi metri quadrati, il pareggio tanto sospirato e ben meritato non salta fuori. E l’Alessandria deve rassegnarsi alla sconfitta con gli effetti deleteri che non è difficile immaginare. L’Alessandria, che ha riscattato con l’ultima mezz’ora di gioco gli errori commessi prima, non è però più quella di un mese fa ed ha palesato una cocciuta ostinatezza nel voler fare gioco elegante sul pantano. Ha avuto poi le due ali in giornata poco felice. Arezzi, come sempre, il miglior uomo in campo. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 5 febbraio 1946) L'"Orbis" apprende che, al termine dell'incontro di calcio Alessandria-Piacenza, gli sportivi alessandrini hanno preso a pugni gli ospiti e, non contenti di ciò, hanno lanciato sassate contro tutte le automobili piacentine riducendone in frantumi i cristalli e ferendo un autista e tre giocatori tra cui il terzino Toffanetti, assai gravemente. Accorrevano prontamente due autoblinde della "Cremona" ed un forte nucleo dei carabinieri che venivano accolti con fischi e minacce. Il loro intervento, però, è riuscito a porre in salvo l'arbitro che poteva cosi riprendere la strada del ritorno. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 5 febbraio 1946) INCIDENTI DOPO LA PARTITA ALESSANDRIA-PIACENZA Alla fine dell’incontro Alessandria-Piacenza alcuni esagitati non contenti di qualche decisione arbitrale, hanno preso a sassate l’autobus dei giocatori piacentini, frantumando i vetri; rimanevano feriti un autista e tre giocatori, fra cui il terzino Toffanetti gravemente. Accorrevano due autoblinde della «Cremona» con un forte nucleo di carabinieri che venivano accolti con urla e fischi e minacce. Mercé il loro intervento la folla si disperdeva e l’arbitro contro cui si appuntavano ora le ire dei tifosi, poteva raggiungere la stazione incolume. («La Stampa», 5 febbraio 1946) RISULTATI: Biellese-Vigevano 0-0 Cuneo-Casale 2-0 Pro Vercelli-Ausonia 1-0 Savona-Novara 1-1 Sestrese-Vogherese 4-0 CLASSIFICA: Vigevano 18; Pro Vercelli 17; Alessandria, Novara 16; Piacenza, Sestrese^ 15; Casale 12; Biellese 11; Savona, Vogherese 10; Ausonia* 9; Cuneo 7. *: una gara in meno; ^: una gara in più Il punto sul campionato Al termine della quattordicesima giornata in vetta alla classifica vi era il Vigevano che aveva pareggiato sul campo della Biellese. Ne aveva approfittato la Pro Vercelli vincitrice sull’Ausonia che aveva ridotto a uno solo i punti di distacco dalla capolista. Il Novara, pareggiando a Savona, aveva raggiunto l’Alessandria, in terza posizione, in graduatoria, battuta dal Piacenza. Pari nelle sfide Biellese-Vigevano e Savona-Novara.