Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1945/1946
Misto B-C
05-05-1946 - Giornata: 2 - Cremona - Giovanni Zini
Girone Finale


Cremonese US - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Vitto Luigi, Arezzi Giuseppe, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali Fabio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
CREMONESE US: Brasca; Boniforti (II) Enrico, Trovati; Mari, Barbieri, Croci; Lazzaretti, Denti, Barera, Corti, Capra (II) Egidio. All.: Bánás József

Arbitro: Bernardi Giorgio (Bologna)
Note
Spettatori: 7.000. Incasso: 500.000 lire. Tempo splendido, terreno asciutto. Inizio gara ore 16:00

Commento
La poco edificante esibizione dei grigiorossi a Busto Arsizio aveva suscitato non poche inquietudini circa le condizioni di forma della squadra locale e queste inquietudini si erano aggravate in seguito agli echi dello spettacoloso esordio dello squadrone alessandrino. Si temeva cioè che, ancora un po’ demoralizzati, i pupilli di Bánás non potessero reggere all’urto degli ospiti, il cui morale era invece alle stelle. I timori della folla svanivano però rapidamente. Sin dalle prime battute la squadra appariva rinfrancata, tanto che ad un primo attacco dei grigi, concluso con una girata di testa di Rampini, i cremonesi rispondevano con un’azione in linea culminata in una saettata di Denti che sibilava appena sopra la traversa. Questo primo assaggio ha talmente rincuorato i grigiorossi che ripartivano con rinnovata lena verso la rete di Diamante. Al centro della mediana, Barbieri appariva sicuro di sé e con molto ardore lanciava i propri uomini all’assalto. Al 6’ Corti smista un preciso pallone a Capra che centra di precisione dalla linea di fondo; Barera, prontissimo, raccoglie il passaggio al volo e spara in rete. Diamante si salva miracolosamente. Il pubblico è trepidante ed i suoi incitamenti crescono di intensità. Il comportamento della squadra non lo soddisfa però che a metà. I grigi infatti premono con vigore, grazia all’incessante lavoro della mediana, ma l’attacco non ingrana. Gli interni sono tutt’altro che precisi nel servire Barera, il quale, in posizione avanzata, cerca invano di azzeccare qualche palla. Verso il 15’ gli alessandrini reagiscono. Arezzi, che si era limitato al gioco di difesa, passa all’offensiva e per virtù dei suoi classici allunghi alle ali, la squadra gradatamente si distende. Ma la prevalenza dei mandrogni è di breve durata, perché al 20’ il Cremona è di nuovo nell’area avversaria. E un minuto dopo, in seguito ad una «virgola» di Cassano, i grigi mancano un’occasione da gol, Barera smista a Lazzaretti che da pochi metri spara in rete: Diamante ha intuito il tiro e devia miracolosamente il bolide. I grigi premono ancora per una diecina di minuti, ma il loro gioco è troppo slegato perché possa dare qualche frutto. Gli alessandrini dal canto loro reagiscono a sprazzi, ma troppo spesso Stradella o Frugali si lasciano cogliere in fuori gioco. Il primo tempo si chiude senza reti. Cosa dirà la ripresa? I tifosi cremonesi nutrono ora molte speranze. E non hanno torto perché, se dal lato tecnico il gioco del quintetto di punta aveva lasciato molto a desiderare, la squadra aveva, nel complesso, mantenuta l’iniziativa ed aveva seriamente impegnato la difesa avversaria. Con la ripresa del gioco, si ha subito l’impressione che l’Alessandria punti al pareggio. Infatti gli interni retrocedono e Arezzi dà man forte al trio difensivo che, per la cattiva giornata di Pietrasanta, si sente tutt’altro che sicuro. Questa inattesa tattica degli ospiti induce i grigiorossi a raddoppiare i loro sforzi. Essi attaccano infatti a tutto spiano, ma i loro tiri in porta sono assai rari e finiscono sopra la traversa o lateralmente. La partita è molto vivace, ma il gioco tecnicamente è povero. Al 25’ gli alessandrini si liberano dall’incessante pressione avversaria, usufruiscono di due angoli che permettono a Brasca di esibirsi in ottime parate, ma poi la squadra si sfascia: Vitto, azzoppato, passa all’ala destra ma è praticamente nullo. Tutta la squadra del resto è raggomitolata in difesa, ma non vi è più coesione fra reparto e reparto e nemmeno fra i singoli. Ciascun uomo lavora per proprio conto e bada a frenare nel miglior modo la incessante offensiva dei grigiorossi, che ora sono gli indiscussi padroni della situazione. Ma di questa schiacciante superiorità non sanno trarne profitto, anche perché non sono sorretti da quel pizzico di fortuna che costituisce l’imponderabile di ogni partita. Al 34’ ad esempio, Cassano, pressato da Lazzaretti, evita per un soffio l’autorete: la palla è respinta dal palo e finisce in angolo. Subito dopo una cannonata di Barbieri è bloccata per caso dal buon Diamante, il quale al 40’ respinge in tuffo un tiro insidioso di Capra. Svanita anche questa possibilità di strappare il successo in extremis, i cremonesi allentano la pressione e la partita si chiude senza vinti né vincitori. Ottimo sotto ogni aspetto l’operato dell’arbitro Bernardi di Bologna. Gioco corretto senza alcun incidente; nell’ultimo quarto d’ora Corti e Lazzaretti si sono scambiati i posti, mentre Vitto, azzoppato, è passato all’ala destra e Rosso laterale. (Giovanni Bollini, «La Gazzetta dello Sport», 6 maggio 1946) Le tribune e gli spalti popolari erano già completi due ore prima dell’inizio e il foltissimo pubblico poteva ingannare l’attesa seguendo le vicende dell’incontro delle squadre di propaganda. Quando alle 16:00 l’arbitro Bernardi di Bologna schiera in campo gli ospiti alessandrini e gli uomini di Barbieri, il cielo è velato da bianche nuvolette che attenuano un sole quasi estivo. Il prato è tutto un tappeto uniforme di verde, prova del lungo riposo al quale si è adattata la Cremonese. Gli ospiti danno il calcio d’inizio obbligando Brasca al primo rinvio. Lo slancio iniziale non inganna sulle intenzioni delle due squadre che sembrano subito preoccupate a non lasciarsi sorprendere e arretrano prudenzialmente le mezze ali. Così gli attacchi vivono sull’improvvisazione. La musica per gli alessandrini non è stata quella di otto giorni fa, e si è capito che il loro scopo era quello di difendersi, non di attaccare. Bassi e Rampini hanno giocato a rinforzo della mediana; le ali sono state un po’ trascurate e Stradella, tra tanto deserto, non ha avuto modo di costruire una minaccia per la porta cremonese. Indubbiamente l’uscire dal campo rivale con un punto doveva essere nelle intenzioni e nei disegni tecnici dei dirigenti alessandrini sin dalla vigilia. D’accordo che la Cremonese ha mancato di capacità e volontà offensiva; ma al pari dell’Alessandria oggi essa aveva una linea di condotta ben delineata in partenza da seguire. È la solita storia delle partite di finale, nelle quali, sullo slancio del gioco, prevalgono considerazioni e decisioni tecniche e calcoli che influenzano l’andamento della classifica. Detto questo non abbiamo bisogno di spulciare troppe note dal taccuino. Sarebbe una cosa inutile e monotona, anche se ad ogni azioni di attacco alessandrina faceva immediatamente seguito un’altra di contropiede cremonese e viceversa. Si sono viste due belle azioni all’inizio del gioco. Prima Lazzaretti raccoglie e tira appena sopra la traversa a portiere ormati battuto; due minuti dopo lo stesso raccoglie al volo un centro di Capra II e saetta in rete, ma Diamante è sulla traiettoria e blocca agilmente. La partita prosegue veloce, con prevalenza però di attacchi cremonesi e al 13’, al 20’ e al 42’ è Lazzaretti che impegna Diamante che libera con bella sicurezza. Nella ripresa la superiorità della Cremonese è già più accentuata e rare sono le offensive dei grigi alessandrini, quasi tutte risolte con tiri di Rampini. Al 28’ il terzino Pietrasanta devia sul palo un tiro di Lazzaretti. Al 40’ brivido per la folla: Capra II in un’azione nell’area alessandrina ha la palla da rete, ma il tiro, che avrebbe dovuto essere forte e risoluto, finisce invece debolmente nelle mani del portiere. Qui finisce virtualmente la partita che ha confermato la solidità delle difese delle due contendenti. In quella alessandrina sono emersi Cassano, Diamante, Arezzi e Vitto; in quella cremonese hanno brillato il terzetto estremo, Mari e Barbieri. Tra gli avanti alessandrini i migliori Rampini e Bassi, e per i grigiorossi cremonesi Barera e Lazzaretti. L’Alessandria nella ripresa ha passato Stradella all’ala destra e Rosso al centro. (Vittorio Manfredini, «Tuttosport», 6 maggio 1946) RISULTATI: Padova-Vigevano 1-1 Reggiana-Pro Patria 0-0 CLASSIFICA: Alessandria, Vigevano 3; Cremonese, Pro Patria 2; Padova, Reggiana 1. Il punto sul campionato La seconda giornata del girone finale per la promozione in Serie A aveva visto le tre sfide giocate tutte terminate in parità. Alessandria e Vigevano comandavano la classifica a pari punti a quota tre punti.

Girone Finale

Cremonese US - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)

Alessandria US

Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Vitto Luigi, Arezzi Giuseppe, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali Fabio

All.: Sperone Mario

Formazione avversaria

CREMONESE US: Brasca; Boniforti (II) Enrico, Trovati; Mari, Barbieri, Croci; Lazzaretti, Denti, Barera, Corti, Capra (II) Egidio. All.: Bánás József

Arbitro: Bernardi Giorgio (Bologna)

Note

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Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone Finale

Cremonese US - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)

Alessandria US

Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Vitto Luigi, Arezzi Giuseppe, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali FabioAll.: Sperone Mario

Formazione avversaria

CREMONESE US: Brasca; Boniforti (II) Enrico, Trovati; Mari, Barbieri, Croci; Lazzaretti, Denti, Barera, Corti, Capra (II) Egidio. All.: Bánás József

Arbitro: Bernardi Giorgio (Bologna)

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Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Vitto Luigi, Arezzi Giuseppe, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali Fabio

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