Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1945/1946
Misto B-C
12-05-1946 - Giornata: 3 - Vigevano - Comunale
Girone Finale


Vigevano AC - Alessandria US 1 - 3 (0 - 0)
RETI: 84. rig. Buscaglia P. [Vi] 59. Bassi L.[A], 71. Armano G.[A], 82. Rosso A.[A]

Alessandria US Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Borgogno Angelo, Arezzi Giuseppe, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Armano Gino, Rampini Sergio, Frugali Fabio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
VIGEVANO AC: Pesenti; Canazza Ronzan, Monza; Ruella, Castelli, Bergamo; Monti, Dante, Anastasi, Buscaglia Pietro, Ricci. All.: Marini Nereo

Arbitro: Tassini Bruno (Verona)
Note
Infortunato: 17’ Ricci [V]. Angoli: 8-1. Spettatori: 8.000. Tempo piovoso, terreno perfetto. «La Gazzetta dello Sport» attribuisce la seconda rete dell’Alessandria a Bassi, «Tuttosport» ad Armano.

Commento
Grande partita dell’Alessandria, sul campo del Vigevano. Partita intelligente e puntigliosa, prima guardinga, in seguito aperta e chiara. I grigi mancavano di Ellena, Vitto e Stradella e l’abilissimo Sperone aveva chiamato a sostituire gli assenti Pietruzzi, che sta diventando un mediano coi fiocchi, Borgogno, un terzino che nel nuovo ruolo ha saputo adattarsi fino a diventare oggi uno dei perni della compagine, ed Armano, un giovanotto diciottenne che possiede stoffa e qualità per diventare un «qualcuno» in campo calcistico. Partita intelligente, ho detto, ed infatti, durante il primo tempo, l’Alessandria si è preoccupata soltanto di arginare l’offensiva avversaria, cercando di trarre profitto da qualche azione di contropiede, per lanciare il suo attacco; poi, quando nella ripresa passò all’offensiva, seppe sfruttare con molta abilità le falle che si erano aperte nella compagine vigevanese, riuscendo a segnare tre reti nello spazio di mezz’ora ed a subire negli ultimi istanti della gara un calcio di rigore, che gli stessi avversari giudicarono concesso con eccessiva larghezza. Con tutto ciò, però, il comportamento dell’arbitro Tassini fu abbastanza buono, per quanto talvolta molto ermetico in fatto di concessioni di punizioni, distribuite in modo molto salomonico. Ebbe il merito di aver saputo frenare ogni azione duretta e, sotto quest’aspetto, merita un vivo elogio. I vigevanesi hanno condotto una gara con il solo miraggio offensivo, la loro mediana ed i loro terzini si spingevano talvolta in avanti, lasciando tracce di terreno scoperto, e mentre l’Alessandria sapeva fronteggiare con azione brillante l’incalzare di un attacco che non trovava, nei momenti decisivi della gara, la forza di penetrazione per superare la fortissima difesa alessandrina. Giova notare che oggi il terzino Cassano giocò da grande campione dimostrando una tempestività nelle entrate e una sicurezza nei rimandi veramente ammirevole. E, se il gioco di Cassano servì a sostenere con quello di Pietrasanta il peso talvolta gravoso creato dalla pressione vigevanese, bisogna pur mettere in evidenza il lavoro svolto dai tre mediani, i quali, nel loro doppio gioco, finirono per imporsi, creando poi le azioni che, sfruttate dagli avanti grigi, portarono al successo. Errore di tattica vigevanese? Senza dubbio la squadra, risucchiata all’attacco, forse troppo fiduciosa nel successo, si trovò poi costretta a rimediare in difesa con azioni farraginose che ne crearono altre peggiori, contribuendo, infine, a disorganizzare il lavoro che Buscaglia andava cercando di rendere positivo attraverso un gioco finissimo e un palleggio preciso. Aggiungerò che il Vigevano si vide preclusa la via del successo dalla giornata superba del portiere alessandrino, Diamante, il quale, in cinque o sei occasioni, ebbe interventi coraggiosi, soprattutto quando, pressato da ogni parte, riuscì a neutralizzare con prontezza, deviando palloni difficili e pericolosi. L’inizio della gara trovò le squadre sotto un’acquerugiola che durò poi per tutto l’incontro. L’azione del Vigevano è tesa verso il successo. Gli avanti, con larghi palleggi, si portano in area alessandrina, dove il primo sicuro intervento di Diamante avviene sopra un tiro di Buscaglia. La risposta alessandrina è immediata e determina un primo calcio d’angolo contro il Vigevano, dovuto ad una fuga di Frugali. Sprazzi offensivi di breve durata. I grigi mantengono uno stretto schieramento difensivo, rompendo con relativa facilità le scorribande degli avversari ed i loro molteplici interventi, determinati soprattutto da calci di punizione battuti da Canazza Ronzan e tutti spioventi sulla porta. L’Alessandria si salva in angolo una prima volta (8’) e subito dopo inizia e continua per un buon pezzo una vera accademia a base di passaggi collegati tra mediani e avanti, che procurano lavoro a Monza ed a Canazza Ronzan. Rosso zoppica. Egli sarà minorato per tutta la partita, come pure Ricci del Vigevano. Siamo al 25’ di gioco ed in verità nessuna azione difficile è sfociata dagli attacchi, ma ecco il Vigevano distendersi. Entra in scena Dante, che porge ad Anastasi, questo avanza, ma proprio a pochi passi dalla rete Cassano salva la situazione, veramente critica. Il pericolo per gli alessandrini non è ancora scomparso, perdura la sterile offensiva, ma poco controllata dei vigevanesi: una parata a terra di Diamante al 28’ frustra un’intesa tra Buscaglia e Dante, quindi, approfittando di questa loro spinta, ottengono un nuovo angolo al 32’, sempre senza esito, finché Arezzi, con un allungo perfetto, dà modo a Rampini di smistare su Frugali e su Armano, il cui tiro finisce a lato. I primi minuti della ripresa sono di pretta marca vigevanese. La tattica è sempre la stessa: spingere la linea offensiva con puntate in area alessandrina, cercando di sfruttare con azione di forza e raggiungere il successo. Ed è appunto in queste occasioni che la difesa alessandrina ha modo di campeggiare districando situazioni difficili. L’Alessandria, però, lasciata da parte ogni tendenza difensiva, incomincia a manovrare con sicurezza; le sue combinazioni sono perfette, sia Bassi che Rampini si spingono con gli altri in area avversaria, Frugali e Armano punzecchiano i difensori fino a che Bergamo commette un fallo contro Rosso. È lo stesso giocatore che opera un passaggio perfetto al centro, dove si trova Bassi; i mediani vigevanesi sono troppo indietro per essere utili, i terzini hanno un momento di incertezza, ne approfitta Bassi per colpire la palla e mandarla in rete con un tiro dal basso in alto (13’). Quattro minuti dopo una nuova azione partita da Frugali mette Rosso in condizioni di segnare, ma l’arbitro annulla per fuori giuoco. Colpito in pieno, il Vigevano sferra una violenta offensiva, tutto proteso all’attacco, e obbliga Diamante a salvarsi in angolo; questi devi di pugno, a tiro a fil di palo, poi sulla stessa azione d’angolo ecco ancora Diamante respingere una seconda volta in angolo. Questo crea una mischia in area, troncata dall’arbitro con una punizione contro il Vigevano. Insistono all’attacco i vigevanesi, premono con palloni alti in area, Cassano, sulla linea della porta salva in angolo finché (25’) si inizia una nuova offensiva grigia. La mediana domina la situazione; gli interventi di Arezzi, le finte di Pietruzzi e il gioco maschio di Borgogno offrono spunti all’attacco per inscenare una serie di avanzante. Rampini palleggia con sicurezza, offrendo a Frugali un pallone preciso; questi stringe leggermente, lasciando partire il tiro, il portiere Pesenti effettua la parata, però la palla gli sfugge; prontamente interviene Armano, che mette in rete (26’). Due a zero. La nuova sferzata riaccende nei vigevanesi fiammate di gioco deciso e serrato. L’Alessandria si vede costretta a salvarsi in angolo, senza esito; Cassano si produce in entrate perfette; un tiro di Buscaglia fa reclamare un rigore, quindi ecco i grigi distendersi nuovamente all’attacco, sospinti dai mediani; Rampini serve Frugali, che si libera dell’avversario ed allunga a Rosso un pallone invitante; un tiro preciso ed il gol è fatto (38’). Tre a zero. Ormai la partita è virtualmente finita; il Vigevano però insiste ancora e un minuto dopo un pallone calciato da Buscaglia colpisce Borgogno in area, rigore e goal dello stesso Buscaglia (39’). Un angolo contro l’Alessandria, un tiro di Buscaglia e poi il fischio finale. L’Alessandria ha meritato la vittoria. A parte la sua condotta di gioco, essa seppe dimostrarsi sul terreno più tecnica, agile e più pericolosa. Ogni sua avanzata creava un pericolo. Tutti i suoi giocatori hanno giocato con slancio e sicurezza; titubanti all’inizio, seppero riprendersi e fornire una prova eccellente, soprattutto Cassano, che fu il migliore in campo. Il Vigevano peccò nell’impostazione del suo gioco, ma soprattutto ebbe periodi di sbandamento, che contribuirono a rendere vulnerabile una difesa che fu fino a ieri la parte migliore della squadra. Mancava il portiere titolare, Miglio A., sostituito da Pesenti. La squadra nel complesso è mancata, prima per l’errore cui ho accennato nel corso di queste note, poi per il cattivo rendimento dei suoi mediani laterali e del suo attacco, troppo confusionario e talvolta troppo preoccupato dell’azione di sfondamento personale, senza badare al gioco di assieme, più pericoloso per l’avversario e più redditizio per la squadra. (Augusto Rangone, «Tuttosport», 13 maggio 1946) Non andate a dire ai vigevanesi che il numero tredici porta fortuna, correreste il rischio di passare qualche guaio. Dodici partite aveva giocato il Vigevano in casa ed era orgoglioso di aver mantenuto inviolato il proprio campo. È venuta la tredicesima e con la tredicesima lo scivolone sulla buccia di banana. Eppure l’andamento della partita non lasciava prevedere un risultato così poco lusinghiero per gli uomini di Marini. Infatti, dopo una decina di minuti di alterne schermaglie, i biancocelesti partivano con decisione all’attacco. Alcune azioni del trio centrale lasciavano pensare che il Vigevano era animato da intenzioni bellicose. Ma la vera e propria offensiva dei lomellini non cominciava che verso il 20’. Incoraggiati a gran voce dai propri sostenitori, i biancocelesti apparivano letteralmente scatenati. La loro pressione era così costante che gli interni alessandrini ritenevano prudente retrocedere per dar man forte alla mediana chiamata ad un durissimo lavoro. Respinti una, due, tre volte dalla difesa alessandrina ove giganteggiava l’aitante Cassano, gli ospitanti ritornavano con rinnovata lena all’attacco. Ma ahimè, gli attaccanti lomellini hanno dovuto convenire, a loro spese, che non basta dominare, occorre saper realizzare. Ora sotto questo punto di vista hanno giocato una ben brutta partita. Mai il quintetto d’attacco ha saputo ritrovarsi. È vero che Ricci, menomato fisicamente da uno stiramento muscolare, era in campo solo per onor di firma, ma gli altri cosa hanno combinato di utile? Nulla. Essi non possono dolersi di non essere stati riforniti di palloni, perché tanto Castelli come Bergamo hanno lavorato a tutto spiano quasi al loro fianco. No, il guaio è stato che gli attaccanti lomellini hanno sciupato una quantità di palloni a causa dei loro passaggi mal dosati e per la loro eccessiva sterilità nel tiro in porta. Il fatto si è che di fronte alla scarsa incisività degli avversari, la difesa alessandrina che con molta calma e compostezza aveva subito la prevalenza avversaria, ha avuto buon gioco per sventare ogni attacco. Finito il primo tempo a reti inviolate, si pensava che continuando sullo stesso tono, il Vigevano avrebbe forse finito per far saltare la ben munita serratura alessandrina. Ma pochi minuti dopo la ripresa, l’orso grigio si svegliava dal suo torpore e a sua volta cominciava la sua danza, appoggiando con prevalenza sulla sinistra ove Ruella costituiva il punto debole della compagine avversaria. Bassi e Rampini si facevano molto attivi e, con Frugali in ottima giornata, abbozzavano ottime azioni. Non sembrava però che il Vigevano corresse un serio pericolo perché la coppia Monza-Canazza vigilava con sicurezza. Ma al 14’ ecco il gol che doveva dare alla partita una fisionomia inattesa. Nell’area avversaria Rosso tira un calcio di punizione dalla linea laterale. Il pallone cade a pochi metri dalla rete lomellina; Bergamo esita a spazzarlo via e Bassi lo scaraventa in rete. I biancocelesti accusano il colpo e appaiono un po’ intontiti, sì che per qualche minuto, gli alessandrini scorrazzano nel loro campo. Su passaggio di Frugali, Rosso segna al 18’ un secondo gol, ma è giustamente annullato per fuori gioco. La reazione del Vigevano si manifesta con violenza soltanto al 20’. Tutta la squadra, si può dire, si porta all’attacco ed in tre minuti i lomellini usufruiscono di ben quattro angoli. Le mischie sotto rete alessandrina si susseguono, un preciso tiro di Monti nell’angolo e varie saettate di Anastasi e di Dante non riescono però a trovare il bersaglio. La rete alessandrina sembra stregata. Ma mentre i lomellini sono protesi all’attacco, Arezzi improvvisamente lancia Rampini il quale rapidamente smista a Frugali. L’ala sinistra trova il campo libero e fila via; da venti metri spara in gol e Pesenti si lascia sfuggire la palla che Bassi raccoglie prontamente insaccandola con facilità in rete. La partita è decisa. Ma i lomellini non si danno per vinti. Attaccano sempre e con vigore, ma gli avanti sono traditi dal loro nervosismo e sbagliano palloni su palloni. Anche Monza e Canazza si portano oltre metà campo, ma senza risultato pratico. Ed al 37’ ecco il colpo di grazia. Su un rimando di Cassano, Rampini lancia Frugali il quale dalla linea di fondo centra con precisione; Rosso raccoglie al volo e segna un magnifico gol: tre a zero. Ormai è finita. I lomellini sparano le loro ultime cartucce, ma senza soverchia convinzione ed è l’arbitro che viene loro in aiuto concedendo un calcio di rigore per un fallo piuttosto benigno di Pietrasanta. Buscaglia coglie così il gol della bandiera. Gli ultimi minuti sono ancora a favore del Vigevano e notiamo un tiro di testa di Bergamo che Diamante devia miracolosamente in angolo ed un palo di Buscaglia che suggella la strana partita. L’arbitro Tassini ha tenuto bene in pugno la gara, ma le sue decisioni non sono state sempre molto felici. Nonostante qualche scroscio d’acqua, soprattutto nel secondo tempo, il terreno era in condizioni perfette. Gioco piuttosto duro, ma nel complesso nessun incidente; Ricci, vittima di uno stiramento al 17’ del primo tempo, è stato pressoché inservibile per il resto della partita. (Giovanni Bollini, «La Gazzetta dello Sport», 13 maggio 1946) RISULTATI: Cremonese-Reggiana 2-1 Pro Patria-Padova 3-1 CLASSIFICA: Alessandria 5; Cremonese, Pro Patria 4; Vigevano 3; Padova, Reggiana 1. Il punto sul campionato La prima vittoria ottenuta dalla Cremonese aveva permesso ai lombardi di essere in testa alla classifica al pari dell’Alessandria che aveva vinto a Vigevano. Distanziata di una lunghezza dalla vetta la Pro Patria che aveva battuto il Padova.

Girone Finale

Vigevano AC - Alessandria US 1 - 3 (0 - 0)

RETI:

84. rig. Buscaglia P. [Vi] 59. Bassi L.[A], 71. Armano G.[A], 82. Rosso A.[A]

Alessandria US

Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Borgogno Angelo, Arezzi Giuseppe, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Armano Gino, Rampini Sergio, Frugali Fabio

All.: Sperone Mario

Formazione avversaria

VIGEVANO AC: Pesenti; Canazza Ronzan, Monza; Ruella, Castelli, Bergamo; Monti, Dante, Anastasi, Buscaglia Pietro, Ricci. All.: Marini Nereo

Arbitro: Tassini Bruno (Verona)

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Girone Finale

Vigevano AC - Alessandria US 1 - 3 (0 - 0)

RETI:

84. rig. Buscaglia P. [Vi] 59. Bassi L.[A], 71. Armano G.[A], 82. Rosso A.[A]

Alessandria US

Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Borgogno Angelo, Arezzi Giuseppe, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Armano Gino, Rampini Sergio, Frugali FabioAll.: Sperone Mario

Formazione avversaria

VIGEVANO AC: Pesenti; Canazza Ronzan, Monza; Ruella, Castelli, Bergamo; Monti, Dante, Anastasi, Buscaglia Pietro, Ricci. All.: Marini Nereo

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