Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1945/1946
Misto B-C
16-06-1946 - Giornata: 7 - Alessandria - Comunale
Girone Finale


Alessandria US - Cremonese US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 79. Stradella C.[A]

Alessandria US Miglio Pietro, Pietrasanta Piero, Cassano Luigi, Vitto Luigi, Arezzi Giuseppe, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali Fabio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
CREMONESE US: Brasca; Boniforti (II) Enrico, Trovati; Mari, Barbieri, Goffi; Porcelli, Denti, Barera, Corti, Capra (II) Egidio. All.: Bánás József

Arbitro: Camiolo Eliseo (Milano)
Note
Espulso: 89’ Capra II [C]. Angoli: 7-1. Spettatori: 10.000. Violento temporale tra primo e secondo tempo, terreno secco e poi viscido. Inizio gara ore 16.30

Commento
Un nero temporale rumoreggiava e minacciava da lontano quando l’arbitro Camiolo ha dato il via alle due squadre. Al 24’ del primo tempo la cavalcata delle nubi era giunta sul campo portando con sé lampi saettanti, tuoni rumoreggianti e un po’ di pioggia che faceva accorrere nelle tribune parte degli spettatori allo scoperto, stipandole fino all’inverosimile. Verso la mezz’ora della ripresa il temporale era scomparso e in cielo si stendeva il più bello degli arcobaleni. Era appunto sotto l’influsso dei colori dell’iride che l’attacco grigio al 34’ trovava il momento propizio per filtrare attraverso le maglie della ferrea difesa cremonese e battere finalmente Brasca con un tiro di Stradella che aveva ricevuto la palla da Frugali, a sua volta in precedenza servito perfettamente da Arezzi. A gol subito i grigiorossi, che sino a questo momento avevano badato più a difendersi che ad attaccare, partivano di scatto per ristabilire l’equilibrio e la partita, già calda e combattuta in maniera forte fino a quel momento, diveniva infuocata. L’elettricità che prima era nel cielo si era scaricata sul rettangolo di giuoco e aveva fatto presa nei cremonesi, un po’ avviliti per il fallimento del loro piano. Tra falli e piccoli incidenti si giunge ad una svolta semiburrascosa: Barbieri riceve da Porcelli un ottimo passaggio in profondità, il grigio rosso scatta sul prezioso pallone, supera i terzini alessandrini e, mentre sta per scoccare il tiro, Miglio gli si butta coraggiosamente sui piedi impendendo il tiro, senza però trattenere la palla e restando a terra tramortito. Nasce una mischia furibonda sotto la vuota porta alessandrina, che Vitto risolve finalmente mettendo a lato. È a questo punto che tutti i cremonesi si fanno intorno a Camiolo per reclamare molto vivacemente un rigore che l’arbitro dichiara inesistente. Il più scalmanato nel protestare è Capra il quale viene espulso e deve essere trattenuto dai compagni perché l’incidente non si faccia più grave. Ritornata la calma, il giuoco riprende e sull’unico angolo a favore dei cremonesi per la sola parata difficile di Miglio, finisce l’incontro. Camiolo, per prudenza, considerato l’eccessivo nervosismo di alcuni giuocatori cremonesi, raggiunge gli spogliatoi con la scorta di alcuni carabinieri. Niente di grave però, neppure in tribuna dove alcuni piccoli tafferugli vengono subito sedati. È stato questo l’epilogo di una partita non bella e troppo fiorita di falli. Certamente la posta era grande per entrambe le squadre, ma particolarmente per la Cremonese che ben sapeva che un’Alessandria a tre punti sarebbe diventata irraggiungibile. Con il programma di non perdere ad ogni costo, i grigiorossi hanno abusato di falli, sgambetti, trattenute. Camiolo intelligentemente, fin dal principio, aveva messo in funzione il fischietto, ma la musica del giuoco andava sempre peggiorando, anche perché l’Alessandria si era lasciata trascinare dal metro del giuoco scorretto. Malgrado ciò la superiorità grigia aveva molto di manifestarsi con un palo di Stradella al 4’ del primo tempo, con un lungo periodo di assedio alla porta di Brasca e con 7 angoli contro 1, tutti battuti senza esito. Ma la partita non fu mai bella e giudicare le due squadre sull’incontro di oggi è quasi impossibile. Ottima la coppia dei terzini, buono Brasca ma incerto anche lui, al pari di Miglio nella ripresa quando il pallone, come il terreno, erano diventati viscidi. Barbieri, che dovette stare fuori campo dal 21’ al 27’ della ripresa per uno scontro con Arezzi, fu forse superiore al centromediano grigio in giornata non troppo felice. L’attacco cremonese, dato il tipo di partita giuocata da tutta la squadra, aveva pochi palloni buoni e si palesò quasi nullo. Tra gli avanti grigi, Bassi è stato il più tenace e il più redditizio. Terreno prima secco e poi viscido per la poca pioggia caduta, leggeri incidenti a Stradella e Rampini e Barbieri. Nell’Alessandria Miglio ha sostituito Diamante. Partite come quella di oggi non debbono tuttavia, né possono essere troppo ricordate: bisogna che tutti si persuadano che sport è cavalleria sempre, anche quando la posta in giuoco è di importanza capitale. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 17 giugno 1946) La partita si potrebbe sintetizzare in poche parole: ottimo lavoro delle difese e scarso rendimento degli attacchi. Però nelle gare, quando si parte con un piano tattico prestabilito come ha fatto la Cremonese, si creano in anticipo i presupposti per una partita di carattere difensivo e, quindi, le probabilità di successo diminuiscono ancora di più. Lo strano poi è che anche l’Alessandria, dopo una diecina di minuti iniziali in cui la rete di Brasca corre serio pericolo di essere violata in seguito ad un preciso colpo di testa di Frugali, si mise anch’essa a seguire la tattica avversaria e così ne venne fuori una gara che ebbe a protagoniste le linee mediane ed il gioco ebbe larghe stasi su metà campo. L’Alessandria, però, parve più sicura della Cremonese e, per quanto i suoi avanti, ad eccezione di Stradella, Frugali, Bassi, fossero un po’ sfasati, seppe mantenere una leggera ma costante superiorità di attacchi sfruttando appunto quelle poche occasioni che ebbe di manovrare largo ed in profondità. Questa manovra lo condusse ad usufruire di quattro calci d’angolo, senza però riuscire a spezzare la ferrea difesa cremonese. Difesa sicura e tempestiva, talvolta decisa, ma, ad onor del vero, se qualche fallo sbucò fuori (anche da parte alessandrina) esso fu dovuto essenzialmente all’impeto del gioco più che alla volontà dei giocatori. Così trascorse il primo tempo. I portieri non ebbero gran lavoro, se si eccettua la parata di Brasca sulla deviazione di Frugali veramente bella e tempestiva. Per tutto il tempo il loro lavoro venne facilitato dagli interventi dei terzini e dalla poca forza di penetrazione degli attacchi. Verso la fine di questo tempo incominciò ad oscurarsi il cielo, finché all’improvviso si scatenò un temporale con lampi e tuoni. Ed allora fu un arrembaggio della folla nelle tribune coperte, di modo che riuscì molto complicato il compito nostro e difficile seguire le fasi della gara che si stava disputando sotto una pioggia violenta. Per un quarto d’ora della ripresa il tono della gara non mutò. L’Alessandria continuava ad aumentare i calci d’angolo a suo favore, mentre il suo gioco andava poco a poco rischiarandosi, così come capitava in cielo dove un arcobaleno solcava con i colori dell’iride lo spazio ormai sereno. Il terreno inzuppato favorì la sua manovra. I suoi giocatori ebbero allora l’accortezza di svolgere azioni a terra e questa tattica pose in serio imbarazzo la Cremonese, la quale appariva molto provata dallo sforzo fino allora sostenuto. Nel gravoso lavoro difensivo, che richiamava in area molti giocatori delle due parti, successe che il mediocentro Barbieri venisse a trovarsi in una mischia ed un po’ per il colpo ricevuto e molto per la stanchezza che lo assaliva, cadde vittima di uno svenimento che poi ai margini del campo passò completamente. L’Alessandria, che paventava la partita pari, si pose decisamente all’attacco. Per un poco attirò gli avversari nella sua area affinché il loro gioco lasciasse aperte maglie più larghe, poi si diede a condurre un’azione energica dove il più attivo di tutti fu Bassi ed il più insidioso Frugali. Ma il goal non venne. Brasca con i suoi interventi, talvolta anche teatrali, frenava la velleità offensiva dei grigi, i quali in certi momenti premevano così forte da trovare tra gli attaccanti anche Arezzi, Pietruzzi ed il terzino Cassano. La Cremonese rispondeva raramente a questo assillante assedio, e quando riusciva a combinare qualche discesa trovava sempre la difesa grigia pronta a rintuzzare l’offensiva che Barera e talvolta Capra andavano svolgendo. Un nuovo calcio d’angolo verso la mezz’ora di gioco segnò il deciso risvegli alessandrino. La squadra ora girava assai bene. Rampini, che fino allora era apparso mediocre, diede tono al suo gioco, Stradella operò qualche taglio al pallone veramente efficace. Poi l’offensiva divenne serrata e decisa. Arezzi, portandosi innanzi dalla destra verso sinistra, servì Frugali il quale liberatosi del vigilante Mari, riuscì ad inviare la palla al centro. Il portiere Brasca intuì il pericolo e fece per slanciarsi incontro al portiere. Stradella, però, con un leggero colpo di testa faceva rotolare la palla in rete. Non è cosa facile descrivere l’entusiasmo della folla per questa rete. Sul campo svolazzarono migliaia e migliaia di manifestini. Che cos’erano? Semplicemente questo: l’orso grigio era invitato ad una festa danzante. Ma se per ottanta minuti la folla trepidò, per i dieci minuti che restavano per giungere alla fine della partita soffrì tutte le pene dell’inferno. La Cremonese, lasciata la tattica prudenziale, si lanciò all’attacco riuscendo ad impegnare il portiere Miglio (che sostituiva Diamante infortunato) con una parata a terra. Nella susseguente azione lo stesso Miglio, nel tentativo di seguire la traiettoria del pallone, lasciava incustodita la porta e buon per lui che Denti inviasse di testa a lato. Poi al 42’ una nuova mischia si sviluppò in area alessandrina: e si sa che in queste condizioni arruffate e confuse qualcuno intravede sempre falli e quindi richieste di punizioni. Avvenne dunque che l’arbitro Camiolo, che ad onor del vero diresse l’incontro con molta calma ed accortezza, fermando accenni di gioco pesante e punendo sempre con perfetta regolarità, si vide circondato dai giocatori cremonesi che reclamavano un rigore che nessuno aveva visto. La discussione si protrasse per alcuni minuti: il più accalorato, Capra, si fece espellere dal campo, mentre una punizione dal limite veniva concessa contro l’Alessandria, punizione che fece scaturire un calcio d’angolo. Su questa azione Miglio effettuava la sua più bella parata della giornata. Subito dopo la fine. L’Alessandria vinse e meritatamente la partita perché, pur nelle incertezze che affiorarono durante l’incontro, seppe mantenersi di più all’attacco e svolgere un gioco migliore. Anche oggi i due terzini furono imbattibili e la mediana, dove Vitto, ancora a corto di allenamento, non riuscì a dare l’apporto solito, ebbe in Arezzi e Pietruzzi due veloci giocatori. Quando per la pioggia il terreno divenne viscido e pesantuccio, Arezzi ebbe sprazzi di gioco superbo, mentre gli avanti, pur prodigandosi, non riuscirono che rare volte a combinare azioni pericolose. Bassi fu il migliore e Frugali il più pericoloso, mentre Stradella non riuscì a svincolarsi dalla stretta avversaria. Rosso, zoppicante, fu quasi nullo; di Rampini già dissi nel corso di queste note. La Cremonese sbagliò tattica di gioco. La partita doveva essere giocata con slancio, senza preoccupazione, ma decisa ed orientata verso un solo fine: la vittoria. Difendendosi come fece oggi, rinunciò a molte delle sue possibilità. È una squadra solida in difesa, con un portiere sicuro, due terzini ottimi colpitori (sempre buono il vecchio Boniforti II), una mediana veloce, ma una linea attaccante dove le mezze ali fanno gioco, sì, ma si trovano sempre lontane dall’azione finale ed il centroattacco Barera troppo solo per sfruttare le occasioni favorevoli. Mediocri le ali. (Augusto Rangone, «Tuttosport», 17 giugno 1946) RISULTATI: Pro Patria-Reggiana 1-0 Vigevano-Padova 0-1 CLASSIFICA: Alessandria 11; Cremonese 8; Pro Patria 7; Vigevano 6; Padova, Reggiana 5 Il punto sul campionato Lo scontro al vertice del girone finale per la promozione in Serie A aveva visto l’Alessandria battere la Cremonese, incrementando a tre i punti di distacco tra le due compagini. Di misura la Pro Patria aveva avuto la meglio sulla Reggiana cosi come il Padova, alla seconda vittoria, aveva vinto in casa del Vigevano.

Girone Finale

Alessandria US - Cremonese US 1 - 0 (0 - 0)

RETI:

79. Stradella C.[A]

Alessandria US

Miglio Pietro, Pietrasanta Piero, Cassano Luigi, Vitto Luigi, Arezzi Giuseppe, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali Fabio

All.: Sperone Mario

Formazione avversaria

CREMONESE US: Brasca; Boniforti (II) Enrico, Trovati; Mari, Barbieri, Goffi; Porcelli, Denti, Barera, Corti, Capra (II) Egidio. All.: Bánás József

Arbitro: Camiolo Eliseo (Milano)

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2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

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