Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1942/1943
Serie B
22-11-1942 - Giornata: 8 - Cremona - Giovanni Zini


Cremonese US - Alessandria US 2 - 1 (0 - 0)
RETI: 60. De Carli N. [Cr] , 65. Salvi A. [Cr] 55. Foglia M.[A]

Alessandria US Moro Giuseppe, Bigando Giovanni, Pietrasanta Piero, Boschi Giuseppe, Viano Angelo, Pochettini Mario, Garbarino Carlo, Fibbi Arrigo, Lacelli Francesco, Foglia Mario, Gatti Mario All.: Baloncieri Adolfo

Formazione avversaria
CREMONESE US: Brasca; Franzini, Bodini (II) Renato; Croci, Ilari, Ziletti (I) Luigi; De Carli, Corti, Barsanti, Salvi, Torre. All.: Miconi Luigi

Arbitro: Goracci Alfiero (Firenze)
Note
Angoli: 4-2. Inizio gara ore 14:30

Commento
I grigiorossi hanno vinto con qualche difficoltà il confronto con gli alessandrini, perché non hanno potuto disporre di una squadra in piena efficienza e perché il gioco è apparso perfettamente intonato al valore delle casacche avversarie; le deficienze si sono riscontrate all’attacco, tutt’altro che fuso e incisivo, troppo spesso preda della robusta quanto imprecisa difesa avversaria. Barsanti e Corti si sono spesso scambiati di posto. In seconda linea, dove si contava il rientro di Ziletti, non sempre l’accordo è apparso perfetto. Fra i terzini, Bodini non è apparso certo il migliore: l’infortunio che l’ha colpito la scorsa domenica a Modena ha avuto i suoi effetti sotto forma di incertezze e di confusione. L’Alessandria, priva del mediocentro Vitto, esprimeva la forza maggiore dall’impegno e dal superiore rendimento di Foglia apparso il miglior atleta in campo. Gli ospiti hanno disputato un ottimo primo tempo con azioni volanti, briose, veloci senza peraltro portare serie minacce alla rete ben guardata da Brasca. Il miglior attaccante per intraprendenza e decisione è apparso Garbarino. Anche con Boschi mediano laterale, la mediana è apparsa solida, ma non insuperabile. L’estrema difesa impostata sull’anziano Bigando con un attacco più penetrante e deciso, avrebbe lasciato Cremona con un punteggio più vistoso. Il primo tempo è apparso il più bello per equilibrio e velocità. Inizio dei grigi, risposta dei rossi fra i quali si fa luce l’esordiente Torre, che sostituisce Bramanti, con alcuni centri e tiri pizzati. La Cremonese assume decisamente le redini dell’incontro; batte al 13’ un angolo, sfiora al 15’ la traversa con Barsanti, segna al 16’ con Salvi; ma l’arbitro lontano non concede il punto. Dal 20’ al 25’ è l’Alessandria che preme impegnando Brasca. La ripresa vede l’Alessandria passare in vantaggio al 10’ su azione di Garbarino e tiro al volo di sinistra di Foglia; Brasca para, ma il pallone tagliato gli sfugge. Goracci non concede la rete, ma su intervento di un guardialinee cambia parere. Al 15’ i rossi fruiscono di una punizione da 25 metri: batte Bodini, raccoglie a volo De Carli che scaraventa in rete. La Cremonese crea altre paurose situazioni a Moro e al 20’ segna la rete della vittoria. Su una punizione battuta da 40 metri ancora da Bodini, Salvi previene l’entrata del portiere alessandrino e mette in rete. Il gioco si equilibra verso la mezz’ora, ma le squadre ormai hanno dato tutto. Due facili occasioni per aumentare il vantaggio sono falliti da Torre e De Carli. (Sandro Mainardi, «La Gazzetta dello Sport», 23 novembre 1942) La Cremonese con gli effettivi quasi al completo ha strappato alla forte squadra dell’Alessandria i due punti. Il primo tempo si è chiuso a reti inviolati ed ha registrato una netta prevalenza della Cremonese che per dovere di ospitalità giocata in maglia rossa. La fortuna dell’estrema difesa alessandrina e le decisioni dell’arbitro hanno permesso ai grigi di chiudere il primo tempo a rete vergine. Di notevole al 4’ l’atterramento in area di Salvi, mentre stava per realizzare. Un tiro di lontano di Torre subito dopo sfiorava l’incrocio dei pali. Al 17’ una mischia sotto la porta alessandrina il portiere mandava in calcio d’angolo un pallone che pareva già in rete. Reazione alessandrina sventata dall’estrema difesa cremonese. Sicura parata di Brasca al 33’. Precedentemente l’arbitro aveva annullato una rete dei cremonesi per un fuori giuoco che nessuno ha visto. Nel secondo tempo l’andamento della gara si faceva più veloce. I cremonesi che al 10’ avevano subito una rete ad opera di Lacelli, si facevano più minacciosi e riuscivano a pareggiare al 14’ con una sventola di De Carli, che raccoglieva una punizione di Bodini. Al 19’ i cremonesi si portavano in vantaggio per merito di Salvi che in una mischia sotto la porta avversaria causata da una punizione calciata da Bodini, segnava con le mani. Dei cremonesi i migliori sono stati Franzini e Brasca; degli alessandrini si è fatto notare Bigando. («Il Littoriale», 24 novembre 1942) Legittima fin che si vuole, ma è questa una vittoria che non ha entusiasmato; non sono questi i due punti che hanno potuto riabilitare i grigiorossi. È bene parlare molto chiaro per non creare equivoci od illusioni. Quella che ha giocato a Modena, quella che ha battuto la squadra di Baloncieri, non è più la bella unità che ha vinto a Lodi, che ha superato la MATER, che ha strappato il pareggio a Padova; gli atleti su per giù sono sempre gli stessi, ma c’è qualche male occulte nelle file che ha bisogno di guarigione. L’attacco arranca, è affetto da orgasmo, è disordinato, annebbia le idee mentre si avvicina all’area di rigore, non segna, manca d’autorità, di scatto, d’incisività. Le mezze ali difficilmente sono in linea al momento giusto; il centroavanti teme gli avversari. Nella mediana si regge bene Ilari ma è calato Croci e occorrerà qualche settimana ancora per vedere il Ziletti d’inizio stagione. Franzini è il miglior atleta della retroguardia e Brasca deve aumentare la tradizionale sicurezza anche nelle parate a terra. Non aver segnato domenica con azioni manovrate contro la difesa dell’Alessandria, che ha fatto paura per l’imprecisione, intempestività e le incertezze, significa zoppicare fortemente, vuol dire che mancano le doti più elementari per sfruttare anche le più facili occasioni. L’Alessandria sta peggio della Cremonese. Deficiente nell’estrema difesa, insignificante all’attacco, si regge solo per la precisione di una solida mediana e dell’oscuro lavoro di Foglia onnipresente per tamponare le falle che si aprono spesso nei reparti grigi. Le due reti segnate a Moro hanno avuto l’identica premessa: due calci di punizione battuti da Bodini; il pallone venne raccolto a volo la prima volta da De Carli e saettato in rete, da salvi la seconda ed inviato nel sacco; qualche dubbio è sorto sulla validità di questo punto. Ma poiché si è parlato di vittoria legittima, tranquillizziamo che la rete segnata al 16’ di gioco era validissima e non venne convalidata perché l’arbitro Goracci, in giornata grigia lui pure, lontano dall’azione, non ha potuto giudicare con esattezza. La compensazione… costituisce equità e giustizia. Il primo tempo, che è stato il più interessante, terminava a reti inviolate per la mancata concessione del cennato punto di Salvi. Le cose volgevano male per i nostri per la rete segnata al 10’ della ripresa dal bravo Foglia con un tiro tagliatissimo a terra (su azione dell’intraprendente Garbarino) che ha posto negli impicci Brasca; questi parava ma il pallone insidioso gli sfuggiva in rete per il tanto sufficiente per convalidare il punto. Anche questa volta Goracci non vedeva, ma interveniva un segnalinee per fargli cambiar parere. E l’Alessandria si portava così in vantaggio; i nostri reagivano, premevano, ma il disordine era superiore alla volontà, anche le più facili occasioni venivano sciupate. Vennero al 15’ e al 20’ le citate punizioni battute da Bodini che risolvevano la situazione a favore della Cremonese. Due punti che fanno bene ai grigiorossi per la classifica; ma trattasi della più malata delle vittorie. C’è una direzione tecnica della Cremonese che deve prontamente occuparsi e preoccuparsi di questo male generale, di questa impressionante sterilità dell’attacco. Ove occorra, si lavori anche di bisturi per sanare una situazione il cui prolungamento potrebbe avere effetti assai dannosi. Meglio parlar chiaro oggi, in tempo per rimediare, che condannare domani, a situazione compromessa. («Il regime fascista», 24 novembre 1942) Domani, alle 14,30 L'UDINESE AL CAMPO DEL LITTORIO I grigi hanno perduto una partita in modo impiegabile dopo che si erano trovati in vantaggio al 10’ della ripresa in seguito ad una rete segnata da Foglia su centro di Garbarino. I cremonesi sono riusciti a pareggiare prima ed a mettersi in vantaggio poi con due calci di punizione da trenta metri sorprendendo in modo puerile i nostri difensori. Da quando nell’estrema difesa alessandrina è scomparso Lombardo, i nostri terzini hanno sempre giocato con eccessiva mancanza di scaltrezza nel «marcare» gli avversari. Ricordiamo infatti a partita giocata a Bergamo contro l’Atalanta e perduta per un calcio di punizione: fu una beffa per la nostra squadra e per gli zelatori che numerosi si erano recati in quella città. A Cremona, in assenza di Vitto, ha giocato Boschi mediano laterale e ad estrema sinistra ha esordito Gatti. («Il Piccolo», 28 novembre 1942) RISULTATI: [4ª giornata] Savona-Anconitana 1-1 [8ª giornata] Anconitana-Palermo 2-1 MATER-Padova 4-2 (giocata il 21 novembre 1942) Pescara-Pro Patria 0-1 Pisa-Napoli 2-0 Savona-Novara 1-0 Siena-Brescia 2-1 Spezia-Fanfulla 2-2 Udinese-Modena 0-0 CLASSIFICA: Spezia 13; Anconitana 12; Napoli, Pro Patria 11; Padova 10; Brescia, Cremonese 9; Alessandria, Modena, Pisa 8; Savona 7; Fanfulla, Novara, Palermo, Udinese 6; MATER, Siena 5; Pescara 4 Il punto sul campionato Serie B LA GIORNATA DEI RISULTATI SENSAZIONALI L'ottava giornata del torneo del cadetti resterà famosa per i suoi risultati a sensazione, per la quasi totalità imprevisti sotto ogni aspetto. Giudicatene: Cremonese-Alessandria 2-1; Siena-Brescia 2-1; Anconitana-Palermo 2-0; Pro Patria-Pescara 1-0; Savona-Novara 1-0; Udinese-Modena 0-0; Pisa-Napoli 2-0; Spezia-Fanfulla 2-2; Mater-Padova 4-2. Ed ecco la classifica: Spezia p. 13; Anconitana, Napoli e Pro Patria 11 Padova 10; Brescia e Cremonese 9; Pisa, Modena e Alessandria 8; Savona, Fanfulla, Novara, Palermo e Udinese 6; Siena e Mater 5; Pescara 4. Come vedete, lo Spezia mantiene la posizione di comando, anzi indirettamente la rafforza per effetto della secca sconfitta del Napoli a Pisa, ma ieri, sul suo campo, ha stentato a tener fronte al tenace Fanfulla, rassegnandosi a dividere la porta. Dopo un primo tempo « bianco », nella ripresa gli spezzini sono partiti all'offensiva segnando due reti con Costanzo e Scarpato, ma nel finale della partita (esattamente al 43° e 45° minuto) gli ospiti rimontavano la corrente realizzando a loro volta due reti e ristabilendo cosi l'equilibrio della gara. Certamente i tifosi dello Spezia non si aspettavano un simile risultato, ma la vedetta deve convincersi che, appunto per la sua posizione di privilegio, è soggetta agli attacchi di tutti, anche delle compagini meno quotate. Comunque esso rimane ora l'unica squadra imbattuta del Girone. Dopo il Napoli, che ha Incontrato un Pisa in grande giornata e in crescendo di forma, anche il Padova ha subito la prima sconfitta della stagione, lasciandosi superare inaspettatamente da una Mater miracolosamente risollevatasi dopo una lunga crisi. Indubbiamente questo è il risultato più clamoroso della giornata. Che è successo al Padova? Un collasso? La squadra di Bernardini può essere comunque lieta della sua affermazione. Altro risultato a sorpresa: quello di Siena, vittima il Brescia. Il resoconto della partita parla di una nella superiorità dell'unità toscana, concretatasi in due gol, nel primo tempo. Anche In questo caso slamo del parere che si tratti di una nera giornata degli ospiti. Le squadre piemontesi sono uscite entrambe sconfitte. L'Alessandria a Cremona ha resistito fino a che ha potuto segnando anche la prima rete della partita (al 9' della ripresa) ma poi ha irrimediabilmente ceduto alla offensiva finale dei grigio rossi. Il Novara a sua volta è stato battuto di stretta misura da un Savona rivelatosi forte e Incisivo. Infine c'è da notare la marcia ascensionale della Pro Patria e dell'Anconitana, due undici che si fanno veramente pericolosi per chiunque. Lo Spezia li ha ormai alle spalle. (La Stampa - Mar, 23/11/1942)