Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1949/1950
Serie B
04-12-1949 - Giornata: 13 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Empoli FC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 4. Soffrido L.[A], 86. Rawcliffe F.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Scarrone Secondo, Guaschino Paolo, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Dania Dino, Cipolla Manlio Italo, Rawcliffe Frank, Soffrido Luigi Vittorio, Sotgiu Pietro All.: Flatley Albert con D.T. Carcano Carlo

Formazione avversaria
EMPOLI FC: Puccioni; Zonch, Biancardi; Croci, Pangaro, Bortoletto (II) Raoul; Ercoli, Grosso, Paravano, Tosolini, Pallavicini. All.: Magli (I) Renzo.

Arbitro: Longagnani Florindo (Modena)
Note
Infortunato: 10’ Guaschino [A, passato all’ala destra]. Angoli: 9-1. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Dura sconfitta a Siracusa SI RIABILITERANNO I GRIGI DOMANI CONTRO L’ARSENALTARANTO? Dopo la vittoria sull’Empoli grigi sono partita alla volta di Siracusa ed evidentemente il lungo viaggio e la mancata possibilità di un adeguato allenamento hanno posto la nostra squadra in condizioni di inferiorità su di un terreno asciutto. Ciò che si dubitava avvenisse ad Udine è successo a Siracusa e la maggior velocità dei siciliani è valsa a costoro a passare ripetutamente tra le maglie della difesa alessandrina eccessivamente lenta. Il 5-0 documenta la netta superiorità della squadra vincente Domani a Taranto La sconfitta di giovedì avrà certamente richiamato alla realtà la squadra alessandrina e la reazione dovrebbe essere immediata anche se il campo del Taranto è uno dei più difficili da visitare. La formazione della squadra resterà probabilmente intatta. La partita si presenta oltre modo difficile, in quanto il Taranto trovasi in un periodo di grazia e prova ne è il prezioso pareggio conseguito sul campo salernitano (Il Piccolo, 10/12/1949) L'ALESSANDRIA SENZA EMOZIONI SI AFFERMA SULL'EMPOLI: 2-0 Con un goal di Soffrido, segnato a tre minuti dall’inizio ed uno di Rawcliffe, a tre minuti dal fischio di chiusura, l’Alessandria si è confezionata una netta e chiara vittoria ai danni dell’Empoli. Risultato probante e punteggio indicativo; nondimeno i visi lunghi all’uscita dal Moccagatta si contavano numerosi. Si sa, ad Alessandria c’è palato fino in materia calcistica, si vuole vedere del gioco, c’è una tradizione da difendere, tradizione che risale a tempi gloriosi, durante i quali la squadra dei grigi passava di successo in successo. Da allora, però, molto tempo è passato. Gli eredi dei Banchero, dei Carcano, dei Ferrari, dei Bertolini spendono ora moneta spicciola in campo di classe, dicono sovente che non basta vestirsi di maglia color cenere per essere campioni. Il gioco dell’undici alessandrino è povero di idee, non c’è un filo conduttore nella manovra, dove tutto si forma sotto il segno dell’improvvisazione. L’ardore sì, questo non manca, come pure non fa difetto il senso d’attaccamento alla propria società: undici gladiatori si possono definire i giocatori grigi, undici uomini tesi al successo senza risparmio di energie; corrono dal primo al novantesimo minuto, danno l’anima per vincere. E tutto finisce qui, nel guizzo intelligente di Sotgiu, nell’azione costante di Arezzi, negli interventi poderosi – a volte anche eccessivamente decisi – di Scarrone e di Guaschino, nella prontezza di Giorcelli. Si carpisce così il malumore dei tifosi, che si perdono in discussioni-fiume per criticare ora questo ora quello, che escono dal campo scuotendo la testa, anche quando i beniamini hanno vinto per due reti a zero. Non si dimentichi, infatti, che l’avversario di ieri si chiamava Empoli, la squadra cenerentola del girone, l’ultima nella graduatoria della classifica. Qualcosa di tecnicamente povero questo complesso toscano, con un Tosolini in ombra per un noioso stiramento muscolare, con un Grosso tecnico ma impreciso quanto mai, con un Pangaro piuttosto sfasato; il solo trio d’estrema si è fatto valere per l’audacia del portiere Puccioni, il migliore in campo azzurro, e per gli interventi dei veloci Zonch e Bianciardi, due giovani terzini spazzatutto. Eppure, l’inizio era stato assai promettente. Pareva che gli alessandrini fossero in giornata di vena, tanto scendevano bene in manovra verso la rete di Puccioni. E sono bastati tre minuti per creare il primo successo: su una rimessa laterale di Pietruzzi, Soffrido piantava in asso Croci e da una diecina di metri lasciava partire un tiro diagonale; la palla attraversava tutto lo specchio della porta e finiva in rete a fil di palo. La reazione dei toscani metteva Grosso prima ed Ercoli poi in utile posizione, ma, in entrambi, i casi, i due giocatori non sapevano cogliere il bersaglio. Finiva su una fuga di Ercoli, frenata da un plateale sgambetto di Scarrone, tutto quanto di tecnicamente bello s’è visto nel match, ché i restanti 70 minuti di gara non hanno detto nulla di interessante: costante dominio territoriale alessandrino, ben controllato dalla difesa ospite, che capitolava ancora al 42’ del secondo tempo quando Rawcliffe metteva in rete, da pochi passi, il secondo pallone della giornata. Il successo dei grigi non può essere discusso, tanto palese è stata la loro superiorità. Forse i tifosi aspettavano qualcosa di più; comunque sono sempre due punti messi in carniere, due punti che potranno essere preziosi, se si pensa che il calendario impone ora un duplice trasferta nel Sud. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 5 dicembre 1949) La squadra grigia si è potuta vedere soltanto nella ripresa, perché nel primo tempo, dopo soli dieci minuti di gioco, ha dovuto cambiare fisionomia a causa di un incidente occorso a Guaschino in uno scontro con Pallacivini. Guaschino passava allora all’estrema destra, mentre Pietruzzi retrocedeva terzino e Dania a mediano. Anche l’Empoli all’inizio della ripresa (solo per poco, però) operava lo scambio tra Pallavicini e Tosolini, per un leggero strappo di quest’ultimo. Durante i primi quarantacinque minuti la partita aveva visto una notevole superiorità dell’Alessandria, che coglieva la prima rete al 4’ con Soffrido. Era però nella ripresa, cioè quando i grigi riprendevano la formazione iniziale, che l’incontro si riduceva a un monologo dell’attacco alessandrino, che non riduceva a un monologo dell’attacco alessandrino, che non riusciva comunque a passare per le prodezze in serie della difesa toscana. Soltanto a quattro minuti dalla fine la solita stoccata di Rawcliffe, che i compagni dovrebbero servire di più, ha messo tranquillo il pubblico e il suggello a una vittoria. Dell’Alessandria ottimi Arezzi, Soffrido e Sotgiu. Dell’Empoli solo la difesa ha fatto cose pregevoli e il migliore è stato il portiere Puccioni. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 5 dicembre 1949) L’Empoli non è stato un avversario facile per i grigi che fino al 41’ del secondo tempo hanno temuto che in qualche azione di contropiede gli azzurri, pur pressati quasi costantemente nella loro area di rigore, riuscissero a pareggiare. Poi il gol di Rawcliffe ha dato sicurezza al risultato. Partiti di slancio, gli alessandrini sono andati in vantaggio fin dal quarto minuto di gioco per un magnifico tiro di Soffrido nell’angolo sinistro della rete di Puccioni. La pressione dei grigi è continuata fino al quarto d’ora, quando per incidenti toccati a Soffrido e a Guaschino la formazione dovette essere rimaneggiata: Pietruzzi terzino destro, Dania mediano sinistro, Guaschino ala destra. Allora il gioco perdette di nitidezza e l’Empoli ne approfittò portando qualche buon attacco. Da segnalare sino alla fine del tempo quattro calci d’angolo contro l’Empoli, un tiro di Soffrido sulla traversa, qualche bella parata di Puccioni, un salvataggio di Giorcelli, e l’intraprendenza di Ercoli, Grosso, Soffrido, Cipolla e Sotgiu. L’Alessandria riassumeva la formazione normale all’inizio della ripresa e per quarantacinque minuti dominava gli azzurri. Si è vista in questo periodo una serie di azioni brillantemente impostate che non hanno avuto il viatico della rete semplicemente perché la difesa azzurra sembrava insormontabile per le prodigiose parate di Puccioni e i sicuri interventi di Zonch, Biancardi e Croci. Bisogna però osservare che anche oggi il gioco dell’attacco grigio non ha tardato a infilarsi nel vicolo chiuso della zona centrale dell’area avversaria, favorendo il marcamento di Rawcliffe e trascurando gli scattanti Sotgiu e Dania. Tiri di Arezzi, Cipolla, Soffrido, Dania e Sotgiu trovarono sempre qualche ostacolo o furono salvati in angolo, quattro anche nel secondo tempo. Quando il gioco si allargò venne la bella rete di Rawcliffe, che sfruttò con la consueta abilità un centro di Soffrido. In questo secondo tempo l’Empoli ebbe Tosolini quasi inutilizzato all’ala sinistra. In definitiva una chiara gara che ha confermato la sicura tenuta della squadra grigia e il complessivo miglioramento tecnico. Buona impressione ha destato la veloce, intraprendente squadra toscana. Longagnani ha tenuto bene le redini della partita, che per lo stato del terreno ha provato severamente gli atleti. (Carlo Isaia, «Tuttosport», 5 dicembre 1949) Quando vince la squadra del cuore, i suoi tifosi, per logica dovrebbero essere contenti e sprizzar gioia da tutti i pori, tanto più quando si tratta di una vittoria netta come quella dell’Alessandria sull’Empoli. Il 2 a 0 di domenica, però, non ha né soddisfatto né convinto i sostenitori dei grigi. L’Alessandria, indubbiamente, ha dominato per tutti i novanta minuti ed ha dimostrato subito che gli empolesi non avevano alcuna possibilità di cavarsela, ma ha anche fatto vedere che le sue pecche, i suoi difetti caratteristici, non sono assolutamente scomparsi. D’altra parte, la vittoria sull’Empoli era pronosticata: la squadra toscana, ultima in classifica, fa acqua dappertutto e l’unico uomo che avrebbe potuto realizzare il punto d’onore. Tosolini, era pressoché immobilizzato dai postumi di uno strappo muscolare. E così i grigi, che sin dal 3’ del primo tempo avevano realizzato con un magnifico tiro di Soffrido nell’angolo sinistro della rete dell’Empoli, per tutta la partita hanno continuato a far pressione contro la porta avversaria, senza riuscire a segnare per errori madornali di tiro, per mancanza di legamento tra i ruoli. Abbiamo già detto altre volte che la difesa dell’Alessandria è a punto, ed anche domenica il sestetto difensivo si è rivelato tale: ciò che ancora è in fase di assestamento è l’attacco. Rawcliffe (ha segnato al 41’ della ripresa) svolge un gioco del tutto particolare, forse di per sé buono, ma completamente estraneo a quello dei compagni: l’inglese è sempre in perfetta posizione, pronto a segnare quando l’occasione gli è propizia; se gli arriva la palla tra i piedi (come è capitato domenica) il portiere avversario può dirsi battuto, in caso contrario, non fa uno sforzo né muove un muscolo per guadagnarsi il pallone. Ma il difetto principale e comune a tutto l’attacco alessandrino, escluso Rawcliffe, è il tiro impreciso: senza di esso, domenica il risultato avrebbe potuto raggiungere a favore dell’Alessandria una quota ben maggiore. Il difetto può essere eliminato: Carcano e Flatley hanno costruito la difesa, l’ossatura della squadra. Perché non dovrebbero riuscire a portare il quintetto di punta su un piano soddisfacente? (Pierino Novelli, «l’Unità», 6 dicembre 1949) Netta supremazia della squadra alessandrina, a favore della quale nove calci d’angolo contro uno e due pali: uno di Cipolla al 34’ del primo tempo ed uno al 4’ del secondo tempo su tiro di Arezzi. Dopo pochi minuti di gioco, i grigi hanno effettuato alcuni spostamenti e cioè Dania a mediano, Guaschino all’ala destra e Pietruzzi terzino a causa di una contusione riportata da Guaschino. Nel secondo tempo, i grigi hanno però giocato nella formazione base. L’arbitro ha richiamato Vitto dell’Alessandria e Bertoletto. L’Empoli si è difesa bene: si sono distinti il portiere Puccioni, che ha parato palloni impossibili, Ercoli, Tosolini, Biancardi e Croci. Tra gli alessandrini, Arezzi è stato l’animatore della squadra durante tutto l’incontro, in primo piano Soffrido ha saputo costruire bene, coadiuvato da Sotgiu in ottima forma. («Il Tirreno», 5 dicembre 1949) RISULTATI: Brescia-Arsenaltaranto 2-0 Fanfulla-Udinese 1-5 Livorno-Vicenza 2-1 Modena-Cremonese 3-1 Pro Sesto-Prato 2-0 Reggiana-Napoli 2-2 (sul campo neutro di Cremona) Siracusa-Pisa 2-2 Spal-Legnano 2-0 Spezia-Catania 3-0 Verona-Salernitana 1-1 CLASSIFICA: Udinese 20; Brescia 19; Livorno, Legnano, Spal, Spezia 16; Napoli 15; Modena, Pisa, Salernitana 14; Alessandria, Fanfulla, Verona 13; Cremonese, Reggiana, Siracusa 12; Catania, Vicenza 10; Prato 9; Arsenaltaranto 8; Pro Sesto 7; Empoli 5. *: una gara da recuperare MARCATORI 13 gol: Bertoni Et. (Brescia) 10 gol: Micheloni (Siracusa) 9 gol: Brighenti R. (Modena) 8 gol: Colosio (Brescia), Conti U. (Livorno), Darin (Udinese), De Vito (Spal), Goldaniga (Fanfulla) 7 gol: Ciccarelli (Spal), Malavasi (Spezia), Rawcliffe (Alessandria) 6 gol: Dalcerri (Fanfulla), Giorgetti (Salernitana), Masoni F. (Cremonese), Pozzan (Verona), Pozzo (Spezia), Tavellin (Verona) Il punto sul campionato Dopo due giornate di astinenza tornò alla vittoria la capolista Udinese che rifilò cinque reti al Fanfulla ma il Brescia, sconfiggendo l’ArsenalTaranto, terzultimo, rimase in scia della prima posizione. Vittoria ed aggancio in classifica della Spal sul Legnano: Emiliani e De Vito i marcatori degli emiliani che furono affiancati anche dallo Spezia, autore del successo sul Catania e il Livorno che battè, di misura, il Vicenza: decisivo Bartolini. La Reggiana, in un felice momento psico-fisico, riusci a pareggiare contro il Napoli. La doppietta di Silvestri permise al Modena di superare la Cremonese. Tra Siracusa e Pisa emozioni, spettacolo e quattro gol. La Pro Sesto abbandonò l’ultima posizione con la vittoria sul Prato staccando di due lunghezze l’Empoli che perse ad Alessandria.