Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1949/1950
Serie B
26-01-1950 - Giornata: 19 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Modena FC 1 - 2 (0 - 0)
RETI: 65. rig. Soffrido L.[A] 81. Silvestri A. [Mo] , 89. Brighenti (I) R. [Mo]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Vitto Luigi, Scarrone Secondo, Bussetti Luigi, Bagliani Giuseppe, Cipolla Manlio Italo, Dania Dino, Albertelli Lanfranco, Rawcliffe Frank, Soffrido Luigi Vittorio, Sotgiu Pietro All.: Flatley Albert con D.T. Carcano Carlo

Formazione avversaria
MODENA FC: Ghezzi; Silvestri, Braglia; Menegotti, Diotallevi, Neri; Manenti, Taccola, Brighenti (I) Renato, Sørensen, Barbieri. All.: Tortora Víctor.

Arbitro: Gemini Luigi (Roma)
Note
Recupero della gara sospesa l’8 gennaio 1950. Infortunato Neri [M] all’80’. Spettatori: 5.000. Campo innevato. Inizio gara 14:30.

Commento
Era nevicato, e la neve non era stata tolta, ma rullata, e ci si giuocò su col campo segnato in nero. Su quella che in pochi minuti doveva per il freddo divenire una pista da pattinaggio, dura e slittante, la difficoltà prima per tutti quanti i giuocatori, divenne quella di reggersi in piedi. Per più di mezz’ora del primo tempo, i grigi premettero insistentemente, se non proprio sulla porta, certo sull’area difesa da Braglia e compagni. Attacchi su attacchi, mischie, capitomboli, calci d’angolo e qualche buona situazione da rete. Su una di queste, Soffrido colpiva il lontano montante a portiere già battuto, su due altre Dania ed Albertelli sparavano alto, su diverse altre ancora Ghezzi rispondeva con sicure parate. Il Modena dimostrava la saldezza del suo reparto difensivo in questo primo tempo. Resistere alla pressione che su di esso veniva esercitata, non era cosa facile. Alla ripresa il Modena usciva un po’ dal guscio in cui s’era chiusa, e, pur continuando gli alessandrini a condurre il maggior numero di attacchi, il giuoco prendeva aspetto più equilibrato. Davanti a rete, gli avanti grigi sbagliavano tutto: madornale, a questo proposito, un errore di Sotgiu. Proprio alla metà del tempo, Diotallevi e Braglia, in due contro uno, avevano la peggio su un avversario, e Braglia, cadendo per sgambetto, toccava nettamente la palla con una mano. «Rigore» fra le proteste degli ospiti: realizzava Sotgiu. Allora il Modena scattava rabbioso. A dieci minuti dal termine, Neri si buscava un brutto calcio sopra l’arco sopracciliare sinistro e doveva lasciare il campo. Sulla punizione determinata da questo fallo, Silvestri segnava con una sacrosanta legnata raso a terra. Il giuoco diventava allora nervoso e convulso, gli ospiti colpivano un palo, ed i padroni di casa si difendevano alla meglio. Proprio nel minuto finale, giungeva la decisione: Barbieri serviva Sørensen, il danese con una finta ed un magistrale passaggio serviva Brighenti I, e questi, tutto libero, spediva in rete da pochi passi. Il risultato premia la squadra più tenace e coriacea e suona un po’ a beffa per l’undici che ha sviluppato il maggior volume di giuoco e fatto maturare le migliori situazioni da rete. (Vittorio Pozzo, «La Stampa», 26 gennaio 1950) Una beffa per i grigi. Gli alessandrini hanno infatti perso l’incontro sul finire dopo una prestazione generosa e dopo aver dimostrato nel complesso una superiorità abbastanza evidente. Hanno qualche volta peccato di ingenuità i grigi. E a tale causa sono da imputarsi le due reti subite proprio sul finire della partita. La rete del pareggio modenese veniva infatti su tiro di punizione scoccato da Silvestri da una trentina di metri: e qui è palese che lo schieramento alessandrino aveva fatto una cattiva copertura così che il pallone, raso terra, terminò la sua corsa nell’angolo sinistro di Giorcelli tuffatosi in leggero ritardo. A due minuti dalla fine un’azione dell’ala sinistra Barbieri portava la palla a Sørensen che smistava a Brighenti liberi. Tiro di questi da pochi metri e rete; e qui è mancata la marcatura dell’avversario da parte di Bagliani. La partita iniziata su terreno coperto di un sottile strato di neve rullata, metteva subito a dura prova i giocatori costretti a miracoli per mantenersi in equilibrio. Poi lo stato del terreno migliorò con esso il tono e la precisione del gioco. Il Modena dimostrò fin dalle prime battute di giocare con decisione fruendo del peso dei propri uomini, tutti atleticamente superiori agli alessandrini. L’Alessandria, che aveva sostituito Arezzi con Bussetti, dimostrò di non temere il forte avversario, passando sovente all’attacco. Ghezzi si salvò sempre ottimamente mentre i terzini compirono qualche scorrettezza non rilevata da Gemini. Occasioni di segnare ebbero Albertelli, Cipolla e Soffrido e una bellissima Sotgiu che da pochi metri sfiorò il montante. Il Modena da parte sua ebbe periodi di buona vena anche all’attacco particolarmente con Brighenti e Taccola mentre Sørensen fungeva da direttore di orchestra. Il primo tempo finiva sullo 0-0. La ripresa vedeva una maggior insistenza dei grigi e nella prima mezz’ora il gioco fu effettivamente bello. L’insistenza del Modena nel valersi di tutti i mezzi in area finì per provocare una giusta punizione di rigore su fallo di Braglia contro Dania. Fu Soffrido al 20’ a portare i grigi in vantaggio con un tiro dagli undici metri. Il Modena portava Silvestri centravanti, Brighenti mezz’ala, Taccola mediano e Menegotti terzino. Ma la pressione alessandrina continuava e su calcio d’angolo un tiro di Cipolla spazzò la neve dalla traversa. Dal 30’ al 35’ l’area modenese fu letteralmente assediata. L’Alessandria rallentava poi la pressione e il Modena si riportava all’offensiva. Fallo di Scarrone che obbligava Neri a uscire per un colpo al sopracciglio sinistro, e sul tiro conseguente pareggio del Modena. A due minuti dalla fine il gol della vittoria. Il rientrante Bussetti ha giocato con sicurezza. Il Modena si è rivelato solido e quadrato; è stato fortunato, ma in definitiva ha giocato bene contro un avversario tutt’altro che disprezzabile. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 26 gennaio 1950) Ancora una volta il Modena ha riconfermato la tradizione che lo vuole vincitore o, per lo meno, imbattuto al «Moccagatta». Oggi non si può però dire che l’Alessandria non abbia fatto di tutto per sfatare la tradizione e per cogliere i due punti di cui ha estremamente bisogno per rendere meno precaria la sua situazione in classifica. Alla decisione di vittoria dei grigi s’è però opposto un Modena altrettanto deciso a prevalere per potersi mantenere a contatto con il gruppetto di testa della classifica. Ne è nato un incontro veloce e tirato, non bello tecnicamente, ma agonisticamente interessante. Onestamente non si può dire che i canarini abbiano rubato la vittoria anche se un pareggio li avrebbe premiati a sufficienza. Ma il maggior senso tattico del Modena, la maggior classe individuale e il più omogeneo complesso, unitamente a una più accorta attuazione del gioco sistemista, hanno finito col far sentire il loro peso e a far pendere la bilancia dalla parte dei canarini. Cosa si può dire dell’Alessandria di oggi? Veemente e volenterosa, ma sconclusionata, balbettante appena il sistema; una squadra che presenta delle falle in ogni reparto, falle che solo la volontà riesce a mascherare a tratti, ma che, fatalmente, di tanto in tanto, si presentano in tutta la loro gravità. La difesa si sbilancia troppo facilmente, mentre il quadrilatero non esiste come impalcatura della squadra e l’attacco, ora che Rawcliffe sembra aver perduto le doti di implacabile tiratore, macina molto senza riuscire a mettere a segno nessun colpo. Ecco la cronaca della partita. Subito, all’inizio, l’Alessandria parte all’attacco e ottiene un corner, ma la difesa modenese contiene facilmente la pressione grigia e al 24’ è Giorcelli che deve salvare tuffandosi sui piedi di Sørensen. Passato il pericolo l’Alessandria torna all’attacco e tiri di Albertelli, Sotgiu, Albertelli ancora e Cipolla finiscono fuori di poco. Nella ripresa, dopo che al 3’ Sotgiu ha mancato di poco il goal su azione di Vitto, Taccola colpisce il palo (8’). Ancora azioni alterne e al 19’ l’azione che porta i grigi in vantaggio. Su fallo di mano di Braglia, Gemini concede un calcio di rigore all’Alessandria: Soffrido insacca a destra di Ghezzi, che si tuffa sulla sinistra. Il Modena si porta all’attacco, rivoluzionando la sua formazione: Silvestri si sposta a centroattacco. Fra il 35’ e il 42’ la partita si risolve. Nel tentare una rovesciata, Scarrone colpisce all’arco sopraciliare sinistro Neri il quale abbandona il campo per rientrare poi all’ala. Silvestri batte la susseguente punizione a pochi passi dall’area di rigore e, approfittando del cattivo piazzamento della barriera, segna con una stangata rasoterra alla sinistra di Giorcelli. Al 43’, in seguito alla più bella azione di tutto l’incontro, il Modena passa in vantaggio: Barbieri, lasciato libero da Vitto, spostatosi in avanti, fugge e passa a Sørensen il quale serve Brighenti I. Il centroattacco modenese, benché marcato da Bagliani, riesce a tirare rasoterra sulla destra di Giorcelli il quale, in quest’occasione, non ha dato l’impressione di essere troppo pronto. Ormai è fatta e a nulla valgono gli ultimi disperati attacchi dei grigi. (C.Z., «l’Unità», 26 gennaio 1950) Decisamente i grigi non hanno la dea bendata in loro favore. Se la sconfitta di domenica col Verona è stata in parte determinata dal comportamento in campo degli alessandrini, costoro hanno svolto oggi, invece, un giuoco pregevole, sciolto, vivace, instancabile, manovrando sull’infido terreno che comprometteva la stabilità degli atleti, con precise e decise azioni, che hanno costretto il Modena a difendersi accanitamente per oltre tre quarti dell’ardente disputa. La pattuglia di Neri è senza dubbio di una levatura superiore a quella degli alessandrini, sia in difesa come all’attacco; tuttavia gli ospiti sono stati relegati nella loro metà campo per almeno settanta minuti della disputa, senza poter rompere efficacemente il duro cerchio dell’assedio che li cingeva da ogni parte. La beffa atroce ha invece inferto un nuovo colpo alla sorte dei grigi. A nove minuti dalla fine, prima il pareggio e poi la vittoria dei canarini, con due stoccate (quattro tiri complessivamente ha effettuato il Modena contro la rete alessandrina) che hanno sorpreso Giorcelli, battendolo beffardamente. Dopo queste premesse, la cronaca minuta è superflua; diremo tuttavia come gli alessandrini, salvo alcuni sporadici tentativi di Brighenti I e Sørensen, i più intraprendenti della brigata modenese, abbiano assunto il comando delle azioni con cipiglio e spigliata diavoleria da far dimenticare l’amara delusione di domenica e ad apprestare gli animi al più vivo entusiasmo. Le raffiche, infatti, scatenate dagli attaccanti locali non avevano tregua: spente a destra, risorgevano a sinistra, per riprendere più vigorosamente al centro, dove Rawcliffe era costantemente guardato a vista e sovente letteralmente fermato con abbracci non fraterni da due avversari. Nella ripresa, sostanzialmente, si è ripetuto l’andamento di prima. Ancora l’iniziativa del gioco è stata assunta e mantenuta dai grigi, che hanno creato situazioni da gol, ottenendo numerosi calci d’angolo e di punizione, lottando strenuamente, anche con pericolo della loro incolumità, tanto gli animi erano riscaldati, per giungere alla vittoria o per ostacolarla in qualunque modo. Al 20’, Braglia in area di rigore deviava con le mani la palla manovrata da Albertelli e Dania. Calcio di rigore, malgrado le proteste dei canarini, e gol di Soffrido. I grigi ora sono lanciati a tutt’uomo, ma la via di un nuovo successo è preclusa, malgrado le sventole di Cipolla che come mediano non dimentica di essere un bravo attaccante, che impegna più volte Ghezzi con tiri ben dosati. Il bottino non aumenta e la tensione accenna ad affievolirsi. Siamo al 35’, quando Neri, colpito all’occhio, viene trasportato fuori. È concesso un calcio di punizione da trenta metri; il tiro pare innocuo, ma Silvestri riesce a far passare la palla fra quella selva di gambe che si era formata e Giorcelli, sorpreso, si butta tardivo sulla traiettoria del pallone, che era ormai finito in rete. I grigi riprendono ancora il comando, ma appaiono evidentemente demoralizzati. Infatti, ad un minuto dalla fine, Sørensen sfugge a Cipolla e con preciso traversone fa pervenire la palla a Brighenti I. La difesa grigia, spostata a metà campo per nutrire l’attacco, è quindi facilmente superabile e Brighenti I non ha difficoltà, con un tiro diagonale, a battere per la seconda volta Giorcelli. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 26 gennaio 1950) Le trasferte del Sud PARTITI IERI I GRIGI PER CATANIA Giorgi, Bussetti, Maivicini e Gabbiani fanno parite della comitiva - Assenti Arezzi, Giorcelli e Rawcliffe Dopo la pietosa partita giocata e perduta contro il Verona si è avuto in parte un giro di vite da parte dei tecnici alessandrini non disposti ad assumersi la responsabilità di un consesso di giocatori che non dedica alla partita la volontà e lo slancio che si notano in tutte le altre squadre che scendono al Moccagatta. I risultati sono stati immediati e mercoledì contro il Modena l’Alessandria ha giocato al livello di una squadra di Serie A. Ciò sta quindi a dimostrare che si tratta di mancanza di forza di volontà più che della possibilità di degnamente figurare. Il Modena che tra le squadre di Serie B va per la maggiore è rimasto superato in linea tecnica dall’Alessandria e solo la vera sfortuna ha fatto sì che sul campo alessandrino la beffa togliesse al nostro pubblico la gioia di esultare dopo una partita giocata con grande impegno. Restano sempre le lacune tecniche di elementi che non sentono ancora totalmente lo spirito di dedizione, ma presto verrà il turno di nuovi giocatori, che anche giovani sapranno lottare per tutti i novanta minuti di giuoco con fiato ed entusiasmo. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 28 gennaio 1950) CLASSIFICA: Udinese 31; Brescia 29; Spal 28; Livorno, Modena, Napoli 27; Spezia 25; Cremonese 23; Legnano, Pisa 22; Salernitana 21; Vicenza 20; Reggiana, Siracusa 19; Fanfulla, Verona 18; Alessandria 17; Catania, Empoli 16; Prato 15; Arsenaltaranto 13; Pro Sesto 7. *: una gara da recuperare.