Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1949/1950
Serie B
12-03-1950 - Giornata: 27 - La Spezia - Alberto Picco


Spezia AC - Alessandria US 2 - 1 (0 - 1)
RETI: 51. Broccini P. [Sp] , 81. Pozzo G. [Sp] 35. Dania D.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Scarrone Secondo, Vitto Luigi, Bussetti Luigi, Bagliani Giuseppe, Arezzi Giuseppe, Grattarola Giuseppe, Albertelli Lanfranco, Rawcliffe Frank, Cipolla Manlio Italo, Dania Dino All.: Flatley Albert con D.T. Carcano Carlo

Formazione avversaria
SPEZIA AC: Lenzi; Mocca, Moretti; Cappelli, Bertoni (II) Elio, Bertoni (I) Sergio; Reddi, Broccini, Malavasi, Pozzo, Mangini. All.: Scarabello Luigi

Arbitro: Poggipollini Eriprando (Ferrara)
Note
Infortunato: nel secondo tempo Cipolla [A, passato all’ala sinistra]. Espulso: 88’ Rawcliffe [A] Inizio gara ore 14.30

Commento
L'Alessandria perde a Spezia per 2-1 GIORNATA NERA PER I GRIGI Alla fine del primo tempo, un’eventuale proposta per la divisione dei punti avrebbe trovato unanimi suffragi tra le schiere dei tifosi spezzini: l’Alessandria infatti si trovava in vantaggio a seguito di una rete di Dania ottenuta al 34’. Quando si ricominciò, tutto era mutato: pareva che un’iniezione di narcotico avesse tarpato le ali al volo alessandrino; stranamente fermi anche quelli che prima parevano diavoli scatenati, chiusi in area per una disperata difesa all’incalzante seppur disordinata azione spezzina. Si prodigò egregiamente Bagliani, intervenne più volte Giorcelli, fece scudo con potenza Scarrone, ma la rete del pareggio non si fece attendere: al 6’ Broccini raccolse un corto rimando di Scarrone e stampò a fil di palo in rete. Cipolla cominciò a zoppicare e se ne andò, inutilizzabile all’ala sinistra e poco dopo s’ebbe l’incidente che forse determinò il risultato: in uno scontro con Broccini, Giorcelli rimase colpito a terra e quando si rialzò per tornare fra i pali, aveva sul naso un enorme cerotto. Evidentemente intontito per il colpo – si seppe poi trattarsi di frattura del setto nasale – e con la visuale coperta dalla fasciatura, Giorcelli si avvide in ritardo del tiro di Pozzo che doveva dare allo Spezia la vittoria. Il bilancio della trasferta dell’Alessandria alla Spezia si è chiuso con una sconfitta immeritata, uno stiramento inguinale a Cipolla, la frattura del setto nasale a Giorcelli e l’espulsione di Rawcliffe. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 13 marzo 1950) Lo Spezia di oggi, sceso in campo con molti dubbi e infinite preoccupazioni per Rawcliffe, lo spaventa-portieri; e i suoi diciotto gol, si preoccupò assolutamente di neutralizzarlo, con l’effetto di trovarsi invece nel sacco una rete di Dania. Si era al 35’ del primo tempo e un gol in mano a una squadra che ha l’acqua alla gola e cerca punti in ogni angolino del campionato, non è cosa da ridere. Specie se chi deve rimontarlo ha tutt’altro che idee chiare e proposito lineari. Più che alla ricerca del pareggio, lo Spezia nei minuti che seguirono sino alla fine del tempo andò alla ricerca di se stesso. Ma non gli riuscì di trovarsi. Ci riuscì, invece, nella ripresa, con un gioco serrato e veloce, che gli alessandrini, lenti e deboli, nei mediani laterali, non furono capaci di arginare. All’11’ c’era tutto da rifare. Broccini risolveva un batti e ribatti in area, dando la stoccata decisiva. La reazione alessandrina fu esclusivamente di prammatica e durò sì e no un paio di minuti, poi lo Spezia si riportò sotto e ci fu un lavoro pesante per Giorcelli. Al 20’ a Broccini riuscì di saltar fuori da una mischia e di trovarsi tutto solo alle prese con Giorcelli: nello scontro irruento il portiere si ebbe un calcio in faccia e la frattura del naso. Tornò fra i pali tatuato di cerotti, in modo che pareva un indiano sul sentiero di guerra. Rawcliffe attese invano, solo come un esiliano in area spezzina, che quelli indietro gli dessero palloni e occasioni. Stando così le cose, fu logico che al 36’ Pozzo trovasse il pertugio esatto in un angolo per la vittoria dello Spezia. Fu meno logico, invece, il calcio a sangue freddo che Rawcliffe a due minuti dalla fine affibbiò a Moretti, forse nell’intenzione di restituirgli un po’ delle troppe attenzioni ricevute durante la giornata. L’inglese se ne andò così negli spogliatoi con leggero anticipo sugli altri. (Gino Patroni, «La Gazzetta dello Sport», 13 marzo 1950) Mezz’ora dopo l’inizio, la partita, tirata con due agonistiche intenzioni dalle due squadre, era ancora ferma sulla parità. Innegabilmente i bianchi non ingranavano, cercavano tutti di mettere assieme l’azione da goal lottando con molta volontà, ma i loro sforzi erano vani. Anzi, il voler strafare facilitava sovente il lavoro dei difensori alessandrini per i quali bastava tener l’occhio sul trio d’attacco, che giocava a contatto di gomiti, per sventare il pericolo. Non appariva, certo, fantasioso il gioco dei bianchi. Nessuna fredda determinazione parve muovesse il nostro attacco sfasato e sotto l’assillo della rete da fare era invece facile scombinare ogni cosa dando così rilievo al gioco del solido Bagliani, sempre esatto nel bloccare o anticipare su Malavasi. Tutto sommato, appariva certo più calmo e più registrato il lavoro dei grigi che, accorti in difesa, sapevano anche muoversi all’attacco, dove l’inglese Rawcliffe, con elementare gioco, faceva da abile parafulmine smistando palloni su Dania e Grattarola per altro marcati sempre strettamente da Mocca e Moretti. Si era alla mezz’ora, dicevamo, e il gol non veniva. Il pubblico, con tutta l’impazienza che è così facile a saltar fuori in primavera, non mostrò certo indulgenza in alcuna occasione. Quindi, al 34’, su uno di quei lunghissimi lanci di rimessa usuali dei grigi, Dania andò a battere con un tiro a parabola Lenzi. Si udì un applauso troppo sentito per essere sincero. Si risentirono altri tentennamenti nei locali e si rischiò, se così si può dire, di perdere la partita smontando la squadra. Poi, visto il puntiglio della ripresa spezzina, si ritrovò fiato, incitamento e la compagine, sensibile a ciò, aumentò l’impegno, serrò l’avversaria sotto rete, pervenne al successo dopo un lungo batti e ribatti e vinse sul finale, quando l’Alessandria cercava a denti stretti di difendere il preziosissimo nullo. Nell’affrettato esame dei singoli reparti si può definire onesta la prova dei difensori, mentre del quadrilatero non mette conto parlarne. Singolarmente ognuno ha dei pregi, ma si vede chiaramente che non lega le azioni, difetta di continuità. All’attacco, Malavasi, puntiglioso e a volte spigliato, ha di nuovo rivelato il suo difetto nel passaggio; Reddi, recidivo, ha all’attivo alcune volate perentorie, l’esatto colpo di testa che aprì la via alla vittoria, e Mangini, pur non riuscendo a segnare, come è suo solito, una rete, ci è parso utilissimo, se non altro per potenziare fisicamente un attacco troppo facile e prudente, soprattutto nell’entrare in area. La cronaca la limitiamo alle sue fasi salienti. Partenza spezzina; fuoco di fila per cinque minuti, ma il primo pericolo è per Lenzi. 8’: finta di Rawcliffe su passaggio di Dania; prontissimo tiro, a lato di poco, di Albertelli. 11’: pronto stop e tiro di Mangini, venuto al centro a mettere nelle braccia di Giorcelli, e al 33’, su rimessa di Reddi, Malavasi sfugge a Bagliani, tiro da cinque metri e portiere alessandrino che si stende in una bella respinta di pugno. Non si è spento l’applauso che l’Alessandria va in vantaggio nel modo già detto. Registrata la sterile offensiva spezzina del primo tempo, passiamo alla ripresa. Al 5’, Broccini pareggia riprendendo un rimbalzo della palla e infilando l’angolo sinistro della rete alessandrina. Mani in area dei grigi al 9’ e Poggipollini fa battere dal limite. Dopo una serie di attacchi alessandrini poggiati prevalentemente su Grattarola, si arriva al 20’, quando Giorcelli, in tuffo, rimane toccato al viso dal lanciatissimo Broccini. Dopo tre minuti, si riprende con Giorcelli incerottato tra i pali e Reddi ha subito modo di non segnare con una palla da tre metri. Poi, al 37’, Reddi dà di testa a Mangini; questi a Pozzo, scatto e tiro del capitano che finisce in rete, malgrado il tuffo del portiere alessandrino. Sul finire, Rawcliffe, che non ha apprezzato lo stretto controllo subito da Moretti, si ribella con un calcio a freddo e gli anticipa di pochi secondi la via degli spogliatoi. Anche per gli inglesi è primavera. (Alfredo Botti, «Il Tirreno», 13 marzo 1950) 1O riserve in squadra domani AFFIDITA Ai GI0VAN1 LA SALVEZZA DELL'ALESSANDERIA L’odissea dell’Alessandria continua con un malocchio veramente impressionante. Domenica scorsa ci siamo recati alla Spezia per convincerci se trattasi di mancanza di fiato, di negligenza, di errata inquadratura dei reparti o veramente di sfortuna. Fortunatamente, diciamo fortunatamente si tratta veramente di «scalogna» perché sarebbe molto più grave se le cause delle sconfitte di misura su terreni avversari risalissero ad altri motivi. I grigi hanno giocato per tutto il primo tempo dominando in velocità tecnica e sicurezza di manovra, la forte squadra avversaria la cui difesa ostacolava la nostra insidia ricorrendo a tutte le armi della scorrettezza con la compiacenza dell’arbitro. Negli ultimi minuti del primo tempo Cipolla accusava uno stiramento muscolare. Nella ripresa i bianchi iniziarono un giuoco più deciso e prima Grattarola e poi Dania furono azzoppati. Per giunta, ad una squadra ridotta ad otto uomini è avvenuto l’incidente del calcio al viso a Giorcelli, infertogli da un attaccante spezzino quando il nostro portiere aveva già effettuato la parata e tentava rialzarsi. («Il Piccolo», 18 marzo 1950) RISULTATI: [22ª giornata] Fanfulla-Siracusa 3-0 (giocata il 5 marzo 1950) Modena-Legnano 2-1 (giocata il 4 marzo 1950) Pro Sesto-Napoli 0-1 (giocata il 5 marzo 1950) Spal-Empoli 1-0 (giocata il 4 marzo 1950) [27ª giornata] Arsenaltaranto-Napoli 3-4 Brescia-Livorno 0-1 Catania-Verona 2-1 Cremonese-Legnano 2-2 Empoli-Pisa 0-0 Modena-Reggiana 1-0 Prato-Udinese 1-1 Pro Sesto-Vicenza 2-1 Salernitana-Fanfulla 2-0 Spal-Siracusa 2-0 CLASSIFICA: Udinese 38; Napoli 37; Brescia, Spal 36; Modena 34; Legnano, Livorno 33; Spezia 30; Pisa 29; Cremonese 28; Vicenza 27; Fanfulla, Salernitana, Siracusa 25; Catania, Verona 23; Empoli, Reggiana 22; Alessandria 21; Prato 19; Arsenaltaranto 17; Pro Sesto 11 MARCATORI 17 gol: Bertoni Et. (Brescia), Brighenti R. (Modena), Rawcliffe (Alessandria) 16 gol: Goldaniga (Fanfulla) 15 gol: Masoni F. (Cremonese) 14 gol: Darin (Udinese) 13 gol: Ciccarelli (Spal), Malavasi (Spezia), Pozzo (Spezia), Tavellin (Verona) 12 gol: Giorgetti (Salernitana), Micheloni (Siracusa), Quaresima (Vicenza) 11 gol: Bartolini (Livorno), Colosio (Brescia), Conti U. (Livorno), Manenti (Modena), Scagliarini (Reggiana) Il punto sul campionato Nella ventisettesima giornata non mancarono le emozioni con gare incerte e combattute. La capolista Udinese venne fermata, sul pari, sul campo del Prato, terzultimo in classifica. Al secondo posto si collocò il Napoli, al terzo successo di fila, che espugnò Taranto. Il Brescia fu battuto dal Livorno, che agganciò il Legnano, e venne raggiunto dalla Spal che ebbe la meglio sul Siracusa. Un gol di Manenti diede al Modena la vittoria sulla Reggiana. Il risultato a sorpresa della giornata vide la Pro Sesto, fanalino di coda, sconfiggere lo Spezia.