Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1942/1943
Serie B
10-01-1943 - Giornata: 15 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Spezia AC 0 - 3 (0 - 1)
RETI: 4. Costa G. [Sp] , 54. Costanzo G. [Sp] , 63. Castigliano E. [Sp]

Alessandria US Moro Giuseppe, Bigando Giovanni, Pietrasanta Piero, Pietruzzi Mario, Viano Angelo, Ghidini Ferruccio, Garbarino Carlo, Fibbi Arrigo, Lacelli Francesco, Varona Pietro, Orsi Franco All.: Baloncieri Adolfo

Formazione avversaria
SPEZIA AC: Scaglioni; Poli, Borrini; Barberini, Rossi Bruno, Amenta; Costanzo, Borra, Gordini, Castigliano, Costa. All.: Barbieri Ottavio

Arbitro: Carpani Giuseppe (Milano) [Bigliocca, Carletto]
Note
Angoli: 5-4 (5-1) oppure 5-2 Freddo intenso, campo gelato e sdrucciolevole Inizio gara ore 14:30 (14:37 effettive)

Commento
Accade qualche volta che una squadra ospite per quanto… colpevole di battere l’avversaria locale conquista gli spettatori e riesce a farsi applaudire a scena aperta. Così è accaduto oggi alla magnifica squadra spezzina che in un incontro rapido, accanito ed agonisticamente interessantissimo per l’ardore di tutti gli atleti in campo, ha colto un netto successo contro i giovani di Baloncieri, offrendo una chiarissima dimostrazione di superiorità, di stile, di gioco e di saldezza individuale e collettiva. Il punteggio non rispecchia fedelmente l’andamento della partita, perché con maggiore fortuna e con qualche infortunio di meno della difesa i grigi (oggi in maglia nera) avrebbero potuto cogliere una rete ed evitarne almeno una delle tre subite, ma è bene dire subito che rete più rete meno, fortuna più fortuna meno, lo Spezia avrebbe comunque vinto perché era troppo netto il divario di classe fra i suoi undici componenti e gli undici avversari. Sono le partite che non lasciano dubbi, che convincono anche i più accesi sostenitori delle squadre del cuore, che rassegnano anche i tifosi più arrabbiati. Già vi abbiamo detto in un’altra occasione (incontro Padova-Spezia) cos’è questa brillantissima squadra ligure. Una squadra tutto fuoco, tutto ardore, tutta volontà, ricchissima di fiato e di idee, rapida e pronta nell’offesa e nella difesa, che si muove organicamente come comandata da un movimento di orologeria quando tutto è favorevole, ma che quando occorre sa scomporsi e architettare piani impensati con una rapidità e una lucidità sorprendenti. È la squadra spettacolo del torneo dei cadetti, è la squadra che avvince con il suo gioco brioso e piacente anche se piano e senza complicazioni artistiche. Alle sue doti già note un’altra non meno interessante ne ha palesato oggi, e la constatazione è molto importante perché spiega meglio il segreto di tanti successi fin qui ottenuti. Si giocava su un terreno durissimo per il gelo. Gli atleti correvano col timore di cadere per scivolone, nei primi minuti specialmente sembrava quasi di assistere ad un incontro di disco su ghiaccio. Ma bastarono poche battute all’inizio della partita per far comprendere agli spezzini che un gioco ordinato e preciso era impossibile su quel terreno, che il «sistema» non sarebbe stato molto redditizio perché la difficoltà di reggersi rendeva pericoloso il gioco di difesa controllato, ed ecco la squadra mutare condotta di gioco, agire a folate cercando di sorprendere la difesa avversaria. La tattica ebbe, per la verità, anche una certa fortuna perché i giovani e meno esperti avversari si disorientarono subito e una stoccata dell’insidiosissima ala Costa, dopo palleggio con Gordini, trovò la via della rete favorita da una difettosa parata di Moro. Conclusione della manovra: al terzo minuto Spezia era già in vantaggio di un punto. I grigi si riebbero però prontamente e il centromediano Vitto (ottimo atleta, calato però alla distanza) riordinò le file sbandate e lanciò i compagni, in particolare le ali Garbarino e Orsi, all’attacco. Al quarto d’ora le azioni dei grigi erano in rialzo e la squadra marcava un predominio, ma gli avanti non seppero approfittare del periodo favorevole; Lacelli sparò in porta ma trovò un paletto, Ghidini (che esordiva oggi in squadra) riprese la palla e tirò a sua volta, ma questa volta intervenne il portiere Scaglioni, che sostituiva Romoli senza farlo rimpiangere oggi, il quale bloccò il tiro fortissimo. Al 24’ altra occasione per Alessandria, tira fortissimo Viano, ma Scaglioni para e devia in angolo. La pressione alessandrina durò ancora per un quarto d’ora, interrotta a sprazzi dalle puntate delle ali spezzine lanciate dall’ottimo centromediano Rossi. Altri calci d’angolo a favore dei grigi e sul finire del primo tempo una mischia sotto la rete spezzina che ci fece ancora una volta ammirare non solo il terzino Poli, ma il portiere Scaglioni, autore di una spettacolosa e pericolosa parata. Ma iniziandosi il secondo tempo si assisté al ritorno brillantissimo degli atleti allenati da Ottavio Barbieri, che dopo due calci d’angolo segnarono la seconda rete con Costanzo (all’ala destra perché non ancora in condizione di riprendere il suo posto al centro dell’attacco). Poi una serie di discese ordinate dall’ottimo Gordini e intessute con Castigliano e con Borra, due interni instancabili, ottimi su tutta la linea e redditizi nel doppio gioco di offesa e difesa, ed al 18’ la terza rete, dovuta a Castigliano (la più bella della giornata) con un tiro da circa venti metri. Ancora una reazione dei grigi che sfiorano la rete con una azione personale ammirata di Garbarino ed un’altra dell’ottimo Ghidini lanciato all’attacco; ma non c’era niente da fare contro l’infallibile Poli, il migliore fra tutti gli atleti in campo, e contro una difesa ferrea che aveva alle spalle un portiere di primissimo ordine. Scaglioni si offrì anche il lusso di una spettacolosa parata alta verso la fine della partita, per quanto il pallone da lui fermato non fosse diretto in rete. Va segnalato, onde meglio comprendere il temperamento degli aquilotti, che lo Spezia attaccò sempre, anche quando aveva già tre reti all’attivo, obbedendo alla regola che la miglior difesa è l’offesa. La partita infatti, ottimamente diretta dall’arbitro Carpani che la seppe tenere in pugno in ogni momento con autorità e decisione, terminò con lo Spezia all’attacco e su un calcio d’angolo ottenuto su una travolgente discesa a tre: Gordini, Costanzo, Costa. Nel secondo tempo Pietruzzi e Varona si sono scambiati il posto. Nessun incidente. Tutta la squadra spezzina va elogiata in blocco. Tuttavia meritano la menzione speciale Poli, Scaglioni, Rossi, Castigliano, Costa e Barberini (vi riparleremo di questo Barberini in altra occasione) che sono stati i migliori tra i vittoriosi. Da ricordare soprattutto Poli, lo spazzatore inesorabile, e l’ottimissimo Castigliano, un atleta dal fiato e dal cuore grandi così, nato e cresciuto alla scuola dei «bicciolani» di cui ricorda stile, tenacia e caparbia volontà. Ma è ora di dire anche dell’Alessandria. La squadra ha incontrato un’avversaria nettamente superiore, ma non ha perso male. La sua difesa non è eccellente e tuttavia è nemmeno trascurabile nel suo assieme. La mediana è discreta, tanto più con l’innesto di Ghidini, e se Viano saprà distribuire meglio le sue energie correndo meno a vuoto potrà rendere servigi eccellenti alla squadra; la prima linea, mancante oggi del suo migliore uomo, Foglia, ha fatto perno su Lacelli e sulle ali, coraggiose e buone, ma giovani e leggerine. Nel complesso la squadra gira, sa difendersi e sa attaccare con foga; non realizza per inesperienza, ma denota possibilità avvenire. Il campionato è lungo ancora e la situazione dei grigi non è disperata: c’è tempo di rifarsi per quel tanto che basti a conservare il posto tra i cadetti in attesa di giorni migliori. C’è una tradizione luminosa da difendere, c’è una vecchia e cara casacca che un giorno fu all’avanguardia del calcio nazionale che reclama dagli atleti, dai dirigenti, da tutti gli sportivi alessandrini lo sforzo comune per risollevarsi. Animo dunque Baloncieri e compagni, forza Alessandria, forza giovani rappresentanti di una squadra che deve e può risalire. (Guido Giardini, «La Gazzetta dello Sport», 11 gennaio 1943) L’Alessandria, che trovasi in pericolo di retrocessione, aveva atteso la partita odierna come ancora di salvezza, onde poter risollevare il morale della squadra e del pubblico e la preoccupante posizione in classifica; la squadra avversaria è stata però più forte del previsto di modo che i grigi, scesi in campo a quadri ridotti per l’assenza dei titolari Foglia, Rosso e Pochettini, hanno dovuto abbassare bandiera di fronte alla superiorità del giuoco avversario. Le reti realizzate dai liguri, ad eccezione della terza (magnifico tiro di Castigliano) sono scaturiti in seguito ad un marchiano errore del portiere dell’Alessandria. Ciò ha forse influito sull’andamento della partita: comunque non infirma la chiarezza della vittoria raggiunta dalla capofila della classifica. Lo Spezia ci è apparso un blocco omogeneo e fluttuante nelle azioni difensive; anche gli avanti retrocedevano a dare man forte alla retroguardia e, quando si sciorina l’azione dell’attacco, i reparti dei bianchi si snodano minacciosamente senza lasciare varchi e con una continuità resa impeccabile dalla padronanza sulla palla di ogni singolo giuocatore. Rossi ha retto con maestria le redini della mediana, svolgendo un giuoco di spola con passaggi radenti e precisi. All’attacco, oltre a Castigliano inesauribile, si sono prodigati Costa e Costanzo, mentre Gordini è apparso incerto nelle azioni conclusive. Al 3’ in un’azione nell’area alessandrina Ghidini non può porre riparo ad un intervento di Castigliano; il passaggio a Costa è preciso e l’ala sinistra da quindici metri scocca un tiro radente. Moro è sulla traiettoria, si getta in tuffo, ma lascia sgusciare la palla sotto il fianco. Nella ripresa lo Spezia parte velocissimo e s’insedia nell’area avversaria; due calci d’angolo consecutivi contro l’Alessandrina ed al 9’ una fuga di Costanzo che culmina con un tiro dalla linea di fondo; il portiere cerca di effettuare la parata, ma la palla batte prima sul terreno gelato, gli salta su una spalla e devia in rete. Al 18’ Rossi serve Castigliano; un palleggio a solo per evitare Viano e Bigando ed un tiro da oltre venti metri; il portiere alessandrino non capisce la traiettoria e la palla si insacca a filo della traversa. (Andrea Canestri, «Il Lavoro», 11 gennaio 1943) SPORT L'Alessandria ad Ancona Ha vinto la squadra migliore, indipendentemente dalla fattura delle tre reti che sono stati altrettanti infortuni del portiere Moro che già a Padova aveva dimostrato di attraversare un periodo di completa abulia. I tre tiri dei giocatori spezzini non avrebbero certo messo in difficoltà il portiere alessandrino tre mesi fa quando, perfettamente allenato, era giustamente considerato uno dei migliori esponenti la nostra squadra. Altra lacuna è stato Lacelli che a nostro avviso non ha oscurato Tossio. Arrigo ad interno destro, sul terreno gelato ha giocato una partita in ombra; volenteroso Varona; un fuoco di paglia Orsi. Garbarino non era in condizioni fisiche per poter giocare, la sua volontà è encomiabile. («Il Piccolo», 16 gennaio 1943) RISULTATI: Cremonese-Udinese 1-0 Modena-Anconitana 1-1 Napoli-Brescia 2-1 Novara-Padova 2-0 Palermo-Pescara 1-0 Pisa-Fanfulla 2-1 Pro Patria-MATER 3-0 Savona-Siena 3-2 CLASSIFICA: Pro Patria, Spezia 21; Pisa 19; Brescia, Napoli 18; Anconitana, Cremonese, Modena, Padova 16; Novara 15; Fanfulla 14; Palermo, Udinese 13; Alessandria 12; MATER, Savona 11; Pescara, Siena 9. *: una gara da recuperare Il punto sul campionato IL TORNEO DEI CADETTI Dalla sconfitta del Brescia alla vittoria del Novara Il Napoli, la squadra che, dopo un buon inizio, aveva avuto qual che settimana fa un po' di sbandamento per effetto più di circostanze contingenti che di malessere interno, ha interrotto ieri, nel corso di una veloce e bella conte sa, la marcia ascensionale del Brescia battendolo per 2-1. E' questo il risultato più interessante della quindicesima giornata del campionato dei cadetti; accanto ad esso possiamo mettere anche il 2-0 del Novara sul Padova e il 3-0 dello Spezia sul campo dell'Alessandria. Dopo la serie di risultati utili ottenuti dal Brescia, serie che durava da sei settimane e che si gloriava di una bella vittoria sullo Spezia, pochi forse avrebbero saputo prevedere lo scacco delle «rondinelle» sul terreno partenopeo. Non che si nutrisse poca fiducia nel valore della squadra napoletana, ma tutti, in certo qual modo, eravamo sicuri della forza morale e del rendimento pratico della compagine della «Leonessa», avviata ormai verso la vetta della classifica. Invece il Napoli, sfoderando le sue più belle qualità, ha meritatamente battuto l'avversario che, dopo esser andata in pareggio è crollata inspiegabilmente al secondo gol degli ospitanti. Il risultato dice che il Napoli ha ritrovato in pieno tutto il suo rigore agonistico e la fiducia nei propri mezzi e che d'ora in avanti si deve considerare come una delle unità più quotate del girone. Con il lusinghiero successo di ieri, esso si è appaiato in classifica con lo stesso Brescia, a tre punti dalla coppia capolista. La graduatoria, almeno per quanto riguarda le prime posizioni, è Intatti ora la seguente: Spezia e Pro Patria, punti 21; Pisa 19; Brescia e Napoli 18; Padova, Modena, Anconitana e Cremonese 16; Novara 15. Il Brescia, a sua volta, deve riflettere che il cammino non è sempre facile; la sconfitta di ieri è onorevole e non ha nulla di irreparabile ma certo pesa sulla marcia ascensionale che avevano cosi brillantemente iniziata gli uomini di Beretta. Prima ancora del successo dello Spezia, vogliamo intrattenerci su quello del Novara. Tenete conto che, ancora una volta, gli azzurri si schieravano in formazione incompleta per l'assenza di Baira, chiamato alle armi. Ebbene, anche in queste condizioni, essi hanno contenuto tenacemente gli attacchi degli avversari, passando più volte al contrattacco e segnando con Mainardi e Molina due magnifiche reti nel primo tempo della partita. Non intendiamo sopravvalutare l'affermazione novarese, ma indubbiamente essa ha un significato perché conquistato dinanzi ad un «undici» che, dopo il 7-3 inflitto otto giorni or sono all'Alessandria, pareva avviato ad una definitiva resurrezione. Ne siamo lieti per gli azzurri, mentre non ci spieghiamo questa altalena di rendimento del Padova. Ma la vittoria più significativa e probatoria della giornata senza alcun dubbio l'ha colta lo Spezia che, unico fra tutti, ha dominato in campo esterno, dimostrandosi pari alla sua fama. La cronaca della gara parla di una netta superiorità dei «bianchi» i quali hanno segnato le loro tre reti con i «cannonieri» Costa e Costanzo (2); non ne dubitavamo perché sappiamo che gli uomini di Ottavio Barbieri attraversano nuovamente, dopo una piccola pausa, un periodo di grazia e sono veramente lanciati. L'Alessandria però ha due attenuanti: la prima costituita dall'assenza dell'ala Garbarino, la seconda dalla pessima giornata del portiere Moro che s'e lasciato sgusciare dalle mani due palloni parabili. Se guardate la classifica, vedete insinuato fra le coppie Spezia-Pro Patria e Napoli-Brescia il Pisa. Effettivamente è la squadra del giorno, che silenziosamente s'è fatta la sua strada e la continua con una regolarità impressionante. Sarà una delle protagoniste del torneo. Ieri ha battuto per 2-1 un Fanfulla che marciava egregiamente da alcune domeniche ed ha, com'è noto, l'attacco più realizzatore del torneo. Il Modena, Invece, non è riuscito a spuntarla (1-1) con la coriacea Anconitana, compagine che sa farsi sempre valere e rappresenta una delle rivelazioni del presente campionato. Ma c'è di più; il resoconto della partita parla di un fortunoso pareggio dei canarini ai quali l'assenza di Ottino deve aver pesato parecchio, La Pro Patria ha ritrovato la sua vena battendo un'irriconoscibile Mater per 3-0 (lo stesso risultato della sua compagna di comando di classifica) e migliorando cosi il suo quoziente reti. Previsto, ma non cosi stentato, il successo (1-0) della Cremonese sull'Udinese. Il duello fra le cenerentole del torneo è finito con la vittoria (3-2) del Savona sul Siena, e quello fra Palermo e Pescara con quello dei siciliani (2-0). Domenica prossima s'impongono all'attenzione i seguenti incontri: Mater-Pisa; Padova-Pro Patria; Spezia-Novara; Brescia-Modena. (La Stampa – Mar, 11/01/1943)