Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1942/1943
Serie B
28-03-1943 - Giornata: 26 - Udine - Moretti


Udinese AC - Alessandria US 2 - 0 (2 - 0)
RETI: 4. Lodolo A. [Ud] , 24. Bertoli A. [Ud]

Alessandria US Profumo Vittorio, Bigando Giovanni, Pochettini Mario, Viano Angelo, Ghidini Ferruccio, Pietruzzi Mario, Garbarino Carlo, Fibbi Arrigo, Novara Libero, Foglia Mario, Opisso Gianbattista All.: Baloncieri Adolfo

Formazione avversaria
UDINESE AC: Tonello; Pressacco, Clocchiatti; Barbot, Feruglio, Del Gronchio; Lodolo, Cozzarin, Orzan (II) Ermenegildo, Mazzetti, Bertoli. All.: Molnár Ferenc

Arbitro: Scorzoni Raffaele (Bologna)
Note
Angoli: 6-2 Terreno piuttosto pesante Inizio gara ore 15.00 «La Gazzetta dello Sport» nega la presenza di Fibbi e Foglia, riportando ai loro posti «Arrigo» (pseudonimo però già usato precedentemente per indicare Fibbi) e «Cavolo» (non esiste traccia di un nome simile); anche «Il Popolo di Udine» ribadisce «la mancanza di Fibbi e Foglia» e riporta in formazione come mezz’ala destra nuovamente «Arrigo» e come mezzala sinistra tale «Savona» (opportuno segnalare, in questo caso, l’assonanza con «Varona»). Tuttavia, «Il Piccolo» riportava che i calciatori partiti per Udine erano quelli che avevano disputato la partita precedente, con l’eccezione di Viano in luogo di Rossi.

Commento
Domani ore 14.30 IL SIENA AL LITTORIO La sconfitta di domenica ha permesso all’Udinese di raggiungere un notevole vantaggio e la situazione dell’Alessandria sembra ormai segnata. Il calendario le riserva 4 partite casalinghe contro Siena, Palermo. Padova e Ancona e 4 esterne a Lodi, Spezia, Roma (contro la Mater) e Brescia. In queste 8 partite i grigi, per poter aspirare ad un fortunoso salvataggio, dovrebbero almeno raccogliere 12 punti, vincendo le quattro partite in casa e le due esterne di Lodi e Mater. Purtroppo siamo arrivati così in basso dopo una alternativa di formazioni senza risultato. Gli esperimenti del centro-sostegno in questo finale di campionato non ci sono parsi opportuni e tempestivi. Il rientro di Pietrasanta dovrebbe permettere il ritorno all’antico della linea mediana con Ghidini, Viano e Pochettini e la squadra dovrebbe ricavarne profitto per condurre con successo questo finale di campionato. Le ultime carie che restano nelle mani dei grigi non debbono essere buttate al vento e domani la vittoria sulla pericolosa squadra di Siena. non dovrebbe farsi attendere. I giocatori debbono profondere tutto il loro entusiasmo e le loro migliori risorse per il conseguimento di una affermazione che risollevi il morale dell’ambiente sportivo alessandrino e pennella di sperare ancora nel salvataggio dalla troppo umiliante retrocessione (Il Piccolo, 03/04/1943) L’Udinese è ritornata alla vittoria dopo cinque infortuni consecutivi che l’avevano fatto rotolare molto vicina all’argine da cui si precipita nella categoria inferiore. Il confronto con l’Alessandria rivestiva un’importanza eccezionale e il suo auspicato risultato, favorevole per l’Udinese, ha riportato questa compagine dopo tante traversie in una zona di sicurezza. L’Udinese si è presentata in una nuova formazione ed ha giocato con molta volontà. Questo ennesimo esperimento nel complesso è riuscito. Ottima impressione ha lasciato in modo particolare la giovane ala destra Lodolo. L’Alessandria invece si è dimostrata sfasata; indubbiamente ha molto nuociuto alla sua efficienza l’assenza di Foglia e di Fibbi. Per due terzi della partita, che si è risolta nel primo tempo, si è registrata una sensibile superiorità dell’ospitante. L’Udinese è partita a grande andatura e al 4’ si portava in vantaggio per merito di Lodolo che infilava di precisione un pallone raccolto al volo su respinta della traversa. Continuando nella sua costante pressione dopo aver ottenuto tre angoli consecutivi rimasti infruttuosi, l’Udinese al 24’ convalidava la propria superiorità. Il secondo punto è stato segnato da Bertoli. La partita si è decisa in questo primo tempo. Il gioco fino alla fine dell’incontro continuava a ritmo sostenuto ma senza altro segnature. (Giuseppe Grinovero, «La Gazzetta dello Sport», 30 marzo 1943) Contro l’Alessandria, nella decisiva partita di domenica scorsa, l’Udinese ha colto piena vittoria grazie ad una sensibile superiorità complessiva che le ha permesso di avere ragione, quasi a suo piacimento, dei debolissimi avversari. Dopo cinque giornate di magra, la squadra friulana è così finalmente ritornata alla vittoria. Era tempo! Con i due punti conquistati a spese dei piemontesi, i bianconeri riescono a mantenersi almeno in una posizione di relativa sicurezza, pur non avendo ancora del tutto allontanato le preoccupazioni di retrocedere. Dire però che l’Udinese ha fornito una prova convincente, non ci sentiamo. Questa con l’Alessandria è stata senza dubbio la più povera partita svoltasi al Moretti nel presente campionato. Le due squadre hanno fatto a gara nell’accumulare errori su errori e ben poche volte si è potuto vedere qualche azione ben congegnata, e solo nel primo tempo, perché nella ripresa c’è stata in campo una confusione da non dirsi: un secondo tempo che ha fatto sonnecchiare gli spettatori e che ci ha in pieno rivelato le scarsissime possibilità delle due contendenti. Tanto l’Udinese quanto l’Alessandria, infatti, sono apparse l’ombra delle belle compagini d’un tempo ed hanno accusato notevoli deficienze in tutti i loro reparti. L’Udinese, schieratasi in una ennesima formazione che, contrariamente alle previsioni, annoverava Lodolo a destra e Bertoli a sinistra nonché Orzan al centro fra Mazzetti e Cozzarin, non ha certo convinto tutti quelli che si attendevano da questa prova sintomi di miglioramento. Possiamo anzi affermare che sia tecnicamente che fisicamente la squadra ci è parsa in condizioni precarie e per nulla promettenti. C’è stato un inizio travolgente e tale da far presagire una schiacciante vittoria friulana: già al 4’ la prima rete era segnata dallo sgusciante Lodolo, che si conquistava subito i favori della folla, ma successivamente il gioco dei bianconeri perdeva man mano in buon senso ed incisività. Tuttavia, Bertoli al 24’ metteva a segno il secondo pallone, arrotondando il punteggio che doveva dare alla squadra maggiore sicurezza in se stessa. Così invece non si è verificato. A poco a poco gli udinesi hanno perso il felice estro iniziale, le loro azioni sono apparse slegate ed inconcludenti ed una rilassatezza generale ha invaso i ranghi. Nella ripresa l’Udinese ha cessato di esistere perché fisicamente non ce l’ha fatta più a sostenere il ritmo del gioco e di conseguenza anche sul piano tecnico non ha combinato nulla di serio. Solo i tre mediani Barbot, Feruglio e Del Gronchio hanno tenuto duro sino alla fine e grazia al loro apporto, sensibilissimo specie nella ripresa, la squadra ha potuto vivere alla meno peggio sul vantaggio acquistato nella prima parte. La maggiore deficienza la squadra l’ha accusata nelle due mezze ali che hanno giocato costantemente in una zona neutra, arrivando di conseguenza troppo tardi in area avversaria per poter raccogliere i traversoni delle ali e trovandosi poi in posizione troppo avanzata per intercettare i rimandi dei difensori. Cozzarin e Mazzetti hanno anche difettato nel gioco di spola ed a metà ripresa tutti e due sono crollati, rivelando una stanchezza che non riusciamo a giustificare se non nella mancanza di un adeguato allenamento. Fra questi due il solito Orzan, il tanto discusso Orzan, ha fatto il palo… Ma, conveniamolo sinceramente, ben poco di più poteva fare. Il pubblico, naturalmente, se l’è presa sempre con lui ed ha benignamente sorvolato sui molti errori commessi dai suoi compagni di linea. Non difendiamo Orzan, ma vorremmo che i suoi detrattori – e sono in parecchi, magari per partito preso… – ci elencassero le palle «giocabili» ch’egli ha ricevuto nel corso della partita; tuttavia, non dimentichiamo ch’egli è stato l’uomo che maggiormente ha tirato in porta e che, come al solito, è stato anche sfortunato perché s’è visto un forte tiro respinto dal palo e un altro lambire la traversa. Aggiungeremo poi che, anche questa volta, egli è stato marcatissimo, non per niente Mazzetti e Cozzarin sono apparsi quasi sempre liberi. Eppure, questi due ben poche volte prima di passargli la palla hanno attirato su di loro qualche avversario e ben poche volte hanno indirizzato verso Orzan qualche passaggio decente. E, terminato di mettere i puntini sugli «i» per Orzan, parliamo un po’ di Pressacco. Anche per questo giocatore ci sono molti pregiudizi. Egli domenica ha giocato molto meglio di Clocchiatti, tanto è vero che il pubblico – cosa strana – è stato costretto qualche volta ad applaudirlo a scena aperta. Ma i mormorii di disapprovazione si sono avuti solo per qualche errore di Pressacco, mentre per Clocchiatti non si è fiatato. Ma la folla è fatta così: si crea degli idoli e guai a toccarglieli; se la prende con qualche altro e non c’è verso di farle mutare opinione. Tonello ha fatto il suo rientro in squadra in modo degnissimo, ha avuto poco lavoro ma s’è sbrigato con notevole decisione in più di qualche difficile uscita. L’Alessandria, che ci teneva a questa partita, ha fatto del suo meglio per arginare la superiorità dei padroni di casa, ma non ha potuto riuscirvi perché si è dimostrata troppo inferiore al compito. Può darsi che la mancanza di Fibbi e Foglia all’attacco abbia influito sul rendimento generale, ma certo è che con questi due giocatori in campo essa avrebbe potuto fare ben poco di più, con quel misero impianto di squadra di cui dispone. Fra i migliori vanno citati il vecchio Ghidini, che nella ripresa è passato a laterale, ed i due terzini, che hanno fatto di tutto per sopperire alle manchevolezze dei compagni. Per il resto, niente altro da aggiungere. Buio pesto! La partita ha segnato per buoni due terzi una netta superiorità dei friulani che, se avessero giocato con maggior discernimento, avrebbero potuto segnare molto di più. Gli è che l’intera squadra, anziché terminare in bellezza, è andata sempre calando ed è giunta alla fine quasi esausta. I giocatori sono apparsi stanchissimi e crediamo che un po’ di allenamento ginnastico non riuscirebbe loro dannoso. Finalmente un arbitro, al Moretti. Il CITA deve aver deciso di accontentare i desiderata degli appassionati friulani ed ha mandato a Udine nientemeno che Scorzoni… Arbitraggio perfetto: tutto è filato liscio. Clocchiatti non si è fatto ammonire né espellere ed i giocatori udinesi sono stati modelli di cavalleria. Gli alessandrini avevano accennato a commettere qualche rudezza, ma Scorzoni ha subito smorzato i bollenti spiriti. Con questo è dimostrata – se ve n’era bisogno – che i giocatori udinesi non sono quei violentoni che si crede, quando c’è un arbitro che rileva le… violenze avversarie. Ed ora speriamo che il CITA non si dimentichi di mandare a Udine arbitri tipo Scorzoni quando al Moretti scenderanno il Pro Patria, il Napoli ed il Pescara. L’Udinese comincia a grande andatura ed al 4’ di gioco ottiene il suo primo punto. A seguito di una violenta mischia, un tiro di Bertoli è rimandato dalla traversa; Lodolo è pronto ed al volo mette in rete senza possibilità di salvezza per Profumo. L’Udinese attacca ancora ed al 10’ ottiene un calcio d’angolo senza esito a cui ne fanno seguito altri due consecutivi al 15’ ed al 16’. Al 24’, su veloce azione, Bertoli si sposta al centro e con un forte tiro segna la seconda rete; poi, al 25’, altro calcio d’angolo contro gli ospiti, i quali al 28’ ottengono a loro volta analogo calcio in favore. I friulani insistono accanitamente all’attacco, ma i loro sforzi non si concretano ed il tempo termina dopo che ambedue le squadre hanno battuto un calcio d’angolo per ciascuna. La ripresa trova ancora l’Udinese all’attacco, ma l’Alessandria può portare qualche minaccia in area avversaria, però senza costrutto. Un angolo per l’Udinese al 24’, un palo di Orzan e niente altro di notevole sino alla fine. («Il Popolo di Udine», 30 marzo 1943) RISULTATI: Anconitana-Fanfulla 0-0 Cremonese-Novara 2-0 MATER-Spezia 0-0 (giocata il 27 marzo 1943) Padova-Napoli 1-2 Palermo-Brescia 0-0 Pescara-Pisa 1-1 Savona-Pro Patria 0-2 Siena-Modena 1-4 CLASSIFICA: Modena 35; Napoli, Pisa, Pro Patria, Spezia 33; Brescia 32; Cremonese, Fanfulla 28; Padova 26; Anconitana 25; Novara 23; Pescara 22; Udinese 21; MATER* 19; Alessandria 18; Palermo***, Siena, Savona 17. : una gara da recuperare; **: quattro gare da recuperare Il punto sul campionato Tra i cadetti IL MODENA SI CONSOLIDA IN TESTA ALLA CLASSIFICA Cinque squadre in due punti nel settore di retrocessione Tutte le squadre di punta ieri erano in trasferta. Si attendeva logicamente qualche grossa sorpresa e invece tutto si è risolto in una bolla di sapone; delle sei unità, tre — Pisa, Spezia e Brescia — hanno pareggiato e le altre tre — Pro Patria, Napoli e Modena — hanno vinto più o meno nettamente. Qualcuno però ha guadagnato dalla giornata ed è precisamente la neo-capolista Modena che, per effetto dei pareggi del Pisa e dello Spezia rispettivamente sui campi di Pescara e della Mater, ha visto salire a due punti il vantaggio sugli immediati inseguitori, tutti riuniti in gruppo La classifica, dopo la 26.a giornata, nona del girone di ritorno, risulta in conclusione la seguente: Modena p. 35; Napoli, Pisa, Pro Patria e Spezia 33; Brescia 32; Cremonese e Fanfulla 28; Padova 26; Anconitana 25; Novara 23; Pescara 22; Udinese 21; Mater 19; Alessandria 18; Palermo, Siena e Savona 17. Come si vede, tutto sommato la situazione in testa alla graduatoria cambia di poco o meglio rimane più che mai Incerta. L'unico a sentirsi più sicuro è il Modena, che ha anche colto il successo a più largo punteggio della giornata (caratterizzata da una scarsissima segnatura: 16 reti, di un gol cioè solo superiore al « minimo » della stagione) battendo il Siena per 4-1. L'avversario non appariva dei più pericolosi, ma comunque era da prendere con tutti i riguardi perchè lotta disperatamente per salvarsi dalla retrocessione. Sotto questa visuale la vittoria del « canarini » deve essere giustamente considerata; essa dice e conferma che l'undici affidato alle cure di Girani è in piena fase di ascesa e attualmente fortissimo in ogni reparto. Può essere azzardato (tra i cadetti, è arcinoto, non si possono mai fare ipoteche sul futuro), ma abbiamo l'impressione che più nessuno riuscirà a spodestare il Modena dalla sua poltrona di prima fila... Data dunque per scontata la promozione del Modena, chi andrà a tenergli compagnia al termine del torneo? Questo è il problema. Alle spalle della vedetta gli inseguitori, stretti in un solo fascio, fanno a gomitate... Nessuno può prevedere chi avrà la meglio, perchè tutti hanno da affrontare ancora, di qui alla 34.a partita finale del torneo, un calendario più o meno severo. Si salva forse lo Spezia, ma abbiamo visto che sabato se l'è tolto con un inconcludente 0-0 sul campo della rediviva Mater. La squadra, dopo l'inaspettato ruzzolone sul campo del Fanfulla di otto giorni or sono, stenta evidentemente a ritrovarsi. Forse sarà il Napoli, ma anche la sua vittoria di ieri (2-1) sul campo del tartassatissimo Padova, che ha cosi totalizzato la sua quarta sconfitta consecutiva, non è di quelle che convincano eccessivamente quando si consideri che sullo stesso campo sono recente mente passati la Mater e il Palermo. Il medesimo ragionamento si faccia per la Pro Patria che ha finalmente vinto, dopò tre giornate... di digiuno, sul campo del Savona (2-0), di una compagine cioè ormai rassegnata alla sua sorte... di retrocessa. Resta il Pisa e resta anche il Brescia, entrambi protagonisti di un prezioso pareggio rispettivamente sui campi-trappola del Pescara (1-1) e del Palermo (O-O) Si 'tratta di autentiche affermazioni che pongono le due squadre sotto una luce particolare, li Pisa da un pezzo non ha più lamentato un intoppo nel suo meccanismo di squadra e fa regolarmente la sua strada; il Brescia, a sua volta, dopo un prodigioso inseguimento, tiene magnificamente la sua posizione (da sei domeniche non perde più) e benché staccato di tre punti dalla capofila non ha smarrito ancora tutte le sue speranze, anche perché è a ridosso della pattuglia delle inseguitrici della vedetta stessa. Morale: in quanto a compagna del Modena per la promozione non è ancora il caso ai parlarne. La situazione è egualmente oscura in coda, dove cinque unità: Mater, Alessandria, Siena, Savona, Palermo, chiuse in due punti, lottano tenacemente per salvarsi. Quelle che stanno peggio, per ora, sono Alessandria, che ieri ha nuovamente perso (0-2) a Udine, e Savona, che le altre, almeno, hanno ancora qualche partita da recuperare. H Novara, invece, pur essendo stato battuto (0-2) dalla sempre forte Cremonese, è in una posizione di quasi sicurezza e così pure Anconitana e Fanfulla, che ieri si sono divisa la posta (0-0). Per domenica prossima intanto si annunciano diversi interessanti confronti: Pro Patria-Cremonese, Alessandria-Siena, Modena-Palermo, Brescia-Fanfulla e Spezia-Padova. (La Stampa - Mar, 29/03/1943)