Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1949/1950
Serie B
07-05-1950 - Giornata: 35 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Siracusa AS 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 6. Pernigotti L.[A], 83. Piccione A.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Gabbiani Mario, Scarrone Secondo, Bussetti Luigi, Vitto Luigi, Cipolla Manlio Italo, Dania Dino, Albertelli Lanfranco, Soffrido Luigi Vittorio, Piccione Andrea, Pernigotti Luigi All.: Flatley Albert con D.T. Carcano Carlo

Formazione avversaria
SIRACUSA AS: Peroncelli; Marchetto, Bovoli; Ottonello, Mignatti, Bussone; Cavaleri, Roccasecca, Micheloni, Rubino, Suppi. All.: Perazzolo Mario

Arbitro: Michieletto Bruno (Venezia)
Note
Ammoniti: Suppi [S], Cavaleri [S] Inizio gara ore 16.00

Commento
I GRIGI SPRONATI DAI FISCHI BATTONO IL SIRACUSA 2-0 Pubblico esigente ad Alessandria. I grigi, spronati dai fischi, battono il Siracusa per 2-0. Si cominciò a tutta andatura. Attaccarono subito i siracusani, affidando a Micheloni la prima azione d’assaggio; sul fuggitivo piombò Vitto; e l’audace sogno degli ospiti finì con la palla nelle accoglienti braccia di Giorcelli e con Micheloni ruzzolato a fondo campo. Risposero i grigi con manovra ficcante: al 4’ segnò Piccione, ma l’arbitro non giudicò regolare la posizione del mezzo sinistro alessandrino; sessanta secondi dopo gli azzurri siciliani erano costretti in angolo; sulla respinta Cipolla imbeccò Dania, pochi passi e palla ad Albertelli: tocco magistrale di quest’ultimo con deviazione a sinistra e rete-fulmine di Pernigotti a fil di montante. I siracusani facevano molta confusione nelle retrovie; non si sforzavano nella marcatura stretta, preferendo accorrere per sventare il pericolo. E ci andavano in coppia a volte, tanto che Marchetto ed Ottonello, nell’intento di respingere una incursione di Pernigotti si scontrarono in una tremenda zuccata; al terzino capitò il peggio, e fu costretto ad uscire per farsi suturare una profonda ferita al cuoio capelluto. Del fatto l’Alessandria non approfittò; il gioco assai bello dei primi minuti cominciò a perdersi in un dedalo di passaggi in linea, che parevano fatti apposta per far ben figurare i difensori avversari. Dania dimostrò più volte di non essere più il fresco giocatorino di qualche tempo fa, Albertelli e Piccione tradirono la loro natura di palleggiatori, eleganti fin che si vuole ma poco redditizi; Soffrido, che rientrava in formazione dopo tre mesi di assenza in seguito ad operazione al menisco, palesò l'imperfetta preparazione e la scarsa predisposizione, lui mezz’ala nata, al ruolo di centrattacco. Il pubblico si deluse; voleva una vittoria a vendemmia, e non poteva soffrire la difficoltà di manovra che stavano incontrando i grigi. Cominciarono le prime bordate di fischi, con particolare riguardo a Soffrido, reo di sostituire con poca fortuna il «beniamino» Rawcliffe. La ripresa visse sulla falsariga dei primi quarantacinque minuti. Il Siracusa tentò la sorpresa all’inizio con la azione ficcante del suo dinamico Micheloni. Poi tornò all'attacco l’Alessandria, un attacco privo di mordente, ma comunque atto a tener lontana la minaccia avversaria. Una volta, al 28’, l’azione dei grigi diede il brivido alla folla: Albertelli azzeccò un preciso allungo a Pernigotti, che sullo scatto si trovò solo, palla al piede, oltre la barriera di difesa; gli corse incontro il portiere Peroncelli, ma il tiro era già partito. S’incaricò la base del montante di dire no. L’urlo del goal rinviato per la occasione si sprigionò a ritmo pieno al 37’: palla da Cipolla a Piccione, che deviò in rete un tiro più preciso che potente. Alessandria 2 Siracusa 0, risultato acquisito. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 8 maggio 1950) Ad un’Alessandria cui era venuto a mancare all’ultimo minuto anche Bagliani, colpito da forti dolori all’inguine, il Siracusa ha potuto opporre una squadra al gran completo. E i grigi possono addurre anche un’altra menomazione: quella costituita da Soffrido, già sacrificato al posto di centravanti, ma apparso ancora menomato dalla recente operazione al maniaco. Il gioco dei grigi, perciò, risentì un po’ di beneficio quando al 13’ avvenne lo scambio di posto fra Soffrido e Pernigotti. A tutto questo il Siracusa può opporre l’incidente toccato al 13’ di gioco a Marchetto, il quale, in uno scontro con Ottonello, riportava una ferita al capo che lo obbligava fuori campo per 16’. Quando, con la testa fasciata, poté rientrare, prese il posto di mediano sinistro, lasciato scoperto da Bussone che era retrocesso a terzino. Malgrado ciò, Marchetto, insieme a Ottonello e Peroncelli, fu tra i migliori dei siracusani. Nell’Alessandria ottimi i due terzini, Cipolla, Albertelli e Piccione. La partita è stata giocata da ambedue le squadre con orgasmo, che apparve ancor più evidente quando si trattava di concldere. L’Alessandria, ad esempio, si è costruita almeno una diecina di azioni da rete ma sembrava che nessuno volesse assumersi la responsabilità del tiro finale; così la difesa avversaria ha sempre avuto buon gioco a rompere le sempre troppo fitte trame. Pure il Siracusa ha avuto i suoi palloni d’oro, ma li ha sempre sprecati per precipitazione. Tipico il «fuori» di Micheloni, all’inizio della ripresa, quando, in una travolgente discesa, era venuto a trovarsi solo e libero davanti a Giorcelli. La partita che Michieletto ha diretto con sicurezza, può classificarsi dunque fra quelle delle occasioni perdute, nonché dei calci di punizione, numerosissimi, malgrado la correttezza dei giocatori. Solo Suppi e Cavaleri si sono meritati l’ammonizione, ma per gesti di nervosismo a gioco fermo. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 8 maggio 1950) FORZA “GRIGI„ L’ARSENALTARANTO DI SCENA AL MOCCAGATTA La squadra di Ottonello ha dovuto lasciare lo stadio alessandrino sconfitta per 2 a 0. La partita non è stata brillante perché troppi nostri giocatori mancano di sicurezza nel contatto della palla e difettano di decisione nel tiro a rete. I grigi applicano il sistema fino a metà campo, poi l’azione si inaridisce tra giocatori che risentono il cincischiamento dei metodisti. A parte questa considerazione, la squadra ha vinto meritatamente e occorre considerare che il prematuro rientro di Soffrido in un ruolo non adatto (centro attacco) non poteva essere di grande giovamento. Venuta poi a mancare la considerazione da parte degli sportivi alessandrini (e ciò è grave) si sono ripetuti gli incresciosi fischi e le disapprovazioni ai danni di Soffrido. Scarrone è stato il migliore uomo in campo. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 13 maggio 1950) RISULTATI: Arsenaltaranto-Salernitana 6-3 Brescia-Verona 0-1 Catania-Empoli 1-2 Cremonese-Prato 3-1 Fanfulla-Legnano 0-0 Livorno-Napoli 1-0 Modena-Pisa 3-2 (giocata il 6 maggio 1950) Pro Sesto-Reggiana 1-2 Spal-Vicenza 2-0 Spezia-Udinese 2-0 CLASSIFICA: Udinese 51; Napoli 48; Spal 47; Modena 46; Brescia, Legnano 45; Livorno 41; Spezia 38; Cremonese 36; Pisa 34; Vicenza 33; Verona 32; Catania, Fanfulla, Salernitana, Siracusa 31; Alessandria 30; Empoli, Reggiana 29; Arsenaltaranto 26; Prato 25; Pro Sesto 11 MARCATORI 28 gol: Bertoni Et. (Brescia) 19 gol: Rawcliffe (Alessandria) 18 gol: Goldaniga (Fanfulla), Masoni F. (Cremonese) 17 gol: Bartolini (Livorno), Brighenti R. (Modena) 16 gol: Colombi (Spal), Darin (Udinese), De Vito (Spal), Micheloni (Siracusa) 15 gol: Puricelli E. (Legnano), Quaresima (Vicenza), Scagliarini (Reggiana), Tavellin (Verona) 14 gol: Giorgetti (Salernitana), Manenti (Modena), Molina G. (Legnano), Soerensen E. (Modena) Il punto sul campionato Dopo tre vittorie di fila cadde la capolista Udinese che fu battuta a Spezia dalla doppietta di Reddi. Stessa sorte toccò al Napoli, secondo, che usci sconfitto da Livorno; ne approfittò la Spal che con i gol di De Vito e Colombi ebbe ragione del Vicenza. A un punto di distacco dagli estiensi il Modena che superò, di misura il Pisa con la rete decisiva realizzata da Manenti. Vittoria preziose, in trasferta, di Reggiana ed Empoli, rispettivamente contro Pro Sesto e Catania che consenti alle due compagini di posizionarsi in quint’ultima posizione con tre punti di vantaggio sul l’ArsenalTaranto che rifilò sei reti alla Salernitana. I pugliesi scavalcarono il Prato sconfitto a Cremona.