Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1942/1943
Serie B
24-04-1943 - Giornata: 30 - Roma - Motovelodromo Appio


M.A.T.E.R. Roma - Alessandria US 4 - 1 (1 - 0)
RETI: 44. Pisani B. [M.] , 71. Flumini D. [M.] , 77. Salvadori I. [M.] , 83. Celestini N. [M.] 85. Fibbi A.[A]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Pietrasanta Piero, Ghidini Ferruccio, Viano Angelo, Pochettini Mario, Rossi Francesco, Fibbi Arrigo, Tossio Ferrero, Foglia Mario, Opisso Gianbattista All.: Baloncieri Adolfo

Formazione avversaria
M.A.T.E.R.: Vaccari; Manfredi, Pieri (II) Nicola; Longobardi, Bernardini, Battioni; Pisani, Carraro, Salvadori, Celestini, Flumini. All.: Bernardini Fulvio

Arbitro: Camiolo Eliseo (Milano)
Note
Inizio gara ore 17:00 (17:15 effettive)

Commento
Benvenuti i due punti in casa materina: se ne sentiva un bisogno che confinava con l’assoluta necessità, data la delicata posizione delle due squadre, direttamente coinvolte nella spinosa faccenda della retrocessione. I grigi si erano presentati nella miglior formazione: Foglia e Fibbi mezze ali, Pochettini mediano, Tossio centravanti, una inquadratura solida e pericolosa, mentre negli spogliatoi dei romani c’era il subbuglio per Carraro e Salvadori che non arrivavano. Finalmente ci sono tutti e si comincia ma, un momento: forse abbiamo sbagliato campo, questa non è che una partita tra due squadrette di rione. Possibile che si tratti di Alessandria e MATER, reduci dalle strombazzate trasferte di Lodi e di Modena? Il numeroso pubblico però ci fa convinti che sono proprio loro; il «forza MATER» scandito a più riprese ne è la miglior prova, ma la MATER oggi sembra ignorare perfino gli incitamenti, paralizzata forse dall’importanza estrema della partita. L’Alessandria però non è molto furba: due settimane fa il Brescia in analoga situazione ne approfittò per scaricare nella rete di Vaccari quattro palloni, ma i grigi stanno a guardare. Partiti col programma del «non perdere», non hanno abbastanza fantasia e spigliatezza da considerare questa formula come un eufemismo di «poter vincere». Nel gioco un po’ rilassato dei romani, quasi subodorando un tranello, non ci si ficcano troppo: sembrano sospettosi, con quelle due mezze ali arretrate, con quei laterali che trascurano l’attacco per occuparsi esclusivamente del lavoro difensivo; una sola volta si avventano con decisione contro la porta di Vaccari: il portiere para a terra e allora quatti quatti se ne tornano a logorarsi in un gioco a metà campo assiduo, a tratti addirittura pignolesco, mentre la MATER, superata senza guai la crisetta, riprende quota, comincia a premere, ma solo allo scadere del tempo Roggero tocca per la prima volta il pallone. Veramente è una maniera sgradevole di toccarlo per un portiere, dato che la cosa richiede una genuflessione nel fondo della rete, dove Pisani (ma i terzini dov’erano?) ha scaraventato un bolide assolutamente imparabile. Bilancio di un primo tempo: una parata di Vaccari e un gol dei romani. Per una partita «tutta da vedere» come era stata definita, francamente è un po’ poco. Nella ripresa però ci sono cose più interessanti: una sfuriata alessandrina, poi i punti a ripetizione dei rossoverdi. Roggero ha un paio di voli a sensazione, un tiro di Tossio sbatte sul palo, quindi la rete di Fibbi che accorcia le distanze. Il consueto esame alle squadre è poco lusinghiero per i grigi: sbagliata tattica nel primo tempo, si sono afflosciati inspiegabilmente nella ripresa, vivendo solo all’attacco per il gran lavoro di Foglia, attivissimo ed instancabile. La MATER, ripetendo il fruttifero esperimento di Modena, ha lasciato ancora una volta negli spogliatoi il «sistema». Con i fortissimi «canarini» poteva essere una giudiziosa tattica, ma nei confronti di un’Alessandria di modesta levatura, valeva la pena ritornare all’antico poiché sia Manfredini che Pieri, tornati in ottima forma, possono assumersi la responsabilità di giocare più scoperti sulle ali e il ruolo di centrosostegno dello schieramento normale è piuttosto gravoso per Bernardini, costretto a fare economia di fiato nel primo tempo. Celestini a mezz’ala non è una gran trovata quando, come nel caso con l’Alessandria, si deve imperniare una partita tendenzialmente d’attacco. La partita si è iniziata con un quarto d’ora di ritardo per l’arrivo ritardato di Salvadori e Carraro. Il primo tempo è passato senza che le due squadre avessero molti momenti di vivacità e tutto si è svolto con una certa mediocrità di gioco. Verso la fine la MATER da una azione un po’ confusa poteva segnare: Flumini passava a Pisani che buttava in rete. Il secondo tempo ha visto una netta supremazia romana che si è concretata con altri tre punti di cui è stato specialmente bello il terzo, ottenuto con un tiro al volo di Celestini. I grigi hanno salvato l’onore con una bella rete di Fibbi. Ci sono piaciuti della MATER Benardini e l’ala Flumini; degli ospiti il tecnico Foglia e il portiere, autore di molte belle parate. (Giorgio Fattori, «La Gazzetta dello Sport», 27 aprile 1943) SPORT MATER-ALESSANDRIA 4-1 Contrariamente alle previsioni, la squadra grigia che era scesa a Roma al completo, si è comportata mediocremente uscendo sconfitta per 4-1. Tale partita negativa ha fermato nuovamente l’Alessandria nella zona del pericolo e costretta a lottare in queste ultime quattro partite in una difficile contesa su campi esterni a Spezia e Brescia ed al Littorio contro Padova e Anconitana. («Il Piccolo», 1º maggio 1943) RISULTATI: [25 aprile 1943] Anconitana-Napoli 2-5 Cremonese-Savona 3-1 Novara-Fanfulla 1-0 Padova-Modena 0-2 Siena-Pisa 2-0 Spezia-Brescia rinviata per bombardamenti al 2 maggio e poi al 16 maggio 1943 Udinese-Pescara 0-1 riposa: Pro Patria CLASSIFICA: Modena 39; Napoli 38; Pisa^ 36; Brescia* 35; Pro Patria 34; Spezia* 32; Cremonese^ 31; Pescara^ 28; Padova 27; Anconitana, Fanfulla 26; Novara 23; Alessandria, MATER, Udinese 22; Siena 21; Savona^ 16. ^: una gara in più; *: una gara da recuperare Il punto sul campionato Al termine della trentesima giornata di campionato il Modena si era confermata in vetta alla classifica grazie alla vittoria ottenuta sul campo del Padova. Gli emiliani mantenevano un punto di vantaggio sul Napoli che aveva nettamente espugnato il campo dell'Anconitana rifilandogli cinque reti. Il Pisa, in terza posizione, era stata sconfitta sul terreno del Siena, penultima in classifica. Convincente vittoria della Cremonese opposta al Savona, ultima in graduatoria. Di misura il Novara aveva avuto ragione del Fanfulla.